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Mostre ed incontri artistici - Gennaio 2008 |
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Gino
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MARIKA ASATIANI
Achara
Inaugurazione 15 Gennaio 2008 ore 18,00
annarumma404 via Santa Brigida, 76 80132 Napoli tel/fax 0815529169
via Felice Casati, 26 20124 Milano tel. 3491193237 www.annarumma404.com
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Gino
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Francesco Verio
Su carta e non

Il Ramo d'Oro
Centro d'arte e cultura Via Omodeo, 124
80128 Napoli
Inaugurazione Sabato 12/1/2008 ore 18 . Visitabile tutti i giorni tranne il Giovedì fino al 27/1/2008 dalle 16
Figlio d'arte (suo padre Alberto Chiancone personalità di spicco della pittura napoletana del Novecento), Francesco Verio si è formato all'Istituto d'Arte allievo di Enrico Cajati e Alfonso De Siena e all'Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la guida di Armando De Stefano; ma prima ancora gli era maestro il padre.
Espone dal 1978 partecipando a numerose mostre collettive o personali in Italia.
Il suo linguaggio è strettamente figurativo e si ispira all'espressionismo europeo, Verio cerca sempre nuove soluzioni e rileva immediatamente una scioltezza esecutiva nella pennellata; decisa nel segno e calda ed espressiva nel cromatismo. Pittore colto e sensibile, Verio sente la sua attività come un impegno da assolvere con il maggiore rigore e la più grande dedizione. Il suo fare è un continuo affinamento di stile, un ininterrotto perfezionamento tecnico, una perenne ricerca di soluzioni cromatiche.
Espone opere su carta - quattordici tempere e quattro disegni - e sei tele dipinte a olio di varia dimensione eseguite tra il 2006 e il 2007. La rassegna presenta soggetti mutuati dalla realtà o dalla fantasia, ricomposti, isolati su fondali-finzioni, proiettati su degli orizzonti che ne delineano l'essenzialità del contesto, caratterizzati da un colore sempre vivace e fresco, primaverile, l'arancione, il rosso, il blu e da una pennellata sferzante; volti profondamente segnati, volti di ragazze, uomini, donne in silenzio che attendono o immagini legate agli strumenti musicali o tematiche del mondo religioso.
La figura nel suo impianto frontale oppure il decentramento dell'immagine, esaltano il valore compositivo e rappresentano l'evolversi della più recente linea di ricerca di Francesco Verio.
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Gino
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Napoli - dal 30 novembre 2007 al 28 febbraio 2008 Luca Pignatelli |
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MANN - MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE vai alla scheda di questa sede
Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede |
Piazza Museo Nazionale 19 (80135) |
+39 081440166 (info), +39 081440013 (fax) |
www.archeona.arti.beniculturali.it |
individua sulla mappa Exisat |
individua sullo stradario MapQuest |
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Eventi in corso nei dintorni |
La mostra ospiterà in quattro sale del Museo lavori inediti realizzati per l’occasione: l’installazione Schermi, composta da oltre cento tele, quadri di grande formato e la serie dedicata al tema della caccia |
orario: mercoledì – lunedì, dalle 9.00 alle 19.30 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
biglietti: intero 10,00 euro, ridotto 7,25 euro, Ingresso ridotto Artecard 5,00 euro, Gratuito minori di 18 anni e maggiori di 65 dell’Unione Europea e degli Stati con condizioni di reciprocità. |
vernissage: 30 novembre 2007. ore 17.30 |
editore: ELECTA |
ufficio stampa: DELOS |
curatori: Achille Bonito Oliva |
autori: Luca Pignatelli |
patrocini: Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Napoli e Caserta |
genere: arte contemporanea, personale |
email: ornella.falco@beniculturali.it | |
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Gino
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La Indonesian National Gallery dedica una mostra a due artisti italiani

KOI AND TRINACRIA DI ROBERTO CODA ZABETTA E FILIPPO SCIASCIA
inaugurazione 2 aprile 2008 | ore 19.00 | a cura del direttore artistico rifky effendi | indonesian national gallery | jakarta
Roberto Coda Zabetta, una delle voci più originali dell'arte Italiana di oggi, è un viaggiatore instancabile: ha percorso le strade di Londra e dell'Indonesia alla ricerca di storie personali e di memorie, si e' spinto fino al centro del vulcano Kintamani per catturare paesaggi lontani, ha lavorato al The Royal Marsden Hospital (www.royalmarsden.nhs.uk/rmh) di Londra, insieme ai malati di cancro per studiare se esistono delle possibilita' di guarigione, almeno psichiche, della malattia. In questa mostra presenterà 10 nuove tele di grande formato dedicate completamente all'oriente, con temi che si spingono dai reali Cinesi fino ai cacciatori Tibetani. (www.spectrumlondon.co.uk/new/past_exhibition_23.htm). Un'intera parete, invece, sara' dedicata ad un'istallazione di 67 disegni, raffiguranti ognuno il simbolo della carpa giapponese. Ognuna di loro, con nome e luogo di appartenenza. Filippo Sciascia presenterà, invece, una serie di nuovi video progettati per convivere con grandi tele. Nella sua creazione, Sciascia non fa altro che partire dal soggetto poetico dell'immaginario, combinandolo in una serie di allineamenti di disegni, strutturata dalla tessitura non lineare del linguaggio a programmazione digitale, una serie di immagini prodotte a macchina, fredde, che urlano ai nostri sensi. Quindi le restituisce alla serenità, domandole per trascinarle nel loro carisma, un nuovo incanto della pittura nell'era artificiale intelligente. Sciascia sembrava combattere con l'esistenza delle proprie immagini create (http://www.gayafusion.com/in_gallery.htm). Oggi, tutto il lavoro verra' rappresentato con dipinti di grande formato.
La sperimentazione e la volontà di questa mostra è avvenuta giocando con la realtà e solleticando gli indefinibili valori che i due artisti hanno nel costruire il proprio percorso artistico. Pur vivendo lontani, si sostengono ormai da molti anni reciprocamente, dandosi annualmente appuntamento a Singapore per confrontare e sperimentare opinioni e conoscenze. La mostra farà soprattutto il punto sulle rispettive conoscenze di linguaggio: occidente/oriente. Per la mostra verrà pubblicato il catalogo edito dalla Indonesian National Gallery, a cura di Effendi Rifky (Indonesia) con interventi di Martin Holman (Londra) e Robert C.Morgan (New York).
Roberto Coda Zabettanasce a Biella (Italia) nel gennaio 1975. Nel 1995, un anno prima di entrare all'Accademia di Brera, conosce l'artista Aldo Mondino, di cui dal 1996 al 2000 è assistente di studio. Dal 1997 inizia a partecipare a mostre e ad alcuni concorsi per giovani artisti, sia in Italia che all'estero. IDENTITÀ ANONIME (2000) è il suo primo catalogo, dedicato ai bambini morti nel genocidio in Ruanda.Nello stesso anno vince il premio Passaggi a Nord-Ovest, premio organizzato dalla Fondazione Pistoletto e dal Comune di Biella. Nel 2001 si stabilisce a Milano e inizia una serie di lavori per lui molto importanti. Fondamentale sara' la sua amicizia con Marina Mojana e Luca Beatrice. Vengono pubblicati: IN CODA (2003), PPP e COLORS (entrambi 2004). Vince per due anni consecutivi il premio per la Giovane Arte Italiana al Miart, Milano. Tra il 2005 e il 2006 due importanti mostre: Palazzo Venezia e Teatro India, Roma. Seguono mostre personali e partecipazioni a mostre collettive in spazi pubblici e privati, da cui scaturisce un forte movimento di critica attorno al suo lavoro. Esce il catalogo curato da Robert C.Morgan: PSICHIC PERSONA edito da CHARTA. La Dena Foundation di Parigi lo coinvolgerà in un premio internazionale. Ritorna la voglia di partire. Parigi e poi Londra dove vivrà per un' anno e dove frequenterà alcuni corsi alla Saint Martin School. Vive tra Belricetto di Lugo (Ravenna) e Londra.
Filippo Sciascia nasce nel 1972 a Palma di Montichiari, Italia. Studia all'accademia di belle arti di Firenze ed in un secondo tempo si laurea all' Art Institute Hillsborough, New Jersey, U.S.A. Il suo lavoro si fa' notare fin dalgli inizi degli anni novanta, con una personale da Sergio Tossi a Firenze ed una seconda allo Spazio Consolo di Milano. Nel 1998 decide di trasferirsi definitivamente in Indonesia, Bali. Pubblica TRINACRIA, catalogo presentato a New York durante la mostra alla The Lab Gallery. Iniziano nuovi lavori tra video, istallazione e pittura. Oggi vive tra New York e Bali.
Rifky Effendi Curatore della Biennale di Jakarta del 2006. Collabora con diverse istituzioni tra Jakarta, Singapore e Hong Kong. Scrive per il The Jakarta Post, Visual Arts e per The Asia Pacific Art di New york. icurator.wordpress.com imaginingjakarta.wordpress.com contempartnow.wordpress.com
Martin Holman è stato a capo dello sviluppo alla London's Camden Arts Centre e direttore, in seguito, consulente alla Whitechapel Art Gallery . Come scrittore ed editore, ha contribuito a pubblicazioni su Mark Gertler, Peter Lanyon, Kim Lim, Terry Setch, Keith Wilson, Jamie Shovlin, Alexis Harding, Michelangelo Pistoletto e di molti periodici, dal 1979 ad oggi, tra cui: Artscribe, The Tablet, Literary Review E la rivista letteraria, il London Magazine. Oggi, è direttore di Art Works di Wimbledon, istituito nel 2005 dalla commissione arte visiva di Londra. Nel 2000-5 ha organizzato cinque mostre pubbliche , tra cui quella permanente di Richard Roma. Nel 2007 cura la personale di Roberto Coda Zabetta alla Spectrum Gallery di Londra in collaborazione con The David Robert Collection. Vive a Londra.
Robert C. Morgan consegue il Master of Fine Arts in scultura e il Ph.D. in Storia dell'arte. Come critico d'arte, ha scritto e pubblicato letteralmente centinaia di articoli e recensioni in un'ampia gamma di riviste internazionali e pubblicazioni specializzate. Scrive per "Art News" (New York) e "Art Press" (Parigi), ed è direttore aggiunto per "Sculpture Magazine" e "Tema Celeste" (Milano). È autore di cataloghi e monografie di artisti per vari musei e gallerie nel mondo. I suoi libri comprendono Art into Ideas: Essays on Conceptual Art (Cambridge University Press, 1996), Between Modernism and Conceptual Art (McFarland, 1997), The End of the Art World (Allworth Press, 1998), Gary Hill e Bruce Nauman (entrambi Johns Hopkins University Press, 2000 e 2002), Alain Kirili (Flammarion, 2002), Clement Greenberg: Late Writings (University of Minnesota Press, 2003) e Vasarely (in uscita, George Braziller, 2004). Tra le mostre che ha organizzato quale curatore indipendente ci sono: Allan Kaprow (1979), Komar and Melamid (1980), Six Artists and The Visual Score (1985), Max Ernst: Late Prints (1989), Logo Non Logo (con Pierre Restany, 1994), Women on the Verge (1995), Diversity (con Peter Selz, 1997), The Gesture (2002), Samadhi: The Contemplation of Space (2002), Art and the Cinematic Vision (2003) e Clear Intentions (2003). Nell'autunno del 2004 è stato scelto in veste di curatore della Biennale di Lodz. Nel 1999 ha ricevuto il primo premio Arcale in critica d'arte (Salamanca) ed è stato selezionato come giurato per il premio UNESCO alla 48a Biennale di Venezia. Viaggia frequentemente all'estero, è oratore, poeta ed egli stesso artista. Robert C. Morgan vive e lavora a New York dove insegna al Pratt Institute e alla School of Visual Arts. Attualmente sta completando un libro sulla interpretazione della filosofia orientale e sull'emergere dell'arte transculturale. Vive a New York.
Koi and Trinacria Roberto Coda Zabetta e Filippo Sciascia Dal 2 aprile al 25 aprile 2008 Biglietto:Ingresso libero Orario: da martedì a domenica 9.00 - 19.00; festività 9.00 - 14.00; (lunedì chiuso). Indonesian National Gallery Jl.Medan Merdeka Timur No. 14 Jakarta 10110 - Indonesia Telephone:(0062) (021)34833954 (Director), 34833955, 3813021. galnas@indosat.net.id www.galeri-nasional.or.id/index_en.php UFFICIO STAMPA (Italia): CLP Relazioni Pubbliche srl tel. 02 433403: info@clponline.it Immagine:Senza titolo.150x300.2007.cromolux e acrilici su tela
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Simone Butturini alla Fondazione Luciana Matalon a Milano

SIMONE BUTTURINI DAL TEMPO DELL'ESISTENZA AL TEMPO DELL'IMMAGINAZIONE
inaugurazione giovedì 10 gennaio 2008 | ore 18.30 | a cura di floriano de santi | fondazione luciana matalon | milano
In mostra ci saranno dipinti su tela a tecnica mista prodotti dal 2004 al 2007 e una sezione dedicata ai pastelli su carta. I temi affrontati dal pittore sono vari e significativamente introspettivi: si osserva la serie di interni di motel di provincia dove l'arredo è ridotto all'essenziale; il mare e le imbarcazioni che lo solcano simili a relitti apocalittici scaraventati dalle onde dopo il diluvio universale e che richiamano ad un'altra tela in cui sono rappresentati i resti di forma antropomorfica di un aereo nel deserto; la serie delle grandi torri d'acqua, e le opere recenti del 2006-2007, Mongolfiera e Dirigibile rivolte verso una nuova dimensione spaziale; infine, le ultimissime: i fari, simili a colonne cosmiche in mezzo all'oceano o in terre desolate emerse dagli abissi dopo la marea. Anche i protagonisti dei pastelli di Butturini sono le "esili figure pensose degli ultimi", persone che per la società passano inosservate. Secondo la critica, colpisce la concisione dei suoi lavori, e, nella sinteticità, la percezione di una strisciante condizione di allarme; affascina la sua pittura scabra, per certi versi abbandonata lì sulla tela, come abrasa da una luce radente, e l'intensità realistica delle scene quotidiane unita al rimbalzo visionario che le coinvolge in un gioco di presenze-assenze, di fantasmi che prendono sostanza e di corpi che svaniscono nella luce. Lo stile di Butturini nasconde e custodisce gelosamente questa luminosità, come un valore che non va sperperato: la luce è interiore oppure è soltanto un inganno.
Simone Butturini è nato a Verona nel 1968, dove si diploma con lode all'Accademia di Belle Arti G. B. Cignaroli, sotto la guida dei maestri Giuliano Colllina e Silvano Girardello. Dopo aver frequentato per due anni lo studio del pittore napoletano Giuseppe Borrello, nel 1989 ha aperto un proprio spazio a Verona. I suoi dipinti figurano in musei pubblici e privati in Italia e all'estero e partecipa da anni con successo a concorsi nazionali, ricevendo attenzione da parte della critica.
Simone Butturini. Dal tempo dell'esistenza al tempo dell'immaginazione Dal 10 al 31 gennaio 2008 Catalogo Silvana Editoriale Ingresso libero Apertura: dal martedì al sabato ore 10-13 e 14-19 domenica e lunedì chiuso Per informazioni: Tel 02 878781 - 02 45470885 Fondazione Luciana Matalon Foro Buonaparte 67 Fax 02 700526236 fineart@fondazionematalon.org www.fondazionematalon.org
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TRIP E LANIFICIO25 NEL 2008!
APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA:
TRIP
DA LUNEDI' A VENERDI': PRANZETTO DALLE 12.30 ALLE 15.00
DA GIOVEDI' A SABATO: APERO' DALLE 19.30 ALLE 22.00
SABATO: IL BRUNCH DALLE 12:00 ALLE 16:00
QUESTA SETTIMANA VIAGGIO NEGLI ANNI '80 CON MUSICA e PROIEZIONI
LANIFICIO 25
MERCOLEDI' 9 GENNAIO: ATELIER E BAR APERTI DALLE 20.00 ALLE 24.00
CON L'ALIBI DELL'APERITIVO SI INCONTRANO ARTISTI, SI PRESENTANO PROGETTI e SI ASCOLTA BUONA MUSICA
LABORATORI 2008:
LABORATORIO DI ABILITA' AEREE E CIRCO CONTEMPORANEO A CURA DI M.TERESA CESARONI (INFO: lanificio25@cra.na.it)
LABORATORIO TEATRO E CULTURA A CURA DI ANITA MOSCA (INFO: lanificio25@cra.na.it)
ORARI
TRIP orari: DA LUN A MERC DALLE 11.00 ALLE 16.00, DAL GIOV AL SAB DALLE 11:00 ALLE 22.00
LANIFICIO25 orari: OGNI MERC ATELIER E BAR APERTI DALLE 20.00 ALLE 24.00- ingresso con tessere arci
APERTO PER I LABORATORI (consultare orari sul sito)
TRIP LANIFICIO 25 (ingresso con tessera arci) Via Martucci, 64 Piazza Enrico De Nicola, 46 80121 Napoli 80139 Napoli Tel. 081 19568994 Tel. 081 6582915
trip@cra.na.it lanificio25@cra.na.it katiabazzocchi@cra.na.it graziadellacioppa@cra.na.it
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UMBERTO DI MARINO
ARTE CONTEMPORANEA
SEGNALA / REPORTS
SANTIAGO CUCULLU
CriKCity & The Walls That Scour Us
Perry Rubenstein Gallery - New York USA
10 gennaio - 16 febbraio 2008
January 10 - February 16, 2008
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GRAVITY
Selected works from the Ernesto Esposito Collection
Ghada Amer - Assum Vivid Astro Focus - Vanessa Beecroft - Pierre Bismuth - Aline Bouvy y John Gillis - Slater Bradley - Susan Burner - Jota Castro - Peter Coffin - Geremy Deller - Jen DeNike - Alberto Di Fabio - Luke Fowler - Anna Fusco - Thomas Glassford - Nicola Gobbetto - Delia Gonzalez & Gavin Russom - Kevin Francis Gray - Matt Greene - Antony Gormley - Annika von Hansswolff - Thomas Hirschhorn - Evan Holloway - James Hopkins - Mustafa Hulusi - Marine Hugonier - John Isaacs - Rashid Johnson - Kika Karadi - Terence Koh - Wolfgang laib - Jim Lambie - Gonzalo Lebrija - Justin Lowe - Paul McCarthy - Barry McGee - Birgit Megerle - Jonathan Monk - Paulina Olowska - Seb Patane - Jaume Pitarch - Marc Quinn - Tobias Rehberger - Ugo Rondinone - Rosy Rox - Thomas Ruff - Markus Schinwald - Steven Shearer - Simon -Simon Starling - Cheney Thompson - Eugenio Tibaldi - Ikè Udè - Piotr Uklanski - Francesco Vezzoli - Gillian Wearing and Jordan Wolfson
MUSEO ARTIUM - Vitoria SPAIN
31 gennaio - 18 maggio 2008
January 31 - May 18, 2008
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THE HOT SEASON
Italian Art Now
Elisabetta Benassi - Ra Di Martino - Lorenzo Scotto di Luzio - Vedovamazzei - ZimmerFrei
curated by Bartolomeo Pietromarchi e Lorella Scacco
THE STENERSEN MUSEUM - Oslo NORWAY
17 gennaio - 5 marzo, 2008
January 17 - March 5, 2008
Umberto Di Marino Arte Contemporanea Via Alabardieri 1, 80121 - Napoli - Italia Tel. +39 081 0609318 Fax. +39 081 2142623
umberto.dimarino@fastwebnet.it
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Gino
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via dei mille 60, napoli tel. +39.081.7958604-05 fax. +39.081.7958608 info@palazzoartinapoli.net www.palazzoartinapoli.net |
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RASSEGNA
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LINGUAGGI DEL REALE
breve viaggio nel documentario d'autore a cura di Antonella Di Nocera e Antonio Borrelli
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PAN | sala pan 11 gennaio 2008 - 25 gennaio 2008 19.00
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La rassegna cinematografica "LINGUAGGI DEL REALE- breve viaggio nel documentario d'autore" prosegue, per il mese di gennaio, secondo il seguente calendario:
VENERDÌ 11 GENNAIO Le ferie di Licu di Vittorio Moroni (Italia-Bangladesh 2006, 93')
Licu è nato in Bangladesh, è musulmano, ha ventisette anni e abita a Roma da sei in una casa in affitto con altre otto persone. Da poco non è più clandestino e per vivere lavora 12 ore al giorno: magazziniere in un laboratorio tessile la mattina, cassiere in un negozio alimentare la sera. Capelli alla Elvis, camice griffate, tifoso della Roma, Licu sembra molto integrato. All'improvviso viene richiamato nel suo paese perché la famiglia ha scelto la sposa per lui, da allora le cose cominciano a complicarsi.
VENERDÌ 18 GENNAIO CRICKET CUP di Massimiliano Pacifico e Diego Liguori (Italia 2006, 49')
Attraverso i frammenti di vita di cinque personaggi si scopre un popolo di immigrati, quello Srilankese, che ha saputo ben radicarsi e stabilirsi a Napoli. Ma la scoperta più interessante è la loro capacità di praticare e organizzare tornei di cricket, con tanto di trofei e premi in danaro, in una nazione, l'Italia, in cui la maggiorparte delle persone non sanno nemmeno cosa significhi questa paroloa. Sagara e la sua squadra di cricket di Napoli, dopo aver trovato uno sponsor ed il bus, partono in piena notte alla volta di un torneo nazionale, cercando almeno per un giorno, gloria ed affermazione.
L’orchestra di Piazza Vittorio: i diari del ritorno di Alessandro Rossetto e Leonardo Di Costanzo (Italia 2007, 70')
Dopo il documentario sulla storia dell'orchestra multietnica nata a Roma nel quartiere Esquilino, i protagonisti della stessa avventura, Agostino Ferrente e Mario Tronco, hanno promosso la realizzazione di ritratti dei singoli muicisti. I primi due sono stati realizzati in Argentina da Alessandro Rossetto e in Tunisia da Leonardo Di Costanzo.
VENERDÌ 25 GENNAIO Grizzly Man di Werner Herzog (Canada-Usa 2005, 100')
Chi lascerebbe tutto per andare a vivere per tre mesi fianco a fianco con degli orsi grizzly in Alaska? La logica direbbe nessuno, ma Timothy Treadwell non sarebbe d'accordo. Herzog ci regala un documentario profondo, pieno di stupefacenti immagini, girate da Treadwell nelle sue lunghe estati immerso nella natura più selvaggia, un racconto teso ad indagare la personalità di questo ecologista che cerca di fare i conti con se stesso e il proprio passato, battendosi, rischiosamente, per una nobile causa.
The Agronomist di Jonathan Demme (Usa 2003, 90')
La straordinaria storia di Jean Dominique fondatore di Radio Haiti Inter, per quasi 50 anni voce del popolo haitiano nella battaglia per la tutela dei diritti umani contro l'oppressione del potere militare. The Agronomist è un omaggio appassionato e commosso ad un eroe poco conosciuto dei nostri tempi, che Demme confeziona con maestria ed impegno fornendo una pagina di cinema emozionante e coinvolgente.
ingresso libero
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PRESENTAZIONE
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Architettura del tempo presente dagli anni settanta all'esordio del nuovo millennio
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PAN | sala pan 12 gennaio 2008 10.30
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di Mario Pisani intervengono: Alessandro Castagnaro, Massimo Pica Ciamarra, Renato de Fusco, Benedetto Gravagnuolo, Cettina Lenzi. Sarà presente l'autore
Classe 1947, Mario Pisani è docente presso la Facoltà di Architettura Luigi Vanvitelli e Visiting Professor a Msida, Malta. Tra i fondatori della rivista trimestrale "Abitare la terra" ne è il caporedattore."Architettura del tempo presente" è la sua ultima fatica letteraria dopo le significative pubblicazioni : "Paolo Portoghesi.Opere e progetti", "Rosoni in Umbria", "Le architetture di Armando Brasini". Nel testo l'autore ripercorre con una prosa chiara ed agevole l'evoluzione dell'architettura dagli anni '70 fino ai giorni nostri attraverso una ricostuzione completa e densa degli ultimi 30 anni partendo da Minoru Yamasaki per finire con Kengo Kuma, i Mecanoo, Ben Van Berkel e passando per Piano, Foster, Botta, Moneo, Anselmi
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Newsletter PicaGallery.it
Titolo evento: FORME, SEGNI E VOLUMI IMMAGINARI Artista: Antonio Dentale Data: 15-30 gennaio 2008
FORME, SEGNI E VOLUMI IMMAGINARI di Antonio Dentale 15-30 gennaio 2008 Biblioteca della Facoltà di Architettura Palazzo Gravina - Napoli
In allegato RICOSTRUIRE L’ARTE di Luigi Caramiello e DIALOGO APERTO tra Donatella Mazzoleni e Antonio Dentale
Picagallery - via Vetriera 16, 80132 Napoli +39 081426507, +39 3337388329 | pick@picagallery.it
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L'Associazione Culturale Sabu e il Collettivo Arte Urbano Bastardo presentano:

Napoli Bastarda, Largo Baracche
Una di quelle manifestazioni insane che fioriscono dalle città contemporanee.
L'arte urbano bastardo si presenta come un conglomerato d'espressioni che nascono dalla realtà urbana, una sorta di riflessione sullo spazio città, luogo in cui si modellano le estetiche e le identità nello scorrere del quotidiano.
Dopo Bologna, Tolosa, Barcellona e Trento, una parte del collettivo giunge a Napoli presso l'Associazione culturale Sabu Largo Baracche per una giornata in cui si fondono pittura murale, espressioni, performance e suoni.
La manifestazione prenderà il via alle ore 12 di sabato 12 gennaio a Largo Baracche, dove gli artisti avranno a disposizione per dipingere, un percorso di pannelli applicato nella piazza e muri dei palazzi.
Nella galleria d'arte di Largo Baracche verrà presentata una collettiva, con opere prodotte dagli artisti con materiale riciclato e inoltre verranno proiettati diversi video delle passate sessioni d'Arte Urbano Bastardo.
FREE THE ART, JOIN THE COLOR!!!
Largo Baracche
Quartieri Spagnoli Napoli Tel. +39 3933641664
www.largobaracche.com largobaracche@gmail.com
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IVAN MALERBA
personale
MAR museo d'arte della città di Ravenna
a cura di Andrea Bruciati
opening sabato 12 gennaio 2008 ore 18.00
ANGELO RICCIARDI
Jeux de mots, Jeux d'images / Spelen met woord en beeld
Galerie 100 Titres Bruxelles
a cura di Anaël Desablin ed Alain de Wasseige- inaugurazione venerdi 11 gennaio 2008 ore 18-21
Roland Breucker, Jan Carlier, Jacques Charlier, François de Coninck, Juan d'Oultremont, Laurent d'Ursel, Luc Fierens, Joël Gaillard, Myriam Hornart, Marcel Lastra, Jacques Lennep, Olivier Leloup, Frank Maieu, Raymond Minnen, Roberto Ollivero, Bertrand Pérignon, Paul Pierart, André Stas, Vincent Strebell, Thierry Tillier, Jean-Pierre Verheggen et Pierre Lecrenier
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Richard Aymar (E), Gianfranco Baruchello (It), Anna Christina (USA), Erik Dieteman (Fr/S), Jerry Frantz (Clairefontaine), Jean-René Hissard (Fr), Jean Le Gac Fr), Jean-Claude Loubières (Fr), Plonk et Replonk Ch), Eric Pougeau (Fr), Benoît Preteseille (Fr), Rach'Mell (Fr), Angelo Ricciardi (It), Laurent Sfar (Fr), Nicolas Tardy Fr), Christian Zeimert (Fr)
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annarumma404
via Santa Brigida, 76
80132 Napoli
tel/fax 0815529169
via Felice Casati, 26
20124 Milano
tel. 0239430655
www.annarumma404.com
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Gino
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fino al 16.II.2008 Shooting Pixels Napoli, Overfoto
Paesaggi intangibili fatti solo di pixel e prati verdi così veri da sentirne il profumo. Tre artisti esplorano le possibili collocazioni del “dove”. Per localizzare ancor più nel profondo il concetto di spazio...
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pubblicato giovedì 10 gennaio 2008
Anche De Chirico, in fin dei conti, aveva presentito che il “dentro” e il “fuori” sono categorie conoscitive piuttosto che immutabili realtà di fatto quando, nei suoi paradossali scenari metafisici, apriva finestre e porte che confondevano, più che delineare, i confini fra interni ed esterni. E mai come oggi si vive quell’ambigua dimensione dell’essere nella realtà virtuale, l’unico territorio la cui topografia può vantare il quasi teologico status di essere ovunque e in nessun luogo allo stesso tempo. L’angosciante straniamento dechirichiano lascia però il passo negli scatti di Marco Cadioli (Milano, 1960), Antonello Segretario (Caserta, 1973) e Marco Zagaria (Napoli, 1969) a una inebriante sensazione di potenziamento ontologico, alla sperimentazione di come l’interfacciarsi tra luogo reale e virtuale generi non una scissione dell’esperienza, ma un interminabile caleidoscopio di rimandi, capace di moltiplicare sempre nuove connessioni.  Di fotografia si parla a buon diritto perché, anche se lo scenario in oggetto è quello digitale o del web, invariate restano le dinamiche di scelta dell’inquadratura o del soggetto, e lo scopo di svelare attraverso esse l’anima del mondo rappresentato, a cavallo fra essere e non essere. Già l’ingresso nella location “terrena” di Overfoto induce il primo sconfinamento, con la proiezione della parallela mostra su Second Life. Il movimento fra terra reale e digitale è stigmatizzato didascalicamente in The Island di Segretario, debordamento dell’isola venduta sul web in un vero prato già impacchettato a zolle per eventuali compratori: trasposizione analogica fra dato virtuale e concreto, in grado di innescare un’ironica e in parte attonita presa d’atto del carattere ormai immateriale di merci e scambi economici. Non stupore ma militante consapevolezza è invece quella di Zagaria. Giulia, Litigio e Tony (esposto quest’ultimo solo nella cybermostra su Second Life) incorporano nell’unico livello della foto digitale ritoccata i due piani della concretezza degli sfondi e dell’artificialità dei personaggi. Modificate digitalmente fin quasi a tramutarsi in androidi, le figure umane emergono, assurdamente irreali, dall’assoluta plausibilità degli ambienti che le hanno partorite, traumatico memento di come il mondo sia solo illusoriamente naturale e già inesorabilmente post–tecnologico. Compito dell’artista è ormai soltanto quello di “scoprire le carte”. Entusiasticamente a proprio agio nel virtuale sono invece gli avatar di Cadioli: sfolgoranti di ottimismo e sature tinte pop in Dreaming, mistici pionieri di un mondo primordiale ancora scevro del peccato originale in Rousseau–reloaded, sentono germogliare vergine in sé il sublime innanzi alla City gigantizzata dal punto di vista ribassato e alla Moon nobilitata dalla citazione di Adams.  In fondo, De Chirico aveva ragione: lo spazio più reale è solo quello nel quale desideriamo essere. articoli correlati L’Internet Landscape di Cadioli Antonello Segretario per la nuova sede di Studio Legale a Caserta Zagaria con Giuliana Lo Porto alla Galleria Artecontemporanea di Catania
diana gianquitto mostra visitata il 15 dicembre 2007
dal 15 dicembre 2007 al 16 febbraio 2008 Shooting Pixels a cura di Donatella Saccani, Vito Campanelli, Francesco Quarto Galleria Overfoto Vico San Pietro a Majella, 6 (zona piazza Bellini) - 80122 Napoli Orario: da martedì a sabato ore 11–13; mercoledì e venerdì ore 16–19 Ingresso libero Info: tel./fax +39 08119578345 ; info@overfoto.it; www.overfoto.it La mostra è visibile anche su Second Life: slurl.com/secondlife/NAPOLI%20ITALIA%20ITALY/25/232/26
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Gino
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Napoli - dal 12 al 27 gennaio 2008 Francesco Verio - Su carta e non |
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IL RAMO D'ORO vai alla scheda di questa sede
Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede |
Via Adolfo Omodeo 124 (80128) |
+390815792526 (info) |
fyesbm@tin.it |
galleries.absolutearts.com/galleries/ilramodoro |
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Eventi in corso nei dintorni |
La rassegna presenta soggetti mutuati dalla realtà o dalla fantasia, ricomposti, isolati su fondali-finzioni, proiettati su degli orizzonti che ne delineano l'essenzialità del contesto, caratterizzati da un colore sempre vivace e fresco, primaverile, l'arancione, il rosso, il blu e da una pennellata sferzante |
orario: tutti i giorni tranne il giovedì dalle 16 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
vernissage: 12 gennaio 2008. ore 18 |
curatori: Gianni Nappa |
autori: Francesco Verio |
genere: arte contemporanea, personale | |
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Gino
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...si svolgono in giornata Cagli, Michela Pozzi - Campo d'attenzione transitorio info... [sabato - movimento e fantasia ] Correggio, Rilettura del dipinto "Madonna della cesta" del Correggio info... [domenica - correggio art home] Napoli, Napoli Bastarda info... [sabato - sabu] Padova, Sguardi sulla città. Incontro con Giovanni Umicini info... [sabato - museo civico al santo] Ravenna, Isabella Bordoni - Pervocesola info... [sabato - galleria d'arte mirada] Venezia, Gabriele Basilico - Mestre. Presentazione del catalogo info... [venerdi - galleria comunale contemporaneo]
...vernissage del weekend Aosta, Natalie Saiph Massone - Rhythm & Blues info... [da venerdi - banca sella] Arezzo, Finalba Di Pietro - Domani. Ricomincio da qui info... [da domenica - caffe' la torre] Aversa, Sensi Erotici info... [da venerdi - ex macello] Bari, Upupa info... [da sabato - museo nuova era] Barletta, Ogni giorno, ad ogni ora info... [da domenica - centro culturale zerouno] Baronissi, Errico Ruotolo - Necessità del presente info... [da sabato - frac - convento francescano della santissima trinità] Bergamo, Bergamo Arte Fiera info... [da venerdi - nuova fiera bergamo] Bergamo, Mq info... [da venerdi - nuova fiera bergamo] Bologna, Filippo Ombra info... [da venerdi - galleria d'arte 18] Bologna, Hemo info... [da venerdi - sesto senso] Bolzano, Emanuela Fiorelli - Geometrie intuitive info... [da venerdi - antonella cattani contemporary art] Bracciano, Ddang. Da lì Ac-Qua info... [da sabato - archivio comunale] Brescia, Marco Monari - Nel silenzio info... 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Gino
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__ I N A U G U R A Z I O N E __
On Memory and Reminiscence
Radu Comsa
inaugurazione sabato 12 gennaio ore 18 fino all’8 marzo 2008

Radu Comsa, Where immortals and fairies live, 2007, oil on linen, 69,5x87,5cm; oil on canvas, 50x55cm
CITRIC è lieta di presentare la prima mostra personale del giovane artista rumeno Radu Comsa (Sibiu, 1975).
La pittura figurativa di Radu Comsa può essere fondamentalmente letta in chiave metaforica e si costruisce attorno a particolari episodi legati alla vita dell’artista e alla storia del suo paese, filtrati attraverso un’intima riflessione. Il titolo scelto per la mostra, On Memory and Reminiscence, è preso intenzionalmente dal trattato di Aristotele Della memoria e della reminiscenza, dove viene posta una distinzione tra i due concetti: la memoria è il collegamento meccanico esistente in noi tra immagine ed oggetto, mentre la reminiscenza viene presentata come un atto volontario che richiama un’immagine alla memoria.
Comsa cerca di evocare un mondo carico di ambiguità attraverso la riproduzione di episodi, frammenti, particolari, che non offrono un quadro chiaro e definito di una situazione, ma piuttosto accennano e suggeriscono. E’ grazie all’installazione di un gruppo di tele che una scena ha la possibilità di svilupparsi ed essere quindi recepita dallo spettatore. Episodi di vita semplice, parate militari, ritratti di operai al lavoro, dettagli della camicetta di una donna sono alcuni tra soggetti ritratti dall’artista, talvolta dipinti su tele dalla forma circolare. Questa scelta di formato rimanda metaforicamente al vedere attraverso le lenti del binocolo. Durante la messa a fuoco con il binocolo infatti si ottengono due immagini separate che poi confluiscono in una sola, ravvicinata e dettagliata. Lo spazio circostante può risultare in qualche caso sacrificato o oscurato come si volesse dare rilevanza solo ad alcuni dettagli.
Radu Comsa vive e lavora a Cluj, Romania, e ha recentemente partecipato alla Biennale di Praga nella sezione "Expanded Painting", e a Donumenta di Regensburg, a cura di Simona Nastac.
In occasione della mostra verrà pubblicata una monografia sull’artista, con testo di Michele Robecchi.
* * *
Ulteriori informazioni e immagini sono disponibili: richiedere a press@citricgallery.com e sulla pagina dell'artista nel nostro sito: http://www.citricgallery.com/artists/comsa/
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Dal 24 al 28 gennaio saremo presenti ad Artefiera Art First, Bologna, Pad. 22, Stand A66 con lavori inediti di Radu Comsa, Erica Fenaroli, Lolo, e Kate Pemberton.
www.artefiera.bolognafiere.it
* * *
C I T R I C Via Trieste, 30 25121 Brescia, Italy T./F. +39 030 5030 943 | info@citricgallery.com | www.citricgallery.com dal martedi' al venerdi' 10:30 - 19:30, sabato 16:00 - 19:30 o su appuntamento
Ai sensi del D.lsg.196 del 30/06/2003. Questo messaggio di posta elettronica contiene informazioni di carattere confidenziale rivolte esclusivamente al destinatario ed e' tutelato legalmente. Qualora questo messaggio fosse da Voi ricevuto per errore vogliate darcene notizia a mezzo fax/telefono/e-mail e distruggere il messagio. La vostra mail e' nella nostra mailing list per vostra iscrizione o richiesta, o reperita da persone o liste che l'hanno resa nota. Se non si desidera ricevere piu' le nostre comunicazioni seguire i link sotto per disiscriversi.
Per iscrivere amici: www.citricgallery.com/mailinglist.php o scriveteci a newsletter@citricgallery.com
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Gino
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fino al 24.I.2008 Anne e Patrick Poirier Napoli, Alfonso Artiaco
Superfici specchiate per guardarsi dentro. Alla ricerca di ricordi, parole, emozioni. Il marchio della memoria impresso in ogni testimonianza visibile. Leggero e poetico come un iris appassito...
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pubblicato venerdì 11 gennaio 2008
Ragione e passione, oblio e sogno. Memoria dell’avvenire e memoria del passato insondabile. Le parole di Anne e Patrick Poirier (Marsiglia, 1942; Nantes, 1942) raccontano la loro ricerca, razionale e al contempo profondamente poetica, che sonda i meccanismi del pensiero e quelli della percezione sensibile. Gli echi proustiani riverberano lungo le pareti specchiate del Labirinto della memoria, vero fulcro della mostra. La memoria volontaria rivive nel rovinismo delle opere intitolate Pozzuoli, piccole calotte craniche presentate come una sorta di città ideale. La memoria involontaria ha invece origine dai sapori e dai profumi dell’infanzia, richiamati in forma verbale sui pannelli interni del labirinto. L’intera personale è attraversata dal filo del ricordo, che si incarna ora in forme in dissolvenza, ora in un archivio poetico-linguistico ricco di suggestioni. L’incedere del tempo e le stratificazioni del vissuto risiedono nei fossili e nei paesaggi di Venti milioni di anni a.C., ma anche negli iris appassiti che recano sui petali parole come sogno, desiderio, angoscia. Solchi lasciati dalla memoria, cui è conferito il compito di ricordare il rapporto dell’uomo con le forme naturali. O, meglio, l’appartenenza del genere umano al mondo naturale.  Antropocentrismo -la forma cerebrale riproposta come contenuto e contenitore- e antropomorfismo s’intrecciano, generando una riflessione che sembra investire tutte le opere in mostra. Così, lo spettatore è chiamato a guardarsi dentro, a specchiarsi in senso reale e metaforico nello stagno dei propri pensieri. Un novello Narciso, che stenta a riconoscersi nel caleidoscopio originato da specchi e parole incise. L’architettura labirintica posta al centro della galleria, anch’essa di forma ellittica, nasce come una sorta di biblioteca ideale, costruita con fragili scaffali linguistici. L’amplificazione visiva generata al suo interno investe il soggetto, quella dei pannelli esterni rimanda al contesto. Il tutto si trasforma dunque in una soglia, intesa come momento di passaggio dal sé all’ altro da sé.  Ecco dunque che anche il significato della parola architettura assume un valore intenso e diviene occasione per ritrovare il proprio posto nello scorrere del tempo, per lasciare la propria traccia, così come le rovine del passato. Un’architettura che è anch’essa pratica e poetica, razionale e irrazionale, reale e utopistica. L’architettura che accompagna e custodisce la disseminazione della memoria in tutte le forme dell’esistenza. Preservando dall’oblio il ricordo di ciò che siamo. articoli correlati Personale alla G7 di Bologna
alessandra troncone mostra visitata il 14 dicembre 2007
dal 14 dicembre 2007 al 24 gennaio 2008 Anne e Patrick Poirier Galleria Alfonso Artiaco Piazza dei Martiri, 58 (zona Chiaia) - 80121 Napoli Orario: da lunedì a sabato ore 10-13.30 e 16-20 Ingresso libero Info: tel. +39 0814976072; fax +39 08119360164; info@alfonsoartiaco.com; www.alfonsoartiaco.com
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MIMMO SCOGNAMIGLIO ARTE CONTEMPORANEA
lieta di annunciare lapartecipazione alledizione 2008 della
Fiera Internazionale dArte Contemporanea che si svolger a Bologna dal 24 al 28 Gennaio.
PADIGLIONE/HALL 21
STAND: A77

jason Martin
Fir, 2006
Tecnica mista su tavola, cm 40x 40
mimmo scognamiglio artecontemporanea
via mariano d'ayala, 6
80121 napoli -italy
tel. +39081400871 - fax +3908119576621
www.mimmoscognamiglio.com
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Gino
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L'arte contemporanea più accessibile ai non udenti con un corso in collaborazione con UniCredit

PRIMO CORSO DI FORMAZIONE DI LINGUA DEI SEGNI
Parte in gennaio il primo corso di formazione di Lingua dei Segni, l'arte contemporanea sarà più accessibile alle persone sorde offrendo loro la possibilità di diventare "parte attiva" del pubblico dell'arte.
Il corso, dalla durata complessiva di 60 ore, nasce da un progetto frutto di una collaborazione tra il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, UniCredit Group e l'Istituto dei Sordi di Torino che prevede diversi momenti di avvicinamento al Museo, percorsi teorici e pratici intesi come occasioni di conoscenza reciproca e di scambio all'interno del gruppo di ricerca, pacchetti formativi mirati per il personale del Dipartimento Educazione in cui si inserisce appunto il primo corso di formazione di Lingua dei Segni.
Il corso è nato di riflesso a quella che è stata la prima sperimentazione in Italia in merito alla didattica sull'arte contemporanea per persone sorde, che ha visto un gruppo pilota composto da una guida del Dipartimento Educazione, un mediatore alla comunicazione ed un informatore sordo, accompagnare gli ospiti dell'Istituto dei Sordi di Torino in una visita di approfondimento sulla Fiera Internazionale d'Arte Contemporanea Artissima 14. Da questa prima esperienza è emersa la necessità di mediatori verso i linguaggi della contemporaneità capaci di comunicare nella Lingua dei Segni italiana, fondamentale affinché la popolazione sorda possa diventare "parte attiva" del pubblico dell'arte.
Tra le priorità del corso, l'individuazione di un lessico specifico dell'arte contemporanea ancora mancante nella Lingua dei Segni italiana: l'arricchimento lessicale della LIS con la traduzione dei termini specifici è un processo indispensabile per far sì che l'arte contemporanea possa diventare patrimonio comune per le persone sorde. Ciò permetterà infatti la compilazione del primo Dizionario per l'Arte per persone con deficit uditivi, strumento necessario affinché le forme espressive della contemporaneità possano diventare mezzi di arricchimento e integrazione.
I partners del progetto sono il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, UniCredit Group e l'Istituto dei Sordi di Torino. UniCredit Group, divenuto Paneuropeo a seguito di numerose acquisizioni strategiche, è ora presente in 23 Paesi con un patrimonio umano di oltre 40 milioni di Clienti e 170.000 dipendenti. Il Gruppo ha attualizzato da alcuni anni il proprio storico impegno verso la promozione delle espressioni culturali dei Paesi nei quali opera, con un progetto dedicato a divulgazione dei linguaggi della contemporaneità. In questo ambito ha varato, con la sigla Art Talks, numerose azioni formative attraverso l'arte e iniziative per la valorizzazione delle differenze, vera risorsa per il Gruppo. Da tre anni UniCredit collabora con l'Atelier di Pittura Adriano e Michele - laboratorio artistico del centro di riabilitazione psichiatrica dell'Ospedale Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro - nell'ambito del progetto Acrobazie che invita ogni anno un artista a condurre un laboratorio con i pazienti del Centro.
Per informazioni:
Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea Tel. 011 95.65.213, Fax 011 95.65.232, educa@castellodirivoli.org www.castellodirivoli.org Responsabile Capo Anna Pironti
Progetto UniCredit & l'Arte Responsabile Catterina Seia, catterina.seia@unicreditgroup.eu
Istituto dei Sordi di Torino Tel. 011 96.71.341, Fax 011 96.77.048, info@istitutosorditorino.org www.istitutosorditorino.org Responsabile Enrico Dolza
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VENERDI 18 GENNAIO ORE 21.30

ENTRANDO NELLA MAGIA DEL ROSSO
personale di
BARBARA KARWOWSKA
Entusiasmo di vita unito a ricordi personali, cosi si può definire "Entrando nella magia del rosso", la mostra personale dell'artista polacca Barbara Karwowska che sottolinea con forza i suoi affetti in chiave squisitamente simbolista.
Il Rosso è colore da sempre impiegato per sottolineare la linfa vitale umana, basti rammentare ad esempio che ancor oggi presso i Lacota(Sioux) il colore rosso rappresenta il monito a seguire una corretta vita piena di valori e virtù.
I dipinti di Barbara Karwowska appaiono come un susseguirsi di immagini di intimismo viscerale e femminile impreziositi
dalla meticolosa pennellata dell'artista
Barbara Karwowska nata a Danzica(Polonia) nel 1970.vive e lavora a Napoli dal 1992.
Diplomata all'istittuto d'arte in Orlowo in Polonia, sue opere fanno parte di prestigiose collezioni (il trittico "Rosario" è ad esempio custodito nella"Colombaia” la villa di Luchino Visconti ad Ischia).
Barbara Karwowska matura un linguaggio delle sensazioni, delle emozioni e ad esso attribuisce un'attenzione cromatica quasi psicologica.
Nel caso specifico dei lavori realizzati durante il primo periodo napoletano emerge oltre all'attenzione fisionomica,l'evidente capacità di cogliere l'universo invisibile che circonda le persone, l'aura di ciascuna di esse.
www.myspace.com/karwowskabar
www.myspace.com/kabara
karwowska70.exibart.com
___________________________________________________________________________________________________________
Evaluna – libreria delle donne – Napoli Piazza Bellini 72 (80138)
081292372 – libreriadelledonne@evaluna.it - www.evaluna.it - www.evalunalibreriacafe.splinder.com
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Gino
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fino al 25.II.2008 Tracce nel futuro Napoli, Pan
Alla ricerca dell’identità in un pezzo d’Oriente, fra passato, presente e futuro. Dove s’intrecciano radici antiche e innovazione, remoti antenati e discendenti dei manga, fonti religiose e conflitti attuali. Taiwan sbarca a Napoli…
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pubblicato lunedì 14 gennaio 2008
Tracce nel futuro è un percorso tracciato da dodici artisti taiwanesi, un sondaggio sull’identità personale e collettiva, quella portata con sé e quella persa lungo il cammino delle generazioni. Taiwan ha infatti un bagaglio storico-culturale pesante e lo ha conservato meglio dei suoi vicini cinesi. L'isola punta sulla declinazione anziché sull’assimilazione. Ma gli artisti di oggi cosa ne traggono? Riescono a superare il peso della tradizione per creare momenti innovativi? Il primo impatto è con le foto in 3d nei lightbox di Hung Tunglu. Nella serie Nirvana si muovono ragazze giocattolo e manga fra elementi tradizionali e spirituali, spazi fantastici e artificiali, chiuse sfere-bozzolo in uno stato di passaggio e distacco. È di Lin Shu-min l’installazione interattiva Inner force, che invita due persone a sfidarsi, ma non nelle solite discipline. È una gara di meditazione high-tech che richiede di sedersi e rilassarsi, mentre sul pavimento si trova un’animazione influenzata dalle onde alpha prodotte dal cervello, che prendono vita in forma di fiori di loto. Chi è più rilassato produce più fiori e vince. Le foto di Sheu Jer Yu ritraggono luoghi quotidiani e sono timbrate in un copia-incolla computerizzato con le definizioni da dizionario di se stesse,  che ne ri-definiscono tautologicamente ma interrogativamente il ruolo-significato. Figure fiabesche, congelate e riportate al presente, sono le ceramiche-soprammobile di A-min, mentre le tradizioni continuano nella festa colorata dei pazzeschi dipinti di Li Jiun-yang, che realizza scene fantastiche ispirate ai racconti popolari. Un finto sito archeologico è la gigantesca installazione di Tu Wei-cheng: nelle mura antiche sono inseriti elementi del mondo attuale, catturati solo dagli occhi più attenti. Un’altra immagine reale-irreale è il grande olio su tela di Huang Sheng-yen, dove una decina di mani intrecciate miscelano dita giovani ad altre storpiate alla E.T. Un incontro impossibile fra entità aliene, tentativo di riunire il presente col passato in un ibrido, inquietante interrogativo. Ancora inganno seducente nell’acrilico-calligrafico di Li-Ming-tse, con onde bianche che sommergono montagne, o sono le montagne da cui emergono le onde? We are the world sbilancia la rigida razionalità della decorazione tradizionale cinese in favore dell’ambiguità. Il film Factory di Chen Chieh-jen documenta il ritorno degli ex operai nella fabbrica abbandonata da anni. Sono stati chiamati dall’artista per simulare un impossibile reintegro. L’assenza di qualsiasi audio intensifica la disperazione degli operai impotenti nei confronti dell’accelerato trend politico-economico del proprio Paese. L’installazione su tre schermi di Lu Mu-jen in una sala quasi ermeticamente chiusa esplora il drammatico incontro-scontro del sé con l’altro. Un corpo si sovrappone con altri replicanti, in una rissa visiva fra la figura e se stessa, mentre il protagonista continua un cammino senza meta apparente. L’io isolato, discordante e moltiplicato, riflette sul dedalo della vita, che sembra scorrere infinitamente ed evocare al contempo una strana fiducia nel (ri)trovare un mitico paradiso perduto.  Così Tracce nel futuro racconta in mille frammenti colorati un caleidoscopio dove si fondono l’etica-estetica orientale e i riti antichi, i colori delle tradizioni e quelli della tecnologia. Ma, come spesso accade nelle religioni orientali, in cui tutto appare un fluire naturale, un incontro tra passato e futuro sembra avere qui la forza di generare nuovi modelli, nuove tradizioni per il futuro. articoli correlati Chen Chieh-jen a Lucca
claudia loeffelholz mostra visitata il 16 novembre 2007
dal 16 novembre 2007 al 25 febbraio 2008 Tracce nel futuro | Footprints into the future a cura di Julia Draganovic e Fangling Tseng PAN - Palazzo delle Arti Napoli - Palazzo Roccella Via dei Mille, 60 (zona Chiaia) - 80121 Napoli Orario: feriali ore 9.30-19.30; festivi ore 9.30-14; chiuso il martedì Ingresso: intero € 5; ridotto € 3,50 Catalogo Electa Info: tel. +39 0817958605; fax +39 0817958608; info@palazzoartinapoli.net; www.palazzoartinapoli.net
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Napoli, monnezza e bellezza. Da Pianura a Capodimonte, un euro per entrare al museo...
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pubblicato martedì 15 gennaio 2008
 Eh no, Capodimonte non ci sta. Capodimonte si rifiuta. Di fronte all'assalto mediatico, di fronte ai defilé politici tra i sacchetti, mentre tutti s'involtolano tra liquami e miasmi, discettando di cdr e percolato, mentre l'Italia e il Governo s'accorgono d'una emergenza vecchia di quattordici anni, mentre divampano gli incendi che rischiano di appiccare il fuoco a tutto il Paese, uno dei musei più belli e rappresentativi d'Italia decide di passare ai fatti con “ un piccolo gesto, un dono simbolico, che il museo offre alla città, in una situazione così difficile per Napoli”. Così giovedì 17 e venerdì 18 gennaio il biglietto d'ingresso a Capodimonte sarà di 1 euro. Un'iniziativa simbolica ma di grande pregnanza morale, tentativo d'un riscatto civile che vuol cominciare a ricostruire partendo dal proprio patrimonio, oltre che un incentivo a visitare, a pochi giorni dalla chiusura, la bella mostra dedicata al cinquantennio della storica Pinacoteca. “ Napoli è anche una città d'arte” ricorda la Soprintendenza al Polo Museale, promotrice dell'inziativa. Forse per due giorni gioverà - e converrà - ricordare tutto questo. ( a. p.) link correlati www.museo-capodimonte.it[exibart] |
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fino al 31.I.2008 Clegg & Guttmann Napoli, Lia Rumma
È logico, in pratica. Cinque “giochi” per i sensi e l’intelletto, cinque esercizi cognitivi per un concettuale-materiale che, percorrendo a ritroso il futuro, va dritto al cuore ligneo del Rinascimento. A tentoni, aguzzando la vista e drizzando le orecchie...
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pubblicato martedì 15 gennaio 2008
Chissà perché, lo Studiolo napoletano di Clegg & Guttmann (Michael Clegg, Dublino, 1957, e Martin Guttmann, Gerusalemme, 1957; vivono a New York e San Francisco) fa venire in mente la Tavola Strozzi. Forse per le pareti dipinte di verde, tra i colori di spicco della celebre veduta quattrocentesca di Napoli. Forse per il legno delle installazioni e delle tarsie che la coppia israeliana, al terzo impegno da Lia Rumma, ha scelto come testimoni di una pindarica staffetta fra il presente e il tempo in cui i signori colti e doviziosi, collezionisti esigenti e selettivi, amavano rintanarsi in uno sfaccettato microcosmo enciclopedico, congegnato a immagine e somiglianza del suo illustre inquilino e padrone: lo studiolo, appunto. Di tali scrigni è costellato il Rinascimento, parola che rimorde la coscienza di una metropoli ancora incerta sul suo recente passato e più che mai bisognosa, se non di una palingenesi, di una civile normalità. Dunque, quanto affascinante appare, qui e ora, l’utopia della città ideale, e quanto acuto il desiderio di rifugiarsi in una nicchia per lo spirito. Troppo scontato nascondersi tra i pixel di Second Life, assurdo ricreare ambienti in stile. Così, sull’ossatura della Storia, Clegg & Guttmann progettano un itinerario logico-sensibile attraverso cinque “esercizi cognitivi” e, in antitesi rispetto al loro maestro Kosuth, rileggono il concettuale quale esperienza pratica, agìta attraverso la stimolazione fisica. Una vocazione empirica che, da Galileo, Campanella e Bacon, retrocede fino all’assioma tomistico “ niente è nell’intelletto che non sia stato prima nel senso”, per rinchiudersi nella Sfera musicale, dove le proiezioni, associate ai suoni, evocando la Caverna platonica, ricordano il diaframma frapposto tra la realtà e la sua percezione.  Una “macchina del pensiero” fatta di semplici geometrie che, coinvolgendo soprattutto vista, tatto e udito, sollecita a organizzare in anomale categorie il catalogo d’una biblioteca piramidale, sfida a coordinare l’uno e il molteplice in un Canone tra mandolini (molto site specific) e invita, dopo averlo tastato, a ricostruire con memoria e gessetti l’ Oggetto nascosto nella “torre” circondata da una lavagna spiraliforme. Esplicito il riferimento a Bruegel nel titolo dato alle pedane di altezza graduale su cui svolgere un “passaparola” grafico: i Cinque ciechi (altro lavoro fortemente partenopeo, essendo il dipinto citato custodito nel Museo di Capodimonte). E molto c’è di fiammingo nelle foto in mostra: la luce piatta e diffusa, i toni caldi degli ocra e dei marroni, la trasgressione dei rapporti di proporzione e dei piani prospettici e, soprattutto, il paesaggio, “prolungamento virtuale” dello studiolo, nel quale smilze figurine ispirate a Bosch e Cranach intrecciano girotondi e danze macabre.  Un Eden primordiale su cui incombe la (post)modernità, dove la dicotomia natura/cultura tanto cara all’arte contemporanea si riaffaccia, per catapultare lo spettatore in un inquietante futuro remoto. articoli correlati Clegg & Guttmann alla “terapia di gruppo” di Bolzano
anita pepe mostra visitata il 18 novembre 2007
dal 18 novembre 2007 al 31 gennaio 2008 Clegg & Guttmann - Temi ed elementi di un nuovo studiolo napoletano Galleria Lia Rumma Via Vannella Gaetani, 12 (zona Chiaia) - 80121 Napoli Orario: da martedì a venerdì ore 16.30-19.30 o su appuntamento Ingresso libero Info: tel. +39 0817643619; fax +39 0817644213; info@gallerialiarumma.it; www.gallerialiarumma.it
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annarumma404
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NEWS FROM USA
Ian Cooper-Frankie Martin-Ruby Sky Stiler
opening friday 18th January h.19.00 p.m., via Santa Brigida 76, Naples
Frankie Martin, "Viene la Vela con Me" 2008, DVD ed.3, video still
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annarumma404
via Santa Brigida, 76
80132 Napoli
tel/fax 0815529169
via Felice Casati, 26
20124 Milano
tel. 0239430655
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SCUOLA LIBERA DEL NUDO
AULA 19
RASSEGNA DI ARTE VISIVA
"DALLA MATRICE ALLA STAMPA"
Recupero del territorio dell’arte

"PERCHE’"
SILVIA IULIUCCI
VERNISSAGE GIOVEDI’ 24 GENNAIO 2008
ORE 17,00
APERTA DAL 25 GENNAIO AL 16 FEBBRAIO
DALLE ORE 10,00 ALLE 16,00
ACCADEMIA di BELLE ARTI
Via Costantinopoli n.107 Napoli
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La 41 artecontemporanea
lieta di comunciare la mostra di gennaio 2008
PIERRE-YVES LE DUC

Soap Opera
Testo di James Putnam
Inaugurazione / Opening venerd 18 gennaio 2008 alle ore 18
La 41 artecontemporanea presenta la prima personale a Torino dell'artista francese Pierre Yves Le Duc che espone una serie di disegni del ciclo Soap Opera. Le carte ripercorrono l'evoluzione di un'onda e la sua dissoluzione nel tempo. L'immagine nasce dal movimento circolare di una spugna insaponata passata su una superficie nera specchiante; le tracce di schiuma, consumandosi, creano le varie fasi di saturazione dell'opera.
La serie di disegni che compone Soap opera si articola come una sequenza in cui ad ogni foglio l'artista introduce variazioni minime aprendo la ripetizione all'intenzione cinetica. La successione veloce delle immagini riporta alla visione mobile del cinematografo e alla dimensione ciclica dell'onda, ed il titolo, per ironica coincidenza, rimanda alla dimensione sociale e televisiva di infiniti programmi a puntate che si succedono nella ripetizione differente.
I segni bianchi e neri che strutturano l'immagine evocano tecniche grafiche come xilografia o linoleumgrafia, tecniche che utilizzano il colore puro e incisivo richiamando la grafica espressionista tedesca o austriaca nella portata comunicativa, emozionale, a tratti violenta, dell'immagine. Allo stesso tempo bianco e nero accentuano la distanza dell'artista dal soggetto, riconducendolo a icona e oggetto simbolico di ricerca. "Il confine fluido tra il nero ed il bianco esprime il concetto secondo il quale nessuna qualit indipendente dal suo opposto e riflette la dualit intrecciata di tutte le cose che si trovano in natura. Cos le dense pennellate nere dell'ampia onda di Le Duc rappresentano la forza motrice in avanti, mentre lo spazio bianco diventa il vacuo vuoto recessivo che si trova sotto l'onda. Le forme dell'onda conducono l'occhio nelle profondit di Soap Opera creando una tensione tra la linea e il piano, evocando una sensazione di spazio, un senso di trasparenza e una straordinaria illusione di movimento in avanti. Questo aiuta a generare uno schema ciclico di movimento, in cui si viaggia attraverso le dimensioni dello spazio e del tempo ed come se i vortici e le creste di schiuma rappresentati in Soap Opera simboleggiassero le forze naturali e le sottocorrenti che circondano la nostra vita quotidiana". (dal testo di James Putnam)
L'onda di Soap opera nasce da un gesto che convenzionalmente metafora di cancellazione e che costituisce l'atto creativo. Sono numerose le metafore richiamate dal soggetto dell'opera, dal piano filosofico esistenziale al campo biologico e fisico e si intrecciano con l'evocazione di riflessioni culturali e letterarie e le celebri immagini della storia dell'arte giapponese di inizio Ottocento.
Soap Opera costituisce inoltre il progetto di base di Motion Painting, imponente ed ambiziosa installazione in cui la serie completa di disegni dell'onda sar proiettata su pannelli in successione che riproporranno il moto ascendente e discendente dell'onda nella ripetizione ciclica. L'insieme si configura come architettura di luce e movimento che proietta lo spettatore al centro di un'onda emozionale.
La mostra prosegue fino al 28 marzo 2008
Orari galleria: dal marted al sabato dalle 15 alle 19. Mattino e luned su appuntamento
41 artecontemporanea, di Federica Rosso & C., Via Mazzini 41, 10123 Torino.
Tel/fax +39.0118129544
www.41artecontemporanea.com
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COMUNICATO STAMPA
AMERICA
Gianni De Tora
Mercoledì 16 gennaio 2008, alle ore 18.00
Associazione culturale
"Movimento Aperto"
inaugura la personale del maestro Gianni De Tora, recentemente scomparso.
In esposizione le ultime opere dell’artista campano dedicate all’America ed in particolare a New York, città contraddittoria che De Tora aveva visitato dopo il crollo delle Twin Towers ed a cui era legato da un controverso rapporto di fascino e critica. La mostra infatti sarà corredata da un video inedito del suo viaggio nella city, nonché da alcune poesie scritte dall’artista contro la guerra.
"America" è infatti il titolo di questa mostra il cui testo introduttivo è firmato da Dario Giugliano:
"Come è noto, America è il titolo di un romanzo incompiuto di Franz Kafka, a cui ho immediatamente pensato nel guardare le opere di Gianni De Tora presenti in mostra. Ci avrò pensato, forse, per diversi motivi, che finiscono per riguardare delle analogie tra questa mostra e quel romanzo, analogie che ora trascurerò per concentrarmi su una ragione di fondo che lega queste opere al romanzo kafkiano e a ogni opera d’arte in generale. Nelle intenzioni di De Tora, queste opere dovevano rappresentare una sorta di omaggio all’America, così come comunemente viene chiamato quella parte del continente americano che, più correttamente, va sotto il nome di Stati Uniti e costituire, così, il nucleo di una mostra che avrebbe dovuto essere esposta a New York. Nei fatti, queste opere, contengono richiami a quell’immaginario di riferimento pop tipicamente americano…".
La mostra resterà aperta fino al 16 febbraio 2008 e sarà possibile visitarla il mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 17.00 alle 19.00 e su appuntamento.
Il 25 gennaio 2008, alle ore 16.30, presso la Saletta della Loggia del Maschio Angioino, si terrà una conferenza dedicata all’artista scomparso coordinata dalla giornalista Donatella Gallone con interventi di Nicola Oddati, Mariantonietta Picone Petrusa, Vitaliano Corbi e Dario Giugliano.
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fino al 3.II.2008 Sabrina Mezzaqui / Melita Rotondo Napoli, Castel Sant'Elmo
Sentire lo spazio e raccontare il tempo. Attraverso il poetico che vive nelle piccole cose. Una doppia personale tutta al femminile, che sembra iniziare come la più classica delle favole. Per rivelare che la verità è sempre un’altra...
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pubblicato mercoledì 16 gennaio 2008
Un dialogo a tre voci. Due provenienti dalle artiste, con i lavori che si dividono tra gli ambulacri e il carcere alto. L’altra dal castello stesso, contenitore “scomodo” e ingombrante, che riesce però a suggerire nuove prospettive e suggestioni. L’intensità delle due mostre -slegate negli ambienti ma non sempre nei contenuti- si svela proprio nell’interpretazione degli spazi. Sabrina Mezzaqui (Bologna, 1964) trasforma le parole in immagini, la prosa in poesia. Dal racconto Anna Soror di Marguerite Yourcenar ricava la pianta stellare del castello, la ricostruisce con le frasi del testo. Tramuta semplici fogli quadrettati in enormi pizzi, mappe nautiche in arazzi pregiati. Lenta è la mano che taglia, tesse, incolla, colora. E il tempo così dilatato scolpisce le opere, frutto di una meticolosità meccanica ma intimamente infantile. “ C’è un tempo per stracciare e uno per cucire”, recitano i versi del Qoelet. La ricerca di valori condivisi si fa strada fra i diversi testi sacri, così come la ricerca delle lettere giuste da ritagliare e riassemblare. Dilatazione temporale, accentuata manualità e senso dell’ordine che aiutano a rivedere il concettualismo poetico di Alighiero Boetti, ripassato attraverso citazioni letterarie antiche e moderne. Esemplare, per quanto riguarda la lettura degli spazi, l’installazione Pond Ripple, sequenza visiva e sonora dal carattere ipnotico, con il soffitto in tufo che si trasforma in una cupola decorata da mosaici in dissolvenza.  Il dialogo con il luogo fa da trait d’union con i lavori di Melita Rotondo (Napoli, 1954), allocati nel carcere alto. L’artista agisce sia all’esterno, con le lettere del titolo della mostra incastonate ognuna in una finestrella, sia all’interno, cui si accede passando su uno zerbino che suona come un augurio: Stiamo tutte bene. Al centro della sala s’impone una sorta di palcoscenico occupato placidamente dai suoi 1600 sogni, comuni sacchetti di plastica che si trasformano in cristalli sotto la luce dei riflettori puntati ad hoc. Tutt’intorno nasce la mostra, crocevia di storie che si snodano e s’intrecciano nelle diverse sale: il reliquiario di una storia d’amore; il posto -nella vita come nel lavoro- che non si trova, metaforicamente rappresentato da un circolo di sedie a testa in giù. Ancora, il potere che assume forme diverse, dai grattacieli di monete a quell’unica sedia in piedi. Il potere subdolo che s’incarna nel pupazzetto for president Rose Bon Bon, inquietante nel suo aspetto familiare, pronto a trasformarsi in una bambola assassina da horror di serie B. Il tono si fa ironico, denuncia sottile di meccanismi perversi mai sovvertiti.  Alla dilatazione promossa da Mezzaqui si contrappone un’immediatezza che perde la dolcezza di bambina per farsi donna. L’invito è a trovare la verità nascosta, quella altra che si cela dietro le apparenze. Ma anche la magia delle piccole cose, spesso offuscata da uno sguardo disattento. Un invito che prende la forma di “affaccio” sui sogni. Con l’augurio di non perderli mai di vista. articoli correlati Mezzaqui con Pietroiusti allo Spazio Punctum Rotondo alla Fondazione Morra
alessandra troncone mostra visitata il 16 dicembre 2007
dal 16 dicembre 2007 al 3 febbraio 2008 Sabrina Mezzaqui - Come acqua nell’acqua Melita Rotondo - La verità è sempre un’altra Castel Sant’Elmo Via Tito Angelini, 20 (zona San Martino) - 80129 Napoli Orario: dal giovedì al martedì ore 14-19; sabato ore 10–19 Ingresso: € 3 Cataloghi Electa Napoli Info: tel. +39 081749911; fax +39 0812294498; sspm-na@beniculturali.it
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Casagiove (CE) - dal 17 gennaio al 15 febbraio 2008 RipArte / Spazio Tempo. Passato-presente-futuro nelle collezioni dello Studio Oggetto |
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METRO' SPAZIO D'ARTE vai alla scheda di questa sede
Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede |
Via Messina 41 (81022) |
+39 0823494719 (info), +39 0823494719 (fax) |
metroarte@libero.it |
individua sulla mappa Exisat |
individua sullo stradario MapQuest |
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Eventi in corso nei dintorni |
Sei le opere contenute nella cartella “RipArte”, edita dallo Studio Oggetto Caserta / Milano: un multiplo di Franco Angeli del 1986 e le grafiche recenti di Damiano Errico, Giuseppe Fiore, Irma Morassi, Giovanni Tariello e Carla Viparelli. In contemporanea con la presentazione della cartella si inaugurerà la mostra |
biglietti: ingresso libero |
vernissage: 17 gennaio 2008. ore 19.30 |
curatori: Pasquale De Simone, Amedeo Santagata |
autori: Franco Angeli, Alighiero Boetti, Angelo Casciello, Giuseppe Chiari, Floriana Coppola, Antonio Del Donno, Bruno Donzelli, Damiano Errico, Enzo Esposito, Tano Festa, Giuseppe Fiore, Joko, Mafonso, Alessandro Manna, Battista Marello, Anna Maria Pugliese, Irma Morassi, Mimmo Paladino, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Giovanni Tariello, Carla Viparelli, Oreste Zevola |
genere: arte contemporanea, presentazione, collettiva | |
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Titolo evento: Compagni di strada Artista: Carlo Procope
Vernissage: 21 gennaio Data: dal 21 gen. al 06 feb.
 Fin da quando ero ragazzo ho un’attrazione particolare per il volto umano. Guardo le facce degli altri con un'attenzione naturale, percependone ogni minimo cambiamento formale. A volte le facce mi procurano le sensazioni più svariate, come fossero qualcos'altro: sentimenti, animali, parti anatomiche umane e persino le loro sostanze fisiologiche. Un inverno sui fogli per scrivere cominciai a disegnare volti, così come mi venivano, come dettava la mano, l'occhio, il caso. Esseri imprevisti uscirono dal nulla. Con pazienza certosina li nutrii e sotto gli occhi la loro carne si animò. Divennero creature vive,con una vita propria. Mentre le realizzavo, mi infondevano serenità. Mi hanno a lungo tenuto compagnia. Ora è tempo che vadano in mezzo agli altri, per proprio conto…
Visita la pagina dedicata sul sito picagallery
Picagallery - via Vetriera 16, 80132 Napoli +39 081426507, +39 3337388329 | pick@picagallery.it
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La Galleria Paola Verrengia segnala:
Mrdjan Bajić su "Estovest "
Sabato 19 gennaio 2008 , RAI 3, ore 11.15
Estovest è la rubrica della Tgr sull’Europa che cambia, sui confini che diventano sempre più permeabili, sulle migrazioni, sulle integrazioni, sui rapporti tra l’Italia e i nuovi partners europei.
L’artista Mrdjan Bajić, uno dei maggiori artisti serbi che recentemente ha rappresentato la Serbia alla Biennale di Venezia ha esposto lo scorso ottobre 2007 presso la Galleria Paola Verrengia per la sua prima personale italiana in una galleria privata.
Mrdjan Bajić (Belgrado, 1957) vive e lavora a Belgrado, in Serbia. Dal 1997 è professore ordinario di scultura presso la Facoltà di Belle Arti di Belgrado. Tra le mostre che hanno segnato gli ultimi anni dell’attività espositiva dell’artista serbo citiamo: Backup Stories, Galleria Paola Verrengia, Salerno (2007), 52a Biennale di Venezia (2007), Mediterraneo contemporaneo – diciannove artisti tra identità e differenze, Castello Aragonese, Taranto (2006-2007), Protection of Nature, XII Biennale of Pančevo, Serbia (2006), Mobile studios, Public art Lab Berlin, Belgrado, Serbia (2006).
Per maggiori informazioni visita il sito: http://estovest.blog.rai.it/
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Galleria Paola Verrengia
Via Fieravecchia, 34
84121 Salerno
Italia
t: +39 089 241925
f: +39 089 241925
www.galleriaverrengia.it
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GRAVITY

Selected works from the Ernesto Esposito Collection
Ernesto Esposito's collection is one of the largest and most important in Europe.
After Italy and Switzerland, this is the third year the Ernesto Esposito Collection exhibits some of their works. Gravity will be held in Museo Artium (Spain) from 31 january to 18 may 2008.
More than 800 artworks by contemporary artists, chosen according to the collector's own criteria and interests have become an image of the contemporary art scene. This enormous collection, spearhead of contemporary art, offers both a serious and seductive commentary on the social, artistic, political and formal scenario, from the fall of the twin towers to our days, was made available for this exhibition.
The term "gravity" referred to in the title is used ambivalently. It alludes to the tension created between two large forces. On the one hand, banality, fostered by a market economy that needs to encourage craving, and a transcendental loss of innocence on the other, keep mankind in a state of suspension. The exhibition deals with the recovery of micro-utopias, with the superimposition of shining icons of good and evil and the balance between real and hypocritical tragedy. This represents an intelligent artistic landscape but will lead inevitably to a melancholic aftertaste among some spectators.
Several ambiences and installations combine with audiovisual pieces, paintings and photographs. The format and aesthetics of a fashion magazine will give the exhibition the appearance of a catalogue, with photographs of the pieces selected and the criteria for their selection. The publication contains an interview.
Show will display works by Ghada Amer, Assum Vivid Astro Focus, Vanessa Beecroft, Pierre Bismuth, Aline Bouvy y John Gillis, Slater Bradley, Susan Burner, Jota Castro, Peter Coffin, Jeremy Deller, Jen DeNike, Alberto di Fabio, Luke Fowler, Anna Fusco, Thomas Glassford, Nicola Gobbetto, Delia Gonzalez & Gavin Russom, Kevin Francis Gray, Matt Greene, Antony Gormley, Annika von Hansswolff, Thomas Hirschhorn, Evan Holloway, James Hopkins, Mustafa Hulusi, Marine Hugonier, John Isaacs, Rashid Johnson, Kika Karadi, Terence Koh, Wolfgang Laib, Jim Lambie, Gonzalo Lebrija, Justin Lowe, Paul McCarthy, Barry McGee, Birgit Megerle, Jonathan Monk, Paulina Olowska, Seb Patane, Jaume Pitarch, Marc Quinn, Tobias Rehberger, Ugo Rondinone, Rosy Rox, Thomas Ruff, Markus Schinwald, Steven Shearer, Simon, Simon Starling, Cheney Thompson, Eugenio Tibaldi, Iké Udé, Piotr Uklanski, Francesco Vezzolli, Gillian Wearing and Jordan Wolfson.
Eduardo DORREGO Retail & Communications Manager
Ernesto Esposito Shoes Via Alabardieri, 1 80121 - Napoli Italia C. +39 338 403 7106 S. +34 646 732 322 www.ernestoespositoshoes.com
Umberto Di Marino Arte Contemporanea Via Alabardieri 1, 80121 - Napoli - Italia Tel. +39 081 0609318 Fax. +39 081 2142623
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Gino
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Speedqueen, 50 cm x 75 cm, photographie/photography |
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Galerie Gora 279 Sherbrooke Ouest, #205 Montréal, Québec, Canada H2X 1Y2 Métro Place-des-arts (sortie Bleury exit) Tél:(514)879-9694 Fax:(514)879-0164 Heures d'ouverture: lun-ven: 10h-17h et sur rendez-vous Opening Hours: Mon-Fri: 10am-5pm and on appoinrment art@gallerygora.com www.gallerygora.com
Nous sommes situés au centre-ville de Montréal, au coeur du quartier culturel et des affaires, au 279 Sherbrooke Ouest, au coin de l’avenue du Parc et Bleury. La galerie se trouve au second étage, Métro : nous sommes situés à 2 minutes du métro Place des arts (sortie Bleury). Stationnement : nous sommes situés à 2 minutes du stationnement sur la rue Bleury. Stationnement: nous sommes situés à 2 minutes du stationnement municipale au coin de President Kennedy et Bleury.
We are located in downtown Montreal in the heart of the cultural and business district at 279 Sherbrooke West, at the corner of Park Avenue and Bleury. The gallery is on the 2nd floor Metro : Two minutes from the Place-des-Arts Metro (exit Bleury) Parking : Two minutes away from the parking lot on Bleury. Parking : Two minutes away from the parking lot on the corner of President Kennedy and Bleury. | |
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fino al 29.II.2008 Hermann Nitsch Bologna, Galleria de' Foscherari
Il grande ritorno di un caposaldo dell’Azionismo viennese anni ’60. Un artista che, con le sue performance, riesce a destare scandalo. Mettendo in scena litri di sangue, interiora di animali, sesso impudicamente esposto. Un vero e proprio mago dello splatter...
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pubblicato venerdì 18 gennaio 2008
Arduo parlare di un artista come Hermann Nitsch (Vienna, 1938), per la diffusa repulsione che suscitano le sue opere. Come quando, per la prima volta nel 1962, lanciò del sangue sulla tela dal titolo Blood Organ e si portò con sé processi e tre pene detentive. Comunque li si giudichi, i lavori di Nitsch sono un colpo allo stomaco, che sconvolge perché mescolano la carne morta con la carne viva e il sesso con la morte, come solo la cinematografia di George Romero, di Sam Raimi o di Peter Jackson è in grado di fare. A differenza però del puro cinema splatter disgustoso e delirante, il lavoro di Nitsch pretende di andare oltre, combinando il sacro e il profano per trattare i tabù di freudiana memoria, già fonte di ispirazione del dripping di Pollock. Col Wiener Aktionismus, insieme a Günter Brus, Otto Mühl e Rudolf Schwarzkogler, Nitsch offre una risposta estrema e amplificata rispetto allo svelamento dell’inconscio nel gesto automatico dell’action painting. In mostra Orgien Mysterien Theater, il teatro delle orge e dei misteri con cui l’artista presenta una nuova forma di arte totale che coinvolge i cinque sensi, inducendo lo spettatore e l’attore a far affiorare uno stato di eccitazione psico-fisica. A catalizzare per primi l’occhio sono gli straordinari Schüttbilder, i dipinti versati: tele, cioè, intrise di sangue essiccato, che espongono una tunica impregnata di colore, simulacro di religiosità dell’evento messo in scena.  Oltre a destreggiarsi fra tele e collage, Nitsch ricrea una sorta di sabba teatrale di tortura che coinvolge una nutrita troupe di attori, impegnati a seguire passo dopo passo precise istruzioni. Alcuni sono completamente nudi, crocifissi e bendati, su cui vengono adagiati corpi macellati di animali, attorno ai quali si aggirano vorticosamente altri attori in tuniche bianche che fungono da boia e che, al suono di un campanello, affondano le loro braccia nelle interiora degli animali schizzando sangue ovunque. Decisamente singolare l’effetto, che tanto ricorda l’interpretazione del mito di Leda e il cigno di Otto Mühl in un cortometraggio che ritrae un gruppo di uomini che si scagliano contro un'oca, la fanno a pezzi, la mordono, e infine la ingoiano, mentre una ragazza suona placidamente il violoncello.  Questa potenza distruttiva accomuna i due artisti, che esasperano decisamente la distruzione e la morte: nel caso di Mühl in modo caotico, nel caso di Nitsch in maniera sapientemente studiata. Non si dimentichino le provette il cui contenuto viene versato sui corpi degli animali. Nitsch mira “ a permettere al dionisiaco di irrompere all’esterno del nostro inconscio per rendere visibili aree soppresse di impulsi interiori”. E lo fa, paradossalmente, con metodo e misura. articoli correlati Personale da Boxart a Verona
alessandra cavazzi mostra visitata il 15 dicembre 2007
dal 14 dicembre 2007 al 29 febbraio 2008 Hermann Nitsch - Orgien Mysterien Theater a cura di Danilo Eccher Galleria de’ Foscherari Via Castiglione 2b (centro storico) - 40124 Bologna Orario: da lunedi a sabato ore 10-12.30 e 15.30 -19.30 Ingresso libero Catalogo Gli Ori, con scritti di Danilo Eccher e Hermann Nitsch Info: tel. +39 051221308; fax +39 051221308; galleria@defoscherari.it; www.defoscherari.com
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Gino
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MaxPetrolio
25 gen 2008, ore 20.00 Piazza Vincenzo Bellini n°72, Napoli - Club Eva Luna
Ingresso libero
Concerto Acustico del giovane cantautore napoletano, in cui verrano presentati alcuni dei nuovi brani dell’album la cui uscita sarà prevista nell'anno 2009. Moderatore della serata il critico d'arte Maurizio Vitiello.
Siete tutti invitati. Se potete inviate questo stesso messaggio ai vostri contatti di posta elettronica aiutandoci nell'autopromozione dell'evento e, ovviamente, vi aspettiamo alla serata. Grazie.
www.maxpetrolio.it
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Gino
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Guido Cagnacci ai Musei San Domenico a Forlì

GUIDO CAGNACCI. PROTAGONISTA DEL SEICENTO TRA CARAVAGGIO E RENI
vernice per la Stampa 19 gennaio 2008 | ore 12 | curatori della mostra e del catalogo sono i professori antonio paolucci e daniele benati | musei san domenico | forlì
Tutti lo ricordano come l'artista che meglio ha saputo trasporre sulla tela la morbida sensualità del seno femminile. Cagnacci è certo anche questo, ma dove egli diventa veramente irraggiungibile è quando, come avviene nei "quadroni di Forlì" con la "Gloria di San Mercuriale e di San Valeriano", egli crea scenografie di cieli tersi, impossibili eppure reali, per grandi storie religiose.
Guido Cagnacci nasce a Santarcangelo di Romagna nel 1601 e muore a Vienna nel 1663. Le fonti lo definiscono inquieto e litigioso, capace di passioni violente e scosso da profonda spiritualità, continuamente errante: da Rimini a Bologna, a Roma, a Forlì e poi a Venezia e infine a Vienna. Volta a volta in compagnia di giovani donne che gli facevano da modelle e che per passare inosservate si vestivano da uomo. Ammirato e reietto ad un tempo in una Italia che entrava appieno nel Barocco e nella Controriforma.
A questa sua indole, a questa mescolanza di passione e spiritualità, al fatto di essere stato alla scuola di molti, senza divenire mai discepolo di alcuno si debbono capolavori che superano ogni classificazione. Tra il naturalismo drammatico di Caravaggio e la bellezza virtuosa di Guido Reni. Del Seicento egli fu protagonista, non testimone o semplice comprimario, ma protagonista. Come un iperrealista dei nostri giorni lo affascinava l'enigma delle cose. Riuscì a rendere visibile il vero dei sentimenti, delle emozioni, a raccontare l'anima figurando il corpo.
La Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con l'Amministrazione comunale di Forlì dedicherà a Guido Cagnacci la più organica e ampia retrospettiva sino ad oggi allestita in Italia. "Guido Cagnacci. Protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni" fa seguito alle fortunate esposizioni forlivesi dedicate a "Marco Palmezzano, il Rinascimento nelle Romagne" e a "Silvestro Lega, i Macchiaioli e il Quattrocento" e aprirà i battenti il prossimo 20 gennaio, in San Domenico.
La mostra costituirà la più grande monografica nazionale dedicata al pittore. La mostra, con oltre 80 opere di Cagnacci, ricostruirà gli inizi della sua attività nella sua terra natale, già toccata da fermenti naturalistici, per poi accompagnarlo a Roma, dove egli si recò a più riprese in compagnia di Guercino, venendo in contatto con le opere di Caravaggio e dei suoi seguaci. In questo modo egli maturò convinzioni che si esplicano intanto nelle bellissime opere sacre realizzate per le chiese riminesi e che non verranno meno neanche quando la fama ormai raggiunta lo portò a Bologna, dove si misurò con i risultati raggiunti da Guido Reni, promotore di una pittura fortemente idealizzata da cui Cagnacci desume una nuova monumentalità ma senza che le sue immagini perdano fisicità e spessore carnale.
Per evidenziare le peculiarità di tali esperienze, la mostra affiancherà ai capolavori giovanili di Cagnacci dipinti del Caravaggio e dei suoi seguaci, da Vouet a Van Honthorst, da Serodine ad Orazio e Artemisia Gentileschi, a Lanfranco, nonché di Guido Reni e di Guercino. In seguito Cagnacci privilegerà soggetti profani e soprattutto di nudo femminile che gli procureranno grande fama e lo porteranno a lavorare in ambienti segnati da una grande libertà, prima a Venezia e poi a Vienna. Grande rilievo sarà riservato anche a questa fase dell'attività pittorica di Cagnacci. Nel Comitato scientifico figurano anche studiosi come Marco Bona Castelletti, Mina Gregori, Ezio Raimondi, Giovanni Gentili, Wolfang Prohaska, Lorenza Mochi Onori, Sir Denis Mahon.
La mostra prevede l'esposizione di opere provenienti, nella grande maggioranza, da importanti musei italiani e stranieri. Curatori dell'allestimento sono gli Studi Wilmotte et Associes di Parigi e Lucchi & Biserni di Forlì. Completa il percorso della mostra un video su Guido Cagnacci realizzato da Tina Lepri ed Edek Osser. Girato in Romagna, nei luoghi di Cagnacci, in musei, collezioni private, chiese e conventi che conservano le opere dell'artista e dei suoi contemporanei, il video ripercorre l'itinerario artistico e umano del pittore attraverso le sue opere ma anche mostrando i capolavori dei due grandi maestri del tempo che hanno ispirato Cagnacci: Caravaggio e Guido Reni.
Il percorso espositivo si articolerà all'interno delle grandi sale che costituirono la biblioteca del Convento di San Domenico, recentemente restaurato, dove si sono tenute le due precedenti mostre.
Guido Cagnacci. Protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni Dal 20 gennaio al 22 giugno 2008 Musei San Domenico, Forlì Catalogo Silvana Editoriale ( www.silvanaeditoriale.it) Ufficio Stampa: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo tel. 049.663499 info@studioesseci.net www.studioesseci.net
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Gino
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Al via la 32ma edizione di Artefiera Art First a Bologna

ARTEFIERA ART FIRST - THE ITALIAN APPOINTMENT FOR THE ART
inaugurazione giovedì 24 gennaio | ore 15.00 preview ad invito | quartiere fieristico | bologna
Giovedì 24 gennaio 2008 inaugura la 32° edizione di Arte Fiera Art First, l'appuntamento dedicato all'arte moderna e contemporanea con una particolare attenzione alla diffusione dell'arte italiana nel panorama internazionale.
Appuntamenti in Fiera
Tra gli eventi proposti si rinnova per il terzo anno l'appuntamento con A.B.O. Art Before Obvious (hall 18, 25-26-27 gennaio alle ore 17.30), un progetto di Achille Bonito Oliva che presenta Mercante in fieri, una serie di incontri sul tema dell'evoluzione del mercato dell'arte trattati su tre livelli di dialogo, attraverso il punto di vista di direttori di fiere d'arte, responsabili di case d'aste e galleristi, che coniugano cultura ed economia in una progressione sempre in fieri, rivolta al futuro; inoltre all'Art Cafè Words on Art (hall 18), una serie di incontri con critici, artisti e protagonisti del mondo dell'arte e della cultura italiana e internazionale e di presentazioni delle ultime novità di editori e gallerie espositrici, come le monografie dedicate a Domenico Bianchi, il catalogo ragionato di Giuseppe Uncini e il volume "Immacolata Concezione senza titolo/ senza autore" di Giulio Paolini. Alla Gallery Hall (hall 21-22) da non perdere Conversazioni d'Arte, l'appuntamento serale con Rosalba Paiano che invita artisti internazionali a dialogare con il pubblico di Arte Fiera: tra gli altri Mimmo Jodice parla con Walter Guadagnini di "Fotografia: da strumento di informazione a linguaggio dell'arte" e Nico Vascellari parla con Andrea Lissoni di "Il suono e la scultura".
La città di Bologna si mobilita e diventa luogo per vivere l'arte
Dal 24 gennaio al 29 febbraio 2008 la terza edizione del progetto BOLOGNA ART FIRST, nato in collaborazione con il Comune di Bologna, propone un inedito percorso di suggestive installazioni di artisti contemporanei rappresentati dalle gallerie che partecipano ad Arte Fiera, in luoghi storici del centro di Bologna e in scenari insoliti della città: Museo della musica Antonella Zazzera "Armonico XVII" (Grossetti Arte Contemporanea) S. Maria della Vita Vittorio Corsini "Walkabout" (Galleria Claudio Poleschi) Museo Medievale Alex Pinna "Heroes" (Ronchini Arte Contemporanea) Palazzo d'Accursio Arnaldo Pomodoro "Obelisco Cassadoro" (Galleria l'Incontro) Fabrizio Plessi "Water Circles" (Contini galleria d'arte) Palazzo Re Enzo Luigi Presicce "Altalena" (Antonio Colombo Arte Contemporanea) Biblioteca dell'Archiginnasio Herbert Hamak "Senza Titolo" (Studio La Città) Museo Archeologico Nanni Valentini "L'ombra di Peter Schlemihl" (Arte e Arte) Andrea Santarlasci "Un po' di finito infinito" (Studio Legale) Musei Universitari di Palazzo Poggi Alessandro Lupi "Densità fluorescente - Sogno" (Guidi & Schoen) Cristiano Pintaldi "3>4" (Sprovieri Progetti) Palazzo Bevilacqua Ariosti Roberto De Paolis "Alma New Morning" (Oredaria) Galleria Cavour (fino al 28 gennaio) Kevin Francis Grey "The three daughters of E 8" (Changing Role) Aeroporto Guglielmo Marconi Paolo Bertocchi e Vanessa Chimera "Black Clouds" (Esso Gallery)
Giunto alla seconda edizione ARTEFIERA OFF, il contenitore di tutti gli eventi collaterali che si terranno durante Arte Fiera, si arricchisce di nuovi progetti con mostre, video, conferenze, performance d'artista che coinvolgeranno una molteplicità di luoghi a Bologna e in Emilia Romagna. Tra le numerose iniziative al Museo Civico Archeologico la mostra Arte Povera 1966-1980 Libri e Documenti a cura di Giorgio Maffei in collaborazione con Corraini Edizioni (Mantova), promossa da Arte Fiera e Comune di Bologna. Il Mambo ospita venerdi 25 gennaio alle 16.30 il reading del poeta polacco Adam Zagajewski alla presenza e in onore dell'artista Francesco Clemente, promosso da Galerie Jablonka in collaborazione con Arte Fiera. A Villa delle Rose inaugura giovedì 24 gennaio la mostra Not so private. Gallerie e storie dell'arte a Bologna in collaborazione con l'Associazione Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea - ASCOM Bologna. La Fondazione della Cassa di Risparmio di Bologna organizza una serie di eventi dal titolo Bologna si rivela, tra i quali, nella chiesa sconsacrata di San Giorgio in Poggiale, in esposizione la serie di grandi dipinti di Piero Pizzi Cannella dal titolo "Cattedrali" e la scultura di Claudio Parmigiani "Campo dei fiori". La Cineteca di Bologna organizza la retrospettiva L'invenzione del paradiso. Il cinema e lo sguardo plurale di Daniel Schmid, dedicata al regista svizzero Daniel Schmid scomparso nell'agosto 2006 (Cinema Lumière, dal 21 al 31 gennaio 2008), déjà.vu 07 08 / Film d'artista, che presenta per questa edizione, in collaborazione con il MAMbo, la proiezione di opere video di artisti internazionali che operano secondo linee di ricerca contaminate dai codici cinematografici e documentaristici come Elisabetta Benassi e Salla Tykkä (venerdì 25 gennaio), e dal 24 al 30 gennaio Omaggio a Julian Schnabel, con la proiezione in anteprima del film Lo Scafandro e la farfalla e di Prima che sia notte, Basquiat. Presso l'ospedale per malati terminali Hospice Maria Teresa Chiantore Seragnoli di Bentivoglio, inaugura mercoledì 23 gennaio la mostra Giacomelli. Cose mai viste a cura di Enzo Cucchi.
ART WHITE NIGHT - La notte cambia colore, sabato 26 Gennaio fino a mezzanotte il centro storico di Bologna diventa una grande vetrina dell'arte contemporanea con aperture serali straordinarie di musei, gallerie e negozi, concerti, mostre e un originale buffet itinerante in palazzi e luoghi storici della città. E a mezzanotte chiusura con spettacolo di fuochi artificiali in Piazza Maggiore. nel centro storico della città.
Gallerie partecipanti
2000 & Novecento, 41 Artecontemporanea, A Arte Studio Invernizzi, A.A.M. Architettura Arte Moderna, ACB Gallery, Agenzia 04, Analix Forever, Annarumma 404, Antologia, AR/Contemporary, Arte 92, Arte e Arte, Arte Silva, Alfonso Artiaco, Austin/Desmond, Alessandro Bagnai, Manuel Barbié, Guy Bärtschi, Base Gallery, Beck & Eggeling, Claude Bernard, Biagiotti, Biasutti & Biasutti, Giampiero Biasutti, Flora Bigai, Binz & Krämer, Blu, BND Tomasorenoldibracco, Bodhi Art, Bonaparte, Bonelli, Bonomo, Alessandra Bonomo, Valentina Bonomo, James Brolly Galerie, Ben Brown Fine Arts, Byblos, C.a.o.s. Cultural Artists Open Space, Cà di Frà, Cafiso, Massimo Carasi - The Flat, Cannaviello, Andrea Caratsch, Cardelli & Fontana, Cardi, Carlina, Changing Role Move Over Gallery, Massimo Cirulli, Citric, James Cohan Gallery, Antonio Colombo, Colossi Arte, Contini, Continua, Maurizio Corraini, Corsoveneziaotto, Raffaella Cortese, Rino Costa, Riccardo Crespi, Paolo Curti/Annamari Gambuzzi & Co., Studio Dabbeni, Magda Danysz, Anna D'Ascanio, Massimo De Carlo, Davide Di Maggio, Davide Gallo, De Crescenzo & Viesti, De' Foscherari, Umberto Di Marino, Di Meo, Di Paolo Arte, Galerie Robert Drees, Dukan & Hourdequin, Edieuropa, Ellequadro Events, Emmeotto, Enrico Fornello, Erica Fiorentini. Esso Gallery, Extraspazio, Fabjbasaglia, Faggionato Fine Arts, Forni, Forsblom, Fumagalli, Galica, Galleria 42 Contemporaneo, Galleria d'arte Maggiore, Galleria dell'Incisione, Galleria Frediano Farsetti, Gentili, Claudia Gian Ferrari, Gioacchini, Goethe, Grossetti, Guastalla Centroarte, Guidi & Schoen, Hachmeister Galerie, Patrick Heide, Galerie Hollenbach, Il Chiostro, Il Gabbiano, Il Ponte, Il Ponte Contemporanea, Crane Kalman, Il Segno, Image - Furini, In Arco, Galerie Jablonka, J. Bastien Art, Alison Jacques, Antonia Jannone, Bernhard Knaus, Dorothea van der Koelen, Kunstagenten, L'Ariete, L'Elefante, La Scaletta, Les Filles du Calvaire, Galerie Lelong, Lia Rumma, L'Incontro, Lipanjepuntin, Diana Lowenstein Fine Arts, Federico Luger, Marabini, Marchese, Primo Marella, Giò Marconi, Galeria Màrio Sequeira, Maruani & Noirhomme, Mario Mauroner, Mazzoleni, Melesi, Martin Mertens, Massimo Minini, Mizuma Action, Monitor, Pio Monti, Montrasio, Morone, Narciso, Niccoli, Galerie Jérôme de Noirmont, Lorcan O'Neill, Oredaria, Otto, Pack, Galeria Pelaires, Alberto Peola, Perugi Artecontemporanea, Friedrich Petzel Gallery, Photo & Contemporary, Photology, Pianissimo, Pièce Unique, Poggiali e Forconi, Claudio Poleschi, Amedeo Porro, Posibila, PrometeoGallery, Studio Raffealli, Raphael 12, Repetto & C., Rizziero, Ronchini, Galerie Thaddeus Ropac, Stephan Röpke, Russo, Ruzicska, S.A.L.E.S, Santo Ficara, Sapone, Mimmo Scognamiglio, Suzy Shammah, Spazio A, Sperone Westwater, Spirale Arte, La Spirale, Sprovieri Progetti, Christian Stein, Studio G7, Studio Gariboldi, Studio La Città, Studio Legale, Studio Raffaelli, Michael Sturm, T293, Ermanno Tedeschi, Tega, Fabio Tiboni, Caterina Tognon, Tonelli, Torbandena, Tornabuoni Arte, Patrice Trigano, Studio Trisorio, Tucci Russo, V.M. 21, Valente, Vernon Fine Arte, Paola Verrengia, Studio Visconti, Vistamare, Virgil de Voldère, Xin Dong Cheng, Zonca & Zonca.
Per informazioni dettagliate sulla fiera e gli eventi collaterali www.artefiera.bolognafiere.it
ARTEFIERA ART FIRST dal 24 al 28 gennaio 2008 da venerdì 25 a domenica 27 gennaio 11.00 - 19.00 lunedì 28 gennaio 11.00 - 17.00 Aperta al pubblico. Biglietto intero: euro 16, ridotto: euro 13. Carta Giovani del Comune di Bologna: gratuito Ingresso Ovest Costituzione e Ingresso Nord (direttamente dal Parcheggio Michelino, uscita tangenziale n.8) Arte Fiera BolognaFiere - Viale della Fiera, 20 40127 Bologna +39 051 282.111 - +39 051/637.40.19 artefiera@bolognafiere.it
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Gino
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fino al 25.II.2008 Michelangelo Pistoletto Napoli, Madre
Oltre le colonne d’Ercole di un Mediterraneo sempre più allargato, una Venere regna su un cumulo di stracci. Pistoletto è (ancora) alla ricerca di un sistema integrato di convivenza tra religioni e culture. E a Napoli si divide fra la piazza e il museo...
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pubblicato lunedì 21 gennaio 2008
Ama le differenze: non è una canzone pacifista degli anni ‘70, Love Difference, ma l’installazione che Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) ha allestito in piazza del Plebiscito e concepito in occasione della 50esima Biennale di Venezia, nel 2003. In origine c’era un tavolo dalla superficie specchiante, circondato da cuscini e sedie dei Paesi mediterranei; adesso le silhouette slegate dall’Africa mediterranea ai contorni frastagliati di Croazia e Albania si materializzano nello spessore dell’alluminio arancione (60 cm circa) e della superficie riflettente del “ bassorilievo orizzontale” -stando alle parole di Pistoletto- insieme alle sedici scritte al neon che traducono il concetto di rispetto dei popoli e di coesione delle diverse culture nelle lingue dell’Europa unita, poste tra le colonne dell’emiciclo di San Francesco da Paola. Una pangea culturale di tolleranza fra religioni, abitudini e tradizioni differenti desiderata dall’artista piemontese che, se appuntabile in quanto riarragiamento del lavoro precedente, si assimila però alla funzione di arte educatrice per tutti, visto che il pubblico e in primis i bambini hanno iniziato a saltare tra Spagna e Marocco e a correre indisturbati dentro la foresta Nera già prima dell’inaugurazione. Una destinazione probabile per l’installazione “ a Villa Favorita a Ercolano”, anticipa Bassolino, presidente della Regione e della Fondazione Donnaregina, mentre il resto delle opere dal carattere ecumenico e pacifista si vede al Madre.  Un corridoio di specchi introduce al Luogo di raccoglimento, sottotitolo multiconfessionale e laico: un cubo di specchi con la facciata rivolta verso l’interno -pensato nel 1966- a cui oggi, idealmente, si collegano i simboli delle religioni del mondo. Essenzialità quasi ascetica e tanta luce per evidenziare la Tavole della Legge ebraica, il Cristo, il Fiore di loto buddista, un tappeto islamico per pregare verso La Mecca. E un altare vuoto, open space per una religiosità laica o per sottolineare l’incapacità di generare nuove fedi che portino effettivamente la salvezza? L’infinito del mondo e il finito dell’uomo si ritrovano negli incroci d’acciaio de Il Terzo Paradiso, percorso ludico per sperare in cambiamenti seri, perché le bocce d’alluminio che corrono su e giù nella pista dovrebbero ricongiungere il primo paradiso -il mondo naturale- con il secondo -artificiale e sterminatore dell’uomo- in questo terzo, concepito come un ventre gravido di una vivibilità sana, in cui pulsa anche una vena ecologista.  Un passo indietro nella produzione di Pistoletto si compie con la Venere degli Stracci del 1967, masterpiece che risalta nel vano d’altare della chiesa di Donnaregina vecchia (inglobata nel percorso del Madre). Un urlo dell’Arte povera contro il sistema consumistico ed edonistico dell’epoca, che inevitabilmente si riattualizza nella sua lettura, se aggiungiamo al cumulo davanti alla Venere callipigia gli “stracci” che soffocano Napoli, i rifiuti inevitabilmente prodotti dalla città. Senza soluzioni al problema, non ci resta che contemplarlo. articoli correlati Pistoletto al Mamac di Nizza
irene tedesco mostra visitata il 22 dicembre 2007
dal 22 dicembre 2007 al 25 febbraio 2008 Michelangelo Pistoletto - Amare le differenze a cura di Eduardo Cicelyn Madre - Museo d’Arte Donna REgina Via Settembrini, 79 (zona San Lorenzo) - 80139 Napoli Orario: lunedì, mercoledì, giovedì e domenica ore 10-21; venerdì e sabato ore 10-24 Ingresso: intero € 7; ridotto € 3,50; lunedì gratuito Catalogo Electa Info: tel. +39 08119313016; www.museomadre.it
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Gino
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mercoledì 23 gennaio 2008
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Giovedì 24 gennaio 2008 h.19.00
Inaugurazione
LATINOLATINO Arte Contemporanea Latino Americana nel Sud Italia a cura di Raffaella Guidobono
coordinamento Francesca Rendano a.k.a. Curatorial projects
con il sostegno di Vodafone*, Bartolini, Vestas Hotels, Antica Dolceria Bonajuto
presenta :
Tania Bruguera, Liset Castillo, Donna Conlon, Maria Rosa Jijon, Regina Jose' Galindo, Beatriz Milhazes, Vik Muniz, Tomas Saraceno.
La mostra resterà aperta fino al 21 febbraio e sarà visitabile nei giorni di apertura dello spazio consultabili sul sito.
Segue serata dedicata all'America Latina
*"Vodafone partner di Latino Latino, lancia l'iniziativa PLAY WITH ART.In occasione delle 7 tappe della mostra, infatti, Vodafone lancia il concorso PLAY WITH ART, l’iniziativa attraverso la quale e’ possibile interagire con i molteplici linguaggi dell’arte contemporanea. Per partecipare e’ sufficiente inviare un MMS al numero Vodafone 340 4399439 con un’immagine che racconti l’America Latina e con l’indicazione della Regione. (<Campania> per la regione Campania; <Puglia> per la regione Puglia…). Gli MMS pervenuti saranno pubblicati on line sul sito www.vodafone.it dove potranno essere votati da tutti coloro che visiteranno lo spazio dedicato. Gli MMS piu’ votati, saranno premiati con un telefono cellulare di ultima generazione"
Sabato 26 gennaio 2008 h.18.00
Il mio viaggio....
Il nostro ciclo di racconti di viaggio continua con Iain Chambers, scrittore inglese che vive a Napoli, e il suo libro "Le molte voci del Mediterraneo".
Info:
trip@cra.na.it
Tel. 08119568994
www.cra.na.it
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Lanificio25

Venerdì 25 gennaio 2008 dalle h. 21.00
THEATRE PARTY
Malatheatre & Lanificio25
Alle ore 21, "Morte della bella Ofelia", I quadro dallo spettacolo "Vissi d’arte e morii d’amor". Con Mauro Milanese e Dora De Maio su drammaturgia da Shakespeare di Mauro Milanese. Colonna sonora e messa in scena di Ludovica Rambelli.
Dalle ore 23, La festa continua con selezione musicale anni ’50 a cura di Ludovica Rambelli ed altre performance della compagnia Malatheatre.
una serata-evento in due tempi, con la compagnia Malatheatre, a sostegno del laboratorio teatrale "Dream" ispirato alla più popolare e fantasiosa delle commedie di Shakespeare: "Sogno di una notte d’estate" (a cura di Malatheatre, da febbraio a maggio al Lanificio 25).
Lanificio 25
Piazza E.De Nicola, 46
80139 Napoli
INFO 081.6582915.lanificio25@cra.na.it
INFO laboratorio:
081/6582915
3477070970
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La Fondazione Nicola Trussardi presenta: ALTRI FIORI E ALTRE DOMANDE La prima retrospettiva in Italia di PETER FISCHLI & DAVID WEISS Palazzo Litta Corso Magenta 24, Milano 30 gennaio – 16 marzo 2008
Periodo: dal 30 gennaio al 16 marzo 2008. Tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00, ingresso libero
Press Preview: Martedì 29 gennaio 2008 – ore 11:30. Palazzo Litta: Corso Magenta 24, Milano Opening: Martedì 29 gennaio 2008 – ore 18:30. Palazzo Litta: Corso Magenta 24, Milano
Dal 30 gennaio al 16 marzo 2008 la Fondazione Nicola Trussardi presenta la mostra Altri fiori e altre domande, la prima retrospettiva in Italia di Peter Fischli & David Weiss.
Negli affascinanti spazi seicenteschi di Palazzo Litta – che grazie alla Fondazione Nicola Trussardi apre per la prima volta le sue porte all'arte contemporanea – la mostra di Fischli & Weiss rappresenta un’occasione unica per scoprire l’opera di due indiscussi innovatori dell’arte contemporanea, già celebrati dal Leone d’Oro alla Biennale di Venezia. Tra le pareti di broccato, le cineserie e gli specchi del piano nobile di Palazzo Litta la mostra raccoglie lavori inediti e oltre 40 opere storiche del duo di artisti svizzeri, offrendo una panoramica completa e originale sulla loro straordinaria produzione.
Per Altri fiori e altre domande gli artisti hanno completamente re-inventato la loro mostra retrospettiva, organizzata dalla Tate Modern di Londra e dalla Kunsthaus Zurich di Zurigo, aggiungendo nuove opere e lavori sconosciuti al grande pubblico, presentati in un’installazione concepita appositamente per gli spazi monumentali di Palazzo Litta. Fischli & Weiss hanno creato un percorso che si infiltra nelle stanze, nei decori e nelle atmosfere del palazzo per mettere in scena una serie di incontri ora intimi ora spettacolari con le loro opere. In Altri fiori e altre domande, infatti, la bellezza barocca di Palazzo Litta si confronta con le minuscole crisi di Fischli & Weiss e sfuma il confine che separa la normalità dallo straordinario.
Fischli & Weiss lavorano insieme dal 1979 e con i loro video, installazioni, fotografie e sculture, attraversate da un’energia tanto giocosa quanto assurda, hanno costruito un repertorio infinito di colpi di scena e piccole rivelazioni quotidiane. Con intuizioni rapide, guizzi e riflessioni ostinate, Fischli & Weiss trasformano la realtà in miraggio. Al contempo saggi profeti e buffoni di corte, i due artisti proiettano uno sguardo incantato sul mondo che ci circonda e lo trasformano in un laboratorio dove scoprire preziosi paradossi e segrete affinità. Nell’universo di Fischli & Weiss ogni piccolo dettaglio nasconde qualcosa di magico.
Le opere di Fischli & Weiss sono animate da uno stupore infantile che mescola rigore e fantasia, leggerezza e tragedia. In una serie di sculture il duo svizzero ha riprodotto centinaia di oggetti in poliuretano, un materiale leggero e delicato che cattura tutta la fragilità della vita e la svuota di peso. In An Unsettled Work Fischli & Weiss hanno raccolto e intrecciato tra loro centinaia di paesaggi, vedute e dettagli che rivelano il lato oscuro della quotidianità. Le esilaranti sculture di creta di Suddenly This Overview reinventano la storia dell’umanità, raccontando episodi insoliti, eventi assurdi e vignette comiche. Fischli & Weiss si sono travestiti da giganteschi topi e orsi in una serie di film in cui si avventurano per le strade di Los Angeles e le montagne della Svizzera – perfetti filosofi in stile Walt Disney. L’universo di Fischli & Weiss è anche agitato da domande inquietanti che popolano i pensieri di ognuno di noi nelle notti insonni. Nel celebre film The Way Things Go – salutato dalla critica internazionale come un capolavoro assoluto – gli oggetti si rincorrono in una infinita serie di reazioni causa-effetto o rimangono sospesi in equilibrio precario sfidando le leggi di gravità. Sempre in bilico tra sublime e paranoia, tra paranoia e psichedelia, l’opera di Fischli & Weiss scorre come un’enciclopedia impazzita, un’esplosione di forme e colori, illuminazioni e oscurità.
Sempre alla ricerca di nuove modalità per mettere l’arte contemporanea a disposizione di tutti, la Fondazione Nicola Trussardi si avventura in una mostra che è al contempo retrospettiva e introspettiva, una combinazione unica di opere storiche e produzioni originali, in uno dei luoghi più affascinanti di Milano.
La mostra Altri fiori e altre domande di Peter Fischli & David Weiss della Fondazione Nicola Trussardi è realizzata in collaborazione con la Kunsthaus Zurich di Zurigo e la Tate Modern di Londra. La mostra è a cura di Bice Curiger, Vicente Todolí e Massimiliano Gioni.
Un ringraziamento speciale alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia.
PETER FISCHLI E DAVID WEISS
BREVI NOTE BIOGRAFICHE
Peter Fischli (1952) e David Weiss (1946) vivono e lavorano a Zurigo e collaborano dal 1979. Negli oltre venticinque anni di lavoro comune hanno esposto con mostre personali nei musei più prestigiosi e nelle istituzioni più importanti del mondo tra cui il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, il Museum Ludwig di Colonia, il MACBA di Barcellona, il Museé d’Art Moderne de la Ville de Paris di Parigi, il San Francisco Museum of Contemporary Art di San Francisco, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, la Serpentine Gallery di Londra, la Kunsthaus Zurich di Zurigo e la Tate Modern di Londra. I due artisti hanno contribuito alla realizzazione del Padiglione Svizzero dell’Esposizione Internazionale EXPO 1992 di Siviglia, e hanno partecipato a numerose mostre collettive in spazi come il Guggenheim Museum di New York, il Centre Georges Pompidou di Parigi e il Walker Art Center di Minneapolis. Il duo ha rappresentato la Svizzera alla Biennale di Venezia del 1995, ha vinto il Leone d’Oro sempre alla Biennale di Venezia nel 2003 e preso parte alle più importanti kermesse per l’arte contemporanea come Documenta a Kassel (in due edizioni, nel 1987 e nel 1997), lo Skulptur Projekte di Munster (due edizioni, nel 1987 e nel 1997), la Biennale di Sidney, la Biennale di San Paolo e il Carnegie International di Pittsburgh.
Per maggiori informazioni contattare: Flavio Del Monte / Ufficio Stampa / Fondazione Nicola Trussardi Piazza della Scala, 5 - 20121 Milano / Tel. 02.80.68.82.1 / Fax 02.80.68.82.81 / Cell. 335.23.14.69 e-mail: press@fondazionenicolatrussardi.com www.fondazionenicolatrussardi.com
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Alex Turco presenta il suo primo grande progetto a Milano

STARS VICTIMS - STILE ITALIANO
vernissage lunedì 28 gennaio | ore 21 | old fashion | milano
"STARS VICTIMS" è il primo grande progetto di Alex Turco, emergente art designer che vive e opera a Milano.
L'idea innovativa sulla quale si fonda è la LIBERA, SOGGETTIVA RAPPRESENTAZIONE DI VOLTI NOTI ED ICONE, riuniti da un comune denominatore.
"STILE ITALIANO" è, infatti, il concept: abbiamo deciso di dedicare la copertina alla nostra amata ITALIA.
Alex Turco raffigurerà su pannelli 12 personaggi "very important" facendo un attento studio sulla loro immagine e stile. Il filo che unisce tutti i protagonisti è l'importanza internazionale che nel loro settore (imprenditoria, arte, moda, spettacolo, sport, cultura) hanno conquistato, che fa di loro ORGOGLIO NAZIONALE.
La scelta di Milano come sede del progetto è naturale, sostenuta dall'internazionalità voluta e ottenuta, dall'immortale importanza nel mondo dell'arte, design & moda.
Sarà il locale polifunzionale "OLD FASHION" lo spazio ad ospitare "STARS VICTIMS - STILE ITALIANO". Scelto per la sua storia, per la sua collocazione (Palazzo dell'Arte all'interno dei giardini della Triennale)e per la qualità delle sue serate.
Una cena esclusiva, ad invito, celebrerà il vernissage previsto LUNEDI 28 GENNAIO 2008 alle ore 21.
In esposizione all'interno del locale dal 30 GENNAIO AL 29 FEBBRAIO 2008.
Stars victims Dal 30 gennaio al 29 febbraio 2008 Expo@OLD FASHION spazio polifunzionale Via Alemagna 6 (Palazzo dell'Arte / Triennale di Milano) Milano
ALEXTURCO NEW.PICS.ART Studio+showroom Via Morimondo 26 20143 Milano www.alexturco.com
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Mostra degli otto finalisti del Concorso ManinFesto a Villa Manin

MANINFESTO FOTOGRAFIA IN FRIULI VENEZIA GIULIA
inaugurazione 26 gennaio 2008 | villa manin centro d'arte contemporanea | codroipo (ud)
Sabato 26 gennaio 2008 inaugura ManinFesto - Fotografia in Friuli Venezia Giulia mostra collettiva che presenta i lavori dei finalisti del concorso omonimo indetto lo scorso anno dal Centro d'Arte Contemporanea di Villa Manin. Durante la serata d'inaugurazione la giuria esaminatrice proclamerà la classifica ufficiale dei vincitori, assegnando i rispettivi premi in denaro (3.000 euro al primo classificato, 2.000 al secondo, 1.000 al terzo e 500 euro agli altri cinque finalisti).
Se la pittura, protagonista della passata edizione di ManinFesto, rappresentava l'arte nella sua forma più tradizionale e convenzionale, la fotografia invece dimostra come uno strumento popolare ed accessibile a tutti possa trasformarsi in arte. Gli artisti in mostra lavorano con tecniche e approcci eterogenei, e testimoniano, attraverso le loro immagini, le diverse interpretazioni di questa disciplina.
202 gli artisti che hanno partecipato a questa edizione del concorso e, oltre gli 8 finalisti, la giuria ha ritenuto di dare una menzione speciale a 21 fotografi il cui lavoro è risultato particolarmente interessante e significativo. I lavori di questi artisti saranno presentati in un video che accoglierà i visitatori all'ingresso della Villa. La menzione speciale è stata attribuita a: Anna Bandelli, Alessandra Bincoletto, Marco Citron, Teresa Cos, Fabiola Faidiga, Marina Ferretti, Elio Germani, Fabio Giacuzzo, Maria Paz Graiňo, Adriana Iaconcig, Luca Laureati, Fabrizio Magris, PierPaolo Mittica, Francesco Nonino, Andrea Pertoldeo, Gianfranco Pezzot, Simonetta Rossetti, Serena Salvadori, Marco Stulle, Federica Valvassori, Paola Vattovani. Tra questi va sottolineata la presenza di molti giovani promettenti a conferma della vivace e dinamica sperimentazione artistica presente nella regione Friuli Venezia Giulia. Anche quest'anno, il direttore della Galleria Comunale di Monfalcone, Andrea Bruciati, si è offerto di ospitare gli artisti menzionati dalla giuria under 30 in un'esposizione collettiva, Fruz 02, che si svolgerà a Monfalcone parallelamente alla mostra di Villa Manin.
Il progetto ManinFesto è nato lo scorso anno con la finalità di sostenere e promuovere l'attività degli artisti nati o residenti in Friuli Venezia Giulia. Dopo l'edizione del 2007 dedicata alla pittura, nel 2008 il Centro d'Arte Contemporanea di Villa Manin mette in primo piano la fotografia e la sua sperimentazione. Sono stati invitati a far parte della giuria quest'anno Giuliana Carbi presidente del Comitato Trieste Contemporanea, Guido Comis curatore indipendente e critico d'arte, Antonio Giusa coordinatore del CRAF di Spilimbergo, Mario Sillani Djerrahian fotografo triestino e Italo Zannier fotografo, critico della fotografia, professore universitario e fondatore del CRAF di Spilimbergo con il direttore e la curatrice del Centro d'Arte Contemporanea, Francesco Bonami e Sarah Cosulich Canarutto
Manifesto Fotografia in Friuli Venezia Giulia è allestita al primo piano della Villa e si affianca alla mostra in corso Hard Rock Walzer Scultura Contemporanea Austriaca, entrambe le esposizioni sono visitabili fino al 25 marzo 2008
Gli artisti: Carlo Andreasi, Valentina Brunello, Massimo Crivellari, Maurizio Frullani, Stefano Graziani, Alessandro Paderni, Marco Pighin, Carlo Vidoni
Eventi collaterali GC.AC Galleria Comunale d'Arte Contemporanea Sala Comunale "Antiche Mura" - Project Room GC.AC via Fratelli Rosselli, Monfalcone GO FRUZ 02: una nuova generazione di artisti in regione A cura di Andrea Bruciati opere di: Anna Bandelli, Alessandra Bincoletto, Teresa Cos, Marina Ferretti, Elio Germani, Serena Salvadori, Federica Valvassori 15 - 28 febbraio 2008 inaugurazione venerdì 15 febbraio 2008, ore 19.00 orario tutti i giorni, 16 - 19, ingresso libero info 0481 494369 - galleria@comune.monfalcone.go.it
Villa Manin Centro d'Arte Contemporanea Ritratto di famiglia Domenica 9 marzo 2008 ore 15 A cura del Dipartimento Educazione di Villa Manin Un laboratorio aperto a tutti, nel quale i fotografi del vincitori del concorso ManinFesto si presteranno a realizzare dei ritratti alle persone che parteciperanno all'iniziativa. Info 0432 900656 - didattica@villamanincontemporanea.it
ManinFesto Fotografia in Friuli Venezia Giulia Mostra degli 8 finalisti del Concorso Dal 27 gennaio al 25 marzo 2008 Ingresso: 2 ? (compreso nel biglietto di Hard Rock Walzer) Orario: dal martedì alla domenica 9-18 Chiusura: lunedì Villa Manin Centro d'Arte Contemporanea Piazza Manin 10, Passariano - 33033 Codroipo (UD) tel +39 0432 821211 info@villamanincontemporanea.it www.villamanincontemporanea.it Ufficio stampa: Antonella Torriglia press@villamanincontemporanea.it tel 0432 821234
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La Fondazione Nicola Trussardi presenta la prima retrospettiva in Italia di Peter Fischli & David Weiss

ALTRI FIORI E ALTRE DOMANDE
inaugurazione su invito il 29 gennaio 2008 | ore 18:30 | palazzo litta | milano
Negli affascinanti spazi seicenteschi di Palazzo Litta - che grazie alla Fondazione Nicola Trussardi apre per la prima volta le sue porte all'arte contemporanea - la mostra di Fischli & Weiss rappresenta un'occasione unica per scoprire l'opera di due indiscussi innovatori dell'arte contemporanea, già celebrati dal Leone d'Oro alla Biennale di Venezia. Tra le pareti di broccato, le cineserie e gli specchi del piano nobile di Palazzo Litta la mostra raccoglie lavori inediti e oltre 40 opere storiche del duo di artisti svizzeri, offrendo una panoramica completa e originale sulla loro straordinaria produzione.
Per Altri fiori e altre domande gli artisti hanno completamente re-inventato la loro mostra retrospettiva, organizzata dalla Tate Modern di Londra e dalla Kunsthaus Zurich di Zurigo, aggiungendo nuove opere e lavori sconosciuti al grande pubblico, presentati in un'installazione concepita appositamente per gli spazi monumentali di Palazzo Litta. Fischli & Weiss hanno creato un percorso che si infiltra nelle stanze, nei decori e nelle atmosfere del palazzo per mettere in scena una serie di incontri ora intimi ora spettacolari con le loro opere. In Altri fiori e altre domande, infatti, la bellezza barocca di Palazzo Litta si confronta con le minuscole crisi di Fischli & Weiss e sfuma il confine che separa la normalità dallo straordinario. Fischli & Weiss lavorano insieme dal 1979 e con i loro video, installazioni, fotografie e sculture, attraversate da un'energia tanto giocosa quanto assurda, hanno costruito un repertorio infinito di colpi di scena e piccole rivelazioni quotidiane. Con intuizioni rapide, guizzi e riflessioni ostinate, Fischli & Weiss trasformano la realtà in miraggio. Al contempo saggi profeti e buffoni di corte, i due artisti proiettano uno sguardo incantato sul mondo che ci circonda e lo trasformano in un laboratorio dove scoprire preziosi paradossi e segrete affinità. Nell'universo di Fischli & Weiss ogni piccolo dettaglio nasconde qualcosa di magico. Le opere di Fischli & Weiss sono animate da uno stupore infantile che mescola rigore e fantasia, leggerezza e tragedia. In una serie di sculture il duo svizzero ha riprodotto centinaia di oggetti in poliuretano, un materiale leggero e delicato che cattura tutta la fragilità della vita e la svuota di peso. In An Unsettled Work Fischli & Weiss hanno raccolto e intrecciato tra loro centinaia di paesaggi, vedute e dettagli che rivelano il lato oscuro della quotidianità. Le esilaranti sculture di creta di Suddenly This Overview reinventano la storia dell'umanità, raccontando episodi insoliti, eventi assurdi e vignette comiche. Fischli & Weiss si sono travestiti da giganteschi topi e orsi in una serie di film in cui si avventurano per le strade di Los Angeles e le montagne della Svizzera - perfetti filosofi in stile Walt Disney. L'universo di Fischli & Weiss è anche agitato da domande inquietanti che popolano i pensieri di ognuno di noi nelle notti insonni. Nel celebre film The Way Things Go - salutato dalla critica internazionale come un capolavoro assoluto - gli oggetti si rincorrono in una infinita serie di reazioni causa-effetto o rimangono sospesi in equilibrio precario sfidando le leggi di gravità. Sempre in bilico tra sublime e paranoia, tra paranoia e psichedelia, l'opera di Fischli & Weiss scorre come un'enciclopedia impazzita, un'esplosione di forme e colori, illuminazioni e oscurità. Sempre alla ricerca di nuove modalità per mettere l'arte contemporanea a disposizione di tutti, la Fondazione Nicola Trussardi si avventura in una mostra che è al contempo retrospettiva e introspettiva, una combinazione unica di opere storiche e produzioni originali, in uno dei luoghi più affascinanti di Milano. La mostra Altri fiori e altre domande di Peter Fischli & David Weiss della Fondazione Nicola Trussardi è realizzata in collaborazione con la Kunsthaus Zurich di Zurigo e la Tate Modern di Londra. La mostra è a cura di Bice Curiger, Vicente Todolí e Massimiliano Gioni. Un ringraziamento speciale alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia.
PETER FISCHLI E DAVID WEISS BREVI NOTE BIOGRAFICHE
Peter Fischli (1952) e David Weiss (1946) vivono e lavorano a Zurigo e collaborano dal 1979. Negli oltre venticinque anni di lavoro comune hanno esposto con mostre personali nei musei più prestigiosi e nelle istituzioni più importanti del mondo tra cui il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, il Museum Ludwig di Colonia, il MACBA di Barcellona, il Museé d'Art Moderne de la Ville de Paris di Parigi, il San Francisco Museum of Contemporary Art di San Francisco, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, la Serpentine Gallery di Londra, la Kunsthaus Zurich di Zurigo e la Tate Modern di Londra. I due artisti hanno contribuito alla realizzazione del Padiglione Svizzero dell'Esposizione Internazionale EXPO 1992 di Siviglia, e hanno partecipato a numerose mostre collettive in spazi come il Guggenheim Museum di New York, il Centre Georges Pompidou di Parigi e il Walker Art Center di Minneapolis. Il duo ha rappresentato la Svizzera alla Biennale di Venezia del 1995, ha vinto il Leone d'Oro sempre alla Biennale di Venezia nel 2003 e preso parte alle più importanti kermesse per l'arte contemporanea come Documenta a Kassel (in due edizioni, nel 1987 e nel 1997), lo Skulptur Projekte di Munster (due edizioni, nel 1987 e nel 1997), la Biennale di Sidney, la Biennale di San Paolo e il Carnegie International di Pittsburgh.
English Version
Opening (invitation only): Tuesday January 29, 2008 - at 6:30pm. Palazzo Litta: Corso Magenta 24, Milan - Italy
From January 30th through March 16th, 2008, the Fondazione Nicola Trussardi presents Altri fiori e altre domande, the first retrospective in Italy of Swiss artists Peter Fischli & David Weiss. Installed in the rooms of Palazzo Litta - a seventeenth century mansion that thanks to the Fondazione Nicola Trussardi opens its doors to contemporary art for the first time -Fischli & Weiss's exhibition is a unique occasion to discover the work of two of the most celebrated innovators of contemporary art. Among the brocade tapestries, fragile chinoiserie and baroque mirrors of Palazzo Litta, Altri fiori e altre domande collects new works and a selection of more than 40 historical pieces by the Swiss duo, offering a compelling and unusual view of their nearly 30 year long career. For Altri fiori e altre domande the artists have completely reconfigured parts of their traveling retrospective - organized in collaboration with Tate Modern and Kunsthaus Zurich - adding new works and seminal, rarely seen pieces, which are presented in a site-specific installation conceived for the monumental spaces of Palazzo Litta. In this little Milanese Versaille that stood almost unnoticed and closed to the public for nearly 100 years, Fischli & Weiss have created an exhibition that insinuates throughout the Palazzo, leaving its decors and atmospheres untouched, while staging a series of extraordinary encounters with their work. As in Fischli & Weiss's oeuvre, Altri fiori e altre domande blurs the border between normality and the exceptional, leaving everything seemingly as it is and yet dramatically changing our perceptions. Fischli & Weiss have been working together since 1979, imposing themselves as the prophets of an art of childish amazement, ferocious skepticism and primal stupor. In their photos, sculptures, films and installations, the Swiss duo casts an enchanted look upon the world, revealing its banal beauty and its astonishing dullness. At the same time consummate philosophers and court jesters, Fischli & Weiss combine severity with lightness, mixing the power of imagination with the rigor of a mad scientist. In their work, mountains and romantic landscapes made of sausages appear inside refrigerators, while carefully balanced objects challenge the laws of gravity. Even boredom becomes spectacular, as in a series of hyper-realistic polyurethane sculptures that transform simple objects into hallucinated, fragile replicas of reality. In spite of its simplicity Fischli & Weiss's universe is also pervaded by existential doubts and anxieties as manifested in the installation Questions or in An Unsettled Work, a journey around the world in hundreds of images fading into each other to reveal the dark side of the everyday. Philosophical speculations and humorous revelations are also the subject of a series of films in which the two artists, dressed as a giant Rat and Bear, walk the streets of Los Angeles or climb the mountains of Switzerland as strange Walt Disney characters with intellectual ambitions. In the hilarious clay sculptures from the series Suddenly This Overview Fischli & Weiss reinvent the history of humanity, illustrating absurd events and comical vignettes. In the legendary film The Way Things Go common objects become alive and chase each other in an exhilarating sequence of chain reactions, a domino effect in which chaos and order endlessly try to overcome one another. Suspended between the sublime and the dull, between kitsch and enchantment, simplicity and psychedelia, Fischli & Weiss's works are explosions of shapes and colours, sudden illuminations and abrupt descent into obscurity - a bizarre encyclopedia of precious paradoxes and secret affinities. Always searching for new occasions to connect contemporary art with new audiences and unusual spaces, the Fondazione Nicola Trussardi presents an exhibition that is at the same time introspective and retrospective, a unique combination of historical and original works, in one of the most significant and fascinating buildings of the city of Milan. The exhibition Altri fiori e altre domande is organised by Fondazione Nicola Trussardi in collaboration with Tate Modern, London and Kunsthaus Zurich, Zurich. The exhibition is curated by Bice Curiger, Vicente Todolí, and Massimiliano Gioni.
Special thanks to the Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia.
PETER FISCHLI & DAVID WEISS SHORT BIO Peter Fischli (1952) and David Weiss (1946) live and work in Zurich and collaborate since 1979. In more than 25 years of activity, Fischli & Weiss have exhibited in some of the most important institutions and museums worldwide including Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam; Museum Ludwig, Cologne; MACBA, Barcellona; Museé d'Art Moderne de la Ville de Paris, Paris; San Francisco Museum of Contemporary Art, San Francisco; Museum of Contemporary Art, Los Angeles; Serpentine Gallery, London; Kunsthaus Zurich, Zurich; and Tate Modern, London. The Swiss duo has also participated in the Swiss Pavilion at the Sevilla EXPO 1992. They have presented their work in many collective international exhibitions in museums such as the Guggenheim Museum, New York; the Centre George Pompidou, Paris; and the Walker Art Center, Minneapolis. Golden Lion at the Venice Biennale in 2003 (in which they had participated also in 1995, representing Switzerland), they've also had their work included in some of the most important kermesse of contemporary art including Documenta in Kassel (in 1987 and 1997), Skulptur Projekte in Munster (also in 1987 and 1997), the Sydney Biennial in Sydney, the Sao Paolo Biennale in Brazil, and the Carnegie International in Pittsburgh.
Altri fiori e altre domande dal 30 gennaio al 16 marzo 2008. Palazzo Litta: Corso Magenta 24, Milano Tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00, ingresso libero Preview per la stampa: Martedì 29 gennaio 2008 - ore 11:30 Per maggiori informazioni contattare: Flavio Del Monte / Ufficio Stampa / Fondazione Nicola Trussardi Piazza della Scala, 5 - 20121 Milano Tel. 02.80.68.82.1 / Fax 02.80.68.82.81 / Cell. 335.23.14.69 press@fondazionenicolatrussardi.com www.fondazionenicolatrussardi.com
Immagine: Peter Fischli / David Weiss Pupazzo di neve, 1990 Fotografia. Studio per il progetto: Kunstprojekte Heizkraftwerk Römerbrücke, Saarbrücken. © Peter Fischli / David Weiss. Courtesy gli artisti; Galerie Eva Presenhuber, Zurigo; Monika Spruth Philomene Magers, Colonia/Monaco/Londra; Matthew Marks Gallery, New York.
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fino al 14.II.2008 Michael Panayiotis Napoli, NotGallery
Mentre gli artisti ciprioti spopolano a Napoli e dintorni, Panayiotis torna alla NotGallery dopo l’incursione milanese. Con un sms criptico e gonfiabile. E ossi che diventano architetture grafiche...
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pubblicato venerdì 25 gennaio 2008
Il mezzo è l’aria, come direbbe Enrico Ghezzi. L’aria intrappolata in sette caratteri di gomma bigger than life. La colorazione è progressiva, le dimensioni arrotondate ma regolari. Si legge Fullofu. Una formula breve, condensata, perfetta per aprire o chiudere in lingua inglese un sms coinciso e giovanilistico. Pieno di te, pieno di quell’aria investita nel gonfiaggio di una frase camp di metri sei per uno che s’impone nella project room della NotGallery. La galleria partenopea sceglie per la seconda volta Michael Panayiotis (Nicosia, 1966), che torna negli stessi spazi anche con una selezione di opere grafiche. L’artista cipriota ha avuto nuovamente l’opportunità di incrociare a Napoli la sua traiettoria artistica con quella delle connazionali Klitsa Antoniou e Melita Couta, impegnate nella collettiva Body al Casoria Contemporary Art Museum dove, nel 2005, i tre membri dell’ Artrageousgroup avevano debuttato insieme nella mostra inaugurale 100 Artists for a Museum.  L’asse tutto mediterraneo Nicosia-Napoli via mare si è rafforzato nell’ultimo trimestre 2007 anche grazie al soggiorno partenopeo di un altro artista cipriota, Christodoulos Panayiotou, beneficiario di un residence program bimestrale organizzato da Exposito. Rispetto alle colleghe dell’Artrageousgroup, con particolare riferimento alla produzione artistica di Melita Couta, i lavori di Panayiotis appaiono meno legati ai luoghi comuni della figurazione classica (si pensi a Urban Legend, personale di Couto al Diatopos Centre of Contemporary Art di Nicosia). Il dialogo con l’antico si regge su un sistema di corrispondenze piu sottili, leggere come i lavori grafici di piccolo formato che circoscrivono la vis decorativa dell’opera parietale Aaaaa… (2006), gia vista alla NotGallery, e di Together Forever (2005), stampa della cartina di Cipro esposta qualche anno fa alla Rena Bransten Gallery di San Francisco. Questa volta Panayiotis contiene la propria esuberanza floreale a favore di soluzioni grafiche più nette. Le undici tavole ospitano strutture architettoniche fantastiche, costruite a partire da ossi-assi, incastrate in costruzioni prospettiche improbabili. Oggetti figurativi precari come la colonna vertebrale che funge da trespolo per gli onnipresenti uccelli avvolti nella mestizia, o anche come rifugio costruito con le costole di un mastodontico mammifero. La somiglianza formale con i modellini-scheletri di dinosauri in compensato è evidente.  Il mito di Sisifo diventa produttivo: l’ossario grafico condannato senza sosta a crollare su se stesso autogenera nuove forme. Ed è proprio sulle pareti che il gioco per il visitatore si fa stimolante. articoli correlati Personale da Allegra Ravizza a Milano
giuseppe sedia mostra visitata il 15 gennaio 2008
dal 18 dicembre 2007 al 14 febbraio 2008 Michael Panayiotis - Fullofu NotGallery Contemporary Art Factory Piazza Trieste e Trento, 48 (zona Chiaia) - 80132 Napoli Orario: dal martedì al sabato ore 16-20 e su appuntamento Ingresso libero Info: tel. +39 0810607028; fax +39 0812140986; info@notgallery.com; www.notgallery.com
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Titolo evento: ESPRESSION - KATASTROFIS Artista: Giuseppe Bilotta
Vernissage: venerdì 25 gennaio
Contro il logorio della Napoli Moderna… non fiori… ma opere di TRAKL!
Visita la pagina dedicata sul sito picagallery
Picagallery - via Vetriera 16, 80132 Napoli +39 081426507, +39 3337388329 | pick@picagallery.it
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I N C O N T R I I N T E R N A Z I O N A L I D’A R T E

COMUNICATO STAMPA:
ARTE XARTE PRESENTA LA MOSTRA DI MAURIZIO CANNAVACCIUOLO
Giovedì 31 gennaio 2008 alle ore 18 in Via Chiatamone, 7 – 80121 Napoli, si inaugura la mostra di Maurizio Cannavacciuolo.
L’artista propone una doppia installazione incrociando lavori densamente colorati posti su una parete candida e lavori quasi interamente bianchi collocati su parete e pavimento dipinti con colori primari.
Lo spazio della galleria si presenta quindi in due metà fortemente contrapposte ed in dialettica cromatica tra loro. Lo spettatore è invitato ad una lettura dislessica e schizofrenica per lasciarsi andare ad esperienze postpsichedeliche di superficiale e gradevole impatto. Sono i temi, sempre al limes della perdita dell’innocenza, ad attendere e deludere le aspettative politicamente corrette di chi è stato ingannato dalla giocosità dell’ambiente.
Un quadro che sintetizza le due squadre di lavori è posto in posizione arbitrale a dividere le due emigallerie.
Che inizi lo scontro, se scontro ci sarà.
Maurizio Cannavacciuolo nasce a Napoli nel 1954. Ricordiamo tra le personali recenti: Fundacion Ludwig de Cuba a La Habana nel 1997, Museu da Repubblica a Rio de Janeiro nel 2002, Museo de Arte Contemporaneo a Santiago de Chile nel 2003, Isabella Stewart Gardner Museum a Boston nel 2004 ed il Baltic Centre for Contemporary Art a Newcastle nel 2005.
Tra le collettive: Musée Sursock a Beyrouth, la Biblioteca Nazionale di Damasco, Universidad de Cantabria a Santander e la Galleria d'Arte Moderna di Bologna nel 1997, Museum moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna nel 1998, Muzei Savremene Umjetnosti a Sarajevo nel 1999, Rupertinum di Salisburgo, Kunstammlungen di Chemnitz, Museo Pecci di Prato, Palazzo Cavour a Torino nel 2000, Bienal de Valencia nel 2001, Mùcsarnok a Budapest nel 2002, Accademia di Francia a Roma nel 2003, Slovak National Gallery a Bratislava e Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 2005, Victoria Memorial Hall di Calcutta e Bienal Internacional de Arte di La Paz nel 2007.
La mostra resterà aperta dal 1 febbraio al 8 marzo 2008
dal martedì al venerdì ore 16,30 / 19,00 o per appuntamento - info 338 223 5989
ARTE XARTE
BOX di Via Chiatamone, 7 - 80121 Napoli
www.artexarte.it - e-mail: info@artexarte.it
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Trip e Lanificio 25
La Carlo Rendano Association, Trip e Lanificio 25 vi segnalano
Lunedì 28 gennaio h.18.00 alla Feltrinelli (Piazza dei Martiri)
Presentazione del libro di Carlo De Rita Desiderio e istituzione
Martedì 29 gennaio h.21.00 alla Galleria Toledo
La Svergognata
Alqantara
di Shar Khalife
regia di Anita Mosca
Fino al 3 febbraio
www.galleriatoledo.org
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Liquid room
Video Art & Architecture event
Dates: February 01-08, 2008
Curator: Luca Curci
Project coordinator: Nadia Perrotta NCCA coordinator: Karina Karaeva
Location: NCCA (National Center for Contemporary Arts) - Moscow, Russia
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Liquid Room is an exciting show of video-art, a form of art which is also itself a kind of liquid architecture, very closed to the fluidity, transparency and vagueness of the inner life. Our post-literary age, already fascinated by the 'liquid architecture in cyberspace' (Marcos Novak), liquid identities and everyday liquid contacts between people, is focused on lightweight infrastructures in motion, the 'musical' structures of light, sound and colours, the ability to transform visual arts into urbanism shows or the real need to sense the reality as a fluid network of individuals, art and technology. I imagine The Liquid Room as a kind of metaphysical box where the liquid walls become the tools for the unificatioon of codes (visual, verbal, sonor or kynetical) in our strange spiritual transition from the stability of things to the mobility of the images. The narrativity of such new forms is far of equilibrium, non-aristotelian and focused on jump, intuition and synthesis, on interactivity, integration and immersion. (Constantin Severin)
Artists.
Harry Levene & Jon Pigrem . UK | Stefano Fanara . Italy | Sarah Tremlett . UK | Marcela Pavia & Leonilde Carabba . Italy | Magda Matwiejew . Australia | Mamta B. Herland . Norway | Rocio Barcia . Argentina | Luca Curci . Italy | Markus Oberndorfer . Austria | Bottazzi Guillaume . France | Rui Mourao . Portugal | James Johnson-Perkins . UK | Dorian Gaudin & Neil Beloufa . France | Jonny Sifkovits . Austria | Sarah Duyshart . Australia | Nadia Perrotta . Italy | Orly Aviv . Israel | Heidi Morstang . UK | Lidija Micovic . Serbia | Tom Estlack . USA | Jeannette Castioni . Iceland/Italy | Silvana Sferza . Italy | Su Basbugu . Turkey | Annalisa Cervi . Italy | Camillo Di Tullio . Italy | Andrea Sterpa . Italy | Igor Imohff . Italy | Saverio Luzzo . Italy | Andrea Manenti . Italy | Adalgisa Romano . Italy | Mauricio Mayorga . Colombia
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Daniele Puppi all'Hangar Bicocca a Milano

FATICA 16
dal 30 gennaio 2008 | a cura di Federica schiavo | hangar bicocca | milano
L'Hangar Bicocca Spazio d'Arte contemporanea, presenta la prima mostra personale in Italia di Daniele Puppi, considerato uno dei giovani artisti più interessanti del panorama internazionale. Per la mostra all'Hangar Bicocca, organizzata in collaborazione con Magazzino d'arte moderna di Roma e curata da Federica Schiavo, Daniele Puppi ha realizzato un nuovo lavoro site-specific intitolato Fatica 16.
Il lavoro di Puppi consiste in installazioni video-sonore intitolate Fatiche generate dall'incontro diretto dell'artista con lo spazio. Per Puppi lo spazio non è mai neutrale, ma è la base concreta dal quale il lavoro emerge e prende forma. Utilizzando le personali sensazioni che le proporzioni e caratteristiche fisiche dello spazio stesso gli trasmettono, l'artista trasforma l'architettura in una esperienza sensoriale in continua espansione, sovvertendo le normali nozioni di tempo e spazio. Puppi usa il proprio corpo come una cassa di risonanza delle sensazioni che lo spazio stesso gli trasmette, indagandone le dinamiche e gli equilibri architettonici tramite una serie di semplici gesti ed estenuanti sforzi, che l'artista compie nello spazio in un tempo definito. Da questa performance l'artista realizza un insieme di grandi proiezioni che, interferendo sui normali equilibri percettivi, contraggono e contemporaneamente espandono lo spazio in una nuova spiazzante dimensione. Lo spettatore si trova dunque coinvolto fisicamente in una esperienza multi-sensoriale e in uno sforzo di riconoscimento del luogo attraverso la disorientante e distruttiva installazione dell'artista.
Puppi si è misurato con grande entusiasmo con lo spazio industriale dell'Hangar Bicocca, tanto da dar vita a una nuova opera site-specific, che nasce e si motiva proprio nella particolare struttura di questo straordinario luogo. "Lamiera, mattoni e cemento non costituiscono la cornice di Fatica 16 - scrive Federica Schiavo introducendo il lavoro di Puppi - ma gli strumenti con cui l'artista è riuscito a rendere visibili le verità nascoste dello spazio dell'Hangar Bicocca che, altrimenti percepito come un enorme vuoto, diventa rivelatore di una nuova dimensione. Daniele Puppi ha lavorato sedici giorni consecutivi all'interno di questo spazio durante i quali ha investigato tensioni e potenzialità inespresse di un luogo fortemente connotato dalle caratteristiche di edificio industriale. L'artista ha esplorato le reazioni dello spazio architettonico - inteso come insieme di linee, volumi e superfici - alle sollecitazioni che egli stesso mette in atto attraverso una serie di gesti e azioni ripetutamente eseguite. Questo "corpo a corpo" si conclude con l'individuazione di quel preciso e definito gesto - o Fatica - che proiettato poi nello stesso Hangar Bicocca crea un'immagine-movimento, sintesi di tutte le altre possibili immagini e azioni, capace di espandere all'infinito il campo della percezione. La genesi dell'opera avviene in quel preciso luogo".
"Ogni spazio è una realtà con una vita propria, una essenza da percepire - dichiara Daniele Puppi - in sé è potenziale di forze in movimento: uno "spostamento" inedito ne può far emergere qualità e caratteristiche inespresse. Il lavoro si realizza e prende forma come sintesi di alcune finalità che perseguo nel confrontarmi con lo spazio: produrre un movimento che tenga e coinvolga simultaneamente tutti i punti; trovare la possibilità di "apparire" in qualsiasi punto; costruire uno spazio "adiacente" a quello già consolidato. Ogni lavoro contiene in "potenza" il precedente e getta le basi per il successivo. E' come se realizzassi un'unica opera che lentamente, ma progressivamente, si trasforma. In questa graduale trasformazione anche la figura umana subisce la stessa sorte: si ingrandisce, si allunga, si allarga, si distorce, si disumanizza. Scompare e ricompare". Addentrandosi nel testo della Schiavo si comprendono meglio i meccanismi del lavoro di Puppi: "Un impasto di suoni e immagini riferite a un'unica azione - proiettata direttamente sulla struttura dell'Hangar - frammenta, moltiplica e accelera progressivamente il punto di vista dello spettatore/attore, alterandone radicalmente la percezione e la propria capacità di riconoscere un'immagine stabile di se stesso all'interno dello spazio. Lo spettatore è costretto ad esplorare e riscoprire il luogo in cui si trova, i cui confini sono messi in discussione attraverso un continuum di tempo e spazio che va oltre volumi, superfici e linee. In tal senso Puppi trova nella video-proiezione il mezzo perfetto. A differenza dello schermo e del monitor che incorniciano un campo definito, l'immagine proiettata nello spazio crea un'esperienza capace di appropriarsi della struttura architettonica e dello spazio fisico ed emozionale dello spettatore. Il suono è una componente fondamentale di questo processo. Lamiera, mattoni e cemento amplificano in modo diverso il rumore prodotto dall'azione dell'artista e restituiscono allo spettatore le diverse qualità fisiche dell'Hangar contribuendo così allo scambio continuo di percezioni sensoriali tra componenti materiali ed elementi virtuali. In Fatica 16 non c'è racconto, non un inizio e non una fine. Puppi disarticola il linguaggio, ne trova i buchi neri, crea al pubblico continue difficoltà, per lasciarlo in balia dei significanti. Il tempo dell'opera non è quindi dato da una struttura narrativa: muovendosi nell'Hangar ciascuno costruisce il proprio racconto personale nel tentativo di dare un senso e una successione agli stimoli audio-visivi facendo appello al proprio bagaglio di emozioni, immagini interiori e ricordi. Lo spettatore si trova ad affrontare uno spazio "esploso" nel quale è abbattuto ogni confine sia fisico che mentale. Lo spazio architettonico, lo spazio umano interiore e il corpo si trovano ugualmente coinvolti nella ricerca di una nuova unità".
Ma sentiamo ancora parlare l'artista: "Non c'è un ambiente che mi ispiri più di un altro. Bello o brutto che sia esso offre sempre delle possibilità impensate, si tratta solo di trovarle e di renderle visibili. Lo spazio diviene un elemento importante dal momento in cui intenzionalmente considero le sue singole parti come punto d'appoggio, leva per sollevare la visione. Tra lo spazio fisico e l'immagine in movimento c'è lo stesso rapporto esistente tra un bicchiere di cristallo con una determinata quantità d'acqua e quel determinato suono che risulta dal percuoterlo. Non c'è narrazione nel mio lavoro, non c'è inizio, non c'è fine, e non c'è niente da interpretare. C'è solo il momento in cui ci si imbatte nel lavoro: allora qualcosa può succedere. Non ho intenzione di "occupare" lo spazio, ma di esplorarlo per farlo esplodere. Il mio scopo è raggiungere la sintesi delle percezioni attraverso l'intento di produrre un'opera che sia immediatamente visibile, udibile e tangibile".
I lavori di Daniele Puppi sono già stati presentati al MART di Rovereto di Mario Botta e all'Herford Museum of Art and Design di Frank Gehry in Germania. L'Hangar Bicocca è solo il primo di una serie di importanti interventi che Daniele Puppi realizzerà nel corso del 2008 in prestigiose istituzioni d'arte italiane ed internazionali come la Lisson Gallery di Londra e l'Ara Pacis di Richard Meier a Roma.
Daniele Puppi è nato a Pordenone nel 1970. Frequenta le Accademie di Belle Arti di Venezia, Bologna e Roma dove si diploma nel 1996. Attualmente vive tra Roma e Londra.
Daniele Puppi. Fatica 16, 2008 dal 30 gennaio al 9 marzo 2008 Orario: da martedì a domenica 11.00-19.00, giovedì 14.20-22.00, lunedì chiuso Hangar Bicocca nuovo ingresso Via Chiese (traversa V.le Sarca) Da questa mostra l'ingresso all'Hangar Bicocca sarà libero e gratuito per tutti i visitatori Catalogo: Electa Testi di Stella Santacatterina, Fabio Polidori, Federica Schiavo. Ufficio Stampa: Lucia Crespi, tel. 02 89415532, 338 8090545 lucia@luciacrespi.it www.hangarbicocca.it
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in copertina A. Scotto, "Citharoeda"
Con Virgo virago, saggio denso d'informazioni e di spunti, continua l’approfondimento di Francesca Santucci della presenza femminile nella letteratura, nella storia, nell'arte e nella società, dal mondo classico ai nostri giorni, percorso iniziato nel 2003 con Donna non sol ma torna musa all'arte e proseguito nel 2004 con Donne protagoniste. Dall'ottica più propriamente letteraria del primo lavoro della trilogia, a quella artistica in senso lato della seconda, l'interesse s'incentra qui su 'antiche' donne variamente violate, ferite nel corpo e nell’animo, dall’ignoranza, dal preconcetto … dalla violenza, dalla ferocia, dalla barbarie … realmente esistite, esistite solo nella fantasia, donne comunque stra/ordinarie. L'Autrice passa in rassegna, con un livello di partecipazione sempre elevato, ma senza mai rinunziare ad un'attenzione quasi filogica per l'informazione, le figure di Proserpina, Medea, Lucrezia, Boudica, Betsabea, S. Agata, S. Orsola, S. Barbara, Trotula, Eloisa, Ildegarda, Lisabetta, Francesca, S. Caterina, Giovanna II, Ofelia, Beatrice Cenci, inframmezzando questo suo racconto a scorci di tipo storico come la condizione delle donne nel Medioevo e sotto l'Inquisizione. Un'opera dalla lettura fresca e coinvolgente, e pure decisamente impegnata, ma anche un contributo all'emancipazione "vera e generalizzata" della donna nel mondo.
Francesca Santucci, napoletana. Poetessa e scrittrice, studiosa del femminile e dell’antichità, ha pubblicato raccolte di poesie, racconti, fiabe e saggi: La vana attesa(A.L.I. Penna d’autore, 2000), L'ultimo viaggio (Il Foglio, 2002), Donna non sol ma torna musa all'arte (Il Foglio, 2003), Donne protagoniste (Il Foglio, 2004), Racconti e fiabe (A.L.I. Penna d’autore, 2004), Napoli di ieri (A.L.I. Penna d’autore, 2005), Messaggi dall’antichità (Kimerik, settembre 2005), Rosa e croce (Carta e Penna, maggio 2006), Scrivo, e il cuore più non soffre (Edigio’, settembre 2007). Ha, inoltre, curato la prefazione del libro Il diavolo nella rete (Joker, 2003) di Letizia Lanza, dei Ricordi di guerra di Rodomonte Lenti (A.L.I. Penna d’autore, 2004), delle raccolte poetiche Penziere mieje di Vittorio Aprea (Kimerik, 2005) e In punta di poesia, di Fabio Carvelli (A.L.I. Penna d’autore, 2006). E’ presente con poesie e racconti in antologie collettive e raccolte multimediali (Book, Seledizioni, CE.AR.C., Centro Incontri, Ursini, Penna d’Autore, Il Filo, I fiori di campo, Aletti, Carta e penna, Akkuaria, Kimerik, etc.). Nel 2007 una sua fiaba, "La favola del sole e della luna," è stata musicata dal cantautore Pino Barillà, ed il pittore Arturo Bonanomi ha illustrato a tempera una sua poesia, "Ad una rosa", pubblicata in tiratura limitata dalla casa editrice Pulcinoelefante.
www.francescasantucci.it
www.letteraturaalfemminile.it
mail@francescasantucci.it
Aniello Scotto
www.anielloscotto.it
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