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Mostre ed incontri artistici - Aprile 2009 |
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Gino
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Alice e gli specchi delle meraviglie
Riflessi bizzarri di immagini, numeri e parole Città murate del Veneto dal 4 aprile al 31 maggio 2009 4° edizione Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe! (Alice)
Torna il Festival per ragazzi, Città in Fiaba 2009, il primo e unico festival itinerante realizzato in Italia. Il pomeriggio di ogni domenica dal 4 aprile al 31 maggio sarà caratterizzato da una vera e propria incursione letteraria e artistica intitolata “ALICE E GLI SPECCHI DELLE MERAVIGLIE: Riflessi bizzarri di immagini, numeri e parole”, curata da Marni Holly & Partners e promossa dalla Regione Veneto, dall’Associazione Città Murate e dalla Provincia di Padova, e si terrà nei castelli, nelle piazze cittadine e nei centri storici di Padova, Vittorio Veneto (Tv), Montagnana (Pd), Noale (Ve), Carmignano (Pd), Castelfranco (Tv), Marostica (Vi), Soave (Vr), Lazise sul Garda (Vr), Cittadella (Pd). Le più belle città murate del Veneto, nei mesi di aprile e maggio, diverranno incantevoli paesi delle meraviglie pronti ad accogliere, non solo ALICE, ma bambini d’ogni età, che accompagnati da mamma e papà potranno viaggiare in mondi fiabeschi popolati dai più curiosi e singolari personaggi che la letteratura per l’infanzia inglese ci abbia mai regalato. Il reverendo Charles Lutwidge Dodgson, in arte Lewis Carroll, personaggio stravagante (portava i guanti anche d’estate, al contrario non indossava mai il cappotto in inverno) e fisicamente un po’ bizzarro (balbuziente ma solo con gli adulti, mancino, sordo da un orecchio, gli occhi e il sorriso asimmetrici), era, prima che scrittore irriverente e creativo, uomo di grande cultura e matematico di fama riconosciuta ad Oxford. Ogni appuntamento sarà un tributo alla figura di Carroll, insuperabile cantastorie e mago delle parole, e sarà caratterizzato da un ricchissimo calendario di intrattenimenti in grado di soddisfare e divertire anche i bambini più esigenti, per immergersi in quello che era il suo universo privato, in cui rivelava la sua parte più spontanea e creativa fatta di fantasia, sogno e mondi fantastici. Come nelle passate edizioni ci sarà il concorso legato al Festival: “Schizzi, frizzi e versetti”, le Cartoline di Città in fiaba, e, novità 2009, “A colpi di libri”, 1° campionato di lettura nel Veneto, una sfida in piazza con pulsantoni, libri e i ragazzi delle scuole primarie e secondarie. Ricco, aggiornato e particolarmente attraente, il programma di Libri e Dintorni che mantiene la collaborazione con il progetto nazionale Nati per Leggere, a cui si legano quest’anno “Il giardino di Alice”, spazio interattivo per bambini da 0 a 3 anni e “Primi libri”, consigli di lettura per genitori (albi illustrati 0-6 anni). Ancora consigli di lettura per i bambini da 6 a 10 anni con “Mi piace e non mi piace”, accanto a “Letture golose per bimbi curiosi”, con racconti e letture animate per tutti i gusti e, per i più tecnologici, un “Jukebooks” con tante storie lette e ascoltate a portata di click. Due spazi espositivi dedicati alla presentazione di opere e novità letterarie: “Viaggio Oltremanica” ci presenta i più interessanti e celebrati autori inglesi per ragazzi e “Ma quanti bei libri Madama Dorè”, mette in mostra le migliori opere di letteratura giovanile. Tutto rivolto alla poesia con animazioni alla lettura e laboratori, “Da Lewis Carroll a Toti Scialoja: poesia in musica”, alla scoperta delle nursery rhymes, limerick e del nonsense. Un invito a guardare con sguardo meravigliato le metamorfosi di Alice, illustrate in 150 anni di storia da pluripremiati illustratori internazionali e giovani promesse italiane, in una mostra itinerante “Alice negli specchi. Viaggio attraverso i paesi delle meraviglie” (gemellaggio tra Italia e Gran Bretagna), che viaggerà per circa due mesi, a cui si accosterà una visita guidata con giochi tematici e laboratori per i ragazzi. Bambini “All’arrembaggio” con i laboratori di espressione artistica. In occasione della celebrazione, nel 2009, del quarto centenario della prima osservazione astronomica di Galileo a Padova, Città in fiaba propone anche uno spettacolo interattivo sulla scienza galileiana a cura di La Maison du Theatre, “Il professor Lente ed il segreto di Galileo”, per bambini dai 6 anni, per scoprire attraverso un divertente viaggio scientifico le mirabolanti e rivoluzionarie invenzioni di Galileo Galilei, tanto amate anche da Carroll. Dalla scienza ai numeri con “Ed ora facciamo i conti! La storia dei numeri e del contare raccontata ai bambini”, una lezione semiseria di matematica a cura di Pino Costalunga. Per la sezione teatro “Le meravigliose avventure di Alice e Calei” di e con Elisabetta Lorenzon, artista Città in Fiaba 2009, spettacolo interattivo di immagini lemmi e rompicapi. L’idea è di trasformare per una domenica la città in un luogo di fantasia, in una città a misura di bambino. Città in Fiaba è dedicato ai cittadini “più piccoli” ai loro sogni, alla loro immaginazione, alla loro creatività. E proprio dalle storie di Alice traspaiono più che mai desiderio di libertà, sogno e lieta follia tipici dell’infanzia. Tre elementi che Carroll considerava importante coltivare anche nell’età adulta. “La vita: che cos’è se non un sogno?” Le avventure di Alice finiscono così, con un punto di domanda. IL CALENDARIO Il Festival “Città in fiaba 2009” sarà inaugurato durante il pomeriggio di sabato 4 aprile in p.zza Duomo a Padova. Seguiranno nove tappe attraverso le più belle città murate del Veneto: a Vittorio Veneto il 13 aprile, Montagnana il 19, Noale il 26, Carmignano di Benta il primo maggio, Castelfranco Veneto il 3, Marostica il 9, Soave il 10, Lazise sul Garda il 17, Cittadella il 24. Gran finale di nuovo a Padova domenica 31 maggio.
info@marnihp.it www.cittainfiaba.it
Ufficio stampa:
STUDIO PIERREPI Alessandra Canella Via del Vescovado, 79 35141 Padova canella@studiopierrepi.it Tel. 049 - 8753166
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Gino
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Ritorna nella capitale The Road To Contemporary Art

ROMA -THE ROAD TO CONTEMPORARY ART
2-5 Aprile 2009 | sedi varie| roma
Dopo il successo della scorsa edizione, ritorna nella capitale, dal 2 al 5 aprile 2009, ROMA - The Road to Contemporary Art, la fiera internazionale d'arte contemporanea. La manifestazione sarà quest'anno molto più che un'occasione di incontro per il mercato dell'arte, ma un evento diffuso nei luoghi più belli di Roma con un programma ricco di proposte dedicate sia agli esperti del settore che al grande pubblico.
Cuore della manifestazione è ROMA, la tradizionale fiera, centro di scambio e aggregazione tra artisti, gallerie, musei, fondazioni pubbliche e private, collezionisti, critici, curatori ed editoria di settore. Tre sono le sezioni in cui si suddividerà quest'anno la fiera: THE FAIR, situata tra Palazzo delle Esposizioni e Palazzo Venezia, offrirà ai visitatori uno scorcio sull'universo riconosciuto del mercato dell'arte, ovvero gallerie note, artisti affermati, che sono parte del circuito internazionale; STARGATE, sempre tra Palazzo delle Esposizioni e Palazzo Venezia, sarà riservata alle gallerie aperte da meno di sette anni, il cui programma, pur senza aver abbandonato sperimentazione e ricerca, ha ormai ottenuto significativi riconoscimenti; STARTUP nel Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, raggrupperà infine le gallerie con meno di tre anni di attività che portano avanti un programma dedicato ai più nuovi linguaggi artistici, invitate e presentate ciascuna da un curatore.
Accanto alla fiera, vi saranno speciali eventi culturali, il primo curato da Achille Bonito Oliva, tre coordinati da Danilo Eccher e molti da giovani curatori.
Le attività collaterali, cinque tra mostre ed eventi organizzate e gestite direttamente da ROMA, saranno:
Cose mai Viste, a cura di Achille Bonito Oliva, allestita a Palazzo Barberini e incentrata sulle opere delle collezioni private degli artisti, scruterà le scelte, i gusti, le sensazioni e le emozioni più recondite del possedere opere di altri colleghi. Solo al buio, a cura di Cecilia Canziani e Andrea Viliani, ai Mercati di Traiano, presenta opere realizzate con materiali video e con light box da allestire in ambienti della via Biberatica e nelle botteghe dell'emiciclo sottostante. La mostra raccoglierà le più interessanti sperimentazioni dei nuovi linguaggi video e di fotografia retro-illuminata in ambienti fortemente coinvolgenti. Mediterranean, curata da Vasif Kortun ed Elena Lydia Scipioni, a Palazzo Rospigliosi dedicata alla giovane creatività nell'area del Mediterraneo, per dare voce a nuovi territori della ricerca e a inedite sperimentazioni. Croazia, Albania, Grecia, Turchia, Libano, Israele, Egitto ma anche Spagna, Francia provenzale e Italia del Sud testimoniano un'area geografica estremamente complessa ma anche molto vitale. Senza Rete, curata da Lorenzo Benedetti e Caroline Corbetta, a Santo Spirito in Sassia, focalizzata sulle ricerche più giovani e sperimentali, prestando la massima attenzione alle contaminazioni linguistiche e agli azzardi formali. Un invito a sciogliere la propria curiosità negli ambiti più disparati, nelle ricerche più estreme, ai confini delle arti. Giovani artisti, giovani galleristi e collezionisti si misurano in un evento dai contorni incerti e dalle prospettive deformate. Accademia delle Accademie, a cura di Shara Wasserman, riunisce in un'unica sede tutte le Accademie Straniere che operano a Roma e si occupano di arti visive con un programma di residenza per artisti. In questo modo il grande pubblico avrà la possibilità di comprendere quanto grande ed importante sia il lavoro che queste istituzioni svolgono per la promozione degli artisti dei propri paesi e quanto l'Italia sia presente nello scenario internazionale dell'arte contemporanea. Un viaggio attraverso informazioni, filmati, installazioni, dibattiti, atmosfere racchiuse in un unico luogo, il Tempio di Adriano.
Accanto ai cinque momenti espositivi che costituiranno le direttrici principali degli eventi culturali, saranno proposte anche tre iniziative, anch'esse sotto la supervisione di Danilo Eccher, quale coordinatore degli eventi culturali di ROMA:
Rolling Stones: Cinquanta giovani curatori si alterneranno ogni ora, per tutta la durata della fiera, proponendo la loro esperienza o parlando delle tematiche che ritengono più attuali. Una 'non-stop' della critica sulle tematiche e sulle prospettive dell'arte contemporanea.
A casa mia: a Palazzo delle Esposizioni si svolgeranno tre incontri, ognuno in una diversa giornata della fiera, nei quali un collezionista inviterà a parlare un artista presente nella propria collezione e un gallerista di fiducia con i quali affrontare i temi delle acquisizioni private.
Nel mio Museo: a Palazzo Venezia tre incontri, ognuno in una diversa giornata della fiera, nei quali un importante direttore di museo internazionale dialoga con un artista e un giornalista, sulla politica di acquisizione pubblica.
I cataloghi che documenteranno ROMA saranno sei: un volume dedicato alla Fiera, che includerà tutte e tre le sezioni THE FAIR, STARGATE e STARTUP, un volume per ciascuna delle tre mostre coordinate da Danilo Eccher, uno sulla mostra Cose Mai viste curata da Achille Bonito Oliva ed uno dedicato a Accademia delle Accademie curata da Shara Wasserman. I volumi saranno realizzati da Arte'm, Napoli.
Per rendere più agevole il raggiungimento delle diverse sedi un servizio continuativo di shuttle sarà a disposizione del pubblico e degli ospiti. Tutte le informazioni su ROMA sono disponibili sul sito web www.romacontemporary.it.
Le Gallerie Una sessantina di gallerie italiane ed internazionali alcune già ampiamente affermate, altre invece nuove ed emergenti.
Freaky Friday Una notte dedicata all'arte. Oltre sessanta gallerie d'arte contemporanea della città e spazi diversi resteranno aperti dalle 21.30 per dare a collezionisti, appassionati d'arte, operatori professionali l'opportunità di conoscere più a fondo l'ampia offerta artistica del territorio. Una sorta di notte bianca dell'arte contemporanea.
ROMA - The Road to Contemporary Art dal 2 al 5 aprile 2009 Sedi: Palazzo Venezia, Via del Plebiscito 118 Palazzo delle Esposizioni, Via Milano 9a Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, Borgo S. Spirito 2
a cura di/curated by Achille Bonito Oliva mostra Cose Mai Viste/exhibition Things You Never Saw Palazzo Barberini, Via delle Quattro Fontane 13
Progetto coordinato da/project coordinated by Danilo Eccher: mostra Mediterranean/exhibition Mediterranenan Palazzo Rospigliosi, Via XXIV Maggio 43
mostra Solo al Buio/exhibition Just in the Dark Mercati di Traiano, Via IV Novembre 94
mostra Senza Rete/exhibition No Safety Net Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, Borgo S. Spirito 2
a cura di/curated by Shara Wasserman Accademia delle Accademie/Academy of the Academies Tempio di Adriano, Piazza di Pietra
Date e Orari: Conferenza Stampa e Anteprima Giornalisti Mercoledì 1 Aprile - Ore 11.30 Anteprima Stampa e Collezionisti (solo su Invito) Mercoledì 1 Aprile - Ore 14.00 - in tutte le sedi Vernissage (solo su invito) Mercoledì 1 Aprile - Ore 18.00-22.00 - in tutte le sedi Apertura al pubblico da Giovedì 2 a Domenica 5 Aprile - Ore 12.00 - 21.00 - in tutte le sedi
Biglietti/Tickets euro 15,00 Ridotto/Reduced euro 10,00
Ente Promotore Associazione Roma Contemporary
Con il Patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Lazio, Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport Provincia di Roma Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione Camera di Commercio
In Collaborazione con: Fidanzia Sistemi Sina Fine Italian Hotels
Organizzazione / Info: Revolution srl, Via dei Coronari, 44 - 00186 Roma Tel +39 06 69380709 Fax +39 06 69208012 www.romacontemporay.it; info@romacontemporay.it
Ufficio Stampa EQUA - Camilla Morabito, Via del Babuino, 79 - 00187 Roma Tel +39 06.3236254 info@equa.it
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Gino
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sabato 7 marzo 2009
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L’ARTISTA GIANNI DE TORA, SCOMPARSO NEL 2007, RIVIVE NELLE SUE OPERE CHE, OLTRE AD
ESPRIMERE UNA LUNGA E SIGNIFICATIVA RICERCA PITTORICA,
SI IMPONGONO ANCORA COME FORTI PUNTI DI RIFERIMENTO PER LE GIOVANI GENERAZIONI.
DOPO LA PARTECIPAZIONE ALLA MOSTRA “TRACCE SEGNICHE” SVOLTASI AL CASTEL DELL’OVO DI NAPOLI DAL 20.1.2009 AL 20.2.2009 (CON GLI ARTISTI ANTONIO AURIEMMA, CARMINE DI RUGGIERO E GIOVANNI FERRENTI) (v.all.) ED ALLA MOSTRA “IN-FORMA GEOMETRICA” , UNA COLLETTIVA CON NUMEROSI ARTISTI ITALIANI E STRANIERI, SVOLTASI AL MASCHIO ANGIOINO DI NAPOLI DAL 5.2.2009 AL 26.2.2009 ( ved.www.exibart.com )
E’ PRESENTE IN QUESTI GIORNI AD “ ARTOUR-O” MUSEO TEMPORANEO DI ARTE CONTEMPORANEA, IMPORTANTE FIERA CHE SI SVOLGE DAL 5 ALL’8 MARZO 2009 A FIRENZE PRESSO IL GRAND HOTEL MINERVA CON LA GALLERIA DI MILANO MILAN ART CENTER E CHE SI SPOSTERA’ A ROMA DAL 2 AL 5 APRILE 2009 (V.all.)
ED ANCORA E’ PRESENTE PRESSO LO STUDIO 2B BOGGI ARTE DI BERGAMO IN “FUTURISMO: AVANGUARDIA DELLE AVANGUARDIE” DAL 20.2.2009 AL 20.3.2009 ( ved. www.boggiarte.it )
INOLTRE IL 7 MARZO 2009 SI INAUGURA LA GRANDE FESTA DELL’ARTE E DEL COLORE CON “1000 ARTISTI A PALAZZO” IMPORTANTE COLLETTIVA CURATA DA LUCIANO CARAMEL IDEATA DA FIORENZO BARINDELLI OSPITATA NELLE SALE DEL PALAZZO ARESE BORROMEO E NELLA CHIESA DI SANTO STEFANO A CESANO MADERNO CHE CHIUDERA’ IL 13 APRILE 2009 ( ved. www.worldmuseum2000.com )




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Gino
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Magnolfi Roberto
Acquarelli
Siamo lieti di inviarVi l' invito per l' inaugurazione della mostra "Via Crucis" che si terrà il 5 Aprile alle ore 11, presso il chiostro interno dell' Abbazia di Vallombrosa, Reggello Firenze, qui di seguito troverete l' orario di apertura durante i giorni di esposizione, in quanto il chiostro non è aperto al pubblico.
Apertura per il pubblico:
Domenica 5 Aprile 2009 ore 11,00-12,30
15,00-15,30
Concerto Stabat Mater ore 15,30
Dal 6 al 10 Aprile 2009
solo su appuntamento
telefonando al 347 455 7343
Domenica 11 Aprile 2009 ore 12,00-12,30
Lunedì 12 Aprile 2009 ore 12,00-12,30
15,00-16,00
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Gino
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giovedì 12 marzo 2009
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200° Anniversario della morte di Melchiorre Cesarotti
Mostra “MELCHIORRE CESAROTTI (1730-1808): UN LETTERATO TRA IL VENETO E L'EUROPA” 22 APRILE – 10 MAGGIO 2009 PADOVA – Oratorio di San Rocco
COMUNICATO STAMPA Si continua ancora, in questo inizio di 2009, a parlare di Melchiorre Cesarotti, sempre nell’ambito delle manifestazioni che nel 2008 hanno celebrato il bicentenario dalla sua morte. L’occasione, in questo caso, sarà offerta dall’allestimento della mostra che dal 22 aprile al 10 maggio occuperà, a Padova, l’Oratorio di San Rocco. “MELCHIORRE CESAROTTI (1730-1808): UN LETTERATO TRA IL VENETO E L'EUROPA” è il titolo dell’evento che prevede l’esposizione di stampe e manoscritti delle opere e dei documenti originali del Cesarotti. Al di là del richiamo e dell’attenzione di un pubblico sempre più vasto, sulla figura e sull’opera del Cesarotti, la mostra, ed il catalogo che la documenta, segneranno certamente una tappa importante nelle vicende degli studi e delle ricerche, già assai fitte soprattutto nell’ultimo decennio, intorno a un protagonista della cultura italiana ed europea nella delicata transizione fra Sette e Ottocento. L’evento realizzato sempre dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della morte di Melchiorre Cesarotti, (nominato con Decreto del Ministro per i Beni e le Attività culturali del 20 marzo 2008) ha la collaborazione del Comune di Padova ed è organizzata dall’Archivio di Stato, dalla Biblioteca Universitaria di Padova e dalla Biblioteca del Seminario. I documenti, i mss. e le stampe esposte, che nel loro insieme, pur nella necessità di una selezione adeguata agli spazi espositivi, rappresentano il corpus più ampio mai esposto al pubblico e pertinenti a Melchiorre Cesarotti, provengono dai patrimoni documentari e librari, oltre che dell’Archivio di Stato di Padova, della Biblioteca Universitaria di Padova, della Biblioteca del Seminario di Padova, enti tutti rappresentati nel Comitato Nazionale, dell’Archivio Vescovile e della Biblioteca Civica di Padova, della Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza, della Biblioteca del Museo Civico di Bassano del Grappa (Vicenza), della Biblioteca Nazionale Centrale e della Biblioteca Riccardiana di Firenze. Non pochi dei “pezzi” che saranno esposti vengono sistematicamente descritti per la prima volta. La mostra ed il catalogo documentano, in primo luogo, la centralità della figura e dell’opera del Cesarotti, nel contesto della cultura veneta fra la metà del Settecento e il primo decennio del nuovo secolo: con una varietà di interessi, di competenze e di progetti che ne fanno rapidamente (specie dopo l’Ossian del 1763) personaggio di spicco, ben al di là dei confini pur assai ricchi dell’ambito di provenienza (Padova, Venezia e il Veneto), a livello nazionale ed europeo, al centro di una fitta rete di rapporti documentati solo in parte dall’epistolario a stampa. Traduttore in primis (con una vastissima, e inusuale, gamma di interessi: da Voltaire ai greci, ai latini, all’Ossian e non solo), filosofo del linguaggio, teorico dell’estetica, non sordo alle istanze anche “politiche” di decenni difficilissimi, segretario competente e interessato dell’Accademia di Padova, letterato e poeta in proprio, il Cesarotti dimostra in tutti questi ambiti spiccati interessi e preferenze, capacità e volontà polemiche, specie nei confronti delle chiusure del classicismo pedantesco, ma anche disponibilità cospicue alla mediazione, secondo equilibri variabili nel tempo, ma sostanzialmente consoni alla fisionomia spiccata di un “uomo di lettere” in grado di far fronte ai nuovi compiti offerti dal secolo dei lumi e dalle sin drammatiche vicende europee fra l’ultimo scorcio del Settecento e l’avvio del nuovo secolo, attraversando con sostanziale coerenza (nonostante accuse spesso ingenerose di acquiescenza) gli anni del declino della Dominante, la stagione rivoluzionaria, il breve intermezzo austriaco e l’età napoleonica. Di questa varietà di interessi, e di questa costanza, la mostra e il catalogo offrono uno spaccato di singolare evidenza. I due massimi dell’attività cesarottiana, sul piano non solo dell’impegno personale, ma della messa a frutto delle sue competenze di traduttore, di lettore di “buon gusto” e di erudito, sono riconoscibili nei lavori, che impegnarono il Cesarotti per decenni, in margine a Ossian e a Omero. La mostra, ed il catalogo, offrono su questi due versanti una documentazione completa: indicativa non solo della mole e della qualità del lavoro cesarottiano, ma anche della maturazione delle intenzioni e dei giudizi in corso d’opera, con ricadute di grande rilievo anche per le vicende della cultura italiana ed europea delle generazioni successive, dal Monti traduttore dell’Iliade alla stagione romantica. Ma non meno interessanti sono i documenti esposti pertinenti alla biografia cesarottiana (spesso primizie che hanno comportato ricerche ad hoc presso l’Archivio di Stato e l’Archivio Vescovile di Padova, come, sul versante delle lettere, fortunate acquisizioni della Biblioteca Universitaria e valorizzazione del patrimonio della Biblioteca Civica sempre di Padova), e, seppur in misura assai limitata rispetto alle possibilità della documentazione disponibile, alla ricezione soprattutto dell’Ossian.
MELCHIORRE CESAROTTI (1730-1808): UN LETTERATO TRA IL VENETO E L'EUROPA” 22 APRILE – 10 MAGGIO 2009 PADOVA – Oratorio di San Rocco (via Santa Lucia) Da martedì a domenica: 9,30-12,30 / 15,30-19,30 lunedì chiuso INGRESSO LIBERO
Ufficio stampa: Studio PIERREPI Alessandra Canella Via del Vescovado, 79 35141 Padova canella@studiopierrepi.it Tel. 049 - 8753166
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Bridge Art Fair Basel 09
June 10-14, 2009
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Bridge Art Fair is proud to announce its inaugural edition of Bridge Basel to take place June 10-14, 2009, in Basel, Switzerland concurrent with the esteemed Art Basel. Basel draws the largest international audience internationally of all the major contemporary fairs, and Bridge Basel enjoys built-in guarantees to ensure attendance by collectors, curators and art professionals from around the world.
During the 40th Anniversary of Art Basel, Bridge Art Fair has been accepted to stage the Bridge Art Fair in a new facility, the Dreispitzhalle. Dreispitzhalle is the event facility centerpiece of the up-and-coming hot spot in Basel, Dreispitz. In the coming years, this area will host a design school, top-notch galleries and many other art institutions. The Dreispitzhalle, the anchor of the neighborhood’s future international art and cultural activities, will host Bridge as the first-ever art fair in the Dreispitz area of Basel during the Art Basel fair. Bridge boasts a degree of local support, to deliver a fair that balances cultural and commercial interests, enjoyed by no other satellite show.
Bridge Art Fair in the Dreispitzhalle will take place almost across the street from the largest private art collection in the world, the Schaulager. The Schaulager open house is an important draw every year for art professionals and major art collectors from around the world during Art Basel.
If there is any market in the world where collectors and galleries want to go right now, it is Basel. Bridge is also working with event producers at Triebwerk, who helped make the Volta Show Basel a success.
Bridge will also stage Verge in an office building next door to the Dreispitzhalle. Premiered as an alternative edition of the Bridge Art Fair in Berlin during the 2008 installment of Art Forum Berlin, Verge Basel will be presented as a unique companion showcase to Bridge: a showcase of only artist-run spaces and projects. Verge will expand on the artistic and cultural focus of Bridge by providing a previously unavailable non-commerical platform for artist-run spaces. |
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Gino
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martedì 17 marzo 2009
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Galleria Merliani 137
Napoli via G.Merliani,137 - 80129 orario dal lunedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00 info galleria_merliani137@live.it 3929164306 Gianni Nappa
Organizza per il mese di aprile due collettive:
3/15 aprile "Cromie Urbane" Aperta a tutti gli artisti che vogliano presentare una o più opere sul tema. Rappresentazione del tessuto urbano, architettonico e viario delle nostre zone urbane, cromie urbane determinate dalla vita cittadina senza aperture di natura incontaminata e quindi figlie di un sentire e di colori cittadini dove il rapporto è con le chiusure più che con le aperture. Se ancora oggi esiste una pittura di veduta, che sappia interpretare i luoghi del quotidiano e la storia con i suoi monumenti di un passato ancora presente. Sensazioni di una dimensione cittadina che ci impegna a ragionare con gli alti palazzi e le cromie da ricercare come sfogo verso l'infinito.
Costo per opera esposta 30,00 con adesione e conferma entro il 31 marzo per chi risiede a Napoli ed entro il 25 marzo per chi risiede in altri luoghi in Campania o in Italia (causa spedizione opere). Nella quota non è inserita la spedizione eventuale (andata e ritorno delle opere che sono a carico dell'artista.)
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Galleria Merliani 137
18/30 aprile Napoli Galleria Merliani 137 - 7/21 maggio Galleria Montegiordano Roma (adiacenze Piazza Navona)
"40 C/Arte Napoletane"
Ad ogni artista che aderirà a questa collettiva verrà sorteggiata una carta tra le 40 del mazzo di carte napoletane e dovrà realizzare in unica misura per tutti di cm. 50x70 l'interpretazione della carta assegnata con il seme e il numero ma con una visione dell'attualità sia positiva che negativa così da formare un nuovo mazzo di carte napoletane che attraverso i quattro segni sappiano essere interpreti della nostra attualità. La collettiva prevede due momenti espositivi perché in accordo con la I municipalità di Roma e con la delegata alle politiche culturali Annalisa Secchi e con l'Associazione Arte Italiana presieduta da Teresa Coratella si è deciso che a prezzo politico di 30,00 euro ad esposizione (60,00 totali escluse spese di spedizione) le opere saranno ospitate prima a Napoli dalla Galleria Merliani 137 e poi dalla Galleria Montegiordano e nella seconda verrà rilasciato ad ogni artista un attestato di partecipazione del Comune di Roma. Le adesioni potranno pervenire fino al 15 aprile 2009 Galleria_merliani137@live.it
Per informazioni Gianni Nappa 3929164306 per Napoli e Roma Teresa Coratella 3313516346 per Napoli e Roma
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Gino
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sabato 21 marzo 2009
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GUIYOME Roma 3 aprile 2009
Il lavoro di Guiyome si basa sull’interpretazione grafica e pittorica di ciò che trattiene il tuo sguardo, perché in una città l’arte è dappertutto ed a tutti i livelli.
Il suo attrezzo principale è una penna Bic, il suo supporto di lavoro è la carta stampata.
La scrittura è come la rappresentazione della parola e del pensiero.
Su tale supporto c’è già una storia, un’opera, una riflessione, un autore ed un’epoca che partecipano al quadro.
Questa sovrapposizione è comunicazione.
L’immagine e la scrittura si riuniscono e si completano.
La differenza d’epoca (tra pagine scritte e disegno) importa poco anzi mostra in temporalità dell’arte.
Dopo Parigi, New York e Tokyo, Guiyome ha scelto Roma e qui ha dichiarato che oltre allo sguardo, pieno d’ammirazione, ha sentito il cuore pieno di emozione per lo spirito ed il modo di vivere la vita.
Ha promesso che tornerà per trasferire nelle sue opere l’umana immortalità che Roma gli ha fatto sentire.
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Gino
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lunedì 23 marzo 2009
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Giovedì 9 Aprile alle ore 18.00
Saletta Rossa da Guida a Port’Alba Napoli
Disegni e schizzi dal vivo
“Via Crucis”
Incontri con i Giovani
A cura del
Prof. Oliveri del Castillo
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Gino
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lunedì 23 marzo 2009
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mimmoscognamiglioartecontemporanea
“javier pérez”
rituales de tránsito
vernissage: mercoledì 8 aprile 2009 – ore 19.00
lunedì 15.30 - 19.30 martedì - sabato 10.30 - 19.30
corso di porta nuova, 46/b – 20121 milano
tel. +39 0236526809 – fax +39 0236595527
milano@mimmoscognamiglio.com
www.mimmoscognamiglio.com
Mercoledì 8 aprile 2009 si inaugura presso la galleria Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea a Milano la prima mostra personale in Italia dell’artista spagnolo Javier Pérez.
Originario di Bilbao, Pérez appartiene ad una generazione che, pur componendo con un'arte dall'atteggiamento radicale e rigorosa, così come gli è stato insegnato dai suoi predecessori, si è trasformata verso una forma di espressione polimorfa spesso spettacolare. La sua opera richiama tanto a delle pratiche quanto a dei materiali più diversi. Il disegno, la scultura e il video sono utilizzati sia indipendentemente sia nelle installazioni. Per quanto riguarda i materiali Pérez utilizza sia quelli naturali, dalla crine di cavallo, ai bozzoli di baco da seta o agli intestini di bovino, sia resine di poliestere, quando non ricorre alle tecniche di fabbricazione più antiche come la porcellana, la ceramica o il vetro soffiato. Lavorando con la sparizione e la leggerezza, il movimento e l’instabilità, l’arte di Pérez che usa anche il fumo e l’aria mette in gioco tutto un vocabolario di forme rudimentali come palle, scale, spirali, coni, campane e specchi. In questo suo sincretismo di fatto e materiale, Pérez ama giocare sui contrasti tra il brutto e il bello, tra il primitivo e l’elaborato, in una parola tra il nobile e l’ignobile per riprendere una dicotomia affermata dai Futuristi Italiani e più tardi rivisitata da alcuni protagonisti dell’Arte Povera.
Mi piace occuparmi dei punti di incontro tra spirito e carne, tra purezza e impurità, tra bellezza e orrore, tra attrazione e repulsione. Uso spesso questi movimenti oscillanti per offrire ai miei spettatori diversi gradi di valutazione dei miei lavori. Essi cercano di riconciliare tutti questi aspetti. Vorrei rivelare come questi concetti siano ambigui, e come siano reversibili. L'idea è quella di mettere a confronto l'umanità con la propria condizione, affinché tutto ciò che essa trova spaventoso assuma un fascino irresistibile, affinché essa sia attratta dalle proprie viscere. Javier Pérez
javier pérez
nato a bilbao (spagna) nel 1968
vive e lavora a barcellona
2008 Seducción, Espai Quatre, Casal Solleric, Palma de Mallorca
Aria da Capo, Galería Salvador Díaz, Madrid
2007 Pieles de luz vegetal, Proyecto de intervención arquitectónica, Caja Vital Kutxa, Vitoria
Passages, Mario Mauroner Contemporary Art Vienna, Viena
2006 Jardín Interior, Galerie Claudine Papillon, París
Javier Pérez - Sculptures, Photographies, Frac Haut - Normandie, Rouen
Javier Pérez - Dessins, Musée des Beaux - Arts de Rouen
Javier Pérez - Vidéos, Installations, Maison de la Culture d’Amiens
2005 Hybrids, Galerie Guy Bärtschi, Ginebra
Javier Pérez, Observatorio de Arte de Trasmiera / Molino de Santa Olaja, Arnuero, Cantabria
Anomalies, La Criée centre d’art contemporain, Rennes
2004 Mutaciones, Palacio de Cristal - Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid
Javier Pérez, Espace Arts Plastiques, Vénissieux
2003 Javier Pérez, Artium, Centro - Museo Vasco de Arte Contemporáneo, Vitoria
Javier Pérez, Carré d’Art - Musée d’art contemporain, Nimes
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Gino
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mercoledì 25 marzo 2009
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partecipa con un suo stand alla fiera d'arte contemporanea
ArtO' - dal 3 al 5 aprile –
al Palazzo dei Congressi dell'EUR, Roma.
Art-O - ArtFair In OpenCity Palazzo dei Congressi Piazza John Fitzgerald Kennedy, 1 (zona Eur) 00144 Roma
www.art-o.org www.postmediabooks.it
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Gino
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domenica 29 marzo 2009
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a cura di Mario Franco
dal 2 aprile al 25 giugno 2009 ore 20.00
Museo Hermann Nitsch
“C’è un modo di andare al cinema come altri vanno in chiesa e io penso che, da un certo punto di vista, davvero indipendente da ciò che vi si dà, è là che si celebra il solo mistero assolutamente moderno”.
André Breton
Il successo della rassegna Serate Futuriste Cinema & Musica, appena conclusa presso il Museo Nitsch, dimostra che esiste ancora interesse ed attenzione per il Cinema delle Avanguardie. La Fondazione Morra continua le proiezioni del Giovedì mettendo a confronto il cinema sperimentale di vari paesi europei e quello americano, nel periodo che va dalle cosiddette “Avanguardie storiche” fino ai primi anni ’60 ed alla nascita del cinema underground.
L’avanguardia rigetta e critica il cinema di intrattenimento ed il suo modo di produzione industriale; la sua ricerca determina significati invece che fiction film commerciali ed è orientata da un linguaggio non compromesso dal regime. La maggior parte dei film/video-makers enfatizzano la visione più che il testo ed il dialogo e sfuggono le rigide classificazioni; alla fine le differenti nomenclature - avanguardia, underground, sperimentale, indipendente - condividono lo stesso senso di estraneità, libertà ed indipendenza.
Gli anni 1920 rappresentano un periodo di grande creatività del XX secolo ed un indiscutibile modello di avanguardismo. Una miriade di movimenti artistici - Dada, Surrealismo, Costruttivismo, Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Astrattismo co-esistono nello stesso periodo e molti artisti fluttuano da un campo all’altro; inoltre le differenti modalità di espressione - danza, musica, pittura, poesia, scultura, cinema - caratterizzano la fertilizzazione incrociata nelle forme artistiche.
La prima serata compara i films francesi Anémic Cinéma di Marcel Duchamp e La glace à trois faces di Jean Epstein e quelli americani Autumn Fire di Hermann G. Weinberg, H2O di Ralf Steiner e Lot in Sodom di James Sibley Watson.
ABBONAMENTO € 40.00 / INGRESSO SERATA € 5.00
GIOVEDÍ 2 APRILE 2009 ore 20.00
FRANCIA: Marcel Duchamp - Anémic Cinéma, 1926 (b/n, 7 min.); Jean Epstein - La glace à trois faces, 1927 (b/n, 31 min.)
USA: Herman G. Weinberg - Autumn Fire, 1931 (b/n, 15 min.); Ralph Steiner - H2O, 1929 (b/n, 12 min.); James Sibley Watson - Lot in Sodom, 1933 (b/n, 27 min.)
Marcel Duchamp - Anémic Cinéma, 1926 (b/n, 7 min.)
Firmato dal suo alter ego Rrose Sélavy, il titolo del film è l’anagramma della parola cinéma. Il film consiste in una serie di giochi di parole in francese scritte a spirale che si alternano ai Rotoreliefs - dischi ottici rotanti; il film è privo di senso, in linea con le idee sovversive del Dadaismo.
Jean Epstein - La glace à trois faces, 1927 (b/n, 31 min.)
Jean Epstein spesso si riferisce allo sguardo fisso della cinepresa come ad un atto sensuale e persino erotico; la sua dipendenza per il primo piano, l’ossessione per l’oggetto, la padronanza del montaggio, della variazione di velocità di ripresa e la fiducia nelle abilità interpretative del pubblico sono tutte presenti in questo film.
Herman G. Weinberg - Autumn Fire, 1931 (b/n, 15 min.)
Questo poema filmico è un ritratto commovente di due giovani amanti divisi che si desiderano vicendevolmente. La donna è in campagna, l’uomo a New York ed il film oscilla fra questi due luoghi. Ognuno dei due cammina in solitudine, mentre la cinepresa cattura splendidamente la bellezza e l’isolamento della campagna come della città.
Ralph Steiner - H2O, 1929 (b/n, 12 min.)
H2O è uno studio di riverberi luminosi sull’acqua. “…Ho cercato di vedere come e quanti materiali interessanti potevo ottenere impegnandomi a guardare l’acqua in un modo nuovo, piuttosto che fare trucchi con la cinepresa”. Un semplice esperimento che mostra le possibilità della pellicola di rappresentare la semplicità della vita, qualcosa di ordinario quanto l’acqua, ma molto difficile da osservare con la sola percezione umana.
James Sibley Watson - Lot in Sodom, 1933 (b/n, 27 min.)
La storia biblica di Sodoma e Gomorra è qui raccontata come una danza scatenata e riempita di immagini erotiche omo/etero sessuali. Purtroppo il sovraccarico di simboli, l’uso delle sovrapposizioni e di elementi astratti non aiutano la narrazione.
Vico Lungo Pontecorvo 29D - 80135 Napoli - Tel.++ 39 081 5641655 / Fax.++39 081 5641494
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Gino
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lunedì 30 marzo 2009
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Ritorna nella capitale The Road To Contemporary Art

ROMA - THE ROAD TO CONTEMPORARY ART
2 - 5 aprile 2009 | sedi varie | roma
Dopo il successo della scorsa edizione, ritorna nella capitale, dal 2 al 5 aprile 2009, ROMA - The Road to Contemporary Art, la fiera internazionale d'arte contemporanea. La manifestazione sarà quest'anno molto più che un'occasione di incontro per il mercato dell'arte, ma un evento diffuso nei luoghi più belli di Roma con un programma ricco di proposte dedicate sia agli esperti del settore che al grande pubblico.
Cuore della manifestazione è ROMA, la fiera, che è centro di scambio ed aggregazione tra artisti, gallerie, musei, fondazioni pubbliche e private, collezionisti, critici, curatori ed editoria di settore. Tre sono le sezioni in cui si suddividono oltre 60 gallerie internazionali: - THE FAIR, situata tra Palazzo delle Esposizioni e Palazzo Venezia, offre ai visitatori tutto quello che c'è nell'universo riconosciuto del mercato dell'arte, gallerie italiane e straniere ed artisti affermati, che sono parte del circuito internazionale delle fiere; - STARGATE, sempre tra Palazzo delle Esposizioni e Palazzo Venezia, è riservata alle gallerie aperte da meno di sette anni, ormai presenti con i loro artisti senza aver abbandonato la sperimentazione e la ricerca; - STARTUP nel Complesso Monumentale del Santo Spirito in Sassia, raggruppa infine tutte le gallerie giovani, con meno di tre anni di attività. Per queste ultime ROMA prevede un'opportunità di esposizione e visibilità internazionale perché sono parte della fiera.
Accanto alla fiera, vi sono speciali eventi culturali, il primo curato da Achille Bonito Oliva e quattro coordinati da Danilo Eccher. Cinque le mostre organizzate e gestite direttamente da ROMA:
. Cose mai viste II, a cura di Achille Bonito Oliva, allestita a Palazzo Barberini e incentrata sulle opere delle collezioni private degli artisti, indaga le scelte, i gusti, le sensazioni e le emozioni più recondite del possedere opere di altri colleghi. . Solo al buio, a cura di Cecilia Canziani e Andrea Viliani, ai Mercati di Traiano, presenta opere realizzate con materiali video e con light box da allestire in ambienti della via Biberatica e nelle botteghe dell'emiciclo sottostante. La mostra raccoglie le più interessanti sperimentazioni dei nuovi linguaggi video e di fotografia retro-illuminata in ambienti fortemente coinvolgenti. . Mediterranean, curata da Elena Lydia Scipioni, a Palazzo Rospigliosi dedicata alla giovane creatività nell'area del Mediterraneo, per dare voce a nuovi territori della ricerca e a inedite sperimentazioni. Croazia, Albania, Grecia, Turchia, Libano, Israele, Egitto ma anche Spagna, Francia provenzale e Italia del Sud testimoniano un'area geografica estremamente complessa ma anche molto vitale. . Senza Rete, curata da Lorenzo Benedetti e Caroline Corbetta, a Santo Spirito in Sassia, focalizzata sulle ricerche più giovani e sperimentali, prestando la massima attenzione alle contaminazioni linguistiche e agli azzardi formali. Un invito a sciogliere la propria curiosità negli ambiti più disparati, nelle ricerche più estreme, ai confini delle arti. Giovani artisti, giovani galleristi e collezionisti si misurano in un evento dai contorni incerti e dalle prospettive deformate. . Accademia delle Accademie, a cura di Shara Wasserman, al Tempio di Adriano, riunisce in un'unica sede tutte le Accademie Straniere che operano a Roma e si occupano di arti visive con un programma di residenza per artisti. In questo modo il grande pubblico avrà la possibilità di comprendere quanto grande ed importante sia il lavoro che queste istituzioni svolgono per la promozione degli artisti dei propri paesi e quanto l'Italia sia presente nello scenario internazionale dell'arte contemporanea. Un viaggio attraverso informazioni, filmati, installazioni, dibattiti, atmosfere racchiuse in un unico luogo, il Tempio di Adriano.
Accanto ai cinque momenti espositivi che costituiscono le direttrici principali degli eventi culturali, è proposta anche un'iniziativa, anch'essa sotto la supervisione di Danilo Eccher, quale coordinatore degli eventi culturali di ROMA:
. Rolling Stones: a Santo Spirito in Sassia, cinquanta giovani curatori italiani si alternano ogni ora, per tutta la durata della fiera, proponendo la loro esperienza o parlando delle tematiche che ritengono più attuali. Una 'non-stop' della critica sulle tematiche e sulle prospettive dell'arte contemporanea.
I cataloghi che documentano ROMA sono sei pubblicati dalla casa editrice arte'm di Napoli: un volume dedicato alla Fiera, che include tutte e tre le sezioni THE FAIR, STARGATE e STARTUP, uno a ciascuna delle tre mostre curate da Danilo Eccher , uno sulla mostra Cose mai viste II a cura di Achille Bonito Oliva e l'ultimo dedicato alla mostra delle Accademia delle Accademie.
ROMA - The Road to Contemporary Art dal 2 al 5 aprile 2009 Sedi: Palazzo Venezia, Via del Plebiscito 118 Palazzo delle Esposizioni, Via Milano 9a Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, Borgo S. Spirito 2
a cura di/curated by Achille Bonito Oliva mostra Cose Mai Viste/exhibition Things You Never Saw Palazzo Barberini, Via delle Quattro Fontane 13
Progetto coordinato da/project coordinated by Danilo Eccher: mostra Mediterranean/exhibition Mediterranenan Palazzo Rospigliosi, Via XXIV Maggio 43
mostra Solo al Buio/exhibition Just in the Dark Mercati di Traiano, Via IV Novembre 94
mostra Senza Rete/exhibition No Safety Net Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, Borgo S. Spirito 2
a cura di/curated by Shara Wasserman Accademia delle Accademie/Academy of the Academies Tempio di Adriano, Piazza di Pietra
Date e Orari: Conferenza Stampa e Anteprima Giornalisti Mercoledì 1 Aprile - Ore 11.30 Anteprima Stampa e Collezionisti (solo su Invito) Mercoledì 1 Aprile - Ore 14.00 - in tutte le sedi Vernissage (solo su invito) Mercoledì 1 Aprile - Ore 18.00-22.00 - in tutte le sedi Apertura al pubblico da Giovedì 2 a Domenica 5 Aprile - Ore 12.00 - 21.00 - in tutte le sedi
Biglietti/Tickets euro 15,00 Ridotto/Reduced euro 10,00
Ente Promotore Associazione Roma Contemporary
Con il Patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Lazio, Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport Provincia di Roma Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione Camera di Commercio
In Collaborazione con: Fidanzia Sistemi Sina Fine Italian Hotels
Organizzazione / Info: Revolution srl, Via dei Coronari, 44 - 00186 Roma Tel +39 06 69380709 Fax +39 06 69208012 www.romacontemporay.it; info@romacontemporay.it
Ufficio Stampa EQUA - Camilla Morabito, Via del Babuino, 79 - 00187 Roma Tel +39 06.3236254 info@equa.it
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Gino
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lunedì 30 marzo 2009
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PRESENTAZIONE
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L’elefante ha messo le ali. L’India del XXI secolo di Antonio Armellini, edito da Egea per i tipi di Università Bocconi Editore
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PAN | Palazzo delle Arti Napoli 01 aprile 2009 18.30
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Mercoledì 1 aprile, alle ore 18.30, presso il PAN| Palazzo delle Arti Napoli, presentazione del libro “L’elefante ha messo le ali. L’India del XXI secolo” di Antonio Armellini, edito da Egea per i tipi di Università Bocconi Editore. L’India del XXI secolo è in deciso movimento, orgogliosa del suo ruolo di potenza mondiale emergente; vive le sue contraddizioni in chiave di crescita anziché, come per il passato, di subordinazione e ritardo. L’autore ci guida in un viaggio appassionante a capire l’India del XXI secolo: l’India raccontata e descritta da Armellini non è quella turistica, ma quella di chi ci vive e lavora, confrontandosi ogni giorno con le sue straordinarie opportunità e le altrettanto straordinarie idiosincrasie.
Con l'autore Antonio Armellini, Ambasciatore presso l'OCSE di Parigi, partecipano: Antonella Basilico, Assessore ai Beni Culturali e Paesaggistici della Provincia di Napoli Pino Buongiorno, Vicedirettore di Panorama Carlo Calenda, Direttore generale Interporto di Napoli Franco Mazzei, Docente Istituto universitario L'Orientale Umberto Ranieri, Senatore
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I vs dati sono acquisiti, conservati e trattati nel rispetto del d.lgs. n. 196/2003. Il titolare dei dati potra` richiederne in qualsiasi momento la conferma dell'esistenza, la modifica e cancellazione. Tutti i destinatari della mail sono in copia nascosta (privacy l. 675/96), ma può succedere che il messaggio pervenga anche a persone non interessate, in tal caso vi preghiamo di segnalarcelo rispondendo Cancellami a questa mail precisando l'indirizzo e-mail che verrà immediatamente rimosso. |
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Gino
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martedì 31 marzo 2009
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ARTO' - ARTFAIR IN OPENCITY
opening ad invito 2 aprile | ore 21,30 | apertura al pubblico 3-5 aprile | palazzo dei congressi | roma
Animeranno questa seconda edizione della fiera d'arte contemporanea di Roma, quarantatre gallerie provenienti da tutto il mondo, risultato di una selezione del Direttore Artistico Raffaele Gavarro che, coadiuvato da un gruppo di curatori, ha mirato ad individuare situazioni emergenti e con una forte vocazione alla ricerca. Oltre le gallerie ci sarà una nutrita rappresentanza dei più importanti magazine specializzati, e alcuni degli editori italiani più importanti specializzati nella pubblicazione di saggistica dedicata all'arte contemporanea. Sarà possibile fermarsi a visitare anche i desk di alcuni dei musei italiani e internazionali selezionati tra quelli più impegnati nella proposizione del nuovo emergente. Come eventi collaterali ArtO' propone un ricco calendario di talk, con l'obiettivo di rendere la fiera un luogo oltre che di mercato delle opere, di confronto e di scambio di idee. I panel principali dei talk saranno dedicati ai centri non profit, per la regia di Julia Trolp, ai musei, sotto il coordinamento di Chiara Vigliotti e alla situazione del collezionismo e delle fondazioni in Italia, per la cura di Adriana Polveroni. Per il panel dei centri non profit sono sati invitati a parlare i responsabili di 26cc di Roma, Exposito di Napoli, Careof di Milano e Progetto Isole di Palermo. Per il panel sui musei avremo oltre ai direttori dei musei presenti in fiera, la presenza di Fabio Cavallucci, ex direttore della Galleria Civica di Trento, e di Giacinto Di Pietrantonio, direttore della Gamec di Bergamo. Nei talk di Adriana Polveroni sono stati invitati a partecipare collezionisti e responsabili delle fondazioni come Bianca Attolico, Giuliano Gori, Patrizia Sandretto, Giuliana Setari della Dena Foundation, Beatrice Trussardi, Gail Cochrane della Fondazione Spinola Banna, Marina Dacci della Fondazione Maramotti, Raffaella Sciaretta della Fondazione Nomas, Franco Nucci della Fondazione Volume, Ludovico Pratesi della Fondazione Guastalla e Maurizio Morra Greco. Un partèrre straordinario che restituirà un quadro esaustivo della vitalità del collezionismo privato e delle attività a sostegno dell'arte contemporanea nel nostro paese. Avremo poi un talk dedicato al sistema dell'arte per la cura di Ludovico Pratesi e un talk performance di Pino Boresta dal titolo "Why not me to the Venice Biennal?".
Raggiungere il Palazzo dei Congressi dell'Eur quest'anno sarà ancora più semplice. Oltre alla facilità di collegamento tra il centro di Roma e il quartiere dell'Eur garantito dalla metropolitana B (fermata Eur Marconi), abbiamo istituito un servizio navette che ogni venti minuti collegheranno Piazza Venezia con il Palazzo dei Congressi. Benvenuti quindi ad ArtO'_Art Fair in Open City, la fiera aperta della città aperta.ArtO'_Art Fair in Open City è sotto il patrocinio della Regione Lazio, della Provincia di Roma e del Comune di Roma.
ELENCO ESPOSITORI GALLERIE Galleria 18, Bologna AndreA Arte ContemporaneA, Vicenza - The Gallery Apart, Roma - Galleria degli Archi, Comiso - Galleria L'Archimede, Roma - ARTantide.com, Verona - Arte Contemporanea Catania-Bruxelles, Catania - Artesgarro, Lunigo - Artopia, Milano - Blu Art Gallery, San Benedetto del Tronto - Bonelli Arte Contemporanea, Mantova - Boxart Galleria, Verona - Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano - Doruk Art Gallery, Istanbul - Edarcom Europa Galleria dì Arte Contemporanea, Roma - Edel, Osaka - Edicola Notte Art Fair Project, Roma - Paolo Erbetta Arte Contemporanea, Foggia - Facsimile, Milano - Factory Art Contemporanea, Trieste - First Gallery, Roma - Galleria Enrico Fornello, Prato - Furini Arte Contemporanea, Arezzo - Fusion Art Gallery, Torino - Galleria Uno, Roma - Giudecca 795 Art Gallery, Venezia - Galleria d'Arte l'Incontro, Chiari Inda Gallery, Budapest - Kisterem, Budapest - Manod'opera / Cantiere d'Arte Contemporanea, Bagheria - Mazzoleni Galleria d'Arte, Torino - Mediterranea, Palermo - Neon>campo base, Bologna - Associazione Nuvole Incontri d'Arte, Palermo - Obraz, Milano - Oltre Dimore, Bologna - Fabio Paris Art Gallery, Brescia - prometeogallery, Milano - Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea, Alessandria Galleria Michela Rizzo, Venezia - Galleria Studio Legale, Roma - Tornabuoni Arte, Firenze - Galleria Volos, Roma
MUSEI GC.AC Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, Monfalcone MNAC Muzeul National de Arta Contemporanea, Bucharest MŰCSARNOK / KUNSTHALLE, Budapest MUSIZ Museum of Contemporary Art, Sofia
EDITORI Eleuthèra, Milano Meltemi Editore, Roma Postmedia books, Milano
MAGAZINES art a apart of cult(ure), Roma - L 1 ARTantide.com, Verona Arte e Critica, Roma DROME magazine, Roma Flash Art / Giancarlo Politi Editore, Milano HUMA3, Venezia INSIDEART Guido Talarico Editore, Roma Juliet art magazine, Trieste Next Exit, Roma WU magazine, Milano
ArtO' - Artfair in Opencity 3 - 5 Aprile 2009, dalle 11.00 alle 21.00 Conferenza stampa: 2 aprile 2009 ore 12.00 Sala Talk Palazzo dei Congressi Ingresso: intero € 13,00, ridotto € 10,00 Palazzo dei Congressi - Piazza John Kennedy 1 - 00144 Eur - Roma Direttore artistico: Raffaele Gavarro Organizzazione: G Media G Srl www.art-o.org info@art-o.org
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Gino
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martedì 31 marzo 2009
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MOSTRA
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Lello Masucci Poesia/ Ultimo taglio A cura di Mario Franco
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PAN | Piano Primo | Project Room 03 aprile 2009 - 04 maggio 2009
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Venerdì 3 aprile 2009 il PAN| Palazzo delle Arti Napoli apre i suoi spazi ai lavori dell’artista napoletano Lello Masucci con una personale a cura di Mario Franco. La mostra, promossa dall’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nicola Oddati, con oltre 25 lavori presenti, intende ripercorrere la pluritrentennale ricerca artistica di Lello Masucci, da sempre caratterizzata dall’uso di materiali e linguaggi contrastanti, che hanno consentito al suo variegato percorso di sperimentare differenti espressioni, dagli esiti oggettuali e concettuali sempre originali. L’allestimento prevede anche la presentazione del film Ultimo taglio, il lungometraggio-contenitore costellato da una serie di allestimenti interni, che includono suoni, dipinti su tela, oggetti, video nel video che Masucci ha girato da marzo a novembre 2008 presso il PAN. Il film verrà proiettato in sala PAN alle ore 18.30 nei giorni 3/ 16/ 17/ 23/ 24 e 30 aprile
inaugurazione venerdì 3 aprile ore 19.00
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Gino
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mercoledì 1 aprile 2009
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Oltre trecento incisioni di Picasso al Museo Civico Ala Ponzone di Cremona

PICASSO, SUITE 347
dal 5 aprile 2009 | a cura di ivana iotta e donatella migliore | museo civico ala ponzone | cremona
La Suite 347 è una delle imprese più colossali del Picasso maturo che in pochi mesi frenetici, tra il marzo e l'ottobre del tumultuoso 1968, realizzò oltre trecento incisioni nelle quali confluisce l'intera immaginazione dell'anziano autore.
In Italia Suite 347 non è mai stata presentata, ora la città di Cremona - sino al 28 giugno al Museo Civico Ala Ponzone - espone l'intero ciclo di 347 incisioni, in collaborazione con il comune gemellato di Alaquàs, Fondazione Bancaja presieduta da S.A.R l'Infanta Cristina, duchessa di Palma di Maiorca. La Fondazione spagnola è proprietaria di una delle rarissime raccolte complete di questa Suite, che è stata recentemente mostrata al pubblico iberico. Prima di questa di Cremona vi erano state esposizioni parziali, a Parigi e a Chicago, in parte riservate ad un pubblico adulto per l'erotismo di alcune immagini come quelle riguardanti i giochi di Raffaello con la bella Fornarina.
La sequenza della Suite 347 è aperta da un'immagine composita, "Picasso la sua opera e il suo pubblico", in cui sulla sinistra appare un mago, dinnanzi a lui è ritratto di profilo lo stesso Picasso che contempla la scena del ratto d'Europa davanti a Ercole; nella parte inferiore una donna sdraiata osserva la scena dal basso. L'ultima immagine è invece intitolata "Serenata al tramonto in un bosco alla Monet"; si tratta di un'acquatinta allo zucchero in cui Picasso riprende importanti opere di Monet e Poussin, fino al paesaggio del "San Giorgio nella foresta" del tedesco Albert Altdorfer, riprodotto su una cartolina che un amico aveva spedito da Monaco all'artista. Sono solo due esempi della fantasmagoria inventiva di questo tardo capolavoro picassiano. Nelle 347 incisioni c'è tutto Picasso: il mondo della corrida e dei cantaores flamenchi; la mitologia greco-romana e, soprattutto, il paesaggio mediterraneo. 66 incisioni sono dedicate al tema prettamente spagnolo della Celestina (la Tragicommedia di Calisto e Melibea, un'opera che nella produzione letteraria castigliana, è seconda per rilevanza solo al Don Chisciotte). Vi si incontrano anche ampi riferimenti alla vita quotidiana e a quel che l'artista poteva vedere alla televisione francese. Picasso utilizza vari procedimenti di incisione e passa, con estrema naturalezza, da una modalità all'altra. A volte inizia da un rapido schizzo sulla lastra di rame e questa prima struttura lineare viene progressivamente modificata fino al completo annullamento dell'immagine originale. Altre volte parte dall'acquatinta, imbrattando completamente la lastra di metallo alla ricerca di specifiche caratteristiche tonali, evidenziate successivamente dall'utilizzo della puntasecca, del brunitoio e dell'acquaforte. Nella stampa 87 ad esempio, descrive un episodio tratto dai "Tre Moschettieri" di Alexandre Dumas - probabilmente visto in televisione -, avvalendosi di due modalità differenti di lavoro. Inizia con la tecnica dell'incisione con acido tramite l'acquatinta e termina con l'incisione a secco, servendosi del raschietto della puntasecca.
"Alla Suite 347 - annota in catalogo Brigitte Baer - conviene accostarsi con spirito pronto all'allegria, agli scherzi, alle burle, alla comicità, al buonumore e al piacere: piacere di vedere, di ridere, di divertirsi. Uno striscione con lo slogan "Vietato l'accesso agli scorbutici!" dovrebbe essere appeso all'ingresso della mostra. Nei sette mesi in cui lavorò "scrivendo" - perché di un testo si tratta - ovvero tra l'inizio di marzo e la fine di settembre del 1968, Picasso sembra essersi preso una lunga vacanza, più lunga di quelle scolastiche ma in ugual misura ricca di storie, fantasmi, avventure reali o sognate. Non sembra essersi preoccupato tanto dell'Arte (con la A maiuscola), termine che d'altronde odiava: "lavorava" raccontando tutto ciò che gli passava per la testa e - per una delle rare volte nella vita - senza curarsi delle proprie ansie o di quelle profonde inquietudini che spesso cercava, portandole a galla, di esorcizzare, ma piuttosto aprendosi alla percezione del mondo esterno, quel mondo che a un uomo di quasi 87 anni appariva folle, grottesco.
Suite 347 5 aprile - 28 giugno 2009 Museo Civico Ala Ponzone Sala delle mostre temporanee Via Ugolani Dati, 4
26100 Cremona Orari di apertura: Dal martedì al sabato: 9-18. Domenica e festivi: 10-18. Lunedì chiuso. Aperture straordinarie: Lunedì 13 aprile (dell'Angelo) Chiusura straordinaria: Venerdì 1 maggio (Festa del lavoro) Ingressi Intero: 5 € - ridotto: 4 Restano in vigore tutte le agevolazioni previste per l'accesso alle sedi del Sistema Museale Presentando il biglietto d'ingresso alla Pinacoteca o alla Collezione degli archi si potrà ottenere l'ingresso ridotto. Visite guidate È possibile effettuare visite guidate per gruppi: minimo 15 persone - massimo 25 Informazioni: Comune di Cremona
Museo Civico Ala Ponzone Tel +39 0372 407768 - 407269 picasso347@comune.cremona.it museo.alaponzone@comune.cremona.it www.comune.cremona.it
Mostra a cura di Ivana Iotta e Donatella Migliore Catalogo edito da Silvana Editoriale (www.silvanaeditoriale.it) Enti promotori: Comune di Cremona, Comune di Alaquàs in accordo con Fundacion Bancaja (Valencia) Con il sostegno di: Banca Intesa San Paolo Ufficio Stampa: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo, Padova tel. 049-663499 info@studioesseci.net
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Segmenti Espressionistici”
con opere di Giuseppe Carpinelli
a cura di Maurizio Vitiello
Sarà inaugurata giovedì 2 Aprile 2009, alle ore 18, al “Caffè dell’Epoca”, a Piazza Bellini, spazio culturale, fondato nel 1898, Via Costantinopoli, 81-82, Napoli, la mostra curata da Maurizio Vitiello, intitolata “Segmenti Espressionistici” con opere di Giuseppe Carpinelli.
Interventi di: Pino Cotarelli, Franco Lista, Antonino Scialdone, Maurizio Vitiello.
Sino a venerdì 20 Aprile 2009.
Con viva preghiera di cortese pubblicazione e sollecita diffusione. Grazie!!
Scheda della mostra
L'attuale pittura di Giuseppe Carpinelli si presenta interessante, nonché accattivante per quelle motivazioni che reggono squarci espressionistici. Il forte senso della realtà governa paesaggi di netto sapore mediterraneo, utili visioni d'insieme, scenografie ripulite da assillanti metropoli, macchie di scenari verdi. E da queste tessiture emergono panoramiche sospese tra sogni ed emozioni. Cromatismi mediterranei, segnati da minime figurazioni, intervallate da luci ed ombre, dettagliano sequenze fantastiche, iperboliche e vitali, sotto l'impulso di una mano pilotata da una fresca vena. Carpinelli produce composizioni che risucchiano cadenze visive di un iter che ripercorre note passate, nonché dati attuali. Emerge, convinta, la voglia dell’operatore di stendere campiture veloci e lavorare per segmenti espressionistici. Nei suoi lavori, che ripropongono coste, territori, ambienti si leggono ritmi e dinamicità. Giuseppe Carpinelli, oscillante tra pittura cosmica e pittura di naturalità, modula azzurri trapassanti, verdi sottili, neri intensi.
Maurizio Vitiello
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Gino
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L'Arte nell'Uovo di Pasqua
VIII edizione
Il prossimo 1 aprile 2009, presso lo spazio Open Colonna del Palazzo delle Esposizioni a Roma, si inaugurerà la VIII edizione de -L'Arte nell'Uovo di Pasqua- l'ormai atteso incontro con l'arte e la generosità - ideato ed organizzato da Sergio Valente e dalla sua omonima Associazione.
Testimonial dell'evento saranno Edwige Fenech, ormai consolidata sostenitrice della manifestazione e Carlo Rossella. Fra le tante novità, le opere saranno divise in gruppi di sei o sette artisti denominati -Isole- e ognuna di queste avrà un tutor , cioe' una madrina o un padrino d'eccezione, che avrà il compito di mettere in risalto, promuovere e sostenere la propria -isola", oltre a intrattenere e interagire con gli ospiti. Tra i tutor che hanno già confermato la loro partecipazione segnaliamo Tosca D'Aquino, Gigi Marzullo, Sandra Carraro, Anna Fendi, Stefano Dominella, Cinzia Malvini, Marco Simeon, Mita Medici, Candida Morvillo, Arianna Marchetti e gli stilisti Grimaldi e Giardina.
Numerosi sono gli artisti che hanno aderito a questo importante appuntamento. Tra questi ricordiamo Mario Ceroli, Igor Mitoraj, Michele Iodice, Ettore Mocchetti, Massimo Catalani, Oki Izumi, Fabio Rotella, Serafino Majorano, Stefano Tonelli, Mauro Mori, Daniele Papuli, Lello Esposito, Matteo Cainer, Betty Bee, Emanuele Pantanella -. tanto per citarne alcuni, che hanno voluto realizzare creazioni inedite ed assolutamente esclusive per questo nobile appuntamento. Le opere saranno esposte al pubblico nel giorni successivi, fino ad esaurimento, nel prestigioso spazio -Open Colonna- del Palazzo delle Esposizioni messo a disposizione dallo chef di fama internazionale Antonello Colonna.
Queste opere uniche sono firmate da oltre quarantacinque nomi noti a livello nazionale e internazionale del mondo dell'arte tra scultori, pittori e interior designer che hanno saputo dare libero sfogo alla propria creatività senza limitazione alcuna ad eccezione del soggetto ispiratore - cioe' l'uovo - in modo da seguire ed esaltare il piu' possibile la tradizione del dono pasquale.
L'usanza di offrire uova decorate con elementi preziosi affonda le sue radici nella storia del tempo. Da sempre considerato -principio primo- di vita, la simbologia dell'uovo e' antichissima. Strettamente legata al concetto di Resurrezione per i Cristiani e dunque alla primavera in quanto rinascita della vita sulla Terra, l'usanza di mangiare uova benedette a Pasqua risale al Medioevo, mentre e' nel XIII secolo in cui risulta segnata nei libri contabili di Edoardo I di Inghilterra una spesa per 450 uova decorate e rivestite d'oro da donare come regalo di Pasqua. Ma le uova piu' famose furono indubbiamente quelle di un maestro orafo, Peter Carl Faberge', che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro la commissione di realizzare un regalo speciale per la zarina Maria.
-L'Arte nell'uovo di Pasqua- e' un'iniziativa di beneficenza nata nel 2002 da un'idea di Sergio Valente, con la finalità di raccogliere fondi per sostenere Associazioni umanitarie e di ricerca scientifica. In tutti questi anni sono stati coinvolti grandi artisti i quali attraverso le loro opere hanno sostenuto fattivamente importanti progetti grazie alla generosità di chi le ha poi acquistate.
Questa VIII edizione sarà interamente dedicata alla ricerca scientifica condotta dall'Associazione Atena Onlus fondata dal Prof. Giulio Maira e presieduta dal Prof. Angelo Vescovi.
Nata da una collaborazione con l'Istituto di Neurochirurgia dell'Università Cattolica e con il Policlinico A. Gemelli di Roma, Atena Onlus si prefigge il traguardo di favorire lo sviluppo della ricerca nel campo della Neurochirurgia e di migliorare la cura di alcune malattie per le quali le terapie sono ancora limitate. Per raggiungere lo scopo l'Associazione si e' prefissa di costituire dei laboratori, avviare nuovi progetti di ricerca, favorire lo scambio dei risultati.
Inoltre qualunque erogazione liberale in denaro effettuata in favore della nostra Associazione, e' deducibile dal reddito d'impresa senza alcun limite (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'8 maggio 2007 - art. 1 comma 353 legge del 23/12/05 n. 266)
Per effettuare una donazione: ATENA ONLUS - Cassa di Risparmio di Firenze - Agenzia di Roma - IBAN IT09A0616003201000016600C00 CAUSALE: L'arte nell'uovo di Pasqua
Per ulteriori informazioni contattare: Associazione Sergio Valente Tel.: +39 06 6790637 Edoardo Tasca 3355289325 - Simona Gabrielli 3348513310 - Federico Romano 3347946513
Relazioni Stampa - Simona Salvini My Studio75 srl - piazza VI Febbraio, 16 - 20145 Milano tel. +39 0231055324 - fax +39 0233107499 - Mob. +39 3482217175 e-mail- info@mystudio75.it - simona.salvini@mystudio75.it
Inaugurazione 1 aprile ore 19,30- 23,00
Open Colonna del Palazzo delle Esposizioni via Nazionale, 194 Roma Ingresso libero
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Gino
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Federico Mazza
Transits. Luoghi di passaggio
a cura di MonnaLisa Salvati
A partire da mercoledi' 1aprile la filiale Banca Sella Sud Arditi Galati di Avellino in Corso Europa 8G, ospiterà all'interno della sua location - Transits. Luoghi di passaggio-, la personale di pittura di Federico Mazza curata da MonnaLisa Salvati per l'associazione Studio7.it.
Per la prima volta, Federico Mazza, presenta nel territorio campano il frutto della sua sperimentazione artistica, fatto di una continua ricerca su piu' piani: da quello emotivo-sensoriale a quello scientifico-razionale.
Le tele esposte, che riproducono immagini quotidiane dei dintorni di Roma come viste attraverso il finestrino di un treno in corsa, volutamente sfocate come avvolte in un vapore acqueo, vogliono essere spunto di riflessione riguardo il fatto che spesso, a causa della scarsa attenzione, guardiamo ma non vediamo cio' che ci circonda. L'Artista, in maniera provocatoria, propone luoghi, scene, oggetti, nei quali di continuo ci imbattiamo senza che sortiscano su di noi un minimo di attenzione.
- Mi interessano quei luoghi di passaggio, non-luoghi inavvicinabili, impalpabili, sfocati, sempre piu' distanti dall'umano vivere. Non siamo consci di quanto la visione di ogni cosa sia vaga in questa corsa nella quale la gioia del silenzio non ha piu' spazio' dice Federico Mazza.
Ma e' soprattutto nelle parole del critico d'arte Simone Fappanni che carpiamo l'essenza della sperimentazione artistica di Federico Mazza: -Nella serie di lavori raccolti sotto il titolo di Transit e Blurred, Federico Mazza propone delle immagini volutamente sfocate, liquide e trasparenti al tempo stesso, entro le quali si agita un paesaggio quotidiano, come denotano alcuni elementi figurali, quali, ad esempio, il bagliore dei fari di un'automobile, il profilo del tetto di una casa isolata o l'imbocco di una via stretta e scoscesa, eppure ammantato da un mistero che pare insolubile. Il fascino dell'indistinto, della fruizione magmatica, lenta e senza il frastuono metropolitano, sono elementi su cui l'artista sofferma la propria attenzione chiedendo all'osservatore di fare altrettanto, coinvolgendolo in una sorta di spostamento concettuale: dal conosciuto al riconoscibile, dall'indistinto al certo'
Federico Mazza nasce a Roma nel 1976. Diplomato presso l'Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie di Roma, lavora firmando numerosi poster cinematografici, immagini coordinate aziendali, websites di rilevanza nazionale. Ha ottenuto alcuni riconoscimenti, tra questi: nel 2003 e' stato selezionato ad -Enzimi' e nel 2008 ottiene la pubblicazione in catalogo per il Premio Celeste.
Molte le sue partecipazioni a partire dal 2003 in mostre collettive e personali; ricordiamo: Transits. Luoghi di passaggio - Officine, Roma Aqua - Premio Vasto. Palazzo d'Avalos, Vasto Art Process - Trapani Transits. Luoghi di passaggio - Acquario Romano, Roma Dal 9 al 17 maggio 2009 alcune delle sue opere verranno esposte presso Palazzo Marcotulli di Rieti in occasione di - One planet -.
Banca Sella Arditi Galati Sud corso Europa, 8g - Avellino Ingresso libero
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Gino
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ROMA
The Road to Contemporary Art
Alla scoperta della Road to Contemporary Art romana
Dopo il grande successo della prima edizione torna, ROMA - THE ROAD TO CONTEMPORARY ART. Confermata la formula vincente dello scorso anno: l'affascinante contrasto dei capolavori d'arte contemporanea accostati alla magnificenza dei palazzi storici romani; una formula inedita che tanto ha suggestionato galleristi, collezionisti, curatori, giornalisti e semplici appassionati.
ROMA e' allestita in sette prestigiose sedi nel centro storico della città: Palazzo Venezia, Palazzo delle Esposizioni, il Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, Il Tempio di Adriano, Palazzo Barberini, i Mercati di Traiano.
Nucleo centrale di ROMA e' la Fiera, che quest'anno ospita 61 gallerie nazionali ed internazionali suddivise in tre sezioni: THE FAIR, a Palazzo delle Esposizioni e a Palazzo Venezia, e' dedicata alle gallerie d'arte contemporanea consolidate; STARGATE, a Palazzo delle Esposizioni e a Palazzo Venezia, e' riservata alle gallerie giovani, pur avendo già ottenuto i primi riconoscimenti internazionali non hanno abbandonato le ricerche sperimentali; STARTUP nel Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, ospita gallerie piu' giovani invitate da un gruppo di curatori selezionatori.
Completano il programma della Fiera cinque diverse mostre e due eventi collaterali.
Cose Mai Viste II a cura di Achille Bonito Oliva, allestita a Palazzo Barberini, dedicata alle opere delle collezioni private degli artisti.
Tre mostre coordinate da Danilo Eccher: Mediterranean, curata da Elena Lydia Scipioni, a Palazzo Rospigliosi e' focalizzata sulla giovane creatività nell'area del Mediterraneo;
Senza Rete, a cura di Lorenzo Benedetti e Caroline Corbetta, a Santo Spirito in Sassia, fa il punto sulle ricerche piu' giovani e sperimentali, con attenzione alle contaminazioni linguistiche e agli azzardi formali.
Solo al buio, a cura di Cecilia Canziani e Andrea Viliani, ai Mercati di Traiano, presenta opere realizzate con materiali video e light box.
Quinto evento espositivo Accademia delle Accademie, curata da Shara Wasserman, al Tempio di Adriano, presenta le opere degli artisti residenti nelle Accademie Straniere che operano a Roma.
Due gli eventi di sicura attrattiva per il pubblico: Rolling Stones, a Santo Spirito in Sassia, anch'esso coordinato da Danilo Eccher; una 'non-stop' della critica sulle tematiche e sulle prospettive dell'arte contemporanea, nell'ambito della quale quaranta giovani curatori italiani si alternano ogni ora, per tutta la durata della fiera, proponendo la loro esperienza o le tematiche che ritengono piu' attuali.
Il Freaky Friday, venerdi' 3 aprile dalle ore 21,30 l'arte ontemporanea in festa a Roma. Un appuntamento aperto a tutto il pubblico che potrà visistare le gallerie delle città aperte per l'occasione tra vernissage, cocktail, incontri con gli artisti
Elenco espositori
Luis Adelantado, Valencia, Miami Alfonso Artiaco, Napoli AMT | Alberto Matteo Torri, Milano Enrico Astuni, Bologna, Pietrasanta Niklas Belenius, Stockholm Bendana | Pinel Art Contamporain, Paris Federico Bianchi, Lecco Blindarte contemporanea, Napoli Brancolini Grimaldi Arte Contemporanea, Firenze, Roma Byblos Art Gallery, Verona CA' DI FRA', Milano Studio d'arte Campaiola, Roma CHANGING ROLE - Move Over Gallery, Napoli, Roma Citric, Brescia Continua, San Gimignano, Beijing, Le Moulin CORSOVENEZIAOTTO, Milano Riccardo Crespi, Milano e x t r a s p a z i o, Roma FOR Gallery, Firenze Gaudel de Stampa, Paris Claudia Gian Ferrari - Studio di Consulenza per il'900 italiano, Milano Giacomo Guidi Arte Contemporanea, Roma Impronte Contemporary Art, Milano Kalhama & Piippo Contemporary, Helsinki La Galerie London, London Magazzino d'Arte Moderna, Roma Marchetti, Roma MARTE, Roma Mario Mazzoli, Berlin Valentina Moncada, Roma MONITOR, Roma Pio Monti, Roma Studio Morra, Napoli NOTGALLERY, Napoli ONE PIECE ART, Roma OREDARIA arti contemporanee, Roma OTTO ZOO, Milano PACIARTE CONTEMPORARY, Brescia A Palazzo Gallery, Brescia Palma Dotze, Vilafranca Del Penede's Archivio Pari & Dispari, Reggio Emilia Peres Projects, Berlin, Los Angeles Poggiali e Forconi, Firenze Il Ponte Contemporanea, Roma RAM radioartemobile, Roma Lia Rumma, Napoli, Milano Tucci Russo Studio per l'Arte Contemporanea, Torre Pelice S.A.L.E.S., Roma SABOT, Cluj-Napoca Salamon & C., Milano GALLERIA SONIA ROSSO, Torino Spazio A CONTEMPORANEARTE, Pistoia CHARLIE SMITH, London T293, Napoli Ermanno Tedeschi Gallery, Roma Fabio Tiboni Arte Contemporanea, Bologna TOSELLI, Milano V.M.21 Arte Contemporanea, Roma VINEspace LONDON Vistamare, Pescara WEST, Den Haag z2o Galleria | Sara Zanin, Roma Zaum Projects, Lisboa
Per informazioni: info@romacontemporary.it http://www.romacontemporary.it
ROMA - The Road to Contemporary Art C.so Re Umberto 46/bis - 10128 Torino Ph. +39 011 546284 Fax +39 011 5623094 Via dei Coronari, 44 - 00186 Roma Ph. +39 06 69380709 Fax +39 06 69208012
Sede per sede THE FAIR
PALAZZO VENEZIA Via del Plebiscito, 118
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI Via Milano, 9/A
COMPLESSO MONUMENTALE DI S.SPIRITO IN SASSIA Borgo S.Spirito, 2 COSE MAI VISTE - A cura di Achille Bonito Oliva
PALAZZO BARBERINI Via delle Quattro Fontane, 13 MEDITERRANEAN - Progetto coordinato da Danilo Eccher Mostra a cura di Elena Lydia Scipioni
PALAZZO ROSPIGLIOSI Via XXIV Maggio, 43 SOLO AL BUIO - Progetto coordinato da Danilo Eccher Mostra a cura di Cecilia Canziani e Andrea Villani
MERCATI DI TRAIANO Via IV Novembre, 94 SENZA RETE - Progetto coordinato da Danilo Eccher Mostra a cura di Lorenzo Benedetti e Caroline Corbetta
COMPLESSO MONUMENTALE DI S.SPIRITO IN SASSIA Borgo S.Spirito, 2 ACCADEMIA DELLE ACCADEMIE - A cura di Shara Wasserman
TEMPIO DI ADRIANO Piazza di Pietra
Opening mercoledi' 1 aprile ore 18.30 solo su invito
ORARI FIERA: Palazzo Venezia/Palazzo delle Esposizioni/S.Spirito ore 12.00 - 19.00
ORARI MOSTRE: - Cose Mai Viste, Palazzo Barberini: ore 12.00 - 19.00 - Solo al Buio, Mercati di Traiano: ore 09.00 - 19.00 - Mediterranean, Palazzo Rospigliosi: ore 12.00 - 21.00 - Senza Rete, S.Spirtio: ore 12.00 - 21.00 - Accademia delle Accademie, Tempio di Adriano: ore 12.00 - 21.00
BIGLIETTI: Intero - 15, Ridotto - 10 - Il biglietto da diritto a visitare la Fiera, nelle diverse sedi e tutte le Mostre. - Ai Mercati di Traiano, esibendo il biglietto di ROMA - The Road to Contemporary Art sarà possibile acquistare un biglietto integrativo al prezzo ridotto di - 4,00 che darà diritto a visitare oltre alla mostra Solo al Buio, anche il Museo dei Fori Imperiali ai Mercati di Traiano. - A Palazzo Barberini, esibendo il biglietto di ROMA - The Road to Contemporary Art, si avrà diritto all'ingresso gratuito dalle collezioni della Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini.
Tutte le sedi di Roma sono collegate dal 2 al 5 aprile da un servizio di navette gratuite (partenza ogni 15 minuti di fronte all'ingresso, su presentazione del biglietto d'ingresso alla fiera): Palazzo Venezia, Palazzo delle Esposizioni, Palazzo Rospigliosi, i Mercati di Traiano, il Tempio di Adriano, Palazzo Barberini, il Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia per The Fair, Stargate
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Gino
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Lucio Del PezzoNapoli, Milano, Parigi, 1958-1972 - De Architectura 2008-2009Lucio Del Pezzo ritorna alla Fondazione Marconi, dopo la grande retrospettiva del 1995, con una mostra che presenta al pubblico, al piano terra e al primo piano, le opere storiche dell'artista dal 1958 al 1972 e al terzo piano le opere recenti, raccolte nel ciclo De Architectura. Le opere esposte illustreranno la carriera artistica di Del Pezzo, dai lavori della metà degli anni Cinquanta a quelli dei primi anni Settanta, e l'ultimo ciclo di lavori realizzati nel 2008-2009. Ripercorrendo idealmente la strada che collega le città in cui l'artista ha operato maggiormente - Napoli, negli anni della formazione; Milano, dove partecipa al fervente clima culturale e dove si stabilisce a partire dal 1979; Parigi, dove abita nel vecchio studio di Max Ernst e dove il suo lavoro acquista respiro internazionale - la mostra intende ricostruire il percorso creativo dell'artista: dall'evoluzione della figurazione neodadaista degli esordi, intrisa di riferimenti alla cultura popolare partenopea, a una geometria razionale di sapore metafisico, dove l'essenzialità delle forme rimanda all'archetipo pur recando il segno di un'attenzione al linguaggio pop. I nuovi lavori riflettono sulle idee architettoniche che hanno ispirato sia gli architetti del nostro tempo, in particolare Antoni Gaudi' e Konstantin Stepanovic Melnikov, sia i grandi del passato, tra i quali Leon Battista Alberti, Andrea Palladio, Francesco Borromini e il Bramante, oltre al grande progettista Etienne-Louis Boulle'e. Questa ricerca prende avvio dall'amore e dalla passione che Del Pezzo ha sempre avuto nei confronti dell'architettura e delle leggi che la guidano. L'artista, infatti, e' stato definito da Andre' Pieyre de Mandiargues architetto insubordinato poiche', nonostante le sue opere richiamino il rigore e l'equilibrio propri dell'architettura, -al contrario degli architetti (...) mette il suo punto d'onore a non costruire nulla in cemento o pietra e soprattutto a non produrre nulla che possa servire a qualcosa-. Lucio Del Pezzo e' nato nel 1933, vive e lavora a Milano L'artista si forma all'Accademia di Belle Arti di Napoli, sua città natale, e dopo il diploma si reca in Grecia per compiere ricerche archeologiche grazie a una borsa di studio. Verso la metà degli anni cinquanta si distingue come animatore delle avanguardie artistiche. É tra i fondatori della rivista -Documento Sud- e del Gruppo 58, con il quale espone alla Galleria San Carlo di Napoli nel 1958. Trasferitosi a Milano nel 1960, tiene la sua prima personale alla Galleria Schwarz e l'anno seguente espone negli Stati Uniti, dove vince il premio acquisto, il Carnegie International Award. Nel 1962 su -Art International-compare un saggio dedicato all'artista da Enrico Crispolti, che lo invita alla rassegna -Alternative attuali- organizzata a L'Aquila. Nel 1964 espone alla Triennale di Milano e alla Biennale di Venezia, dove torna nel 1966 con una sala personale e la presentazione di Gillo Dorfles. Nel 1965 partecipa alla mostra inaugurale dello Studio Marconi, con il quale avvia un intenso rapporto di collaborazione e dove terrà numerose personali negli anni seguenti. Nel 1970 ha un'importante antologica da Arturo Carlo Quintavalle nel Salone dei Contrafforti alla Pilotta di Parma, seguita nel 1974 da una retrospettiva alla Rotonda di via Besana a Milano curata da Guido Ballo. Dopo un lungo soggiorno a Parigi torna definitivamente in Italia nel 1977, e negli anni seguenti inizia a lavorare anche come scenografo. Dal 1984 gli e' assegnata la cattedra di -ricerche sperimentali sulla pittura- alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Nel 1988 espone a Mosca al Palazzo dell'Arte e nel 1994 alla Casa del Mantegna di Mantova. Nel 2000 l'Institut Mathildenhöhe di Darmstadt presenta la prima grande retrospettiva dell'opera di Del Pezzo. Nel 2001 realizza quattro grandi rilievi ceramici e una statua in bronzo per due stazioni della nuova metropolitana di Napoli ed espone una grande mostra antologica al Castel dell'Ovo. Nel 2004 partecipa alla mostra -Archeologia metafisica- presso il Museo dei Materiali Minimi di Paestum; espone nel 2007 a Palazzo Doria a Loano un'antologica dal titolo -Nello stile italiano-. Ufficio stampa: Cristina Pariset F. +39-02-4812486 cell: +39-348-5109589 cristina.pariset@libero.it Inaugurazione 2 Aprile 2009 ore 19 Fondazione Marconi - Arte Moderna e Contemporanea Via Tadino, 15 - Milano Da martedi' a sabato, 10.30-12.30, 15.30-19 ingresso libero
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Gino
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Proposte per una collezione
Dalla figurazione all'astrazione. Seconda parte
a cura di Cynthia Penna
Cosa significa oggi impostare una collezione d'arte e come orientarsi nel panorama generale dell'arte contemporanea? Il filo conduttore di una collezione non deve essere necessariamente univoco, ne' monotematico. Una collezione deve essere -libera- e -aperta-, puo' spaziare dal figurativo al monocromo assoluto, dall'informale al geometrico. Deve essere poliedrica, al passo con le evoluzioni individuali; una esperienza in itinere che rispecchi i mutamenti del proprio sentire. L'importante e' che le opere siano riunite secondo una propria vocazione, in maniera personale ed anticonformista, secondo un senso di -antigraziosità-. Opere assemblate non secondo il gusto e la tendenza comune del periodo, perche' -fare arte- e' l'esatto opposto del -fare tendenza-, del -fare moda-. La mostra si articola in due momenti: il primo dedicato al confronto tra figurazione ed astrazione: ogni singolo artista -figurativo-,viene posto a confronto e dialoga con un artista -astratto-.
La sfida e' quella di sperimentare le enormi possibilità di dialogo esistenziale e pittorico tra generi solo apparentemente opposti. Vi e' poi una collaterale dedicata ad artisti giovani emergenti che si cimentano con lo spazio dell'involucro settecentesco che li ospita. Il secondo momento e' dedicato tutto al confronto tra artisti già affermati e giovani emergenti. 8 artisti affermati vengono -abbinati- ad altrettanti giovani in un dialogo a distanza. Le diverse aree di provenienza, estese a tutto il mondo, fa si' che vengano a confrontarsi e a dialogare realtà, culture e vissuti profondamente diversi. L'arte li unirà nell'unico suo fine che e' quello della comunicazione del linguaggio universale della conoscenza.
Dalek, Mafonso , Marco Abbamondi, Lita Albuquerque, Caterina Arciprete, Mirko Baricchi, Maria Anna Barretta, Luigi Benedicenti, Alberto Biasi, Fabio Borrelli, Steve Burtch, Stefano Ciannella, Jorge Eielson, Salvatore Mammoliti, Daniel Marchi, Carlo Marcucci, Jason Martin, Jorunn Monrad, Daniela Morante, Michal Rosenberger, Deborah Salt, Ariel Soule', Carmen Spínola, Daniel Sturgis, Ernesto Tatafiore, Jorrit Tornquist, Maria Graza Zanmarchi
Inaugurazione: 2 Aprile 2009 ore 18,30 aperitivo
Villa di Donato piazza Eframo Vecchio - Napoli Tutti i giorni su appuntamento Ingresso libero
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Gino
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Avanguardie a Confronto
Rassegna
a cura di Mario Franco
-C'e' un modo di andare al cinema come altri vanno in chiesa e io penso che, da un certo punto di vista, davvero indipendente da cio' che vi si dà, e' là che si celebra il solo mistero assolutamente moderno-. Andre' Breton
Il successo della rassegna /Serate Futuriste Cinema & Musica/, appena conclusa presso il Museo Nitsch, dimostra che esiste ancora interesse ed attenzione per il Cinema delle Avanguardie. La Fondazione Morra continua le proiezioni del Giovedi' mettendo a confronto il cinema sperimentale di vari paesi europei e quello americano, nel periodo che va dalle cosiddette -Avanguardie storiche- fino ai primi anni '60 ed alla nascita del cinema underground. L'avanguardia rigetta e critica il cinema di intrattenimento ed il suo modo di produzione industriale; la sua ricerca determina significati invece che fiction film commerciali ed e' orientata da un linguaggio non compromesso dal regime. La maggior parte dei film/video-makers enfatizzano la visione piu' che il testo ed il dialogo e sfuggono le rigide classificazioni; alla fine le differenti nomenclature - avanguardia, underground, sperimentale, indipendente - condividono lo stesso senso di estraneità, libertà ed indipendenza. Gli anni 1920 rappresentano un periodo di grande creatività del XX secolo ed un indiscutibile modello di avanguardismo. Una miriade di movimenti artistici - Dada, Surrealismo, Costruttivismo, Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Astrattismo co-esistono nello stesso periodo e molti artisti fluttuano da un campo all'altro; inoltre le differenti modalità di espressione - danza, musica, pittura, poesia, scultura, cinema - caratterizzano la fertilizzazione incrociata nelle forme artistiche.
La prima serata compara i films francesi Ane'mic Cine'ma di Marcel Duchamp e La glace à trois faces di Jean Epstein e quelli americani Autumn Fire di Hermann G. Weinberg, H2 di Ralf Steiner e Lot in Sodom di James Sibley Watson.
GIOVEDÍ 2 APRILE 2009 ore 20.00
FRANCIA: Marcel Duchamp - Ane'mic Cine'ma, 1926 (b/n, 7 min.); Jean Epstein - La glace à trois faces, 1927 (b/n, 31 min.) USA: Herman G. Weinberg - Autumn Fire, 1931 (b/n, 15 min.); Ralph Steiner - H2O, 1929 (b/n, 12 min.); James Sibley Watson - Lot in Sodom, 1933 (b/n, 27 min.)
Marcel Duchamp - Ane'mic Cine'ma, 1926 (b/n, 7 min.) Firmato dal suo alter ego Rrose Se'lavy, il titolo del film e' l'anagramma della parola cine'ma. Il film consiste in una serie di giochi di parole in francese scritte a spirale che si alternano ai Rotoreliefs - dischi ottici rotanti; il film e' privo di senso, in linea con le idee sovversive del Dadaismo.
Jean Epstein - La glace à trois faces, 1927 (b/n, 31 min.) Jean Epstein spesso si riferisce allo sguardo fisso della cinepresa come ad un atto sensuale e persino erotico; la sua dipendenza per il primo piano, l'ossessione per l'oggetto, la padronanza del montaggio, della variazione di velocità di ripresa e la fiducia nelle abilità interpretative del pubblico sono tutte presenti in questo film.
Herman G. Weinberg - Autumn Fire, 1931 (b/n, 15 min.) Questo poema filmico e' un ritratto commovente di due giovani amanti divisi che si desiderano vicendevolmente. La donna e' in campagna, l'uomo a New York ed il film oscilla fra questi due luoghi. Ognuno dei due cammina in solitudine, mentre la cinepresa cattura splendidamente la bellezza e l'isolamento della campagna come della città.
Ralph Steiner - H2O, 1929 (b/n, 12 min.) H2O e' uno studio di riverberi luminosi sull'acqua. --Ho cercato di vedere come e quanti materiali interessanti potevo ottenere impegnandomi a guardare l'acqua in un modo nuovo, piuttosto che fare trucchi con la cinepresa-. Un semplice esperimento che mostra le possibilità della pellicola di rappresentare la semplicità della vita, qualcosa di ordinario quanto l'acqua, ma molto difficile da osservare con la sola percezione umana.
James Sibley Watson - Lot in Sodom, 1933 (b/n, 27 min.) La storia biblica di Sodoma e Gomorra e' qui raccontata come una danza scatenata e riempita di immagini erotiche omo/etero sessuali. Purtroppo il sovraccarico di simboli, l'uso delle sovrapposizioni e di elementi astratti non aiutano la narrazione.
Museo Hermann Nitsch vico Lungo Pontecorvo, 29 - Napoli Ore 20 Abbonamento 40 euro, singola setata 5 euro
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Gino
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Jose' Miguel Ullan
Agrafismos
210 opere su carta del poeta Jose'-Miguel Ullán. L'espressione agrafia indica l'incapacità di scrivere parole e testi. Agrafismos e' la denominazione che il poeta Jose'-Miguel Ullán (*1944 Valladolid) sceglie per i suoi lavori di piccolo formato su carta, presentati nell'ambito di questa esposizione e scaturiti dalla serie Ondulaciones (2007-2008).
Jose'-Miguel Ullán attribuisce a questi suoi lavori un valore meramente documentale, come gesti, manualità, passatempi, o come parti di poesie nude "come se il suono ed il silenzio, nell'urto continuo dell'uno contro l'altro, producessero un elemento nuovo".
Jose'-Miguel Ullán, oltre all'opera poetica, vanta un'ampia traiettoria nell'ambito dell'arte e del giornalismo culturale. La sua opera e' stata presentata in mostre di poesia visiva, come ad esempio alla Biennale di Venezia nel 2001.
Alcuni dei disegni in mostra sono contenuti nell'ultimo libro di Jose' Miguel Ullán Raffiche (Ondulaciones*) Ad est dell'equatore editore *libro di poesia dell'anno secondo El Pais
Ufficio Stampa Luigi Pingitore Cervantes / Napoli + 39 347.6439562 ufficiostampa.cervantes@gmail.com http://napoles.cervantes.es/
Inaugurazione: giovedi 2 aprile ore 19
Instituto Cervantes - Sala de exposiciones Via Nazario Sauro, 23 - Napoli
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Gino
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La Galleria Nazionale di Urbino sottolinea con una mostra la connessione tra Raffaello e la sua città natale

RAFFAELLO E URBINO
dal 4 aprile 2009 | a cura di lorenza mochi onori | galleria nazionale delle marche | palazzo ducale | urbino
Urbino non fu solo la città natale di Raffaello, ma determinò in modo significativo la sua formazione, restando per tutta la sua vita un punto di riferimento essenziale. Partendo da questo presupposto, la grande mostra che si apre nella Galleria Nazionale di Urbino dal 4 aprile al 12 luglio 2009, intende valorizzare questa stretta connessione tra Raffaello e la sua città natale, ricostruendo l'ambiente artistico e culturale dalla fine degli anni Settanta del Quattrocento e riconducendo la sua prima formazione alla grande cultura espressa dalla corte urbinate e soprattutto all'influenza del padre, Giovanni Santi, pittore dei duchi e letterato, che è a capo di una ricca e fiorente bottega.
Nel Salone del Trono e nelle sale dell'Appartamento della Duchessa in Palazzo Ducale saranno esposti i capolavori giovanili di Raffaello, 20 dipinti e 19 disegni originali, messi in rapporto con altri dipinti e disegni degli artisti che hanno influenzato la fase giovanile della sua formazione, in particolare Giovanni Santi, Timoteo Viti, Perugino, Filippo Lippi e Luca Signorelli.
Una sezione finale della mostra è dedicata al rapporto dell'opera di Raffaello con la più importante produzione del ducato di Urbino, la maiolica, basata sulle immagini raffaellesche, di cui sono esposti esemplari antichi.
La mostra è curata dalla Soprintendente Lorenza Mochi Onori, si avvale di un prestigioso comitato scientifico internazionale ed è resa possibile grazie a prestiti eccezionali concessi da alcune delle più prestigiose collezioni al mondo come il Prado, il Louvre, il British Museum, la Royal Library, il Windsor Castle e la National Gallery di Londra, la Alte Pinakothek di Monaco, il Getty di Los Angeles, il MASP di San Paolo del Brasile, la National Gallery di Washington, i musei di Baltimora, Lisbona, Berlino, Francoforte, Vienna, Budapest, gli Uffizi, le Gallerie dell'Accademia di Venezia, la Pinacoteca di Brera, il Poldi Pezzoli, il Museo di Capodimonte ed altri ancora.
Enti promotori dell'iniziativa sono il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche, la Regione Marche, la Provincia di Pesaro-Urbino, il Comune di Urbino e la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. L'organizzazione è affidata a Gebart in collaborazione con Civita. Il catalogo è edito da Electa.
Raffaello e Urbino Dal 4 aprile al 12 luglio 2009 Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale Orari: dal martedì alla domenica: 8.30-19.15 (la biglietteria chiude alle 18.00) Lunedì: 8.30 - 14.00 (la biglietteria chiude alle 12.30) Lunedì 13 aprile e 1° giugno: 8.30-19.15 www.raffaelloeurbino.it Info e prenotazione e visite guidate 199.75.75.15 02/43353522 www.ticketeria.it Dal lunedì al venerdì 9:00-18:00; sabato 9:00-13:00 Biglietti Intero: € 9,00 - Ridotto: € 7,00 gruppi di oltre 15 persone, maggiori di 65 anni, possessori Carta Musei Marche, universitari con tesserino, possessori di apposite convenzioni. Ridotto speciale € 3,00 scuole e minori di 18 anni Integrato (Mostra + Galleria Nazionale delle Marche): € 10,00 Gratuito: minori di anni 6, portatori di handicap, due insegnanti per classe, giornalisti con tesserino, dipendenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con accompagnatore. Tariffe di prenotazione Individuale: € 1,00; gruppi: € 20,00; scuole: € 10,00 Audioguida Noleggio a persona € 5,00 Visite guidate(incluse radioguide per gruppi e in lingua) Scuole (max 25 alunni): € 60,00; Gruppi (max 25 partecipanti): € 100,00; In lingua (max 25 partecipanti) € 125,00. Radioguide Noleggio obbligatorio per gruppi € 30,00 Promossa da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Direzione regionale per i Beni culturali e Paesaggistici delle Marche; Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche; Regione Marche; Provincia di Pesaro-Urbino; Comune di Urbino; Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro Organizzazione Gebart in collaborazione con Civita Catalogo Electa Ufficio stampa Civita Barbara Izzo tel. 06 692050220 cell. 348-8535647 izzo@civita.it; Arianna Diana tel. 06 692050258 diana@civita.it - www.civita.it - sala stampa Gebart Madia Mauro tel 06 22582493 cell 347-7954529 m.mauro@gebart.it Electa Enrica Steffenini tel. 02-21563433 elestamp@mondadori.it CLP Relazioni Pubbliche Tel 02433403 - fax +39 024813841 press@clponline.it
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Gino
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Picasso
Suite 347
a cura di Ivana Iotta e Donatella Migliore
La Suite 347 e' una delle imprese piu' colossali del Picasso maturo che in pochi mesi frenetici, tra il marzo e l'agosto del tumultuoso 1968, realizzo' oltre trecento incisioni nelle quali confluisce l'intera immaginazione dell'anziano autore.
In Italia Suite 347 non e' mai stata presentata. Una lacuna che viene ora colmata dalla città di Cremona che - sino al 28 giugno nell'Ala Ponzone del Museo Civico - espone l'intero ciclo di 347 incisioni, in collaborazione con il comune gemellato di Alaquàs, Fondazione Bancaja presieduta da S.A.R l'Infanta Cristina, duchessa di Palma di Maiorca. La Fondazione spagnola e' proprietaria di una delle rarissime raccolte complete di questa Suite, che e' stata recentemente mostrata al pubblico iberico.
Prima di questa di Cremona vi erano state esposizioni parziali, a Parigi e a Chicago, in parte riservate ad un pubblico adulto per l'erotismo di alcune immagini come quelle riguardanti i giochi di Raffaello con la bella Fornarina.
La sequenza della Suite 347 e' aperta da un'immagine composita, -Picasso la sua opera e il suo pubblico-, in cui sulla sinistra appare un mago, dinnanzi a lui e' ritratto di profilo lo stesso Picasso che contempla la scena del ratto d'Europa davanti a Ercole; nella parte inferiore una donna sdraiata osserva la scena dal basso. L'ultima immagine e' invece intitolata -Serenata al tramonto in un bosco alla Monet-; si tratta di un'acquatinta allo zucchero in cui Picasso riprende importanti opere di Monet e Poussin, fino al paesaggio del -San Giorgio nella foresta- del tedesco Albert Altdorfer, riprodotto su una cartolina che un amico aveva spedito da Monaco all'artista.
Sono solo due esempi della fantasmagoria inventiva di questo tardo capolavoro picassiano. Nelle 347 incisioni c'e' tutto Picasso: il mondo della corrida e dei cantaores flamenchi; la mitologia greco-romana e, soprattutto, il paesaggio mediterraneo. 66 incisioni sono dedicate al tema prettamente spagnolo della Celestina (la Tragicommedia di Calisto e Melibea, un'opera che nella produzione letteraria castigliana, e' seconda per rilevanza solo al Don Chisciotte). Vi si incontrano anche ampi riferimenti alla vita quotidiana e a quel che l'artista poteva vedere alla televisione francese. Picasso utilizza vari procedimenti di incisione e passa, con estrema naturalezza, da una modalità all'altra. A volte inizia da un rapido schizzo sulla lastra di rame e questa prima struttura lineare viene progressivamente modificata fino al completo annullamento dell'immagine originale. Altre volte parte dall'acquatinta, imbrattando completamente la lastra di metallo alla ricerca di specifiche caratteristiche tonali, evidenziate successivamente dall'utilizzo della puntasecca, del brunitoio e dell'acquaforte. Nella stampa 87 ad esempio, descrive un episodio tratto dai -Tre Moschettieri- di Alexandre Dumas - probabilmente visto in televisione -, avvalendosi di due modalità differenti di lavoro. Inizia con la tecnica dell'incisione con acido tramite l'acquatinta e termina con l'incisione a secco, servendosi del raschietto della puntasecca.
-Alla Suite 347 - annota in catalogo Brigitte Baer - conviene accostarsi con spirito pronto all'allegria, agli scherzi, alle burle, alla comicità, al buonumore e al piacere: piacere di vedere, di ridere, di divertirsi. Uno striscione con lo slogan -Vietato l'accesso agli scorbutici!- dovrebbe essere appeso all'ingresso della mostra. Nei sette mesi in cui lavoro' -scrivendo- - perche' di un testo si tratta - ovvero tra l'inizio di marzo e la fine di settembre del 1968, Picasso sembra essersi preso una lunga vacanza, piu' lunga di quelle scolastiche ma in ugual misura ricca di storie, fantasmi, avventure reali o sognate. Non sembra essersi preoccupato tanto dell'Arte (con la A maiuscola), termine che d'altronde odiava: -lavorava- raccontando tutto cio' che gli passava per la testa e - per una delle rare volte nella vita - senza curarsi delle proprie ansie o di quelle profonde inquietudini che spesso cercava, portandole a galla, di esorcizzare, ma piuttosto aprendosi alla percezione del mondo esterno, quel mondo che a un uomo di quasi 87 anni appariva folle, grottesco.
Immagine: Donna a letto che sogna: uomini e donne, 1968, acquatinta (riserve con vernice e raschietto granulato)
Ufficio Stampa Studio ESSECI - Sergio Campagnolo, Padova tel. 049-663499 info@studioesseci.net
Catalogo edito da Silvana Editoriale
Enti promotori Comune di Cremona Comune di Alaquàs in accordo con Fundacion Bancaja (Madrid - Barcellona)
Museo Ala Ponzone Via Ugolani Dati, 4 - Cremona Orari di apertura: Dal martedi' al sabato: 9-18, Domenica e festivi: 10-18, Lunedi' chiuso Aperture straordinarie Lunedi' 13 aprile (dell'Angelo) Chiusura straordinaria Venerdi' 1 maggio (Festa del lavoro) Ingressi: Intero: 5 euro - ridotto: 4 euro Restano in vigore tutte le agevolazioni previste per l'accesso alle sedi del Sistema Museale Presentando il biglietto d'ingresso alla Pinacoteca o alla Collezione degli archi si potrà ottenere l'ingresso ridotto Visite guidate: e' possibile effettuare visite guidate per gruppi: minimo 15 persone - massimo 25
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Gino
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Napoli - dal 3 aprile al 3 maggio 2009 Alberto Scodro - Cardine |
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TEATRO INSTABILE vai alla scheda di questa sede
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Vico Purgatorio Ad Arco 38 (80138) |
+39 081298590 |
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Eventi in corso nei dintorni |
Alberto Scodro è il quarto dei sei artisti chiamati a concepire l’anfratto retrostante le gradinate come una sorta di teatro in miniatura. Ad intenderlo in funzione metateatrale, ricercando il dialogo con le attività normalmente ospitate nella struttura, ovvero con gli spettacoli e con il loro relativo pubblico. L’heideggeriano compito di “manifestare la verità dell’essere”, entrando in frizione con gli apparati rappresentativi del teatro, rende esplicita la valenza filtrante che contraddistingue quest’ultimo e, con esso, tanti altri settori della società, organizzati secondo schemi profondamente affini al paradigma teatrale. |
orario: su appuntamento (possono variare, verificare sempre via telefono) |
vernissage: 3 aprile 2009. ore 18-21 |
curatori: Stefania Russo, Stefano Taccone |
autori: Alberto Scodro |
note: nell'ambito di Teatro Minimo |
genere: arte contemporanea, personale |
email: stefanotaccone81@virgilio.it | |
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Napoli - dal 3 al 24 aprile 2009 Alessandro Cocchia - Foot on canvas |
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PURP vai alla scheda di questa sede
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Vico Carceri San Felice 23 (80135) |
info@purp.it |
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Eventi in corso nei dintorni |
Matrici ‘popolari’, sì, ma nella misura in cui la comunicazione visiva sia quella di massa, ossia tragga ispirazione dal mondo dei cartoon, fumetti e manga anni ’70 e ’80, dei graffiti, dell’illustrazione, del cinema e del design. |
orario: dal lunedì al sabato, dalle 17:30 alle 20:00 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
vernissage: 3 aprile 2009. ore 19.30 |
autori: Alessandro Cocchia |
genere: design, arte contemporanea, inaugurazione, personale, disegno e grafica |
email: victorianopapa@alice.it | |
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Napoli - dal 4 aprile al 17 maggio 2009 Comincia adesso! #3 |
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VENTRE vai alla scheda di questa sede
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Largo Tarsia 6 (80135) |
+39 3203560239 , +39 3383251446 |
www.spazioventre.blogspot.com |
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Eventi in corso nei dintorni |
Comincia adesso! ha luogo a Napoli, città attualmente e storicamente simbolo del disagio sociale, ma anche delle speranze di riscatto, presso Ventre, la cui inaugurazione coincide con quella del progetto stesso. Uno spazio il cui nome, di letteraria memoria, se fornisce repentinamente l’idea del suo radicamento nel contesto partenopeo, rimanda altresì ad una dimensione di profonda immersione nella crudezza del reale. Articolandosi in quattro tempi, il progetto prevede il coinvolgimento di quattro artisti di volta in volta differenti. |
orario: su appuntamento (possono variare, verificare sempre via telefono) |
vernissage: 4 aprile 2009. ore 18,30-22,30 |
curatori: Stefano Taccone |
autori: Giacomo Faiella, Giuditta Nelli, Giuliana Racco, Ciro Vitale |
genere: arte contemporanea, collettiva |
email: stefanotaccone81@virgilio.it | |
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Gino
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domenica 5 aprile 2009
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Domenico Greci
Memorie
premessa: Domenico Greci nasce a Locri in Calabria nel 1981. Dopo essersi diplomato al Liceo Classico della sua città, nel 2000 si trasferisce a Bologna e frequenta l'Accademia di Belle Arti. Una pittura la sua, che nasce in ambiente informale per avvicinarsi successivamente alla Figurazione. Il bitume e' uno dei mezzi principali col quale esprime le sue pennellate veloci e gestuali. Con l'ausilio dell'acqua fonde i segni che si spandono creando zone umide, mosse, flou; nasce cosi' l'indistinzione nella quale si perdono i contorni, un disegno che ruba campo alle regole della pittura. La tela bianca e' teatro di incontri-scontri, Memorie che si credevano perse, scomparse solo in apparenza. Il suo fare arte si avvicina notevolmente all'esperienza americana; l'opera viene creata lavorando circolarmente intorno ad essa, per avere diversi punti di vista.
Greci, subisce indubbiamente una fascinazione -romantica- che risiede nella propria sensibilità pittorica, comune in tutti gli artisti che nei secoli hanno interpretato la figura femminile. Le prime esposizioni risalgono al 2005, cosi' come alcuni importanti premi ai quali ha partecipato, da allora, diverse le Gallerie italiane che hanno esposto i suoi lavori.
la mostra: una quindicina saranno i lavori presentati, alcuni di grandi dimensioni, opere che indagano l'universo femminile, volti di donna che sottilmente colpiscono chi guarda, dipinti che esprimono una sensibilità pittorica particolarissima, indagando la grazia di una passionalità appena passata che risale alla memoria.
Volti enigmatici, arroganti, evocativi e disincantati, che esprimono anche un fondo di inquietudine. Sono -Memorie-, opere intime, che seducono e ti intrappolano in atmosfere rarefatte, pretesto per una raffigurazione sentita del bello, in un'epoca in cui il congelamento dei sensi appiattisce l'esperienza individuale, nella quale piu' nessuno appartiene a se stesso e ogni ricorso all'interiorità viene scoraggiato. Le muse ispiratrici di Greci toccano con leggerezza e sensibilità la tela, dove l'incompletezza della sua pittura, povera di sontuose tecniche, fa affiorare la bellezza intesa nel suo senso piu' profondo. Volti come depositi di forme culturali e passionali, un'intreccio tra memoria e oblio che mette in evidenza paradossi e conflitti. Una mostra da vedere e da vivere per farsi esilmente toccare.
Direzione: Maria Grazia Melandri
Inaugurazione domenica 5 aprile ore 18.00
Galleria L'Immagine piazza Aguselli, 42 - Cesena (FC) Orario: 10 - 13 e 16 - 19.30 chiuso lunedi' e martedi', aperto ogni domenica Ingresso libero
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Gino
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martedì 7 aprile 2009
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Presenze Futuriste
Leone, Piscopo, Roehrssen.
PRESENZE FUTURISTE A SAN GIORGIO A CREMANO
Grazie ad alcuni amministratori comunali, la Città di San Giorgio a Cremano negli scorsi anni è entrata in possesso di tre opere d´arte di esponenti del Futurismo napoletano, che il Centro Studi “La Fayette” ha fatto conoscere con mostre e pubblicazioni:
1) La Dea Trifase, statua in bronzo, collocata nella Piazzetta del Carmine, realizzata da GIUSEPPE ANTONELLO LEONE;
2) Donna al vento, busto in bronzo collocato nei giardini adiacenti al Cinema Flaminio, realizzato dallo scomparso GUGLIELMO ROEHRSSEN;
3) Pulcinella, quadro collocato, insieme con altri di pittori contemporanei, nel Palazzo del Municipio, realizzato dallo scomparso VITTORIO PISCOPO.
Per ricordare questi importanti e generosi artisti, insieme con le loro opere donate alla città, l´Associazione culturale e di volontariato AUSER
ha organizzato per
MARTEDI´ 7 APRILE 2009, ALLE 18.00, IN VILLA VANNUCCHI San Giorgio a Cremano - Napoli
U N A S E R A T A F U T U R I S T A
D E D I C A T A A
L E O N E, P I S C O P O E R O E H R S S E N
Modera:
- MAURIZIO VITIELLO, critico d´arte e docente Fondazione Humaniter
Interverranno:
- DOMENICO GIORGIANO, Sindaco di San Giorgio a Cremano
- GIUSEPPE ANTONELLO LEONE, pittore e scultore
- ANGELO CALABRESE, critico d´arte
- UGO PISCOPO, saggista e critico d´arte
Introduce:
- GIUSEPPE IMPROTA, Presidente AUSER, già vicesindaco di San Giorgio a Cremano.
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Gino
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Beato Angelico
L'alba del Rinascimento
a cura di Gerardo De Simone, Giovanni Morello, Alessandro Zuccari
Il Comitato Nazionale per le celebrazioni del 550o anniversario della morte del Beato Angelico, in collaborazione con la Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, ha allestito una grande mostra antologica dedicata al celebre pittore domenicano, patrono degli artisti e figura somma della pittura del Quattrocento italiano ed europeo.
L'esposizione, che avrà luogo ai Musei Capitolini dal 7 aprile al 5 luglio del 2009, sarà curata dal Prof. Alessandro Zuccari, dal Prof. Giovanni Morello e dal Dott. Gerardo de Simone; avvalendosi a monte di un comitato scientifico di altissimo profilo, presieduto dal Prof. Maurizio Calvesi e di cui fanno parte il Direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, la Soprintendente al Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, la Direttrice del Museo di San Marco, Magnolia Scudieri, il Prof. Giorgio Bonsanti dell'Università di Firenze, la Direttrice del Museo di Roma, Maria Elisa Tittoni, il Prof. Giovanni Morello, Presidente della Fondazione per i Beni e le Attività artistiche della Chiesa, il Prof. Alessandro Zuccari, Presidente del Comitato Nazionale.
AMPIA MONOGRAFICA. Nel 550o anniversario dalla morte (1455) dell'artista la mostra dei Musei Capitolini sarà la piu' grande mai dedicata al Beato Angelico in Italia dopo la irripetibile monografica in Vaticano e a Firenze nel 1955 (anche in quel caso celebrativa di un centenario). La mostra documenterà tutte le fasi della produzione dell'artista e il suo versatile operato come pittore (tavole, tabernacoli, scomparti di pale e di polittici, tele), disegnatore, miniatore. Unica altra personale sull'Angelico di dimensioni paragonabili e' stata la rassegna Fra Angelico tenutasi al Metropolitan Museum di New York nel 2005.
OPERE MAI ESPOSTE E/O INEDITE. Saranno visibili per la prima volta opere mai esposte in passato: la notevole e complessa predella di Zagabria (Stimmate di san Francesco e Martirio di san Pietro martire), la problematica (in quanto riassemblata nel -500) Annunciazione di Dresda, il pregevole frammento con S.Giovanni Battista di Lipsia, lo scomparto della pala di Annalena oggi a Zurigo (da assegnare all'assistente Zanobi Strozzi). Pressoche' inedite: l'Imago pietatis su pergamena di coll.privata torinese, opera di bottega ma dalla storia interessantissima (cat. 26); i due raffinati laterali di trittico (1430 c.) raffiguranti i Beati e i Dannati, oggi a Houston ma menzionati già dal Padre Vincenzo Marchese a metà Ottocento in una collezione inglese.
RESTAURI. Verrà restaurato per l'occasione, con apposito finanziamento del Comitato, lo pseudo-trittico della Galleria Corsini con il Giudizio Finale, l'Ascensione e la Pentecoste: il restauro non solo valorizzerà un capolavoro degli anni romani del pittore, ma potrà auspicabilmente fornire indizi utili circa la configurazione originaria delle tre tavole. Verrà presentato inoltre il restauro appena ultimato della predella della pala di Bosco ai Frati, altro monumentale capolavoro dell'Angelico tardo.
RIFLETTOGRAFIE. Verrà presentata la sintesi dei risultati di una campagna di indagini riflettografiche agli infrarossi condotto su un campione significativo di opere angelichiane (molte delle quali presenti in mostra) dal Laboratorio Arti Visive della Scuola Normale Superiore di Pisa, grazie ad un apposito finanziamento del Comitato: ne emergerà la qualità e la finezza disegnativa dell'Angelico, artista senza pentimenti, dal tratto meditato e sobrio nel delineare il -tracciato' grafico sottostante delle sue figure e composizioni.
Ufficio Stampa Ze'tema Progetto Cultura Patrizia Bracci +39 06 82077337 p.bracci@zetema.it Giusi Alessio +39 06 82077327 - 386 / +39 340 4206562 g.alessio@zetema.it
Conferenza stampa Martedi' 7 aprile 2009 ore 12 Inaugurazione alle 17 (solo su invito)
Musei Capitolini, Sala Pietro da Cortona Roma, Piazza del Campidoglio Orario: martedi' - domenica 9.00-20.00 (la biglietteria chiude un'ora prima)
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I Paesaggi e la Natura dell'Arte
Opere di 25 artisti
A cura di Danilo Eccher
Martedi' 7 aprile, alle 18:30, il Museo d'Arte Contemporanea Arcos inaugura la stagione espositiva 2009 con la mostra "I Paesaggi e la Natura dell'Arte", a cura di Danilo Eccher.
Prosegue nel segno della continuità l'opera del museo sannita che sceglie l'indagine tematica per esplorare le istanze culturali piu' attuali inserendosi tra i piu' interessanti spazi espositivi dell'arte contemporanea del panorama internazionale. La mostra mira a ricostruire, in un'unità espositiva, i linguaggi della contemporaneità e ricerca che ruotano intorno al rapporto tra le arti visive e la natura. La Natura viene indagata nelle sue molteplici manifestazioni, con una eterogeneità formale ed espressiva che crea una relazione sinergica tra i linguaggi della creatività attraverso le opere di venticinque artisti. E' la settima mostra organizzata da Arcos e segna il consolidamento di una struttura che da creatura sperimentale si e' in breve tempo dimostrata progetto vincente e importante attrattore per la città di Benevento.
L'evento presentato rientra nel progetto "Natura-Passione del Sannio" promosso dalla Provincia di Benevento e dall'Assessorato al Turismo ed ai Beni Culturali della Regione Campania in collaborazione con l'Art Sannio Campania s.c.p.a, che comprende una vasta gamma di attività turistiche volte a rilanciare l'immagine della Campania.
Artisti: Miquel Barceló - Sandra Bermudez - Domenico Bianchi - Gianni Caravaggio - Giovanni Castell - Sarah Ciraci' - Mat Collishaw - Claudio Costa - Marco Gastini - Piero Gilardi - Henrik Hakansson - Jannis Kounellis - Wolfgang Laib - Richard Long -Luigi Mainolfi - Mario Merz - Paul Morrison - Hermann Nitsch - Giuseppe Penone - Marc Quinn - Germano Sartelli - Francesco Simeti - Robert Smithson - Guido Van Der Werve - Velasco.
Sarà pubblicato nel mese di maggio il catalogo bilingue, italiano/inglese, edito da Silvana editoriale.
Gestione e organizzazione: Art Sannio Campania S.c.p.a.
Immagine: Richard Long, Russian stones
Ufficio stampa Art Sannio Campania: Elena Bove, Antonio Maiella ufficiostampa@artsanniocampania.it Ufficio stampa SILVANA EDITORIALE: press@silvanaeditoriale.it
Conferenza stampa 7 Aprile, ore 17,30, presso la sala consiliare della Rocca dei Rettori Inaugurazione 7 Aprile, ore 18.30
ARCOS, Museo d'Arte Contemporanea Sannio Corso Garibaldi, 1 - 82100 Benevento orario: lunedi' chiuso, martedi'/venerdi' 9.30/13.30 - 16.30/20.30 sabato, domenica e festivi 10.00/14.00 - 16.30/21.30 ingresso: intero - 4; ridotto - 2; gruppi e scolaresche - 1
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La Sala dei Paesaggi, 1817-1822
Terzo appuntamento del bicentenario della Pinacoteca
a cura di Isabella Marelli
Terzo appuntamento del bicentenario della Pinacoteca e' la mostra dedicata alla Sala dei Paesaggi. Grazie all'impegno di Isabella Marelli e' stato possibile ricostruire scientificamente, e in modo concreto, l'allestimento descritto nella Guida alle Sale della Pinacoteca di Brera data alle stampe nel 1822.
Le ragioni che avevano portato al sua realizzazione, già iniziata nel 1817, vanno ricercate nel progetto dell'Accademia di istituire una scuola di paesaggio, necessità particolarmente sentita per un genere pittorico di grande successo tra i collezionisti. La cattedra di paesaggio fu assegnata solo nel 1838 a Giuseppe Bisi.
La rassegna di dipinti - riallestita al centro della sala XV della Pinacoteca - illustra la rilevante trasformazione avvenuta nel genere del paesaggio nei primi decenni del XIX secolo: dalle vedute scenografiche e di fantasia di Bernardino (1707-1794) e Gaspare Galliari (1760-1818), ai paesaggi classici e neoseicenteschi nelle varie declinazioni di Luigi Basiletti (1780-1859), Gaetano Burcher (1781-1829) Rosa Mezzera (1780-1826) e Gaetano Tambroni (1810-1841), concepiti per soddisfare le richieste di committenti aristocratici, gusto dal quale non si discosta anche l'opera del giovane Ambrogio Nava (1791-1862), destinato a diventare affermato architetto e presidente dell'Accademia dal 1850 al 1859; in particolare la tela del francese Henri Fradelle (1778-1865) e' rappresentativa di un nuovo gusto troubadour, che avrà in Milano un seguace significativo come Giovanni Migliara.
Il nucleo piu' cospicuo e' rappresentato dalle vedute lombarde realizzate dal celebre paesaggista Marco Gozzi (1759-1839), a riscontro di una pensione annua ottenuta fino alla sua scomparsa. I dipinti, inizialmente commissionati dal vicere' Eugenio di Beauharnais e successivamente dal Presidente dell'Accademia, hanno per tema luoghi legati alle vicende militari dell'epoca e alla presenza francese in Lombardia, oppure scorci lombardi di particolare interesse paesaggistico e pittoresco: soprattutto la produzione di Marco Gozzi sancisce l'abbandono del paesaggio arcadico per rivolgersi al rilevamento dal vero, di chiara ispirazione cartografica.
Accanto ai paesaggi sono esposte anche due opere di Andrea Appiani (Giove incoronato dalle Ore e Apollo), rievocato quale nume tutelare dell'Accademia e della sua Pinacoteca. La sistemazione dei dipinti nella sala originaria, pur con alcune sostituzioni, venne mantenuta per tutto il XIX secolo; d'altra parte i dipinti di Marco Gozzi e il Giove incoronato dalle Ore di Andrea Appiani, conosciuto anche come Olimpo, furono a lungo proposti come modelli di studio agli studenti dell'Accademia, come documentano le numerose copie esposte alle rassegne braidensi. Con la separazione della Pinacoteca dall'Accademia la collezione dei paesaggi venne ripartita tra i due Istituti giungendo anche alla divisione di opere in origine in pendant.
Nel 1902, a seguito del riallestimento della Pinacoteca di Brera, le opere dell'Ottocento vennero assegnate in deposito al Comune di Milano, per allestire il Museo del Castello Sforzesco, e poco dopo trasferite nella Galleria d'Arte Moderna, costituita presso la Villa Reale; negli anni sessanta infine alcune tele furono concesse in deposito temporaneo ad Uffici esterni, quali il Palazzo di Giustizia o l'Intendenza di Finanza.
Per la ricomposizione di quell' insieme originario ormai smembrato, ci si e' avvalsi della consultazione di documenti originali conservati presso l'Archivio di Stato di Milano e l'Archivio dell'Accademia di Brera. La mostra e' stata resa possibile anche grazie al prestito di dipinti di proprietà dell'Accademia di Brera; il catalogo, a cura di Isabella Marelli, reca inoltre un saggio di Chiara Nenci sulla pittura di paesaggio a Brera tra didattica e esposizioni.
Prenotazioni obbligatoria per gruppi facoltativa per visitatori singoli - 1,50 a persona (gratuito per le scuole) tel. 02.89421146 - 199199111 - http://www.brera.beniculturali.it
Visite guidate - 62,00 scuole - 83,00 gruppi - - 100,00 lingua straniera tel. 02.89421146 - 199199111
Audioguide - 3,50 individuale e doppia per titolari Abbonamento Bicentenario - 5,50 doppia
Informazioni Soprintendenza BSAE Milano Segreteria 02.72263204-203 - segreteria.artimi@arti.beniculturali.it Marina Gargiulo 02.72263268 - mgargiulo@arti.beniculturali.it Paola Strada 02.72263262 - pstrada.artimi@arti.beniculturali.it sabato e domenica 345/3695910
Attività didattica Servizi educativi della Pinacoteca di Brera il sabato a maggio, visita guidata gratuita max. 25 persone, prenotazione obbligatoria tel. 02.72263219 (Amedea Fariello) - 02.72263262
Ufficio Stampa Electa Enrica Steffenini, tel. 02.21563433, elestamp@mondadori.it Immagini http://www.electaweb.it
Conferenza stampa: Martedi' 7 aprile 2009 ore 11.30
Pinacoteca di Brera, Sala XV via Brera, 28 - Milano Orari 8.30-19.15 da martedi' a domenica (la biglietteria chiude 45 minuti prima) chiuso lunedi', 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre Biglietti - 10,00 intero - 7,50 ridotto: per cittadini dell'UE e dello SEE di età compresa tra i 18 ed i 25 anni e docenti delle scuole statali dell'UE e dello SEE Gratuito: cittadini dell'UE e dello SEE minori di 18 anni o maggiori di 65 anni, membri I.C.O.M., guide e interpreti turistici, personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, studenti, giornalisti, portatori di handicap e accompagnatore Abbonamento Bicentenario - 20,00: dà diritto all'ingresso illimitato alla Pinacoteca di Brera fino al 15/02/2010, al noleggio scontato dell'audioguida doppia, a sconti presso il bookshop di Brera e presso la libreria Electa Koenig del Mondadori Multicenter Duomo, a sconti presso mostre d'arte in altre sedi, a sconti presso esercizi commerciali convenzionati.
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Mirabilia, i luoghi dell'apocalisse
Una spettacolare sequenza di immagini del ciclo pittorico dell'Apocalisse realizzate da Sandro Vannini
Promossa dal Comune di Orvieto, patrocinata dell'Opera del Duomo e dalla diocesi di Orvieto-Todi, con la partecipazione di EPSON (sponsor tecnico) e TELECOM Italia, si terrà ad Orvieto dal 7 al 23 aprile presso il Palazzo dei Sette una mostra sul Giudizio Universale di Luca Signorelli intitolata -Mirabilia, i luoghi dell'apocalisse-.
L'evento ideato e organizzato dalla cooperativa Cultour (innovazione per la cultura ed il turismo), realizzato da Laboratoriorosso e in collaborazione con Acas Eventi, propone una inedita presentazione del capolavoro del Signorelli caratterizzata da una spettacolare sequenza di immagini del ciclo pittorico dell' apocalisse realizzate da Sandro Vannini, e da un originale commento poetico sul significato filosofico e teologico dell'opera.
-La mostra Mirabilia propone un nuovo modello di rapporto con l'opera d'arte dove lo spettatore e' invitato a diventare un -contemplante-, a fare cioe' un'esperienza personale e totale delle immagini di Signorelli, a seguirne il percorso educativo per comprendere l'insegnamento spirituale che l'artista ha voluto sviluppare con le sue grandiose scene apocalittiche. In Mirabilia l'arte trova cosi' la sua funzione educativa e iniziatica, e cioe' di introduzione emotiva, fisica, esperienziale nei misteri della nostra salvezza; ritrova quella dignità che viene calpestata e perduta nelle asettiche analisi meramente storiche che fanno di ogni opera un rudere morto di una successione di cadaveri, e della storia dell'uomo un grande e inutile cimitero. No, qui l'opera torna viva, torna a parlare a me e adesso, torna a provocare la nostra generazione di inizio XXI secolo, e a ricordarci che la scelta da compiere e' piu' che mai decisiva, e che ne va di tutto il nostro futuro, di quali figure di umanità o di disumanità faremo crescere sulla nostra terra- (Marco Guzzi).
ACAS SERVICES srl unipersonale - Sezione Eventi Sede operativa: Via dei Tessitori 2, 05018 Fontanelle di Bardano - Orvieto (TR) Tel.0763/315740 Fax.0763/316383
Inaugurazione Martedi' 7 Aprile, ore 17
Centro Espositivo Palazzo dei Sette corso Cavour, 87, Orvieto da martedi' a domenica 10-13 / 15-19 Ingresso libero
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fino al 20.IV.2009 Emergency Room Napoli, Pan
S.O.S., c’è una voce che chiede attenzione. È quella dell’artista, che si fonde con quella del mondo. Fra installazioni estemporanee e opere archiviate in 24 ore, si alternano le emergenze dichiarate da una cinquantina di artisti. Doveva essere una mostra, è diventata cronaca...
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pubblicato lunedì 6 aprile 2009
Un unico format e la possibilità infinita di creare. L’idea di base è nata nella mente di Thierry Geoffroy, artista franco-danese che ha coinvolto un folto gruppo di artisti locali e internazionali, intenti a realizzare ognuno delle opere che riguardino un episodio avvenuto nel mondo nelle ventiquattr’ore precedenti la loro messa in visione. Accade così che, puntualmente alle 12.30 durante tutta la settimana, nella stanza dell’emergenza arrivino, senza un ordine espositivo prefissato, gli artisti con i propri lavori ispirati ad avvenimenti di cronaca, politica, cultura. Sentono l’emergenza di esprimersi essendo liberi di scegliere il cosa e il come prima che, scadendo il tempo, le loro produzioni passino nella cartella successiva. È Delay room, la stanza del ricordo, dove sono archiviati i tragici puzzle ambientalisti di Enzo Calibè e Something always disappear di Danilo Correale, in cui è raccolto il testo di legge che permette ai sedicenni di usare le armi per la caccia. Dalle stanze reali a quelle virtuali, Colonel - alter ego di Geoffroy - h  a lanciato un ponte per le strade attraverso Critical Run, una corsa critica nei luoghi topici di Napoli, e fin dentro la Rete, grazie al sito di Emergency Room, dove Francesca Boenzi sta curando la documentazione day-by-day degli happening artistici, dall’arrivo di corsa al museo fino al ready made di fronte al pubblico. La corsa è importante per sottolineare quanto sia urgente questo bisogno di espressione e permette di domandarsi se le emergenze degli artisti siano le stesse sentite da tutta la popolazione, oppure se queste appartengano solo a quella metà di società civile che, per esempio, protesta contro il termovalorizzatore di Acerra, puntualmente registrato in Dioxin Parfum, innocua acqua profumata dagli effetti mortali di Rosaria Iazzetta. È in quest’area espositiva che la categoria dei politici dovrebbe aprire gli occhi, perché l’arte non è esclusivamente una decorazione da salotto o un “attrattore turistico” ma, per la maggior parte degli artisti coinvolti, è un cannocchiale critico. Come per Roxy in the Box, che si rivolge contro l’eccessiva enfatizzazione da parte dei media delle cattive notizie in Pow-ers!, trittico di santificati eroi dei fumetti composto da un Incredibile Padre Pio, un Gesù Superman e una Madonna in tutina da Batman. Illustrazioni installative con esiti diversi a seconda degli artisti, ma pur sempre libere testimonianze di ciò che brucia maggiormente nelle loro coscienze a New York, Berlino, Atene, Toronto e Parigi, dove Emergency Room ha piantato precedentemente le sue tende, prima di arrivare nel golfo burrascoso di Napoli.  L’episodio di Sacred Love, l’opera di Sebastiano Deva rimossa per pruderie comunale - un Crocifisso preservato da un condom a seguito delle affermazioni del Papa su aborto e aids in Angola -, le dimissioni di Julia Draganovic e la manifestazione di auto-censura degli artisti davanti all’ingresso del museo qualche giorno fa sono momenti di una cronaca che non si è ancora conclusa. articoli correlati Tanti artisti, per un giorno, una stanza. Arriva a Napoli il progetto Emergency Room
irene tedesco mostra visitata il 13 marzo 2009
dal 13 marzo al 20 aprile 2009 Emergency Room PAN - Palazzo delle Arti Napoli - Palazzo Roccella Via dei Mille, 60 (zona Chiaia) - 80121 Napoli Orario: feriali ore 9.30-19.30; festivi ore 9.30-14; chiuso il martedì Ingresso: intero € 5; ridotto € 3,50 Info: tel. +39 0817958605; fax +39 0817958608; info@palazzoartinapoli.net; www.emergencyrooms.org/napoli.html
[exibart]
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ANTONIO IEVOLELLA
ARTEXARTE | 9 aprile / 9 maggio 2009
ARTE XARTE PRESENTA LA MOSTRA DI ANTONIO IEVOLELLA
vernissage _ giovedì 9 aprile 2009_ ore 18,30
Antonio Ievolella espone alla galleria ARTEXARTE Box di Via Chiatamone 7 Napoli, dal 9 aprile al 9 maggio 2009, opere scelte e realizzate per questa sua seconda personale a Napoli.
Nel 2006 Ievolella espose a Castel dell’Ovo sculture di grandi dimensioni realizzate in acciaio corten, rame, ferro e legno, situate lungo un percorso che costellava i luoghi di opere evocatrici della civiltà e della vita partenopea.
Oggi Antonio Ievolella conferma un’evoluzione artistica in cui le sue consuete e monumentali sculture, sono ora leggere strutture dinamiche, forme in equilibrio fra geometria ed emozione, plasmate in metalli resi docili dall'immaginazione.
Metalli e materiali organici eterogenei, magistralmente fusi insieme coesistono in un equilibrio calibrato, nei volumi e nel colore. Le tonalità ottenute dall'ossidazione dei materiali, dal loro essere nel tempo e nello spazio, si coniugano con campiture di pigmenti naturali e artificiali, conferiscono un sapore arcaico.
“Scultore particolare, nutrito fondamentalmente più d’una cultura materiale antropologica, e dunque subito fattualmente oggettuale, che d’una tradizione strettamente plastica”. Enrico Crispolti
“Un mondo di simulacri, o di oggetti d’uso, in una famiglia di elementi insomma, che portano con sé la memoria di una consuetudine quotidiana”. Elena Pontiggia
Il percorso dell’artista è “un lento avanzamento verso se stesso”, mutuato tramite l’elaborazione della materia. Virginia Baradel
“Considera la scultura come forma interpretativa dei luoghi, della loro storia, degli uomini che li abitano e continuamente li trasformano per adeguarli alle esigenze della loro vita”. Guido Galesso
...tutti hanno un ruolo, il mio è di restituire emozioni, ricordi e suggestioni tramite la scultura, senza imporre il mio pensiero a quello di chi osserva'.
Antonio Ievolella
ARTEXARTE
BOX di Via Chiatamone, 7 - 80121 Napoli
dal lunedì al venerdì ore 16:30 / 19:00 | per appuntamento info 338 2235989
www.artexarte.it e-mail: info@artexarte.it
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FACTORY-ART contemporanea
Titolo: SORRY IF I'M NOT IN LINE
Autori: Fabio Coruzzi, Massimo Toffolo
Sede: FACTORY-ART contemporanea
via Duca d'Aosta, 6/a 34121 TRIESTE
Inaugurazione: Giovedì 9 aprile ore 18.30
Durata: 9 aprile 16 maggio 2009
Orario: martedì_sabato 17_20
Info: tel: +39 040 314 452 /www.factory-art.com
mail: info@factory-art.com
Nella continua ricerca di offrire al pubblico colto un dialogo che va' al di la' delle vuote parole, la galleria Factory-Art contemporanea ha il piacere di presentare la doppia personale degli artisti Fabio Coruzzi e Massimo Toffolo.
Filo conduttore di questa mostra l'esposizione del lavoro di due artisti coetanei (1975) che vivono sulla propria pelle l'irrequetezza dei nostri giorni.
Giorni estremamente burrascosi, dove anche se da ogni angolo è pronta ad abbattersi una nuova sciagura, gran parte di noi crede nella realtà omologata dettata dalla tv spazzatura, gossip e fashion.
Ma è proprio la capacità di non accettare questa verità, di non accettare di adeguarsi a questa linea di comportamento che li spinge a scavare ed alzare lo sguardo sopra la massa.
Da un lato il lavoro di Fabio Coruzzi, già da tempo espatriato a Londra, che trova nei fatti del quotidiano, dalla politica all'imigrazione, dalle alzate di protesta alla mercificazione dei corpi, spunti a tutto tondo per la sua protesta. Sulle immagini carpite e trasportate su tela, interviene con colori, parole, pensieri, macchie, sottolineature e altro per così indicare le sue correzioni e/o la sua indignazione e/o la trasformazione di scena e/o la sua ribellione ai tempi moderni.
Dall'altro lato il lavoro di Massimo Toffolo artista che passa tutto il suo tempo a dipingere: soggetto di tanta ossessione sono le emozioni dettate dal momento in relazione al contesto in cui vengono vissute. Così prendono forma scene del quotidiano sganciate dal quotidiano stesso.
Spesso distrugge i suoi quadri dopo averci meditato sopra. Quale appassionato di Cy Twombly e di J.M. Basquiat, dei graffiti e della scrittura "automatica" ha trovato la sua strada lavorando su grandi superfici di tela o altri supporti... vecchi infissi di legno, letti di bambu ...
Beatrice Crastini
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Gino
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mercoledì 8 aprile 2009
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Keith Haring
PersonaleA cura di Luca Beatrice Keith Haring apre ufficialmente la nuova sede della galleria Vecchiato Art Galleries a Milano, nel cuore della città a pochi passi dal Duomo. La mostra, curata da Luca Beatrice, illustra i principali passi della creatività dell'artista attraverso una accurata selezione di opere, tra cui alcune sculture molto significative, dal 1981 al 1988. Le opere esposte ben rappresentano l'universo visuale di Keith Haring, coloratissimo, primitivo e simbolico, infatti tutti i lavori sono realizzati con materiali e supporti diversi: dall'inchiostro all'acrilico, dall'acquaforte allo smalto, dalla carta al cartone, dall'acciaio all'alluminio al legno intagliato. Luca Beatrice commenta: -la sua arte -per tutti-, come lui stesso amava precisare, si e' andata definendo universalmente in segni che hanno trovato nelle piu' svariate forme - da un mini supporto in legno o metallo alla parete di una chiesa - lo spazio per una espressività senza eguali. Che si trattasse di cartone, polistirolo o alluminio, o che il suo strumento fosse un enorme pennello, un'incisione, o una pittura acrilica, gli omini stilizzati di Haring vivono nell'immaginario collettivo come ironico e giocoso messaggio di derisione al perbenismo imperante della società occidentale-. Tale libertà espressiva prende efficacemente forma nell'esposizione alla Vecchiato Art Galleries in cui si ammirano, tra gli altri: Untitled del 1986, acquaforte su carta rappresentante una testa di Medusa moderna che accosta cosi' mito e contemporaneità; la splendida scultura King and Queen del 1987/88 in smalto su acciaio; Untitled (Wood Relief), opera del 1983 in legno intagliato e dipinto dalle forme e dai colori primordiali; Untitled (Masque), maschera in alluminio del 1987 che ancora una volta riporta ad un'estetica ancestrale. Oltre che artista dal linguaggio popolare ed accessibile, come ci ricorda Untitled del 1984, grande cuore in acrilico su styrofoam di ispirazione pop, anch'esso in mostra, Keith Haring e' stato -la star- di una controcultura che ha buttato le basi dell'odierna public art, dichiaratamente politica, mischiando, inoltre, graffitismo e art brut in uno stile che e' diventato icona, contraddicendo chi vedeva nella sua chiassosità popolare la scia di una meteora destinata ad esaurirsi. La sua attività, durata poco piu' di un decennio, fino al 1990, anno della sua morte, non e' certo stata un fenomeno stagionale. A conferma della sua espressività lontana da ogni schema, citiamo l'ironico Untitled del 1982, realizzato con inchiostro Sumi rosso e nero su carta, Best Buddy del 1986 in legno intagliato e il particolare e divertente Untitled (Happy Face), opera del 1987 eseguita su due ante di legno dipinte con acrilico. Afferma Haring nel 1984: -L'Arte vive attraverso l'immaginazione delle persone che la guardano. Senza questo contatto, l'arte non esiste. Ho dato a me stesso il lavoro di essere un produttore di immagini del ventesimo secolo e ogni giorno cerco di capire le responsabilità e le implicazioni che questa scelta comporta. E' diventato chiaro per me che l'arte non e' un'attività elitaria riservata all'apprezzamento di pochi, ma essa esiste per tutti noi, ed e' questo che continuero' a perseguire-. Per raccontare Keith Haring bisognerebbe chiamare in vita tutti quei personaggi che hanno fatto la storia della New York tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta e che con lui hanno simboleggiato quell'incredibile decennio, da Leo Castelli a Jean Michel Basquiat, da Andy Warhol a Madonna. Haring e' stato promotore di campagne contro l'Aids, le droghe (il -crack- tanto in voga nelle feste statunitensi di quegli anni), la discriminazione omosessuale: il suo lavoro era aperto a tutti, un incessante dare e avere. Lo conferma anche il suo impegno in difesa dell'infanzia, causa per la quale si e' sempre battuto e dalla quale non si e' mai separato. L'esposizione si svolge in concomitanza con la rassegna che il museo BAM di Mons in Belgio riserva al grande maestro statunitense. Accompagna la mostra un esaustivo catalogo edito da Vecchiato Art Galleries con testo critico di Luca Beatrice. Con l'apertura del nuovo spazio in Via Santa Marta 3 a Milano, Vecchiato Art Galleries, già galleria storica di Padova che prosegue la sua attività, conferma ancora una volta l'alta qualità della ricerca artistica. La galleria, sotto la direzione artistica di Dante Vecchiato, si propone dunque agli amanti dell'arte come importante punto di riferimento per ammirare i lavori dei grandi maestri dell'arte moderna e contemporanea, oltre alle opere di giovani e affermati artisti internazionali, tra cui si evidenziano i cinesi e le nuove avanguardie indiane ed egiziane. La caratteristica che da sempre contraddistingue la galleria e' infatti l'abilità nell'anticipare le nuove tendenze. Ufficio Stampa Irma Bianchi Comunicazione Via Arena, 16/1 - 20123 Milano Tel. 02.89404694 - 02.89400732 Fax 02.8356467 - info@irmabianchi.it http://www.irmabianchi.it Inaugurazione mercoledi' 8 aprile 2009, dalle 18.30 Vecchiato Art Galleries Via Santa Marta, 3 - Milano Orari da martedi' a sabato 10-19.30. Lunedi' su appuntamento. Ingresso libero
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Salvatore Esposito
Trasmutazioni
a cura di Annie Giulietta Lociero
Il percorso espositivo si compone di due parti. Nel primo percorso: sequenze fotografiche sui -femminielli- napoletani, composte da circa 31 foto (formato 90 x 125), dove, l'artista ha mirato a creare immagini di notevole impatto emotivo intrise di grazia misurata e, al contempo, di spiazzante forza espressiva. La sua ricerca e' di portare alla luce non le caratteristiche del personaggio o del luogo, quanto la loro totalità, sollecitando al fruitore un coinvolgimento graduale ma imprescindibile. Entrando nella sala il visitatore sarà accolto da una serie di sequenze fotografiche che cristallizzano momenti di vita quotidiana dei -femminielli-.
Nel secondo percorso: l'artista propone per l'elaborazione del tema, un video di sette minuti che simboleggiano l'archetipo delle trAsmutAzioni: Mefite, dea della transizione, che presiede i dualismi, il mescolarsi dei due opposti e la loro ricongiunzione.
Il viaggio piu' formativo che si possa intraprendere e' quello attraverso l'individuo umano. Questa consapevolezza ha profondamente segnato un momento del mio lavoro di curatrice del progetto-TrAsmutAzioni-(mi piace essere me) di Salvatore Esposito, filo conduttore di questo affascinante viaggio che mi ha portato, quasi per mano, dentro il suo mondo artistico ed umano. Una frase che fa pensare e spinge ad una riflessione sulla multiforme realtà, di cui sovente si perdono i confini perche' troppo labili o, addirittura, confusi e che viene pigramente -guardata- senza essere -vista-. L'artista ha usato il suo obiettivo fotografico non solo per conoscere, ma per -sentire- un tipico aspetto della realtà napoletana nella sua piu' autentica specificità, quali sono i -femminielli-.
È anche il suo un percorso, poetico, in quanto e' fin troppo evidente che si e' trattato di un obiettivo governato da veri sentimenti creativi, che hanno consentito all'impegno artistico dell'autore di andare al di là di una superficiale visione delle cose relative all'esistente. Piuttosto, in modo piu' ambizioso, si tratta della sperimentazione di una ricerca umana vera, profonda come puo' essere quella di un attento e scrupoloso osservatore attirato dall'interiorità, dall'essenza dell'esistente in una visione di stretto rigore ontologico. Il suo viaggio inizia quasi per caso, con la foto di due volti dei quali non si riesce a scorgere i tratti, tanto sono stati esteticamente e artificiosamente modificati.
L'artista vuole capire cosa c'e' dietro lo spesso strato di trucco che maschera quei volti ed e' cosi' che avvia quel percorso interiore fatto di colloqui, racconti intimi e infine scatti fotografici che ne raccontano le loro esistenze. Ed e' attraverso il carattere che cerca di ricostruirne i lineamenti, di portare in superficie i tratti di una psicologia interiore. Attraverso la sua ricerca, sottolineata da un palpitante vigore umano, offre un ampio spaccato di una specifica tipologia sociale, lontano da facili pregiudizi o da toni falsamente predicatori .
Nelle immagini dell'artista c'e' lo scorrere della vita nella sua quotidianità con momenti toccanti e commoventi. La sua e' una indiscutibile, chiara visione antropocentrica; dal suo progetto fotografico la figura umana emerge e risalta con grande forza, senza cedimenti o ambigui compiacimenti; direi con lo slancio della vitalità, con la grazia della composizione figurativa. Un impegno artistico quello di Salvatore Esposito, che suona come imperativo, affermazione di autentici valori umani che esistono e s'impongono con il vigore di incontestabili diritti, non ai margini ma all'interno della società. L'occhio del fotografo diventa cosi' anche il nostro occhio, ma soprattutto risveglia il pensiero: induce a una riflessione che va oltre la superficie dello sguardo. Anni Giulietta Lociero
Inaugurazione mercoledi' o8 aprile 2009 alle 17:30
MAV Museo Archeologico Virtuale Via IV Novembre 44, Ercolano (Napoli) Il museo e' aperto tutti i giorni ore 9-17 ingresso libero
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Gino
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Si apre a Salerno la quattordicesima edizione di Linea d'Ombra-Festival Culture Giovani

CINEMA, MUSICA, PERFORMING ART, SCRITTURA E ARTI VISIVE
Dal 14 al 19 aprile 2009 Salerno ospita la quattordicesima edizione di Linea d'Ombra-Festival Culture Giovani, occasione di incontro/confronto tra persone, luoghi, esperienze, che rendono Salerno una meta ormai consolidata della creatività giovanile.
Il tema forza dell'edizione 2009 è il "Caos" o la catastrofe, la rottura improvvisa di un ordine sociale, politico, culturale che è tipico del sistema complesso in cui viviamo. Questa traccia attraversa le quattro sezioni dell'evento.
CINEMA Sei lungometraggi e ventidue cortometraggi, opere prime o seconde di giovani autori europei. Un workshop sulla stop-motion animation con Giuseppe Maurizio Laganà. Si sa che cinema e caos sono un connubio ricorrente: ce ne parlano Laura Bazzicalupo, Massimo De Carolis, Marcello Frixione e Roberto Miraglia. E ancora Valentina Lodovini, Michele Riondino e Massimo Venier ricevono i premi del Festival, mentre Fabio De Luigi e Davide Ferrario incontrano il pubblico. E infine per i fanatici delle nuove proposte, il Festival propone "Beket" di Davide Manuli, e, per tutti quelli che di film non ne hanno mai abbastanza, c'è La Notte delle Catastrofi, fantasiosa maratona notturna di sette proiezioni, con premio finale.
MUSICA Teresa De Sio si esibisce nell'incontro Tra musica e parole, attraverso la sapiente guida di Enrico De Angelis. Per gli amanti della musica elettronica ci sono le performance allo spazio del Social Network con i DJ e gli artisti emergenti del panorama musicale internazionale come Alessio Bertallot, Jahcoozi, Akufen e Lucio Luongo, Kangding Ray + band. A chiudere il Festival domenica 19 aprile ci pensa KAOSKONCERTO un progetto speciale di Enzo Avitabile & Bottari di Portico, con special guest Manu Dibango + Pole.
PERFORMING ART Due spettacoli indoor: NEL di e con Alessandro Bergonzoni e CHAOS dal Libro Primo de Le Metamorfosi di Ovidio di Lenz Rifrazioni. Ad animare le vie del centro storico di Salerno ci sono, invece, le iniziative outdoor: la Contrabbanda di Luciano Russo e lo spettacolo Parata Immagini di Teatro Potlach.
SCRITTURA E ARTI VISIVE La Galleria d'Arte di Paola Verrengia presenta il Caffè Letterario di Virella Granese, dedicato alla nota intellettuale salernitana recentemente scomparsa. L'omaggio a lei e il ricordo del suo lavoro, trova una naturale collocazione all'interno della Galleria che, in collaborazione con il Centro Museale Plart di Napoli, dedica una mostra all'artista Alessandro Ciffo. Sempre negli spazi della Galleria i reading curati da Diego De Silva con Hamid Ziarati e Rosaria Capacchione. Infine, per chi vuole rileggere la teoria del Caos da diverse angolazioni, c'è l'incontro Caos: tra scienza, arte e filosofia con Achille Bonito Oliva, Umberto Curi e Tito Tonietti.
Il Festival è organizzato dal Comune di Salerno, co-finanziato dall'Unione Europea (POR FESR CAMPANIA 2007-2013 Asse 1 ob.op.1.12) e dalla Regione Campania (che lo ha inserito nel circuito dei 6viaggi), dalla Provincia di Salerno, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Direzione per il Cinema, dalla Camera di Commercio di Salerno e dalla Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana. Radio ufficiale: KissKiss Italia.
Linea D'Ombra-Festival Culture Giovani Salerno 14-19 aprile 2009 Per saperne di più. Informazioni, programmi, aggiornamenti e notizie su www.festivalculturegiovani.it Riflessioni, commenti e curiosità su CaosBlog, il blog ufficiale del Festival www.festivalculturegiovani.it/caosblog
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Gino
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Quattro artisti torinesi
Aldo Mondino, Ugo Nespolo, Enrico Paulucci, Piero Ruggeri
La galleria Arteincornice presenterà, a partire dal 9 aprile, un'esposizione di opere di quattro celebri artisti torinesi: Aldo Mondino, Ugo Nespolo, Enrico Paulucci, Piero Ruggeri. Quattro diverse esperienze artistiche che hanno attraversato il secolo scorso, a partire dagli anni 30, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Nato nel 1901 a Genova, Paulucci si trasferisce presto a Torino. Egli si lega soprattutto a Casorati e alla sua cerchia. Esperienza fondamentale, breve ma intensa, sarà far parte del cosiddetto gruppo dei -Sei di Torino-. In galleria verranno esposte nove opere, tra cui Paesaggio astratto, del 1967, e Sant'Anna, del 1968, che mostrano la propensione per la tecnica veloce, legata all'uso sensibilistico del colore, tenuto su tonalità chiare. Egli crea un incanto visivo, realizzato mediante colori scevri di ogni elemento chiaroscurale. Proprio nel colore si concretizza la meraviglia per il mondo, l'ottimismo e la proposta di felicità, la bellezza della quotidianità, di cui questo artista, colto e raffinato, rimase entusiasta fino al termine dei suoi giorni.
Se Paulucci fu definito poeta del colore, soave e lieve, Ruggeri, con la sua pittura, densa e materica, ci fa fare un balzo in avanti nel tempo. Egli mette sulla tela tutta la vitalità turbolenta del groviglio psichico ed esistenziale, con opere astratte, dai tratti pastosi, ma anche leggeri e ariosi. Le sue opere sono permeate da una sensibilità vigile, da un impeto che non si arresta. Egli sa, come i maestri dell' action painting, di non essere piu' padrone dell'opera, che lo possiede interamente. Si potranno ammirare sette opere, tra cui Capriccio in bianco, del 2005 e Interno rosso con figura del 2006, dipinto di grande formato, che mostra l'elegante svolgimento del segno di cui questo artista e' capace.
Attivo sulla scena torinese a partire dagli anni Sessanta, Aldo Mondino, fu artista originale e poliedrico. Egli non ha mai avuto paura di andare controcorrente e di sondare il presente con una insaziabile curiosità, che lo spinse verso tecniche ed esperienze artistiche diverse. La sua opera e' allo stesso tempo magica e discorsiva, emblematica e quotidiana, ironica ed incantevole. In mostra saranno esposti diversi oli, come Eiffel - Parigi, del 1978 e La mer, del 1980, gli acrilici con collages, come 9 - 9 - 99, del 1969, e una scultura in bronzo, Ortisei - Ritratto di Duchamp, del 1989. A testimonianza del ciclo legato ai viaggi, in cui Mondino rende protagonisti personaggi della vita araba, si potranno ammirare tre opere dedicate alle danze dei Dervisci.
Ugo Nespolo, dipolomatosi all' Accademia di Belle Arti con Paulucci, e' il quarto artista esposto in mostra. Egli ci regala una esperienza di vitale ottimismo. La sua produzione si distingue subito per un'accentuata impronta ironica e per un personale senso del divertimento, che diventerà una sorta di marchio di fabbrica. Attentissimo al dettaglio, egli gioca con gli intarsi, le forme e il colore, che spicca deciso negli acrilici. Convinto che l'artista contemporaneo debba ''portare l'arte nella vita'', Nespolo e' vicino, anzi dentro al nostro tempo. Lo testimoniano i tanti manifesti realizzati per esposizioni ed avvenimenti vari, conosciuti ed apprezzati da un vasto pubblico. In galleria saranno esposti dieci acrilici tra cui James Dean, del 1986, che testimonia la passione dell'autore per il cinema, e Guardar Morris, del 1975, esempio dell'ampio lavoro di rilettura, scomposizione e reinvenzione dell'arte altrui. Saranno anche esposte due sculture, una maiolica del 1990, Atlante, e un bronzo del 1995, La televisione.
Galleria Arteincornice via Vanchiglia, 11 - Torino Orario: 9/13 - 15/19; lun mattina e festivi chiuso Ingresso libero
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Gino
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Zoe' Gruni
Metato
a cura di Enrico Pedrini
Entropyart|in|progress esporrà a partire dal 9 aprile 2009 le opere fotografiche e video dell'artista
Zoe' Gruni afferma: ''il compito del pensiero umano non sia tanto quello di affrontare l'analisi e la definizione dei contenuti del pensiero, quanto piuttosto di partecipare alla vita delle cose e degli eventi''. Attraverso l'ascolto delle cose l'uomo si espone ad esse piu' che imporsi e cio' nasce appunto dalla ricerca di un nuovo desiderio di identità e di appartenenza ad un contesto territoriale e culturale. La vitalità dell'artista consiste nel resistere ad un mondo che lo vuole escludere come presenza e ricchezza umana; il suo pensiero e' quello di creare un sito ricco di una varietà di tracce e di casi umani che coesistono ''condividendosi''. Zoe' Gruni reagisce all'omologazione dilagante del mondo attuale con una riflessione intima sull'identità e la memoria dell'uomo. La multimedialità nasce dall'esigenza di raccontare da vari punti di vista la presenza del corpo nel suo lavoro. I diversi mezzi di espressione servono, in fasi diverse, a dire la stessa cosa: il disegno come idea, la scultura come matrice, la performance come azione e di conseguenza il video come strumento di documentazione e la fotografia come immagine finita.
L'artista, mediante la scelta di una materia povera e funzionale come la canapa e la iuta che sono ambedue materiali dalle infinite risorse, puo' cosi' affrontare non solo la bidimensionalità ma sopratutto la tridimensionalità. Tale materiale assume infatti la valenza di contenitore di un corpo in grado di diventare una vera e propria personalità talvolta anche riconoscibile: guerriero, sposa, giudice, vescovo. Non a caso seguendo la propria naturale evoluzione, le opere sono diventate motivo di spettacolo, perche' era necessaria la condivisione e la compartecipazione.
L'immagine parte sempre da un coinvolgimento emotivo, per esempio da una forma, un'atmosfera, una vicenda intima, un'esperienza, un viaggio, una notizia. Il desiderio di comunicare con gli altri spinge l'artista a fondere le immagini soggettive della sua memoria con le forme comuni della memoria collettiva; puo' cosi' sperimentare con il corpo e liberare l'immagine successivamente nello spazio. La Gruni coltiva cosi' l'illusione di riuscire a dare un po' di sintesi al suo caos ricostruendo l'atmosfera del -metato- (l'antico essiccatoio per le castagne in Toscana, che diventava durante le veglie un riparo e un luogo di convivialità). La performance che l'artista generalmente esegue all'apertura delle sue mostre si presenta come un atto carico di teatralità, dove l'artista si avvolge completamente in un sacco di iuta lasciando libere le proprie estremità. Il suo corpo nascosto dall'involucro puo' cosi' mettere in evidenza i gesti delle gambe, che diventano la parte saliente della performance. I movimenti di questi arti liberi nell'aria che si muovono veloci dando vita ad una danza puntualizzano la necessità di trasformare il proprio corpo nell'elemento fondamentale del proprio lavoro.
Zoe' Gruni (Pistoia 1982). Diplomata all'Istituto d'arte di Pistoia, nel 2006 si laurea con una tesi su Carol Rama all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Nello stesso anno apre nella sua città insieme a Cristiano Coppi e Andrea Lunardi lo spazio di arte contemporanea Studi8. Ha lavorato in vari spettacoli teatrali. Le sue sculture (indossabili e abitabili) diventano elemento drammaturgico di Conversazione con la pietra, spettacolo creato insieme all'attore e musicista Piero Corso e all'attrice Tania Garibba (Festival Via Cava, Roselle 2007).
Opening: Giovedi' 9 aprile 2009 alle ore 18,30
Entropy Art in progress via San Pasquale, 53 - Napoli Orari di apertura: da lunedi' a venerdi' 16 - 20; (la mattina solo su appuntamento); sabato e domenica chiuso. Ingresso libero
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Antonio Nunziante
Oneiros
Nel mese di aprile 2009, le splendide sale della settecentesca Scola dei Battioro e Tiraoro ospiteranno le opere dell'artista torinese Antonio Nunziante. Si tratta di un esposizione di 70 lavori: maioliche, oli su tela e tecniche miste, create recentemente dall'artista. Le opere di Nunziante, di sapore metafisico, interpretano e reinventano il mondo, esagerando nella razionalità fino ad avvicinarsi al suo esatto contrario. Seguendo la linea di Caravaggio e De Chirico, Nunziante dipinge gli ambienti che possono fare a meno della presenza umana pur offrendo una profonda testimonianza di essa.
Nelle sue opere, gli oggetti diventano soggetti del tutto in grado di esprimere i valori pittorici di una storia umana o religiosa. Proprio qui sta il fascino dell'operazione pittorica di Antonio Nunziante, scrive Luca Beatrice nella presentazione in catalogo, guardare al passato non nella modalità di un'arte dell'-imitazione-, quanto in quella scelta piu' archetipica di sostenere, nel lavoro, immagini e idee predeterminate dall'inconscio. Nunziante e' nella sua dedizione ai simboli, diventati la sua personale griffe espressiva, influenzato da un lontano romanticismo che si cela in creazioni oniriche abitate da archetipi mentali: l'acqua, le ninfee, Venezia, il tema della morte insieme a quello della vita che albeggia e tramonta nei suoi quadri. Il suo mondo e' un microuniverso illusorio che guarda al passato e insieme al futuro, e si sospende nell'ossimoro di un -eterno presente- che sopravvive all'incursione del tempo.
La mostra, corredata da un esauriente catalogo, si avvale dei patrocini degli Assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Venezia.
Inaugurazione giovedi' 9 aprile, ore 18
Scoletta dei Tiraoro e Battioro Campo San Stae - Venezia Orario 10 -18.00
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Gino
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Antonio Ievolella
Opere scelte
Antonio Ievolella espone alla galleria ARTEXARTE Box di Via Chiatamone 7 Napoli, dal 9 aprile al 9 maggio 2009, opere scelte e realizzate per questa sua seconda personale a Napoli.
Nel 2006 Ievolella espose a Castel dell'Ovo sculture di grandi dimensioni realizzate in acciaio corten, rame, ferro e legno, situate lungo un percorso che costellava i luoghi di opere evocatrici della civiltà e della vita partenopea.
Oggi Antonio Ievolella conferma un'evoluzione artistica in cui le sue consuete e monumentali sculture, sono ora leggere strutture dinamiche, forme in equilibrio fra geometria ed emozione, plasmate in metalli resi docili dall'immaginazione.
Metalli e materiali organici eterogenei, magistralmente fusi insieme coesistono in un equilibrio calibrato, nei volumi e nel colore. Le tonalità ottenute dall'ossidazione dei materiali, dal loro essere nel tempo e nello spazio, si coniugano con campiture di pigmenti naturali e artificiali, conferiscono un sapore arcaico.
-Scultore particolare, nutrito fondamentalmente piu' d'una cultura materiale antropologica, e dunque subito fattualmente oggettuale, che d'una tradizione strettamente plastica-. Enrico Crispolti
-Un mondo di simulacri, o di oggetti d'uso, in una famiglia di elementi insomma, che portano con se' la memoria di una consuetudine quotidiana-. Elena Pontiggia
Il percorso dell'artista e' -un lento avanzamento verso se stesso-, mutuato tramite l'elaborazione della materia. Virginia Baradel -Considera la scultura come forma interpretativa dei luoghi, della loro storia, degli uomini che li abitano e continuamente li trasformano per adeguarli alle esigenze della loro vita-. Guido Galesso
...tutti hanno un ruolo, il mio e' di restituire emozioni, ricordi e suggestioni tramite la scultura, senza imporre il mio pensiero a quello di chi osserva'. Antonio Ievolella
Inaugurazione: giovedi' 9 aprile 2009 ore 18,30
ArtexArte Box Via Chiatamone, 7 - 80121 Napoli Orrio: dal lunedi' al venerdi' ore 16:30 / 19:00 Ingresso libero
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Gino
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James Beckett
Bagnoli (and Italsider as extract-arrangement)
Per la T293, l'artista sudafricano James Beckett ha ideato una mostra che prende in considerazione specificatamente il patrimonio industriale della città partenopea. Con un approccio multidisciplinare, l'artista mette in campo contemporaneamente le qualità di tecnico, storico e archivista. Al tempo stesso egli e' una sorta di racconta storie, che mette in condivisione cio' che ha approfondito ed analizzato, presentando allo spettatore una serie di livelli di riflessione. In questa sua proposta, l'approfondimento di circostanze semplici o complesse diviene un presupposto fondamentale. Una storia non viene solo raccontata, ma, approfondita, viene ricostruito anche il suo passato. Nell'ambito di una sua indagine ancora in corso su una serie di vicende industriali, il quartiere napoletano di Bagnoli diventa oggetto d'interesse, ed il corpo di opere che ne deriva risulta essere ispirato al contesto legato al bacino occidentale della città. All'inizio del XIX secolo, prima dello sviluppo della regione, ci fu una lunga controversia sulla natura e sulla direzione da prendere per un possibile progresso. C'erano persone che sostenevano uno sfruttamento della naturale bellezza della baia in quanto luogo turistico, e altri che proponevano attività legate all'agricoltura o al commercio. Alla fine, fu Francesco Saverio Nitti a stabilire un piano che mirava ad attrarre l'interesse e i finanziamenti dal nord, accompagnati da investimenti della classe media al fine di garantire una costante industrializzazione del bacino. Cio' e' divenuto poi manifesto nella realizzazione della struttura architettonica e degli impianti per la produzione e per la lavorazione dell'acciaio dell'azienda ILVA; di qui la nascita di una fiorente industria che ha dato lavoro a migliaia di operai locali e pendolari. L'azienda, in seguito denominata Italsider, e' stata, in quanto creatrice di lavoro, il sostentamento di una comunità e un importante pilastro per il passaggio dell'area da borgo rurale in potenza economica. Beckett prende Bagnoli come un insieme di eventi e di parti, una sorta di kit districato da ri-organizzare e mettere insieme in modo da tirare fuori un nuovo significato. Ogni pezzo d'informazione e' tenuto nella sua integrità e distinto per essere meglio compatibile, ogni oggetto e' prezioso per porre l'accento su cio' che puo' apparire marginale. Attraverso un'installazione di dipinti, sculture, ricami e vari oggetti ritrovati, viene ricostituito una sorta di sistema a metà tra un centro per la comunicazione dell'Ilva / Italsider, ed una mostra di artigianato di presunti dipendenti. Con tale approccio, la mostra vuole essere una lente, sia per esaminare, che per dare una nuova luce ad un argomento, e al tempo stesso per mettere in pratica un linguaggio visivo semplicemente come un atto in se'. Questa semplicità trasmette ai lavori concentrazione e purezza. Piu' di una rigenerazione storica del soggetto, Beckett, offre una prospettiva personale, un approccio umano. In maniera astratta, osserviamo cio' che sta dietro la fiorente superficie dell'industrializzazione, attraverso lo sguardo dei suoi protagonisti ufficiali e non. La disposizione delle parti sembra pulita, ordinata, inoffensiva, - proprio nella maniera in cui sarebbe stata presentata dai capi dell'azienda. L'artista ci consente l'accesso alle storie che stanno dietro quelle facciate; storie che, una volta messe insieme diventano, o forse sono sempre state, la vera storia dell'industrializzazione. Egli ci induce a contemplare le tecnologie e i loro impianti e ad esaminare l'ordinario in stretta prossimità, al fine di fornire una prospettiva differente ai sistemi moderni e all'ordine del nostro tempo.
Beckett si occupa di una vasta gamma di argomenti, intervenendo attraverso l'utilizzo di vari mezzi. Diversi settori specifici della rivoluzione industriale, quali la fondazione della società chimica BASF, la nascita e la fine di Dalmine, produttore italiano di tubi di acciaio, sono stati affrontati da lui con entusiasmo per essere interpretati e rappresentati. Oltre ad essere un membro del collettivo olandese di musicisti; N-collettiva, Beckett, ha registrato il suo tartan personale, il cui pattern si basa su esperimenti digestivi: 'Beckett-Beaumont' (# 7039).
La sua produzione degli ultimi dieci anni e' racchiusa in una pubblicazione edita da Kehrer Verlag: -James Beckett, Monograph 1998 - 2008' (ISBN 978-3-86828-031-9). Il libro verrà presentato in occasione dell'inaugurazione.
Tra le mostre recenti: 2008, -Limburgerhof (the agricultural extract-arrangements)', Wilfried Lentz, Rotterdam; 2008, -Dalmine (and other industry extract-arrangements)', Luettgenmeijer, Berlino; 2008, -3rd Young Artists Biennale- Re-Construction', Fundatia Culturala Meta, Bucarest; 2008, -For the First and the Second Time', CAC, Vilnius; 2007 -Living Registration', T293, Napoli; 2007 -Living Registration', Buerofriedrich, Berlino; 2007, -Between Thought and Sound', The Kitchen, New York; 2007, -Museum of Noise', Koelnischer Kunstverein, Colonia; 2007 -A for Alibi', Uqbar Foundation, De Appel, Amsterdam.
Si ringraziano la Bagnolifutura s.p.a, il Circolo Ilva Bagnoli e la Soprintendenza Archivistica per la Campania per la gentile collaborazione.
Inaugurazione e presentazione del libro -James Beckett, Monograph 1998 - 2008': giovedi' 9 aprile 2009, ore 19.00
T293 via Tribunali, 293 - Napoli Orari: martedi' - sabato, 12.00-19.00 Ingresso libero
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Gino
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Mario Lanzione
“cosmici eventi e liriche visioni”
Sabato 18 Aprile 2009 ore 18.30 Fino al 4 Maggio 2009
Presenta
Angelo Calabrese
Centro Culturale L’Approdo
Via Matteotti, 31
83100 Avellino
Ore 10.00/13.00 – 17.00/20.30
@mail
gallerialapprodo@libero.it
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Gino
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ENZO PRESTILEO
Meticolose inquietudini
Apertura con il Concerto di Claudio Cecere “Ombre luminose” per chitarra solista ispirato alle opere di Enzo Prestileo
Ex Chiesa Anglicana Via Adelasia, 10 dietro stazione ferroviaria
Da giovedì a domenica ore 15,00–19,00 Ingresso libero
chiesaanglicana@gmail.com www.comune.alassio.sv.it
In collaborazione con la Galleria Sant’Agostino - Torino
Nato a Massa Lubrense, in provincia di Napoli, nel 1957, Enzo Prestileo ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Sorrento ed ha conseguito il diploma di maestro in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2004 ha allestito un’importante esposizione personale a Torino, presso la galleria Sant’Agostino (testi in catalogo di Paolo Levi, Vittorio Sgarbi e Armando Audoli). «Una biografia – sono parole di Pier Paolo Benedetto – telegrafica, scarna, la carta d’identità che rivela un pittore discreto e sostanzialmente schivo, fuori dai circuiti e dalle vetrine ampollose di un mercato confuso e traboccante di inganni. Pittore di lenta, meditata e superba tecnica che consegna le sue opere quasi con riluttanza.» Di Enzo Prestileo dice Armando Audoli: «Bagnata dalla luce speciale di Massa Lubrense e lumeggiata dal salmastro, quella di Enzo Prestileo è una pittura che spiazza: sembra iperrealistica, ma se si verifica il tasso di realismo nel dettaglio preciso, nel particolare “vero” quanto il vero, si rimane delusi e stupiti, a bocca aperta; sembra rigorosamente figurativa, ma nasconde una pura tensione idealizzante, la superba destrezza di chi sa rubare l’essenza di un soggetto, assoggettandolo e trasfigurandolo attraverso la reinvenzione pittorica della sua stessa forma esteriore. ( … ) Prestileo, interpretando a proprio modo la lunga tradizione figurativa occidentale, si lascia disinvoltamente alle spalle la novecentesca polemica – sempre, comunque, dialettica – su tradizione nata e morta, e su avanguardia nata morta; egli dissente, con radicale determinazione, in solitudine: non dialoga che con se stesso (e con i propri fantasmi), e opera con concentrata disciplina. ( … ) L’artista, quasi un mago, ci stupisce con la sua bravura nel “rifare” oggetti, persone e paesaggi, che d’incanto – all’improvviso – si materializzano ai nostri occhi, lasciandoci un indefinibile senso di smarrimento e soddisfazione. Un goccio di smarrimento, un profluvio di soddisfazione: e in effetti, bagnati dalla luce speciale di Massa e lumeggiati dal salmastro, sono belli, scopertamente belli, i lavori di Prestileo. Ma questo, oggi, può essere ancora, per molti, quasi un fastidio.»
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Gino
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La Mediterranea Arte
Da Martedi' 14 Aprile
a cura di Isabella Valente
. La rassegna comprende opere di D’Orsi, Aurisicchio, Barbella, Chiaromonte,
De Micheli, Parente, Frascione, Amendola, Tizzano,
Gemito, Amoroso, Tomati, Belliazzi, Jerace, Renda, Rossi.

Parlare di scultura napoletana fra Otto e Novecento sembra finalmente che sia quasi all’ordine del giorno, e dico ‘finalmente’, perché gli studi indirizzati a questo argomento, che più o meno dalla metà dell’ultimo decennio del secolo appena trascorso procedono con grande fatica, oggi trovano piena soddisfazione. A differenza degli anni precedenti, in cui le iniziative erano più sporadiche, soprattutto in assenza di una volontà istituzionale e accademica di disciplinare in maniera sistematica lo studio di questa materia, se esaminiamo quest’ultimo triennio, vediamo come le occasioni per parlare di scultura meridionale si siano moltiplicate...
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Gino
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Marco fantini' omnibus
PROMENADE GALLERY CONTEMPORARY ART
VLORE ALBANIA
E X Q U I S I T E C R E A T U R E S
Marco Fantini / Ziso Kamberaj a cura di / curated by Pino Bonanno

Ziso Kamberaj ''Ikona Biblike''
28 aprile – 16 maggio 2009 / opening 27th – April 6th 2009
orario galleria: mar-sab 10-19 / gallery hours: tue-sat 10am-7pm.
BULEVARDI skele uji i ftohte
afer ish turizmit Aulona I-4900 Vlore t. +39 347 728 62 03 t. +355 (0) 692912759 www.thepromenadegallery.org
info@thepromenadegallery.org
artan.shabani@gmail.com
INFORMAZIONI UTILI
Evento: E X Q U I S I T E C R E A T U R E S Orario vernissage: 28 APRILE, ore 18,00 Sede:The Promenade Gallery. Vlore Albania Indirizzo: Vlore bulevardi skele uji i ftohte Orari: dal lunedì al sabato 11 – 13 / 17 - 20; mattina su appuntamento Telefono Sede: 00355 69 29 12 759 Sito Web: www.thepromenadegallery.org Email: info@thepromenadegallery.org Curatori: Pino Bonanno Artisti: Marco Fantini | Ziso Kamberaj Tag: arte mostre Albania
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Gino
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CARTE D’ACCADEMIA
MAESTRI E ALLIEVI NEI DOCUMENTI DELL’ARCHIVIO STORICO DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI NAPOLI
Mostra documentaria, fotografica, iconografica e multimediale
Inaugurazione della Mostra :Giovedi 16 Aprile 2009,ore11 Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Napoli via Bellini,37


L’Accademia di Belle Arti di Napoli oggi è un’istituzione complessa, detentrice di un know-how peculiare, fiera di essere allocata in un monumentale edificio e proiettata verso il futuroper rispondere sempre meglio alla sua mission istituzionale di alta formazione per ciò che concerne didattica, ricerca, sperimentazione, innovazionee produzione nel campo delle arti. Tutto ciò grazie anche al grande ampliamento dell’offerta formativa e ai sempre più stretti rapporti con istituzioni pubbliche e private Ma non può esserci creatività e innovazione senza cultura e conoscenza. E’ con grande piacere, quindi, che inauguriamo la mostra Carte d’Accademia,curata da Angela Spinelli, Aurora Spinosa e Maria Antonietta Taglialatela, quale preludio “ma non solo” alla prossima riapertura dell’Archivio Storico. Se la politica culturale dell’Accademia si fonda sul promuovere la dignità dell’istituzione in ogni ambito, ciò è vero principalmente per ciò che concerne la salvaguardia e la valorizzazione del suo patrimonio. Dopo la riapertura della Galleria (2005), della Gipsoteca (2007), della Galleria del Giardino (2007), della Biblioteca (febbraio 2009), si prosegue con altri importanti obiettivi come l’ammodernamento del Teatro (2010) e la risistemazione dell’Archivio Storico, un luogo imprescindibile e privilegiato per studiare la storia delle arti nel meridione dal 1752 ad oggi. Per l’Archivio dalla metà degli anni Novanta è stato avviato una programma di riordino da parte di chi scrive e di Angela Cipriani, dal ‘99 in poi portato avanti con entusiasmo e competenza da Aurora Spinosa con Renato Ruotolo. E’ proprio lei che ha trovato la giusta sinergia con la Soprintendenza Archivistica della Campania, diretta prima da Maria Rosaria De Divitiis e poi da Maria Luisa Storchi, che ringrazio per la sensibilità e l’interesse dimostrato. Alcune carte, dunque, oggi si espongono in Galleria, accanto alle opere a cui si riferiscono, a mostrare la storia e la qualità del nostro patrimonio: carte di artisti, carte per gli artisti e,quindi, artisti che lavorano oggi con la carta e con le carte della memoria, come Umberto Manzo e Giuseppe Zevola. Una mostra, dunque fondata sulla contaminazione, privilegiando percorsi di lettura incrociati, poiché l’Accademia si muove nell’ottica di grande laboratorio didattico che connette il passato con gli artisti del futuro. Giovanna Cassese - Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli
Intervengono Pio Baldi / Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Sergio Sciarelli / Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli Giovanna Cassese / Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli Maria Luisa Storchi / Soprintendente Archivistico per la Campania Maria Rosaria de Divitiis / Direttore dell’Archivio di Stato di Napoli Aurora Spinosa / Curatrice della Galleria e dell’Archivio Storico dell’Accademia di Belle Arti di Napoli Umberto Manzo / Artista Giuseppe Zevola / Artista
Comitato scientifico-organizzativo / Giovanna Cassese, Renato Ruotolo, Maria Luisa Storchi, Angela Spinelli, Aurora Spinosa, Maria Antonietta Taglialatela, Luigi Viglione
Dal martedi al sabato dalle 10 alle 14, il venerdì dalle 14 alle 18
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Gino
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fino al 4.V.2009 Transit 1 Napoli, Madre
“Viaggi” non di piacere ma d’impegno. Sono i primi transiti della Project Room del Madre, stagione 2009/2010. Denuncia socio-politica, consapevolezza antropologica e rivoluzioni. Nell’allestimento...
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pubblicato giovedì 9 aprile 2009
Complesso paesaggio concettuale e persino museografico è quello disegnato dalla prima prova di Transit. La linea-guida del “transito” moltiplica i punti di vista nel pluri-centrismo ma l’itinerario progettuale è un percorso coerente, che crea un panorama di associazioni mentali e rende possibili inedite connessioni. Che sia nell’unire, non nel separare, l’anima del transito, è risultato evidente già nell’invasione dei manifesti urbani di Empathy di Mariangela Levita, che per un anno affiancherà le mostre della PR, connotandole di un’“immagine coordinata”. Arte “dislocata” e segnaletica, abbraccio creativo alla città martoriata che, nella manciata di secondi rubata ai vorticosi transiti quotidiani, crea un improvviso cortocircuito di autocoscienza. Non informa e non pubblicizza, il brand visivo dell’artista, ma spiazza: chiede solo “empatia” d’arte. Ricorda che gli occhi possono esistere non solo per comprare. Porta il museo nella strada, e proprio il Madre, spesso accusato di separatezza rispetto al contesto sociale. La compenetrazione nel viaggio conduce anche Domenico Antonio Mancini a ibridare le proprie simbologie culturali con quelle del duo egiziano con cui dialoga. Imponente oggetto scultoreo, l’aquila dorata di Mancini, tratta dalla bandiera dell’Egitto, sembra la macroscopica “tipicizzazione” neopop di un patriottismo esasperato. Ma, mentre la sua “solidità” si scioglie nel dissacrante contrasto col polistirolo in cui è forgiata, sfiorando un caustico kitsch, si scopre che italiani sono i colori dello stemma, e la scritta recita “Repubblica araba d’Italia”. Mordace denuncia del neocolonialismo che esautora subdolamente un popolo nel suo cuore.  Palesata, l’invadenza europea è poi snocciolata, cifre alla mano, dalla vicina grafica che freddamente svela il debito del Paese verso l’Italia. Volutamente ancor più “didascalico” è il terzo intervento dell’autore, che inserisce nell’audioguida della mostra Alighiero & Boetti, ospitata negli spazi principali del Madre, commenti sulla storia neocoloniale dei Paesi visitati da Boetti. Lontana dall’essere una “trovata”, l’opera, probabilmente la migliore della mostra, slitta in una riflessione metalinguistica che - mentre ricostituisce a cavallo del tempo un impossibile duo Mancini & Boetti parallelo alla coppia egiziana e induce nuovi sorprendenti percorsi museografici - stravolge i ruoli di “commentato” e “commentatore”, e restituisce all’arte un’attitudine conoscitiva e di denuncia. Cavalca il tempo anche la ricerca di Sherif El-Azma e Nermine El Ansari (entrambi nati al Cairo, 1975) sulle costanti archetipiche e sui mutamenti del concetto di “collettività”. Se il passato remoto o vicino del collettivo è evocato dall’anfiteatro di Pompei e dal 3d del San Paolo, il suo presente e futuro dissolversi nel “connettivo” è sanzionato dal Live at Pompei senza audience dei Pink Floyd e dai commenti del web.  Nuovi riti per nuove community, sempre meno spettatrici e sempre più attrici di “transiti” virtuali. articoli correlati L’intervista ai nuovi curatori della Project Room del Madre Mancini a Piacenza
diana gianquitto mostra visitata il 26 marzo 2009
dal 26 marzo al 4 maggio 2009 Transit 1 a cura di Adriana Rispoli, Eugenio Viola e William Wells MADRE - Museo d’Arte Donna REgina Via Settembrini, 79 (zona San Lorenzo) - 80139 Napoli Orario: da lunedì a venerdì ore 10-21; sabato e domenica ore 10-24; martedì chiuso Ingresso: intero € 7; ridotto € 3,50; lunedì ingresso libero Info: tel. +39 08119313016; www.museomadre.it
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Napoli - dal 10 al 13 aprile 2009 Primavera a Napoli…vetrina in fiore 2009 |
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CASTEL DELL'OVO vai alla scheda di questa sede
Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede |
Via Luculliana (80132) |
casteldellovo@comune.napoli.it |
www.comune.napoli.it |
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Eventi in corso nei dintorni |
In questa terza edizione, il fuoco sarà il tema dominante, filo conduttore, simbolo della creatività, che contaminerà artisticamente il mondo dell'Architettura, dell'Arte , del Design, e della Moda. |
vernissage: 10 aprile 2009. |
note: nelle sale delle Prigioni |
genere: architettura, design, arte contemporanea, serata - evento |
email: va.valerio@libero.it | |
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Ottaviano (NA) - dall'undici aprile al 31 maggio 2009 Arianna Bonamore - Orgoglio e pregiudizio |
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GRAN CAFFE' RAIA vai alla scheda di questa sede
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Via Roma 8 (80044) |
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Eventi in corso nei dintorni |
L’indagine dell’Artista romana è tutta rivolta a cercare di mettere in luce il mistero che ogni donna nasconde nel profondo della propria anima. I volti femminili, dipinti ad acrilico sulle tele, presentano chiome irrequiete, scomposte, fluttuanti nel vento, o ingabbiate in cappelli, domate in acconciature, tutte però raffigurate nella loro educata scompostezza. |
orario: Tutti i giorni eccetto mercoledì, dalle 06 alle 23 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
biglietti: ingresso libero |
vernissage: 11 aprile 2009. |
curatori: MonnaLisa Salvati |
autori: Arianna Bonamore |
telefono evento: +39 3204571690 |
note: Coordinamento Studio7.it |
genere: arte contemporanea, personale |
web: www.associazionestudio7.it | |
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Daniela ddm Di Maro & Roberto Pugliese
Ivy Noise
a cura di Mara De Falco
opening: 17 aprile ore 18.00
Dal 17 aprile al 21 maggio 2009
orari: dal martedì al venerdì ore 10.30-13.30/16.30-19.30
sabato su appuntamento
AKNEOS GALLERY
Palazzo Monte Manso di Scala
via Nilo 34
80134 Napoli
tel: +39 0815524714
email: info@akneos.com
www.akneos.com
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MAGICAL MYSTERY TOUR,
attraversamenti irregolari del creativo 1
a cura di
Massimo Bignardi e Marcella Ferro
Con i patrocini della Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune e VI Municipio della Città di Roma, MLAC Università La Sapienza Roma.
Dal 18 Aprile al 22 maggio 2009
Inaugurazione della mostra sabato 18 aprile alle ore 18.30
artisti invitati:
Antonio Ambrosino, Sabrina Casadei, Azzurra Di Tomassi, Roberto Faiola, Carmen Guadagni, Antonio Patrizio, Dario Puggioni, Anna Maria Saviano e Valerio Veneruso.
Roma
via Gabrio Serbelloni 124
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Gino
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sabato 11 aprile 2009
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I N V I T A T I O N |
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Exposition 14 avril au 2 mai 2009 / Vernissage jeudi 16 avril 2009 (17-19h) Exhibition April 14th - May 2nd, 2009 / Opening Thursday, April 16th 2009 (5-7 pm) |
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JALIL (Cuba) RODRIGUEZ (Cuba) |
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JALIL
« Mes images offrent une réalité chaotique, lourde de poésie et d'images dans des tensions conflictuelles. Leurs ailes symbolisent le besoin de trouver son propre chemin dans les confins de son environnement- et à accentuer et libérer sa véritable identité. Diverses en formes et en expressions, elles peuplent un espace désert et développent, durant le processus de peinture, des caractéristiques particulières et dynamiques... » (suite) "My pictures present a chaotic “reality”, charged with poetry and figures in conflicting tensions. Their wings symbolize the need to find ones own way in the confines of local environs – and to accentuate and liberate ones true self. Diverse in shape and expression, they populate an empty space and develop, during the process of painting, particular characteristics and dynamics..." (more) |
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RODRIGUEZ
« Une oeuvre d'art doit évoquer des idées et des émotions. Celles de Rubén Rodriguez évoquent un sentiment de plaisir incomfortable. Le corps humain, probablement le plus ancien et le plus répété des sujets artistiques, retrouve en... » (suite) " A work of art has to evoke ideas and emotions. The ones of Rodríguez evoke a feeling of uneasy pleasure. The human body, the probably oldest and most repeated subject of art, has in ..." (more)
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EXPOSITION COLLECTIVE GROUP SHOW
Pierre-Louis ACCIARI  Heidi BALMACEDA  Antoine Khalil BRIDI Jean-Pierre BRUSTIER  Mary CAPAN  Laura CASSETTI Clémentine d'ASPREMONT  David DE LA CRUZ  Mary LONERGAN Masood OMER  Ines REINGOLD-TALI  Hanna SCHERIAU Denise STOLTE  Johann WESSELS |
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GALERIE GORA presents TO WHOM IT MAY CONCERN- a novel by Priscila Uppal
3 Tuesday Evenings and 1 Saturday afternoon:Tuesday, April 14, 2009 from 6pm to 8pm Tuesday, April 21, 2009, from 6pm to 8pm Tuesday, April 28, 2009, from 6pm to 8pm Saturday, May 2, 2009 from 1pm to 3pm On our 3 Tuesday evenings, we will explore the world of the novel as it impacts us as readers. How has the creative imagination of the author sparked our own creative thoughts and imaginations? On the Saturday session, we welcome an encounter with the author herself, Priscila Uppal. Our 4 sessions will be facilitated by Dr. Norman F. Cornett, ph.d.Registration $50 (cheque payable to Galerie Gora) Information: art@gallerygora.com |
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Pour en savoir plus sur les artistes/ To learn more about the artists Pour plus d'informations, contactez / For more information, please contact: art@gallerygora.com |
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Galerie Gora 279 Sherbrooke Ouest, #205 Montréal, Canada H2X 1Y2 Métro Place-des-arts, sortie Bleury Tél: (514) 879-9694 Fax: (514) 879-0164 art@gallerygora.com www.gallerygora.com
Nous sommes situés au centre-ville de Montréal, au coeur du quartier culturel et des affaires, au 279 Sherbrooke Ouest, au coin de l'avenue du Parc et Bleury. La galerie se trouve au second étage. Métro : nous sommes situés à 2 minutes du métro Place des arts (sortie Bleury). Stationnement : nous sommes situés à 2 minutes du stationnement sur la rue Bleury. Le stationnement est à $5 après 17h et durant la fin de semaine. Stationnement : nous sommes situés à 2 minutes du stationnement municipal au coin de President Kennedy et Bleury.
We are located in downtown Montreal in the heart of the cultural and business district at 279 Sherbrooke West, at the corner of Park Avenue and Bleury. The gallery is on the 2nd floor Metro : Two minutes from the Place-des-Arts Metro (exit Bleury) Parking : Two minutes away from the parking lot on Bleury. $5 after 5pm and on weekends. Parking : Two minutes away from the parking lot on the corner of President Kennedy and Bleury. | |
Pour se désabonner, envoyez à To unsubscribe, send to: unsubscribe@gallerygora.com (Seule l'adresse de retour compte, message sera ignoré Only return address counts, message ignored) Galerie Gora 279 Sherbrooke Ouest, #205, Montréal, Québec, Canada H2X 1Y2 Métro Place-des-arts, sortie Bleury exit Téléphone: (514) 879-9694 Fax: (514) 879-0164 art@gallerygora.com www.gallerygora.com Commentaires?/Comments? Stages a la galerie Gora / Internships at Gallery Gora Heures d'ouverture: lundi-vendredi, 10h-17h et sur rendez-vous Opening Hours: Monday-Friday, 10am-5pm and on appointment Problèmes pour visualiser cette page ? Problems visualizing this page? |
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Gino
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Nuova edizione del MIART a Milano

MIART 09
A MiArt, in scena dal 17 al 20 Aprile, convegni ed incontri, con ospiti prestigiosi. Venerdì 17, Nuove forme di collezionismo sociale, a cura di L. Garbarino e G. Di Pietrantonio: intervengono i collezionisti Joseph Dalle Nogare, Maurizio Morra Greco, Stefano e Raffaella Sciarretta, Tommaso e Giuliana Setari, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e i direttori di museo: Ludovico Pratesi, Letizia Ragaglia, Marina Pugliese, Marco Bazzini. Nella giornata di sabato, in Sala Bolaffio, l'Università IULM è promotrice dell'incontro Vieni a Milano perché. Turismo e creatività: con Alberto Abruzzese dialogano Linus, Gian Carlo Soresina, Davide Oldani, Maurizio Galimberti, Paolo Rosa. Aprono i lavori Michela Vittoria Brambilla e Massimiliano Orsatti; modera Mauro Ferraresi; a seguire, tavola rotonda con Alberto Abruzzese, Manuela De Carlo, Mauro Ferraresi, Andrea Pollarini, Davide Rampello. Ancora sabato, in Sala Asia, presentazione del Tomo II dell' Archivio Generale di Concetto Pozzati, a cura di Maretti Ed.; Street without walls, a cura di Chiara Canali; infine dibattito organizzato da NABA, The Collecting Display, con Nico Dockx, Emilio e Stefania Giorgi, Hans Ulrich Obrist, a cura di Marco Scotini e Maurizio Bortolotti. Domenica 19, Quijote tra Sogno e Realtà. Intervengono Sergio Givone, Alessandro Bergonzoni, Mimmo Paladino, Aldo Nove. Modera G. di Pietrantonio, a cura di Parallelo 42. A seguire, proiezione del film Quijote di M. Paladino. Presso lo spazio IULM, ogni giorno una conversazione condotta da Matteo Brega: con Sergio Gaddi, Chiara Canali e Julian Jaramillo.
MiArt Art Now! 17 - 20 Aprile 2009 Inaugurazione: giovedì 16 aprile, su invito fieramilanocity, Milano, pad. 3-4
Segreteria Organizzativa MiArt - Fiera Milano International, via Varesina, 76 - 20156 Milano Telefono + 39 02 48550312 / Fax +39 0248550420 miart@fmi.it - www.miart.it
UFFICIO STAMPA MIART: Maria Grazia Vernuccio - Responsabile: Tel: +39 0248550474 / Mob: +39 3351282864 / e-mail: mg_vernuccio@libero.it; press_miart@fmi.it Equipe Milano srl - Valentina Sartorio: Tel:+39 0234538354 / valentina.sartorio@equipemilano.com
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Gino
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Scultori a Napoli Tra 800 e 900A cura di Isabella Valente Parlare di scultura napoletana fra Otto e Novecento sembra finalmente che sia quasi all'ordine del giorno, e dico -finalmente', perche' gli studi indirizzati a questo argomento, che piu' o meno dalla metà dell'ultimo decennio del secolo appena trascorso procedono con grande fatica, oggi trovano piena soddisfazione. A differenza degli anni precedenti, in cui le iniziative erano piu' sporadiche, soprattutto in assenza di una volontà istituzionale e accademica di disciplinare in maniera sistematica lo studio di questa materia, se esaminiamo quest'ultimo triennio, vediamo come le occasioni per parlare di scultura meridionale si siano moltiplicate. A cominciare dalla donazione, con conseguente esposizione e catalogo, di un nucleo di gessi di Francesco Jerace al Comune di Polistena, paese natio dello scultore ottocentesco, da parte degli eredi . L'anno seguente, 2007, e' stata la volta di Giuseppe Renda, tornato all'attenzione grazie alla donazione al Comune di Napoli di un gruppo di lavori anche in questo caso ad opera dei discendenti dello scultore calabrese, cui sono seguiti mostra e catalogo . Negli ultimi mesi del 2008 la Pinacoteca Provinciale di Bari ha acquisito una serie di gessi di Gaetano Stella, scultore barese del primo Novecento: alla conoscenza dell'artista hanno poi contribuito un'esposizione con relativo catalogo e successivamente una monografia dell'intera sua opera . È di recente pubblicazione il volume di Christine Farese Sperken sulla scultura monumentale in Puglia nei secoli XIX e XX ; risale, invece, soltanto a pochi giorni fa l'inaugurazione dell'esposizione di Vincenzo Gemito, organizzata dal Polo Museale napoletano al Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes . L'apertura della mostra in oggetto che si terrà nei locali della galleria di Napoli -La Mediterranea arte - di Saverio Ammendola , dedicata ad alcuni scultori a cavallo fra Otto e Novecento in ambito napoletano, e', dunque, un evento che ha una duplice valenza: da una parte la rilevanza storica degli artisti e delle opere; dall'altra la conferma del rinnovato interesse per la scultura meridionale anche in ambito collezionistico. Cio' significa che se da un certo tempo gli studi stanno rivalutando il mondo della scultura almeno in quei cento anni che vanno dalla metà dell'Ottocento al secondo dopoguerra, il collezionismo contemporaneo, che ha sempre accordato le sue preferenze alla pittura, sta ora aprendosi anche in direzione delle opere plastiche. La mostra che oggi e' costituita in massima parte da un nucleo di opere proveniente dalla privata raccolta di Nino Rapicavoli (Chines Collection), appassionato collezionista d'origine siciliana,e da opere provenienti da altre raccolte private. La rassegna comprende opere di D'Orsi, Aurisicchio, Barbella, Chiaromonte, De Micheli, Parente, Frascione, Amendola, Tizzano, Gemito, Amoroso, Tomati, Belliazzi, Jerace, Renda, Rossi. La mostra e' stata curata da Isabella Valente con saggio su catalogo e allestita da Anna Lucia Cagnazzi. La Mediterranea arte via Carlo de Cesare, 60 - Napoli Orari 11-13,30 /17- 19,30 Chiusi la domenica Ingresso libero
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Gino
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Alex Turco
Penso all'arte come stile di vita
In occasione dell'evento piu' importante della città, il -SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE DI MILANO-, Alex Turco organizza la sua prima grande mostra personale ideando un progetto originale e di grande impatto, capace di armonizzare appieno la volontà di presentare elegantemente i propri prodotti e di proporli tramite una struttura di vendita temporanea.
La location scelta e' lo -Spazio Borgonuovo-, una delle strutture polifunzionali piu' importanti di Milano per la sua posizione centralissima (a poche decine di metri da via Montenapoleone) e per la facilità di modulazione degli spazi. Lo spazio si vestirà per l'occasione in un originalissimo -temporary store firmato Alex Turco-.
L'obiettivo primario di Alex Turco, ormai conosciuto art designer, e' quello di presentare tutto il suo percorso di crescita artistico/concettuale, dalla sua nascita ad oggi ed illustrare la sua visione e sogno per il futuro. Il percorso della mostra:
dal passato e presente: FASHION PANELS + ONLY 1 + CUBES & TABLES
al futuro: I-TECH un progetto che abbraccia il mondo della tecnologia permeandola d'arte, tramite la rivisitazione innovativa di lap tops e smart phones. IT'S CRIS BAGS una collezione di borse lussuose realizzate in pitone e fibra ottica, impreziosite dalla trasposizione delle icone artistiche celebrate da Alex Turco.
L'intero progetto sarà supportato da comunicazioni media e iniziative di below the line Oltre ad una campagna di comunicazione sui principali mezzi di stampa, e' stata ideata una singolare azione di -viral marketing- che ha come obiettivo una -contaminazione cittadina- con il soggetto GOLD SHOW (il piu' apprezzato da sempre tra gli art works di Alex e simbolo della manifestazione in tutte le sue forme). La -contaminazione- avrà inizio nel periodo antecedente e durerà per tutto il periodo della mostra.
Borgonuovo Eventi via Borgonuovo, 1 - Milano Orario: tutti i giorni 10-22 Ingresso libero
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Gino
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Festival Culture Giovani
XIV Edizione
Anche quest'anno Salerno ospita -Linea d'Ombra-Festival Culture Giovani-, progetto ideato e diretto da Peppe D'Antonio, giunto alla quattordicesima edizione. Il tema madre dell'appuntamento che coinvolgerà cittadini campani e turisti dal 14 al 19 aprile 2009 e' il caos: nel cinema, nella letteratura, nella musica, nel teatro, e nelle arti performative.
Anche quest'anno Salerno ospita -Linea d'Ombra-Festival Culture Giovani-,progetto ideato e diretto da Peppe D'Antonio, giunto alla quattordicesima edizione. Il tema madre dell'appuntamento che coinvolgerà cittadini campani e turisti dal 14 al 19 aprile 2009 e' il caos: nel cinema, nella letteratura, nella musica, nel teatro, e nelle arti performative.
Evento cult della primavera campana, come da tradizione ormai da 14 anni, -Linea d'Ombra-Festival Culture Giovani- e' anche una speciale occasione di incontro/confronto tra persone, luoghi, esperienze, che rendono Salerno meta della creatività giovanile. Il festival si sviluppa all'interno del centro storico della città e diventa possibilità di crescita del territorio, coinvolgendo alcune delle realtà piu' avanzate nel campo dell'arte e dello spettacolo.
Le location che ospitano l'edizione intitolata al caos sono il teatro Augusteo, la Chiesa dell'Addolorata, il Complesso monumentale di Santa Sofia, la Galleria d'arte Paola Verrengia e il Palazzo Genovese. Per 6 giorni il festival presenta proiezioni, concerti, dj set, spettacoli teatrali, reading, incontri, seminari, performance, anteprime e una fantasiosa Notte delle Catastrofi, maratona notturna di sette proiezioni con premio finale.
Il festival e' organizzato dal Comune di Salerno, co-finanziato dall'Unione Europea, dalla Regione Campania (POR Campania 2007-2013), dalla Provincia di Salerno, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Direzione per il Cinema, dalla Camera di Commercio di Salerno e dalla Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana
Proiezioni in anteprima per l'Italia di film inglesi, islandesi, svedesi, ceki e tedeschi per -Passaggi d'Europa- - 6 film di autori europei all'opera prima o seconda - e -CortoEuropa- - 22 corti di autori italiani ed europei.
La retrospettiva FocusCaos (Tarantino/Cronenberg/Greenaway); le proiezioni - fuori concorso - di -Beket- di Davide Manuli e -Tutta colpa di Giuda- di Davide Ferrario, oltre a quella di -Gomorra- di Matteo Garrone per studenti del territorio. L'incontro-concerto in apertura con Enrico de Angelis e Teresa De Sio e KaosKoncerto, progetto inedito di Enzo Avitabile & Bottari con ospiti Manu Dibango e Stefan Betke aka Pole, a chiusura di cartellone. I dj-set notturni con Akufen, Jahcoozi, Alessio Bertallot e Kangding Ray per i -Social Network-. Spettacoli senza rete con Alessandro Bergonzoni, Lenz Rifrazioni, Teatro Potlach e La Contrabbanda. Il caffe' letterario di Virella Granese con i reading di Diego De Silva, Hamid Ziarati, Rosaria Capacchione tra opere in plastica dell'artista Ciffo; conversazioni-creative su -Che cos'e' il Caos (?)- con Umberto Curi, Tito Tonietti e Achille Bonito Oliva. Una ricca -Notte delle Catastrofi- (cinematografiche) - maratona notturna di 7 proiezioni, con premio finale - e un workshop a cura di Giuseppe Laganà sulla stop-motion con elaborazione finale di un soggetto originale. Se non bastasse, nel menu' intellettivo e d'intrattenimento della XIV edizione di Linea d'Ombra-Festival Culture Giovani di Salerno, diretto da Peppe D'Antonio - da quest'anno affiancato da Gianluca De Falco e Agostino Riitano - ci sono gli ospiti che ritireranno i Premi Linea d'Ombra 2009: gli attori Valentina Lodovini e Michele Riondino e il regista Massimo Venier. Infine due affascinanti stage con il cineasta Davide Ferrario e con l'attore Fabio De Luigi, che faranno della manifestazione un evento cult della primavera, confermando Salerno meta della creatività giovanile.
Sul tema-provocazione del caos, nelle 4 sezioni in cui e' suddiviso il festival, dal 14 al 19 aprile 2009 il pubblico potrà assaggiare lungometraggi provenienti da tutta Europa in anteprima nazionale. Nottetempo potrà lasciarsi andare ai ritmi electro, dub, hip hop, minimal e techno. Potrà farsi proteggere da opere d'arte in plastica ascoltando pagine di romanzi e assonanze poetiche d'attualità. Potrà ridere e stupirsi -Nel- e con il mondo del Premio UBU 2008 Alessandro Bergonzoni, con le metamorfosi di Lenz Rifrazioni e con le spericolate invenzioni stradali dei Potlach, fra cantastorie, fiori, burattini, nastri rossi cinesi, Nino Rota e ballerine.
Per 6 giorni, allora, il festival che dal 1994 raduna a Salerno giovani dall'Italia e dall'estero alla ricerca di contenuti contemporanei, avrà come location ideali il teatro Augusteo, la Chiesa dell'Addolorata, il Complesso monumentale di Santa Sofia, la Galleria d'arte Paola Verrengia, il Teatro delle Arti e il Palazzo Genovese.
Il festival e' organizzato dal Comune di Salerno, co-finanziato dall'Unione Europea, dalla Regione Campania, dalla Provincia di Salerno, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Direzione per il Cinema, dalla Camera di Commercio di Salerno e dalla Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana.
Media partner: Radio KissKiss Italia e Left.
Informazioni e programma: Linea d'Ombra-Festival Culture Giovani - Via Trotula De Ruggiero 24 - 84121 Salerno - Italia Tel . +39 089 662565 Fax +39 089 662566 - http://www.festivalculturegiovani.it
Complesso Monumentale di S. Sofia Largo Abate Conforti - Salerno
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"40 C/Arte Napoletane"
18 Aprile 2009 ore 18:00 a 30 Aprile 2009 ore 19:00 Luogo: Galleria Merliani 137 Organizzato e curato da: gianni nappa: inaugurazione 18 aprile ore 18,00 Descrizione evento itinerante
18/30 aprile Napoli Galleria Merliani 137
artisti e carte: Carte ORO (full)
Asso - Stefania Colizzi / Due - Remo Romagnuolo / Tre - Alfredo Avagliano / Quattro - Gianni Nappa / Cinque - Miriam Maddalena / Sei - Ena Villani / Sette - Marilena Mercogliano/ Otto - Lisa Burelli / Nove - Vincenza Spiridione / Dieci - Barbara Yulak Roos
Carte COPPE (full)
Asso - Loredana Alfieri / Due - Antonio N. Ciervo / Tre - Ilaria Mugnaini / Quattro - Luca Ferrara / Cinque - Loredana Alfieri / Sei - Paolo Granato / Sette -Art Manjù / Otto - Luigi Montefoschi / Nove - Vincenzo Rea / Dieci - Mirella Orlandini
Carte SPADE (full)
Asso - Pasquale Gatta / Due - Assunta Improta / Tre - Massimiliano Lattanzi / Quattro - Patrizia Giusti / Cinque - Marilisa Mazza / Sei - Ciro Balzano / Sette - Gilberto Galasso / Otto - Gianpaolo Cono / Nove - Chantal Lora / Dieci - Fortunato Danise
Carte BASTONI (full)
Asso - Gabriella Russo / Due - Enzo Sensibile / Tre - Peppe Esposito / Quattro - Adolfo Castelluccio/ Cinque - Anita Manachino / Sei - Massimo Maisto/ Sette - Generoso Iorio/ Otto - Giuliana Esposito / Nove - Raffaele Miscione / Dieci - Farncesco S. Biondi
Vedi altri dettagli e RSVP su TafArt/Tough Art Finality:
http://tafart.ning.com/events/event/show?id=3160301%3AEvent%3A656&xgi=5a1QTKc
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Gino
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I giovani e l'arte: 11 opere raccontano
Opere d'arte di proprieta' dei Giovani Imprenditori
I giovani e l'arte: 11 opere raccontano e' la mostra organizzata dai Giovani Imprenditori di Confindustria presso la First Gallery di Roma, una delle gallerie emergenti nel mondo dell'arte con la quale il Movimento dei Giovani collabora ormai da due anni. Alla mostra, saranno esposte le opere d'arte di proprietà dei Giovani Imprenditori acquistate dal 1998 ad oggi.
Nel 1998, in occasione dell'annuale Convegno nazionale di Capri, l'allora Presidente dei Giovani Imprenditori Emma Marcegaglia, decise di commissionare un'opera d'arte rappresentativa del tema dibattuto; nacque cosi' il connubio tra Giovani Imprenditori ed arte.
Da allora, la tradizione e' stata portata avanti ininterrottamente dai Presidenti che si sono avvicendati e le opere d'arte di Mimmo Paladino, Cristiano Pintaldi, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Nicola De Maria, Giovanni Frangi, Velasco, Salvatore Garau, Bernardo Siciliano, Alessandro Busci, Massimiliano Alioto, di proprietà del Movimento dei Giovani Imprenditori di Confindustria, sono state utilizzate, nel corso degli anni, come immagini evocative dei temi affrontati negli ultimi 11 Convegni di Capri.
Inaugurazione giovedi 16 Aprile ore 18
First Gallery Via Margutta 14 Roma da martedi' a sabato ore 11-19 chiuso domenica e lunedi ingresso libero
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Gino
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Giovanni Ricciardi
Tutto nel nuovo - Tutto di nuovo 1996/2008
Domus Artis e' lieta di presentare Tutto nel nuovo - Tutto di Nuovo, esposizione personale del pittore napoletano Giovanni Ricciardi, con il patrocinio della regione Campania, della Provincia di Napoli e del Comune di Napoli. In mostra circa cinquanta opere che ricostruiscono, nella Sala delle Terrazze di Castel dell'Ovo, l'articolato percorso del giovane artista. Partito da una formazione accademica, Ricciardi ha sviluppato un linguaggio personale e ricercato, fondato sull'eleganza del segno grafico e sul senso del colore, che dai toni profondi e dalle larghe campiture delle prime opere giunge a cromie accese e brillanti di significativa tendenza pop.
La sua attitudine alla sperimentazione lo ha condotto a una originale contaminazione di tecniche e materie, evidente soprattutto nei dipinti in cui la tradizionale esecuzione ad olio si combina con elementi eterogenei come vetro, merletto, proiettili e sagome di metallo. Una ricerca artistica tesa al senso profondo dell'ambiente e degli oggetti, sottolineata dalle opere della serie Bit in cui gli elementi naturali, spesso animati da tinte vivaci e insolite, sono percorsi da inquietanti vuoti. La mostra sarà introdotta da una performance dell'artista.
Note Biografiche: Giovanni Ricciardi e' nato nel 1977 a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Dal 2003 vive e lavora a Milano. Nel 2007 riceve la nomina di ''Patafisico'' dal Rettore dell'Istitutum Pataphysicum Partenopeo di Napoli, Mario Persico. Nel 2008 gli viene conferita la seconda nomina di patafisico dal Decollage de Pataphysique di San Paolo in Brasile, fonda a Milano, insieme ad un gruppo di artisti, l'Autoclave di Estrazioni Patafisiche (nuovo centro studi patadiagnostici mediolanense) di cui viene eletto Reggente e infine riceve la nomina di Anfiteota Propagatore del Colle'ge e Commendatore Squisito dell'Ordine della Grande Giduglia dal Colle'ge de Pataphysique di Parigi. Nel 2003 ottiene la direzione artistica di Mare dei Popoli, periodico di ricerca estetica e cultura dei popoli arabo-islamici, pubblicato a Napoli (Edizioni Ritualia).
Vernissage: giovedi' 16 aprile 2009 ore 17,30
Castel dell'Ovo via Caracciolo di Bella (Borgo Marinari) - Napoli Dal lunedi' al sabato ore 10,30 - 18,00, domenica ore 10,30 - 14,00
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Gino
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Carte d'Accademia
Mostra documentaria fotografica iconografica e multimediale
a cura di Angela Spinelli, Aurora Spinosa e Maria Antonietta Tagliatatela
Giovedi' 16 aprile p.v., alle ore 11, per la XI Settimana della Cultura indetta dal Ministero per i Beni Culturali, l'Accademia di Belle Arti di Napoli - presieduta da Sergio Sciarelli e diretta da Giovanna Cassese - e la Soprintendenza Archivistica per la Campania - diretta da Maria Luisa Storchi - presentano una mostra documentaria dal titolo "Carte d'Accademia. Maestri e allievi nei documenti dell'Archivio Storico dell'Accademia di Belle Arti di Napoli".
La mostra, a cura di Angela Spinelli, Aurora Spinosa e Maria Antonietta Tagliatatela, mette a fuoco il lavoro di tutela e valorizzazione svolto dall'Accademia nella persona della curatrice Aurora Spinosa in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica per la Campania nell'intento comune di renderne fruibili le preziose carte che studiosi nazionali e internazionali, numerosi, chiedono di consultare.
L'esposizione presenta al pubblico, negli spazi della Galleria dell'Accademia, una selezione di originali carte d'archivio che raccontano la storia dell'Accademia, dei suoi artisti e del suo patrimonio, nonche' le relazioni dell'istituzione con la città tra la fine del Settecento e la prima metà del Novecento. Alcune fotografie degli anni Venti, di recente recuperate, restituiscono alla memoria gli ambienti che ospitavano le Scuole di pittura, mentre altre degli inizi degli anni Cinquanta mostrano la disposizione delle sale sia della Galleria ai tempi della mostra del bicentenario della fondazione dell'Accademia, sia del teatro (prima dei restauri che nel tempo ne hanno modificato la struttura). Il percorso evidenzia la stretta connessione tra i documenti archivistici e le opere esposte, e si conclude nella sala del secondo Novecento dove, per l'occasione, sono presenti le installazione delle opere di Umberto Manzo e Giuseppe Zevola, un tempo allievi dell'Accademia, oggi artisti di risonanza internazionale che, in un gioco dei rimandi della memoria, ciascuno attraverso una personalissima e originale ricerca, danno al processo creativo un contributo capace di coinvolgere nel suo divenire lo spettatore. Un video, realizzato dagli allievi dei corsi di Video Installazione e di Elaborazione digitale dell'immagine, tenuti in Accademia dai docenti Luigi Moio e Luca Sivelli, ripercorre immagini tratte dagli archivi, documentari e fotografici, e dalla storia contemporanea, che nel loro scorrere lento o convulso, svelano e raccontano la vita dell'Accademia, aprendo nuovi e inaspettati scenari dell'immaginazione.
Ufficio stampa, Paola de Ciuceis 348.2602421 stampa@accademiadinapoli.it
Opening 16 aprile ore 11 Intervengono: Pio Baldi, Direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Campania Sergio Sciarelli, Presidente dell'Accademia di Belle Arti di Napoli Giovanna Cassese, Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Napoli Maria Luisa Storchi, Soprintendente Archivistico per la Campania Maria Luisa De Divitiis, Direttore dell'Archivio di Stato di Napoli Aurora Spinosa, Curatore della Galleria e dell'Archivio Storico dell'Accademia di Belle Arti Gli artisti Umberto manzo e Giuseppe Zevola
Accademia di Belle Arti via Costantinopoli, 107 - Napoli Dal martedi al sabato dalle 10 alle 14, il venerdi' dalle 14 alle 18
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Gino
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New italian epic
Collettiva
Nella penisola sta accadendo qualcosa: negli ultimi anni lavori di alcuni autori si sono attratti e incontrati fino a formare una vasta nebulosa, un campo elettrostatico che riguarda la ricerca plastica. NEW ITALIAN EPIC non e' un'asserzione ma un dialogo fra opere diverse, costruite su un sentire comune, basato su di una rinnovata fiducia nell'oggetto e nella capacità di inserirlo attivamente nello spazio per una pratica di resistenza. Nella codificazione di un linguaggio differente, ci troviamo dinanzi ad una ricerca che nasce da un gioco tra continuità e rotture e pertanto volta ad un confronto critico e dialettico con la tradizione. A conferma della sua natura aperta, il dialogo si evolve e modifica rispondendo alle varie sollecitazioni: a dispetto dell'attuale crisi vi e' la necessità di elaborare una risposta si' perturbativa ma fondativa, che immagini un diverso atteggiamento nei confronti del futuro prossimo.
Al di là dei segni espressivi comunque, gli autori invitati a NEW ITALIAN EPIC esprimono un forte senso di responsabilità nella realizzazione dei loro assunti plastici, un'etica che, memore di un profondo cambiamento in atto, estromette di fatto artisti stanchi di passioni tristi o giochini tardo-postmoderni.
La rassegna si ispira al libro redatto dal collettivo Wu Ming e prende avvio dal progetto curatoriale SOFT CELL che, ideato presso la GC. AC di Monfalcone, ha poi trovato un correlato approfondimento nell'omonima pubblicazione uscita lo scorso novembre.
Opere di: Roberto Ago, Giorgio Andreatta Calo', Francesco Arena, Sergio Avveduti, Michele Bazzana, Riccardo Benassi, Riccardo Beretta, Davide Bertocchi, Luca Bolognesi, Sergio Breviario, Pierluigi Calignano, Stefano Calligaro, David Casini, Alice Cattaneo, Cristian Chironi, Francesca Conchieri, Alessandro Dal Pont, Elenia De Pedro, Cleo Fariselli, Ettore Favini, Lucie Fontaine, Luca Francesconi, Andreas Golinski, Paolo Gonzato, invernomuto, Andrea Kvas, Filippo La Vaccara, Sergio Limonta, Federico Maddalozzo, Domenico Antonio Mancini, Dacia Manto, Andrea Mastrovito, Enrico Morsiani, Nemania, Alessandro Piangiamore, Luigi Presicce, Davide Rivalta, Pietro Roccasalva, Stefano Romano, Matteo Rubbi, Anila Rubiku, Davide Savorani, Sissi, Nicola Toffolini, Alice Tomaselli, Simone Tosca, Nico Vascellari, Mauro Vignando, T- Yong Chung...
Testo critico di Andrea Bruciati
Opening 16 aprile ore 18.30
Brown project space via Bartolomeo Eustachi 3 Orario: martedi', giovedi' e sabato dalle 16 alle 19 o su appuntamento
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Gino
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Saverio Polloni
Beautiful
: una nuova straordinaria galleria di -ritratti- di Saverio Polloni. 30 ritratti di animali, dipinti dall'artista come sempre a grandezza naturale e con la maestria tecnica che lo hanno posto ai vertici della pittura figurativa italiana, presentati dalla Galleria Lodi di Milano dal 16 Aprile 2009. Titolo ironico Beautiful in quanto i soggetti rappresentati in questa serie di opere non corrispondono esattamente ai canoni estetici della bellezza consolidati nel sentito comune.
Cos'e' la bellezza? Si puo' definire? Il primo fu Platone, per il quale alla bellezza -tocco' il privilegio di d'essere la piu' evidente e la piu' amabile-. La filosofia, dunque, si concentra sul significato di -bello- e molte sono le interpretazioni del suo significato. In tal modo scopriamo che prima del sec. XVIII il bello non coincideva con il dato estetico, era altro: il bene, il vero, la simmetria, il dato sensibile, la perfezione espressiva.
Ed il bello non esiste senza il suo opposto: il brutto, che rafforza il concetto di bellezza, conferendole risalto al massimo grado. Bello, beau, schön, beautiful infine, come sottile passaggio tra i concetti. Ed ecco scaturire una mostra, organizzata dalla Galleria Silvano Lodi a partire del 16 aprile 2009 sino alla fine di maggio, dedicata al Beautiful, come appare nelle 30 opere di Saverio Polloni e all'ironico confine tra bello - brutto, che unisce dato estetico con la capacità di uno sguardo oltre le categorie di pensiero, applicate al soggetto degli animali.
Ancora una volta l'arte di Saverio Polloni, artista conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, che ha esposto a Milano, Seychelles, Montecarlo, Londra, Bruxelles, Maastricht, esprime un punto di vista nuovo, inconsueto. Ed attraverso una somma maestria, fatta di anni di perfezionamento, che si traduce nelle velature sottili e ripetute, possiamo leggere gli animali che popolano l'orizzonte del beautiful. Ancora una volta nei soggetti prediletti da Polloni si capovolgono concetti e convenzioni: beautiful diviene un pretesto che ammanta l'idea del brutto.
Infatti, il Tarsio, il Lemure, l'Iguana, il Condor ci si chiede, sono da considerare veramente brutti? O la bellezza emerge dalla presunta bruttezza? La risposta si puo' ricercare nei significati filosofici di bellezza, come il bene, il vero, la simmetria, il dato sensibile, la perfezione espressiva. Connaturati, tutti, all'arte di sublime maestria di Saverio Polloni.
Inaugurazione 16 aprile dalle ore 19
Galleria Silvano Lodi via San Primo, 6 - Milano Orario: da lunedi' a venerdi' dalle 10 alle 19 orario continuato, sabato su appuntamento Ingresso libero
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Gino
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Mathelda Balatresi
Guerra e anima
a cura di Joanna Irena Wrobel, Maria Antonietta Roselli
Presentazione: Enzo Battarra
Artista dei silenzi, del tempo sospeso, delle immagini impalpabili, rarefatte e delicate, dal tratto leggero nel segno, ma forti nel messaggio che trasmettono. Pittrice colta e sensibile, in perenne contrasto tra - essere - e - esistere - senza perdere mai la propria identità artistica. Mathelda Balatresi si presenta al pubblico napoletano con un ciclo di opere intitolato - Guerra e Anima -. La mostra sarà inaugurata giovedi' 16 aprile, alle ore 18, presso lo Studio - Le Muse - e sarà visitabile fino al 14 maggio 2009. La rassegna comprende una serie di opere, che spaziano dai disegni alla pittura, per finire con un' insolita installazione.
La mostra si apre con una ricca serie di disegni legati a due cicli del passato artistico della Balatresi: - Buoni e Cattivi - e le - Mine in fiore -, di cui alcune immagini, selezionate da Achille Bonito Oliva e Alessandro Mendini, sono presenti nella stazione Materdei della Metropolitana Collinare.
Il tratto deciso e spesso monocromo dei disegni, tesse il complesso racconto sui Buoni e Cattivi. Segni che precedono la costruzione del senso, le linee essenziali dei volti umani che tentano di condurci alla piu' profonda aspirazione dell' arte ( e di ogni artista ): far sentire. Far riflettere, cercando di decifrare le piccole tracce di espressione in quelle maschere mute. Scoprire cosa si cela dietro i loro silenzi. Piccoli fogli strappati da chi sa quali quaderni formano l' opera - Mine in fiore -. Una moltitudine di piccoli puzzle di carta si riempiono di delicati e improbabili fiori color pastello. Chi sa quale terra incontaminata ha generato le meraviglie della natura che diventano le piante dell' apocalisse: i fiori di mina. Delizia per gli occhi e lo strazio dell' anima.
Di quell' anima che Mathelda Balatresi non vorrebbe mai un - anima persa -, anche se spesso imprigionata in un corpo che diventa una gabbia. Un' anima, che per lei, e' una forza e principio vitale, un impercettibile soffio del vento divino che da vita ad un corpo sensibile. Una serie di oli su tela, sono le - Anime -, spesso rappresentate nel momento dell' allontanamento dal corpo. Le anime che erano lo spirito, diventano aria.
Le anime in continua lotta con un mondo di oggi, violento e crudele. Il mondo travolto da tante guerre generate dall' umanità alla deriva, in contrasto continuo con la propria natura, con le leggi morali e gli imperativi della ragione, dove il male non troverà mai il perdono e dove l' anima pura rimarrà sempre smarrita.
vernissage: giovedi' 16 aprile 2009, ore 18.00
Studio Arti e Decorazione Le Muse via Toledo, 272 - Napoli Da lunedi' a venerdi' ore 17-20 Ingresso libero
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Gino
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giovedì 16 aprile 2009
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Felice Garofano
17 aprile 2009 ore 18
Castello Baronale Galleria Museo di Acerra
Ci sono cose inquietanti intorno a noi, cose visibili e invisibili, possibili
e impossibili.
E intrecci di storie, spazi- tempi che si legano come stringhe, personaggi che entrano ed escono da una dimensione all’altra, fanno irruzione in una storia- altra e ne escono, puri e immemori dei disastri che causano, puri e immemori come un dio indifferente e senza amore.
Gli umani stanno. E di niente si accorgono. Solo lievi soffi d’aria avvertono e lampi di luce. E improvvisi mutamenti dei cieli percepiscono e brividi della materia che d’un tratto si torce e si riplasma.
Gli umani stanno, piccoli e limitati, specie arrogante e presuntuosa che di tutto cerca una spiegazione e tutto pensa di controllare: i voli degli uccelli e i canti d’amore delle balene, i salti dei busoni e la tragedia infinita della materia, le armonie dei colori e i gialli pastello delle sinfonie.
D’un tratto è la vertigine. D’un tratto ti accorgi che hai bisogno di altro per capire l’eterna tragedia della morte.
Che tutto muove e tutto in/scena e si nasconde, essenziale e superflua, necessaria e barocca, al fondo di tutto.
La Morte.
Mut/azione che felice vien danzando per voli e atterraggi e gioiosa e fulminea si intromette nella noiosa realtà degli umani. E li sconvolge e li assolutizza bloccati negli usati gesti quotidiani.
E storia diventa, tragedia o gioco o collage di assurdi, poco importa. Proprio come fa la pittura o la fotografia.
E allora hai bisogno d’altro per cogliere almeno l’ombra della morte; devi gridare: Alchimie! Alchimie! e mimare sulle tele o nelle foto i capricci della Muta/zione delle mutazioni.
Mimarla per aggiunte e sottrazioni, per sconvolgimenti e per sparigli oppure per stasi ed imbalsamazioni.
È quello che avviene nelle opere di Felice Garofano, foto e tele, dove il fantastico racconta cose improbabili, e allora sono manichini in galleria, donne che volano sulle città, pesci che nuotano nel cielo.
E sono racconti minimi, messa in scena di situazioni normali, forme d’aria e di luce con colori sempre troppo incongrui in cui, improvvisamente, alla fine irrompe la sofferenza e il dolore.
E Vesuvi come uniche forme del pianeta, vesuvi terribili quanto è terribile la decorazione. Vesuvi smussati che non eruttano niente perché tutto è già stato eruttato e il male e il magma e la distruzione son tutti già esplanati in un paesaggio apogalattico.
Sono appunti da un altro mondo, messaggi in bottiglia erosi dal tempo.
Sembra che tutto sia stato consumato: il tempo e le rappresentazioni, velate come si velano i morti. Morti per inedia o per omicidi, per assenza di etica e di prospettive.
È un mondo, quello di Felice Garofano, che ha raggiunto l’entropia, l’appiattimento delle passioni e delle volizioni.
Restano solo i gialli e i blu, i gialli dei deserti e i blu di un mare sconfinato.
Ed emergono le sabbie che catturano i colori e danno loro la dignità rituale che solo la materia ha. Sabbie aliene che racchiudono la memoria e la storia e diventano esse stesse racconto e pietas, sussurro di dolore e dignità ribelle.
Pietro P. Daniele
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Gino
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giovedì 16 aprile 2009
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via dei mille 60, napoli tel. +39.081.7958604-05 fax. +39.081.7958608 info@palazzoartinapoli.net www.palazzoartinapoli.net |
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SEMINARIO | CONVEGNO
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Il sabato delle idee Lo spazio urbanistico
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PAN | Terzo Piano | aula laboratorio 18 aprile 2009 10.30
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Sabato 18 Aprile alle ore 10-30 ritorna al Pan| Palazzo delle Arti di Napoli l'appuntamento con "Il Sabato delle Idee" con un incontro dedicato a "Napoli - Lo spazio urbanistico". Urbanisti e pianificatori, docenti di architettura delle principali università italiane, ingegneri, costruttori, esponenti della società civile e delle associazioni professionali del settore si confronteranno su un tema di fondamentale importanza per la città di Napoli, come quello dello spazio urbanistico, al quale sono legate molte delle opportunità di crescita e di sviluppo cittadino. L'iniziativa promossa da Fondazione SDN per la Ricerca e l'Alta Formazione in Diagnostica Nucleare, Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa e Pan|Palazzo delle Arti di Napoli, prosegue nel suo intento di ravvivare il dibattito cittadino sui temi di maggiore interesse civile, sociale e culturale per la città di Napoli (sul sito web www.ilsabatodelleidee.it c'è anche un Forum di discussione sempre aperto). Dopo il saluto introduttivo di Francesco De Sanctis Rettore dell'Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, Marco Salvatore fondatore della Fondazione SDN e Marina Vergiani dirigente Pan|Palazzo delle Arti di Napoli, il vicedirettore del quotidiano "Il Roma" Andrea Manzi sarà il moderatore dello spazio di discussione a cui prenderanno parte: Elena Camerlingo dirigente del Servizio di Pianificazione e Progettazione delle infrastrutture di Trasporto del Comune di Napoli Francesco Collotti docente di composizione architettonica all'Università di Firenze Gabriele Del Mese fondatore ed ex amministratore delegato di ARUP Italia Max Dudler architetto di fama mondiale e docente della Kunstakademie di Düsseldorf Gianni Fabbri docente di progettazione architettonica all'Università IUAV (ex Istituto Universitario di Architettura) di Venezia Renato Nicolini docente di progettazione architettonica all'Università Mediterranea di Reggio Calabria ed ex assessore alla Cultura dei Comuni di Roma e di Napoli Ambrogio Prezioso presidente dell'Associazione Costruttori Edili di Napoli Uberto Siola presidente della Fondazione Internazionale per gli Studi Superiori dell'Architettura. In occasione dell'incontro dedicato alla spazio urbanistico verrà inaugurata l'installazione video-suono "Atlas of Emotion Stream" di Roberto Paci Dalò che resterà in esposizione al Pan fino al 25 Maggio. |
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Gino
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Continua alla Fondazione Stelline la grande mostra dedicata al padre del Futurismo

F.T. MARINETTI=FUTURISMO
fino al 7 giugno 2009 | fondazione stelline | milano
Grande riscontro di pubblico e critica per la qualità e il fascino dell'esposizione F. T. MARINETTI=FUTURISMO, in programma fino al 7 giugno alla Fondazione Stelline di Milano, interamente dedicata a FILIPPO TOMMASO MARINETTI, fondatore del Futurismo.
Vero gioiello tra le mostre dedicate al Futurismo, l'esposizione permette di approfondire e riscoprire la figura di Marinetti in tutta la sua ricchezza e complessità, da ideatore e promotore del Futurismo, a scrittore ed editore di testi futuristi, mettendo in rilievo la sua importanza internazionale come letterato e innovatore del linguaggio.
Il percorso espositivo propone numerosi ritratti e caricature di Marinetti e alcuni capolavori fondamentali presenti nell'originaria collezione dell'artista, o fatti acquisire da Marinetti al Comune di Milano, tra cui le opere di Umberto Boccioni Linea e forza di una bottiglia e Sotto il pergolato a Napoli, e quelle di Giacomo Balla Spazzolridente ed Espansione di primavera, dalle collezioni delle Civiche Raccolte di Milano.
Il nucleo inedito e importante della mostra presenta per la prima volta insieme 30 tavole parolibere, tra cui la Battaglia a 9 piani (1915, MART), la tavola Parole in libertà-Bombardamento sola igiene (1915, Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna), la più grande tavola parolibera mai esposta prima Bombardement d'Andrinople (1913, University di Los Angeles), il volume parolibero Zang Tumb-Tumb (1914), vero incunabolo della moderna sperimentazione letteraria europea e Sudan-Parigi, importante esempio del tattilismo di Martinetti. Inoltre un' ampia sezione documentaria arricchisce la mostra: manifesti futuristi; fotografie; lettere, come le famose lettere prestampate futuriste; cataloghi d'epoca; cartoline, come le cartoline del napoletano Francesco Cangiullo utilizzate da tutti i futuristi; alcuni numeri delle riviste come "Poesia"; "Vela Latina"; "L'Italia Futurista e importanti documenti: un manoscritto di Marinetti sulla fotografia, le lettere di Kandinskij a Martinetti, il Canto LXXII di Ezra Pound e le opere di Carlo Belloli della collezione Isisuf, Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo.
FUTURIAMO!!! In occasione della grande mostra dedicata al padre del Futurismo è attivo ogni domenica alle ore 16 - in collaborazione con AD ARTEM - un laboratorio gratuito per i bambini fra i 6 e i 12 anni. Dopo un percorso guidato in mostra i giovani visitatori vengono accompagnati nello spazio laboratorio e invitati a dar vita ad una composizione personale, accostando liberamente lettere, parole, segni grafici e immagini per creare la loro "inedita tavola parolibera". Ogni domenica alle ore 16.00 (durata 90 minuti): Aprile: domenica 19; domenica 26; Maggio: domenica 3; domenica 10; domenica 17; domenica 24; domenica 31. Il laboratorio è gratuito e il biglietto speciale! (prenotazione obbligatoria) adulto e bambino sotto i 6 anni: € 6 adulto e bambino fra i 6 e i 12 anni: € 12
La Fondazione Stelline aderisce al progetto FuturisMI, il ricco cartellone di eventi dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano.
F.T. MARINETTI=FUTURISMO fino al 7 giugno 2009 Fondazione Stelline - Corso Magenta, 61 - Milano Orario / martedì - domenica, 10 - 20 (chiuso il lunedì) www.stelline.it Biglietti / intero € 8; ridotto € 6; scuole € 3 Infoline e prevendita*/ +39 02 54278 / www.ticket.it/marinetti (*diritto di prevendita € 1,50 a persona) Il biglietto consente l'accesso ridotto (7.50 euro) alla mostra "Futurismo 1909-2009. Velocità+Arte+Azione" in programma a Palazzo Reale a Milano fino al 7 giugno Scuole, gruppi e visite guidate / Ad Artem 02 6597728 / info@adartem.it www.adartem.it Catalogo Federico Motta editore (€ 35 in mostra)
UFFICIO STAMPA CLP Relazioni Pubbliche Tel. +3902.433403 - +3902.36571438 Fax 02.4813841 press@clponline.it Fondazione Stelline Alessandra Klimciuk, tel. +3902.45462437; press@stelline.it 24 ORE Motta Cultura Giulia Zanichelli, tel. +3902.30076255; giulia.zanichelli@24oremottacultura.it
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Napoli - ven 17 aprile 2009 Chiara Corvino - Borseventualiste |
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FONDAZIONE MONDRAGONE vai alla scheda di questa sede
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Piazzetta Mondragone 18 (80132) |
+39 0814976104 , +39 3338198172 |
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"Borseventualiste" richiede uno spettatore che rompa gli schemi, che non si fermi a contemplare l'opera, ma che abbia con essa un contatto reale, che lo coinvolga in modo assoluto, diretto. L'arte è sua. Ed è lui a dar vita all'opera d'arte, con le sue azioni e reazioni. |
orario: dal lunedì al venerdì con orari 9 – 13 e 15 – 17 sab. 9.00 – 13.00 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
vernissage: 17 aprile 2009. ore 17 |
autori: Chiara Corvino |
genere: arte contemporanea, performance - happening, personale, arti decorative e industriali | |
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Da Bisanzio al Rinascimento
Inaugurazione della sezione permanente di pittura medievale
Venerdi' 17 aprile 2009 verrà inaugurata nei suggestivi spazi del chiostro triangolare di Sant'Agostino la sezione permanente di pittura medievale. Dalla commovente bizantina -Madonna di Pera- all'intimo -Presepe- di Luca Baudo, attraverso opere di maestri come Barnaba da Modena, Giovanni Mazone e Ludovico Brea, si snoda un percorso di capolavori messi a confronto con opere coeve in marmo, pietra di Promontorio e legno per tentare di ricostruire il mondo figurativo genovese negli ultimi secoli del Medioevo, rimarcando il ruolo di Genova come relais fondamentale fra Mediterraneo ed Europa continentale nei commerci ma anche nella cultura.
La nuova collezione di dipinti su tavola del Museo di Sant'Agostino presenta una serie di capolavori che documentano l'importanza di Genova nel Medioevo non solo come centro economico e politico di fondamentale importanza nel panorama mediterraneo ed europeo, ma anche come punto d'incontro fra esperienze artistiche e culturali italiane e mediterranee e quelle piu' marcatamente -europee': norditaliane, provenzali e fiamminghe. Il percorso prende le mosse dalla Madonna di Pera, opera bizantina pervenuta a Genova dopo la conquista di Bisanzio da parte dei turchi, e prosegue con le opere di un protagonista della pittura del secondo Trecento come Barnaba da Modena, che spese la parte piu' prolifica della sua vita proprio a Genova dimostrando, fra l'altro, l'attrattività di questa città nei confronti di artisti di somma levatura.
Il suo Crocifisso monumentale, attualmente oggetto di accuratissimo restauro, e la pala della Madonna con Bambino fra Santi rappresentano un apice della pittura italiana post giottesca. Si attraversa poi d'un balzo la prima metà del Quattrocento per approdare alle opere di maestri come Giovanni Mazone con il suo Crocifisso, Ludovico Brea con l'opera di analogo soggetto e Luca Baudo con il Presepe. Questi autori rappresentano la produzione pittorica che domina in Genova fra la seconda metà del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento e che condensa ad altissimo livello, su un linguaggio genericamente rinascimentale, lezioni provenzali, piemontesi, lombarde e fiamminghe.
Proprio il citato Presepe, ad esempio, presenta un dialogo familiare fra i due Genitori in contemplazione del Bambino. Le teste del bue e dell'asinello, poste una dietro l'altra per esigenze compositive, invece che riscaldare l'infantile corpicino nudo, sembrano trattenere il fiato per non disturbare il silenzioso colloquio. Questo ideale percorso nella produzione pittorica ligure negli ultimi secoli del Medioevo sarà affiancato da opere coeve in marmo, pietra di Promontorio e legno per tentare di ricostruire il mondo figurativo genovese negli ultimi secoli del Medioevo e non mancherà, adeguatamente allestito e dopo i restauri effettuati su molte opere, di attrarre nei suggestivi spazi del chiostro triangolare un pubblico non solo genovese ma anche internazionale.
Inaugurazione Venerdi 17 Aprile alle 18
Museo di Sant'Agostino Piazza Sarzano 35R - Genova Orario: Martedi'-venerdi' 9.00/19.00; sabato e domenica 10.00/19.00; lunedi' chiuso
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Girolamo Santulli
Between places and bodies
Venerdi' 17 aprile presso la Sala delle Conferenze del Fondo Regionale d'Arte Contemporanea di Baronissi, sarà inaugurata la mostra dell'artista salernitano Girolamo Santulli between places and bodies. L'esposizione raccoglie installazioni video e stampe digitali realizzate tra il 2005 e il 2008. È un percorso che Santulli ha voluto ritagliare su un momento centrale della sua esperienza, quella nella quale meglio si precisa la svolta che, a partire dal 2003, lo indirizza verso l'assunzione di tecnologie digitali. Un passaggio che, privilegiando il tema del corpo, si e' prodotto gradualmente, attraversando dapprima l'esperienza della pittura, poi della scultura e dell'installazione, fino ad approdare, tra il 2002 ed il 2003, ad una sorta di infrangimento della forma plastica.
È quanto testimonia, in particolare, l'opera Microcosmo (2002), oggi nella collezione del FRAC, nella quale la ricerca di un'interiorità, trova una sua metaforica evocazione nella luce affiorante dai fori che ne intaccano la materia. Di qui l'avvio verso la sperimentazione dei processi digitali, per i quali, inseguendo il dettato della fotografia, l'artista giunge ad un'indagine sull'attraversamento ma, anche, sullo sdoppiamento dell'immagine. Si tratta di un lavoro di modificazione, condotto sulla superficie per via di manipolazioni elettroniche che generano sovrapposizioni, sdoppiamenti, fusioni, procurando come egli stesso sostiene -una sorta di transfert dal reale che sonda l'intellegibile e l'ignoto-
-Da Pass II (2005), punto di partenza anche di questo percorso espositivo, Santulli - scrive Ada Patrizia Fiorillo - si e' coerentemente inoltrato alla scoperta di quell'energia che smuove la vita delle cose, seguendo l'onda della leggerezza, di una sottile evocazione trattenuta appunto in superficie. Lo ha fatto, agendo soprattutto sul registro compositivo, allargando il punto di vista ad una percezione -democratica', alterando in tal senso anche la dimensione del tempo nella direzione della fluidità. Lo ha fatto giocando sulla raffinatezza del bianco, colore eletto da questo momento in poi: un bianco lattiginoso, ovattante attraverso il quale le immagini si materializzano per diafane interferenze.
Non credo sia casuale l'idea di confondere la forma nel velo perlaceo, tanto piu' se si pensa ad un video come Absence (2006) dove la fattezza del corpo, la sua danza -indifferente' filtrate a mala pena da quella luce bianca hanno il vago sapore di un viaggio nella memoria, tra la purezza ed il candore associati da sempre alla bellezza. Un cammino che e' di volta in volta una scoperta, una discesa nei territori indistinti dell'Io per ricongiungersi alla realtà, al moto intermittente di suoni, di gesti, di sguardi, di scambi che questa contiene e rimanda come e' per l'opera Impression (2008), basata proprio sull'interazione delle tre figure che il bianco fa emergere in primo piano.
Non v'e' dubbio che la realtà, la sua esperienza sensoria continui a sobillare lo sguardo di Santulli. Lo si vede bene in Mute (2008), un video attraversato dall'idea della trasformazione e del silenzio. C'e' un vuoto di comunicazione, un azzeramento della parola (per ogni strumento legato alla tecnologia c'e', a nostra discrezione, un tasto -mute') che non distoglie dal valore dell'immagine, dal predominio di quel visuale che, come affermava Frederic Jameson, e' -pornografico-. Si intende in senso lato il piacere del vedere, benche' in Santulli credo che emerga soprattutto il piacere dell'ascoltarsi, restituire cioe' l'immagine come impronta di una forma interiore-.
Inaugurazione venerdi' 17 aprile ore 18
Convento Francescano della SS. Trinita' (Frac) via Convento, Baronissi (SA) lun-ven 9/13, lun e gio 16/19 ingresso libero
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Gino
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Giuseppe Desiato
Il teatro dell'effimero
a cura di Angela Madesani
In occasione di Fotografia, Festival Internazionale di Roma, la Galleria Delloro presenterà una retrospettiva sull' esperienza di fotografia e di vita del visionario artista partenopeo Giuseppe Desiato.
La mostra curata da Angela Madesani, ripercorre L'attività di fotografo e di performer dell' artista attraverso oltre 30 lavori fotografici eseguiti tra il 1960 e il 1978 tra Napoli, Sorrento, Milano e Basilea, per lo piu' provenienti dall'Archivio Francesco Conz. Le immagini proposte documentano le numerose performance allestite spesso in maniera assolutamente estemporanea nei bassi o nei vicoli di Napoli, coinvolgendo i passanti e rendendoli protagonisti e attori dei suoi improbabili e visionari happenings.
Desiato inscena cosi' il teatro dell'effimero, un incosciente e surreale inno alla vita che ha come protagonista donne e bambini della strada, performances dissacranti in cui riti e superstizioni si mischiano a storie umane e sociali lasciando trasparire l'indissolubile legame con il vissuto antropologico di Napoli.
L'attività di fotografo-performer di Giuseppe Desiato e' tutta giocata sull'esperienza reale del vivere, di quella gioia effimera che diviene antidoto all'atomizzante società dei media, mistificatrice di quel primigenio istinto alla vita che l'artista ritrova nella sua esperienza di storie umane.
Nelle sue opere la componente umana e collettiva si sostituisce all'individualità dell'artista e la performance arriva cosi' ad assumere un valore corale. In occasione della mostra verrà presentato un catalogo monografico sull' esperienza e sperimentazione fotografica di Giuseppe Desiato, con un intervista curata da Antonello Rubini e altro materiale inedito.
Giuseppe Desiato nasce a Napoli nel 1935. Non lascerà la città partenopea se non per brevi periodi, rimanendole sempre legato. Negli anni 60 collabora con la rivista Linea Sud, e aderisce al gruppo di Continuum. Sin dagli esordi si distingue per un attività prevalentemente performativa e per una ricerca artistica lontana dall'accademismo e dal glamour ma vicina alle problematiche sociali proprie del territorio antropologico napoletano. Nascono le carte stracce e i monumenti effimeri come assemblaggi improvvisati di oggetti d'uso comune spesso volontariamente distrutti a dimostrare la vacuità degli stessi. Dagli anni '70 Giuseppe Desiato collabora con i maggiori artisti dell'azionismo viennese come Hermann Nitsch ed Otto Muehl, tra le performance di maggior rilievo va annoverata quella di Basilea nel 1975 dove l'artista coinvolge l'artista Fluxus Charlotte Moormann. Nonostante il suo fermo rifiuto nei confronti del mercato dell'arte e delle sue dinamiche, sin dagli anni 70 numerosi galleristi e critici si sono occupati di lui, a cominciare da Lea Vergine che lo inserisce nel volume antesignano della BodyArt -il corpo come linguaggio-. Scriveranno su di Lui Crispolti, Gillo Dorlfes, Pierre Restany, Emilio Villa. Nel 1984 lo Studio Morra gli dedica a Napoli una mostra personale, in questo periodo nasce la collaborazione con l'archivio Conz e con Rosanna Chiessi, figure di rilievo per il movimento Fluxus in Italia, che cureranno anche alcune sue edizioni fotografiche. Nel 2008, in occasione della biennale internazionale d'arte Manifesta 7 viene dedicata a Giuseppe Desiato una grande retrospettiva accompagnata da un ampio volume antologico
Inaugurazione venerdi' 17 aprile 2009 ore 18
Galleria Delloro Via del Consolato, 10 - Roma mart-sab 16-19.30 Ingresso libero
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Mostra Collettiva di Illustrazione
"Versi... diversi"
21 artisti
presenti in mostra provenienti da tutta italia e che esporranno
nella sezione dedicata ai versi di
Salvatore Di giacomo
sabato 18 aprile alle ore 18
museo del PAN di Napoli (via dei mille, 60)
Caterina Arciprete Francesca Assirelli Monica Auriemma Francesca Carabelli Rosaria Iorio Cecilia Latella Roberto Lauciello Marco Paci Martina Peluso
Daniela Pergreffi Amerigo Pinelli Simone Rea Marilina Ricciardi Andrea Rivola
Lucio Schiavon Fabrizio Silei Flavia Sorrentino Salvatore Troiano Bruna Troise Martina Troise Alessandra Vitelli
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CARLO ZANNI
Inaugurazione: Mercoledì 22 Aprile ore 18,30 - fino al 22 Maggio
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L'associazione Spazio-Tempo
presenta
Mostra bipersonale di
Naomi Fuks e Maila Pompei
a cura di Roberto Ronca
SPAZIO-TEMPO Cafè
Second Life Art Gallery
dal 17 al 30 aprile 2009
Vernissage venerdì 17 aprile ore 21,00
vai direttamente alla galleria in Second Life
Associazione Culturale Spazio-Tempo
Roberto Ronca
Mobile +39 347 62 29 356
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Gino
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Galleria Nazionale della Puglia
Apertura Ufficiale
Nel luglio 2004 e' pervenuta in donazione allo Stato, per il tramite del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, una importante raccolta di 229 dipinti e 108 disegni, databili dal XVI secolo a tutto il Novecento, nucleo significativo di una singolare collezione formata in anni di appassionata ricerca da Girolamo e Rosaria Devanna di Bitonto, il cui desiderio era la fruizione pienamente pubblica del bene senza sacrificarne il legame col territorio e la città di origine. Il prossimo aprile, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici e la Soprintendenza BSAE della Puglia, destinataria finale della donazione, inaugurano la prima Galleria Nazionale della Puglia dedicata all'arte moderna e contemporanea.
L'ambizioso progetto ha richiesto in questi anni un notevole sforzo di sinergie da parte del MiBAC e delle sue Istituzioni periferiche, cui ha corrisposto l'interesse e la pronta adesione della Regione Puglia e dell'Amministrazione civica di Bitonto. Dal completamento delle attività di precatalogazione e documentazione fotografica, indispensabile anagrafe di tale singolare patrimonio, alla individuazione e alla designazione della sede idonea, il cinquecentesco palazzo Sylos Calo'; dal reperimento dei fondi necessari per il restauro e la musealizzazione, che ha visto l'impegno congiunto della Comunità Europea, dello Stato e della Regione Puglia, al progetto di ordinamento museale e alla predisposizione dei supporti conoscitivi per la migliore fruizione delle opere; gli indispensabili apparati didattico-didascalici e una guida breve del Museo, a cura della stessa Soprintendenza; dalla progettazione alla direzione dei lavori di restauro architettonico e di adeguamento dell'immobile alla nuova destinazione d'uso ad opera della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Bari e Foggia.
L'importanza del nascente Museo e' nella peculiarità del suo patrimonio che, per la forte presenza di artisti stranieri, si configura come offerta culturale eccentrica, nuova e stimolante rispetto ai tradizionali percorsi d'arte della maggior parte dei Musei storici italiani, in forte e quasi esclusiva connessione al territorio di appartenenza. Di grande interesse e' la presenza di bozzetti e studi preparatori, di copie e repliche, peculiari di una raccolta di formazione recente e rinveniente tutta dal mercato antiquario e che, specie per i soggetti religiosi della grande pittura controriformata, costituiscono preziosi veicoli di conoscenza e di approfondimenti per la storia dell'arte. Prezioso il corpus di disegni che comprende inchiostri, pastelli, carboncini, matite, sanguigne, acquerelli su carta o su pergamena, di artisti italiani ed europei, databili tra XVI e primi del XX secolo. Gli studi critici già editi, la schedatura, gli interventi sulla guida breve stanno a dar conto della estrema varietà e della complessità del patrimonio che si presenta allo stato attuale delle conoscenze. Nel contempo si intendono sollecitare e progettare nuove riflessioni e contributi, allargati a piu' studiosi e specialisti, che affrontino in maniera sistematica le molteplici questioni ancora aperte relativamente a problematiche attributive, a soggetti iconografici non individuati, a cronologie ed ambiti culturali in attesa di piu' certa definizione.
Il progetto di ordinamento museale ha tentato di preservare la percezione ed il senso di patrimonio di collezione privata della raccolta, cercando far emergere il filo conduttore che negli anni ha suggerito ai donatori gli acquisti, gli scambi, le scoperte. Pertanto esso ha inteso suggerire piu' percorsi conoscitivi che, volta a volta, assecondino o accendano attorno alle opere curiosità, desiderio di conoscenza, voglia di approfondimenti, di sperimentare, di ritornare a visitare il Museo.
Il percorso di visita articolato in cinque sezioni, dal Cinquecento al Novecento, accoglie circa 170 dipinti secondo un criterio prevalentemente cronologico, ma in ragione anche dei contesti cui pertengono le singole opere.
Fuori percorso si presenta un delizioso frammentino di pittura su tavola con una Testa di santa, pervenuto in donazione con una attribuzione orale di Federico Zeri al pittore trecentesco Giovanni da Rimini ma, nella qualità sinuosa della linea, piu' moderna dell'arcaico giottismo di Giovanni, a sottolineare, comunque, la fortuna in ambito collezionistico dei Primitivi italiani.
Il Cinquecento e' rappresentato da artisti tra cui spiccano Il Veronese, El Greco e Giovan Filippo Criscuolo. Apre il secolo un piccolo gruppo di icone di pittori cretesi da riconnettere a quel fenomeno di circolarità di manufatti e di maestranze dopo la caduta di Costantinopoli in mano turca nel 1453 e la diaspora di pittori nell'Egeo, ma il corpus di opere del secolo si spinge anche verso centro-settentrione e Oltralpe a cominciare dal ritratto di San Carlo Borromeo di Giovanni Antonio Figino al San Giovanni Battista del fiammingo Jan Soens. La collezione inoltre presenta qualche bell'esempio di pittura veneta con un Ritratto di gentiluomo, che per l'altissima qualità rinvia allo splendido capitolo della ritrattistica di ambito tizianesco, e l'Ecce Homo di Leonardo Corona.
Ben rappresentati sono -i due secoli d'oro- della grande pittura barocca del Seicento e Settecento. Oltre Artemisia ed Orazio Gentileschi, Beinaschi, Lanfranco, citiamo la bella tavola con Cristo Deriso attribuita a Bernardino Mei, gli studi preparatori e i bozzetti come il modello per la pala del Martirio di sant'Erasmo di Poussin per San Pietro, il Martirio di san Lorenzo di Le Sueur per la grande pala già nella chiesa di Saint-Germain L'Auxerrois a Parigi, oggi in collezione Buccleuch e Qeensbury, San Pietro liberato dal carcere di Vouet, di un originale perduto cui e' affiancata la piu' tarda versione di Chrestien, la Visita di sant'Antonio abate a san Paolo Eremita di Francesco Fracanzano. Ancora i ritratti, di Baglione, Miel, Voet, e quello atrtribuito a Velasquez, le nature morte, le scene mitologiche. Per il Settecento insieme alla grande scuola napoletana, rappresentata, tra agli altri, da De Matteis, De Mura, Falciatore, Giaquinto, Giacinto Diano e Sebastiano Conca, sono presenti D'Anna e Mariano Rossi, Narici con il bozzetto per la pala di Marcianise, Batoni, Milani con lo studio per La morte di Oza. Singolare e' l'apertura alla grande cultura europea, con Melendez e Lorenzo Tiepolo, Fussli, Hamilton, Gros, Delacroix, von Lenbach, Winterhalter.
Altrettanto singolare e' il nucleo di pitture tra Otto e Novecento ove pure - accanto a dipinti francesi, tedeschi, inglesi e danesi - spicca un cospicuo numero di opere italiane di ambito essenzialmente meridionale, con particolare riguardo agli artisti napoletani e pugliesi, settore quest'ultimo che solo da pochi decenni riceve finalmente le dovute attenzioni dalla critica: da Gioacchino Toma a Giuseppe De Nittis, da Domenico Morelli a Giuseppe Casciaro a Francesco Netti, da Federico Rossano a Francesco Speranza, da Salvatore Fergola a Michele Cammarano, a Mancinelli, infine i numerosissimi disegni. Relativamente all'arte contemporanea, accanto ad alcuni rappresentanti delle avanguardie storiche, Bernard, De Carolis, Sartorio, Marasco, sono da registrare le singolari presenze di Joseph Stella e Beatrice Wood, di cui nella donazione sono cinque tra acquerelli e pastelli che documentano gli interessi per la cultura d'Oltreoceano dei collezionisti.
Ai disegni, che richiedono una diversa modalità di fruizione e di salvaguardia e ai dipinti, che si e' deciso al momento di non esporre, saranno dedicati un ambiente attrezzato con cassettiere idonee per la corretta conservazione, la consultazione e lo studio, postazioni informatiche per interrogare la banca dati dell'intera collezione, infine depositi attrezzati e visitabili.
Bitonto e' un grosso centro a poche decine di chilometri dal capoluogo pugliese, sede di Municipio in età romana, quindi di cattedra vescovile almeno dalla prima epoca normanna, uno dei maggiori centri dell'Italia vicereale dalla seconda metà del Seicento seconda per popolazione nella regione solo a Lecce. La sede deputata alla Galleria e' il restaurato Palazzo Sylos Calo', elegante edificio tardo rinascimentale che prospetta sulla vasta piazza del Castello, piazza civica per eccellenza, già sede del Sedile del Popolo, dalla fine dell'Ottocento fulcro tra la città antica ed il nuovo borgo. Con la sua elegante loggia a cinque arcate che si apre sul fianco nord ne costituisce, per chi entra da Porta Baresana, fondale scenico ideale.
Informazioni e prenotazioni visite guidate gruppi tel. +39 080 3716184 - 5285231
Ufficio stampa StudioBegnini tel. +39 0669190880 fax +39 0669925790 studiobegnini@gmail.com
Inaugurazione: sabato 18 aprile 2009, ore 18
Galleria Nazionale della Puglia -Girolamo e Rosaria DeVanna- Palazzo Sylos Calo', Via Gian Donato Rogadeo, 14 (ang. Piazza Cavour) Bitonto (BA), Orario di apertura tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 20. Mercoledi' chiuso Biglietto d'ingresso gratuito
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Il segno di Goya
Ottanta capolavori incisi
Dal 19 aprile al 6 settembre una mostra di rara qualità e di straordinaria intensità inaugurerà la stagione espositiva 2009 dello spazio Galleria Civica d'Arte, promossa dal Comune di Cava de' Tirreni e dalla Provincia di Salerno. L'esposizione Il segno di Goya. Ottanta capolavori incisi, realizzata in collaborazione con Alef - cultural project management, propone ottanta opere appartenenti al ciclo denominato -I disastri della Guerra- e testimonia la maestria della tecnica incisoria dell'artista spagnolo che, ultrasessantenne, si adopero' per recuperare quante piu' lastre di rame gli fosse possibile, per dar voce alla convinzione che la guerra sia unicamente l'epilogo della follia umana. -Los Desastres de la Guerra- non sono dunque solo la semplice reazione di un artista che interpreto' il suo tempo per restituire una lettura degli avvenimenti che agli inizi del 1800 scossero l'intero assetto politico europeo, quanto una narrazione della sua terra, la Spagna, e - in chiave universale - della natura umana, della pura violenza e sopraffazione che guerra e politica riversano sulla popolazione civile, calata nel ruolo di vittima della storia e di una morte feroce e priva di senso. ll fantastico e il deforme, cifra stilistica personale di Goya destinata a condizionare molta parte dell'arte successiva, si appoggiano in questo ciclo a una base storica precisa, un evento che scosse la Spagna, trattato in maniera non cronachistica, ma impostato su soluzioni figurative potentemente evocative. L'invasione della Spagna ad opera delle truppe napoleoniche nel 1807 fu l'inizio di un lungo avvicendarsi di affanni e disastri come la sanguinaria ribellione della nativa Saragozza nel 1808 o la carestia a Madrid del 1810-11, per culminare nel regime di monarchia assoluta e oscurantista instaurato da Ferdinando VII, salito al trono dopo la liberazione dagli invasori. L'itinerario espositivo costituisce un'occasione unica per ammirare una delle vette della produzione grafica di Goya, abile nel fondere in uno stile assolutamente originale libertà espressiva, fantasia e adesione alla realtà. A ospitare la mostra, la -Galleria Civica d'Arte-, ideata dal Comune di Cava de'Tirreni con l'obiettivo di dotare la -città dei portici- di uno spazio espositivo di grande prestigio, moderno e attrezzato, in grado di poter ospitare mostre e rassegne d'arte di livello nazionale e internazionale. Il 14 dicembre 2008 la Galleria Civica d'Arte ha aperto i battenti, dopo importanti lavori di ristrutturazione e di realizzazione di adeguata impiantistica. L'installazione di sofisticati sistemi di climatizzazione, deumidificazione, allarme e videosorveglianza, fa si' che la struttura cavese sia tra gli spazi espositivi piu' all'avanguardia nel Sud-Italia. E' situata all'interno del Monumentale Complesso di Santa Maria del Rifugio, una suggestiva struttura cinquecentesca completamente restaurata, che vanta una fortunata posizione nella splendida cornice di Piazza San Francesco. L'esposizione delle ottanta opere incise di un grande maestro quale Francisco Goya, che il Comune di Cava de'Tirreni si fregia di ospitare e mettere in mostra nelle sale della neonata Galleria Civica d'Arte, porta all'attenzione una delle opere piu' tormentate e sentite dell'artista>, afferma Luigi Gravagnuolo, Sindaco di Cava de'Tirreni. I -Disastri della guerra- rappresentano per l'artista spagnolo un vero e proprio testamento di disperazione, una presa d'atto delle sanguinose conseguenze degli eventi storici e la consapevolezza che l'arte puo' esserne testimone. Con uno speciale viaggio alla scoperta delle radici fantastiche e caricaturali dell'arte moderna, inauguriamo l'attività della Galleria Civica d'Arte di Cava de'Tirreni, afferma Gianpio De Rosa, Assessore alla Qualità della Cultura e degli Spettacoli. E lo facciamo proponendo ottanta capolavori di Francisco Goya, appartenenti al ciclo denominato -Los Desastres de la Guerra-. Fogli bellissimi, realizzati con raffinate tecniche incisorie che testimoniano la maestria dell'artista spagnolo, per dar voce alla convinzione che la guerra sia unicamente l'epilogo della follia umana. Cava de' Tirreni e' un'antica e storica città, la porta della Costiera amalfitana, distante soltanto 42 Km da Napoli, 7 Km da Salerno, 24 Km da Amalfi, 21 Km da Pompei. I suoi primi abitanti furono i Tirreni, tribu' nomade etrusca. In epoca romana fu luogo rinomato di villeggiatura prescelto dalla nobiltà di Roma. Fu poi abitata dai Longobardi. Nel 1011 fu fondata l'Abbazia benedettina della SS. Trinità. Nel XIV e XV secolo si sviluppo' il Borgo Scacciaventi, pregevole esempio di centro commerciale naturale, caratterizzato da una via fiancheggiata da portici e da storici palazzi porticati. Meta di turisti e viaggiatori, fu scelta dai pittori napoletani dell'Ottocento per le amene vedute e per i panorami ricchi di verde. Dal XVIII secolo e fin ai primi del XX secolo Cava de'Tirreni fu meta obbligata di un grande flusso di viaggiatori che diedero vita al Grand Tour. Cava de'Tirreni e' luogo di turismo selezionato: offre cultura, storia, architettura, arte, ambiente, boschi ameni e verdeggianti colline, escursioni e itinerari tra la montagna e il mare. A testimonianza della vivacità culturale del territorio, contestualmente all'iniziativa di Cava verrà inaugurata, dopo un importante recupero, la storica Villa De Ruggiero a Nocera Superiore, nuovo plesso entrato a far parte della grande famiglia dei musei della Provincia di Salerno, destinato ad accogliere una prestigiosa raccolta di arti applicate. Nota biografica su Francisco Goya Francisco Goya, uno dei maggiori pittori spagnoli di tutti i tempi, nasce nel 1746 in un povero borgo nei pressi di Saragozza da un artigiano e da una piccola proprietaria terriera di nobile famiglia. Dall'età di quattordici anni a Saragozza, Goya frequenta come apprendista lo studio del pittore Jose' Luzán y Martínez dove studia la tecnica del disegno. Trasferitosi a Madrid nel 1763 conduce una vita sregolata, tentando piu' volte senza successo il concorso indetto dall'Accademia di Belle Arti di San Fernando per l'assegnazione di una borsa di studio. Li' viene a contatto con pittori di pura tradizione spagnola, di tipo barocco, e con ambienti accademici che perseguono i principi neoclassici. Nel 1770 Goya intraprende un viaggio in Italia per studiare i maestri dell'antichità classica e rinascimentale. Tornato a Madrid gli viene affidata una serie di quarantatre cartoni per la manifattura di arazzi di Santa Barbara (oggi al Museo del Prado), caratterizzati da un fresco naturalismo e da luminosità e tonalità schiarite, che testimoniano la sua conoscenza della pittura francese. Tra il 1780 e il 1800 svolge un'intensa attività come ritrattista di personaggi dell'alta società spagnola, e nel 1780 diventa membro dell'Accademia di San Ferdinando a Madrid, di cui sarà direttore nel 1785. In questo periodo viene colpito da una malattia, che lo rende progressivamente sordo, Nel 1789 viene nominato primo pittore della camera del Re -pintor de camara del rey-. Nonostante la dipendenza dal monarca, l'enorme prestigio di cui godeva lo ripara dagli intrighi di corte e gli permette di conquistarsi un'assoluta autonomia di azione e di giudizio, tanto che maturerà una sempre piu' netta avversione per l'ottusa politica del sovrano. A poco a poco l'artista comincia a mostrare il suo interesse quasi morboso per criminali, scene violente, ingiustizie sociali: inizia cosi' ad emergere il lato oscuro di Goya. Un aspetto che si manifesterà pienamente piu' tardi nella serie di incisioni dei -Disastri della Guerra- e dei -Capricci- in cui emerge come l'interesse di Goya per il mondo magico e stregonesco nasca da un forte spirito critico sia verso le superstizioni popolari sia verso l'ipocrisia dell'aristocrazia e del clero di quell'epoca tormentata, fatto che emerge chiaramente dalla lettura dei manoscritti dello stesso Goya. Per sottoporsi a cure termali, l'artista si reca a Bordeaux, dove, nonostante l'aggravarsi del suo stato di salute e la sua segreta e silenziosa angoscia, continua a dipingere senza commissione, per se' e per gli amici spagnoli fuggiti, come lui, alle persecuzioni borboniche. Nel 1828 la malattia peggiora al punto da paralizzarlo e, infine, essergli fatale. Ufficio stampa: CLP Relazioni Pubbliche Tel: + 39 02 433403 - + 39 02 36571438 Fax: + 39 02 4813841 ufficiostampa@clponline.it Informazioni: http://www.cittadicava.it mostra.goya@comune.cavadetirreni.sa.it Tel: + 39 089 682303 Fax: + 39 089 682146 Inaugurazione 18 aprile 2009, ore 19 Galleria Civica d'Arte P.zza S. Francesco, Cava de'Tirreni Orari:da martedi' a giovedi': 18.00-21.30; venerdi', sabato e domenica: 18.00-22.30; lunedi' chiuso apertura e visite guidate gratuite su prenotazione anche di mattina. Biglietti: Intero: euro 5 - Ridotto e convenzioni: euro 3
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Gino
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Tino Vaglieri e Marta Sesana
Due mostre nell'ambito di SALe - Spazi Arte Legnano
Pronta la nuova edizione di SALe - Spazi Arte Legnano, il progetto organizzato dall'Assessorato alla Cultura della Città di Legnano, che si propone l'obiettivo di riqualificare gli spazi espositivi cittadini attraverso eventi di qualità. Dal 18 aprile al 28 giugno 2009 sono in programma tre nuovi appuntamenti, col patronato della Regione Lombardia, il patrocinio della Provincia di Milano, in collaborazione con l'Associazione Alberto Buffetti.
A Palazzo Leone da Perego, si presenterà l'intero corpus dell'opera incisa di James Ensor (1860-1949), nel centocinquantesimo della sua nascita. Curata da Flavio Arensi, direttore scientifico del progetto SALe, e Xavier Tricot, curatore del catalogo generale dell'opera di Ensor, la mostra, la piu' ampia esposizione grafica mai dedicata al grande artista belga in Italia, si compone di 188 grafiche, provenienti dalla collezione Kreditbank, tra cui 134 acqueforti, e le due suite litografiche La Gamme d'Amour, ispirate al balletto per il quale Ensor disegno' scene e costumi, e Sce'nes de la vie du Christ. Questo appuntamento e' un'altra importante tappa del cammino culturale legnanese da sempre attento al linguaggio incisorio, avendo in passato proposto la ricerca grafica di Georges Rouault, Federica Galli, Käthe Kollwitz, Max Klinger, Pablo Picasso, Francisco Goya, Carol Rama. Catalogo Allemandi/Alberto Buffetti Arte con testi di Flavio Arensi, Francesco Garrone, Xavier Tricot.
I suggestivi ambienti del Castello di Legnano saranno teatro di due iniziative. La prima sarà l'antologica dedicata a Tino Vaglieri (1929-2000), uno dei protagonisti dell'arte italiana del secondo Novecento. Curata da Flavio Arensi e Arianna Beretta, la mostra segue il percorso dell'artista triestino, ma milanese d'adozione, attraverso 80 opere, dalle origini legate alla pittura verista e al Realismo esistenziale, fino al periodo informale degli anni Sessanta, alla ripresa figurativa del decennio successivo, proponendo non pochi inediti, e una serie di disegni a china mai studiati prima e caratterizzati da una notevole capacità fumettistica-caricaturiale. Il progetto di riscoperta e approfondimento dell'opera di Vaglieri rientra nel programma che la Città di Legnano ha intrapreso a partire dal 2000 con l'indagine di artisti e movimenti fondanti per la storia culturale della nostra epoca, prediligendo quegli ambiti ancora poco frequentati. Nel tempo, si sono cosi' susseguite le monografiche dedicate a Congdon, Ferroni, Chighine, Varlin, Cremonini, Ipousteguy. Catalogo Allemandi/Alberto Buffetti Arte con testi di Flavio Arensi, Arianna Beretta, Giorgio Seveso.
Nello spazio Dovevaccadere, al Castello di Legnano, riservata all'espressione dei giovani artisti, e' allestita la personale di Marta Sesana, dal titolo Nella massa, curata da Flavio Arensi. La mostra, nata in collaborazione con lo Studio d'Arte Cannaviello, presenta 18 opere recenti dell'artista nata a Merate (LC) nel 1981, costruite come una coralità di eventi e personaggi che raccontano la spersonalizzazione dell'individuo. Benche' osservino la folla, le opere non perdono mai di vista l'individuo, anzi ne mettono a fuoco la dinamica psicologica all'interno della società contemporanea, in un linguaggio autonomo pur nel utilizzo del mezzo radizionale della pittura. In occasione della mostra SALe ha commissionato a Pierantonio Tanzola i ritratti fotografici dell'artista. Catalogo Allemandi.
Immagine: Marta Sesana, In caduta, 2009 olio su lino 120 x 140 cm
Per informazioni: tel. 0331 471335 http://www.spaziartelegnano.com Ufficio Stampa CLP Relazioni Pubbliche Tel. 02.433403 - 02.36571438; Fax 02.4813841 ufficiostampa@clponline.it
Elisabetta Benetti - Città di Legnano Tel. 0331.471244 comunicazioni@legnano.org
Castello di Legnano e Spazio DovevAccadere via Toselli Legnano Orari: da martedi' a venerdi' 16.00-19.30; sabato 15.30-19.30 domenica e festivi 10.00-13.00/15.30-19.30; chiuso lunedi'; chiuso 1 maggio Ingresso: intero: 5 Euro; ridotto: 3 Euro (over 60, under 25, gruppi di almeno 15 persone, soci Touring Club Italiano); gratuito: tutti i martedi', minori accompagnati, portatori di handicap, scuole Legnano
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Gino
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Centro Hurtado - Polo Artigianale Viale della Resistenza - Scampia, Napoli
Inaugurazione: venerdì 24 aprile dalle ore 18.30
Katia Alicante, Giacomo Faiella, Rosa Futuro, Rosaria Iazzetta, Salvatore Manzi, MaraM, Giuditta Nelli, Maria Vittoria Perrelli, Alessandro Ratti, Ur5o
Il progetto “Incontri di frontiera”, a cura di Pina Capobianco e Stefano Taccone si caratterizza come una prosecuzione dell’esperienza del ciclo “Corrispondenze di frontiera” (Centro Hurtado, ottobre 2007 – maggio 2008), ma anche come un passo ulteriore. Nell’ambito di quest’ultimo otto artisti campani, tutti provvisti di una profonda esperienza della realtà del quartiere, sono stati invitati a tenere a turno un’esposizione personale che elevasse il contesto, identificato come “zona di frontiera”, a materia prima del loro lavoro. In questa occasione invece dieci artisti, non solo campani, ma anche provenienti da altre regioni d’Italia, sono chiamati non più ad un’elaborazione metaforica del contesto, ma all’interazione con esso in presa diretta, nel suo quotidiano divenire. Da qui la sostituzione del concetto di “corrispondenza” con quello di “incontro”, nonché il passaggio dagli spazi interni a quelli prettamente esterni del centro e a quelli ad esso limitrofi. Katia Alicante realizza, in collaborazione con i bambini di Scampia e dei loro genitori, un sito web far conoscere il quartiere e i suoi abitanti; Giacomo Faiella continua la sua decostruzione del sistema dell’economia traslando il motivo del parallelismo tra sistema monetario e sistema metrico decimale nello spazio da cui originariamente l’idea era scaturita; Rosa Futuro conduce la sua consueta satira sociale invitando gli spettatori ad unire i puntini di un ampio cartellone per scoprire la figura che vi si cela; Rosaria Iazzetta e MaraM inscenano una vera e propria doppia festa nunziale ritagliandosi la parte delle due spose, ma perdendo prematuramente i loro rispettivi sposi; Salvatore Manzi propone una sorta di punto di ascolto, una postazione in cui gli spettatori possono discutere dei propri problemi ed individuare soluzioni insieme all’artista; Giuditta Nelli ha realizzato il laboratorio “..osservatOri.” con Tomaso Bozzalla, per IMPOSSIBLE SITES *dans la rue*, grazie alla collaborazione di Antonio Caferra; unici protagonisti i ragazzi del Centro Hurtado, abitanti del quartiere (in mostra, il racconto di quanto vissuto ed i luoghi impossibili indagati utilizzando la fotografia stenopeica); Maria Vittoria Perrelli innesca un cortocircuito cerebrale tra la nobiltà dei toni della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e la consunzione delle poltrone che accolgono gli spettatori che la ascoltano recitata in cuffia; Alessandro Ratti pone nello spazio pubblico i suoi oggetti in plastica al fine di trasformarli in propulsori di socialità; Ur5o riflette su come la coatta e materialistica concretezza del nostro cammino conduca ad un distacco dai bisogni autentici, ma anche, una volta conseguito il picco più alto dell’alienazione, ad un moto di ribellione radicale. Questa volta però gli incontri avvengono non solo sul piano degli interventi artistici, ma anche per mezzo momenti di dibattito a tema, ove alcuni degli artisti, ma anche intellettuali ed operatori di differente estrazione e formazione, rendono testimonianza della loro “esperienza di frontiera”, intendendo il concetto di “frontiera”, come già nell’evento del 2007-2008, in quanto limite che separa due ambiti distinti. Il 28, 29 ed il 30 aprile si svolgono così, dalle ore 18,30, i dibattiti incentrati rispettivamente sulla Frontiera africana, sulla Frontiera economica e sulla Frontiera mentale. L’iniziativa rientra nel progetto “Costruiamoci un orizzonte”, che ha come promotrice e finanziatrice la Fondazione Vodafone Italia congiuntamente alla Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Napoli e la Compagnia di Gesù con il Centro Hurtado, centro di formazione per i giovani del quartiere, per la loro crescita culturale e l’avviamento al lavoro. “Costruiamoci un orizzonte” mira a sperimentare un modello di sviluppo e di crescita per il territorio attraverso tre linee di azione: sostenere iniziative di educazione di strada destinate a ragazzi in dispersione e a rischio; offrire opportunità culturali, attraverso l’arte visiva, musicale e la lettura; attivare la formazione di professionalità, in particolare con la costituzione di un laboratorio di legatoria e di restauro del libro.
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Gino
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BRUNO STARITA. INCISIONI E DINTORNI
CASTEL NUOVO – SALA CARLO V
DAL 23 APRILE AL 27 MAGGIO 2009
Inaugura giovedì 23 aprile alle ore 17.30 la mostra “Bruno Starita. Incisioni e dintorni” patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli e curata da Lorella Starita per Progetto Museo.
La serata inaugurale sarà introdotta da Aurora Spinosa, docente di Storia dell’Arte e responsabile della Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Napoli; Enzo Salomone darà voce ad alcune poesie dell’artista.
Bruno Starita è nato nel 1933 a Napoli, dove vive e lavora.
Fin da giovanissimo si dedica con particolare attenzione alla pratica calcografica. L’attività di incisore, che si accompagna a quella di pittore, prenderà sempre più forza fino a determinare, negli anni ’80, l’abbandono della pittura, con rare eccezioni.
Docente di Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Napoli dal 1969 al 2001, ha al suo attivo un’intensa attività espositiva.
Sue opere figurano nelle collezioni stabili di molte istituzioni pubbliche, tra le quali: Civica Raccolta delle Stampe “Bertarelli”, Milano, Castello Sforzesco; Galleria di Arte Grafica Moderna, Ascoli Piceno, Palazzo Malaspina; Pinacoteca Comunale “A. Martini” di Oderzo; Museo di Arte Contemporanea di Patrasso; Accademia di Belle Arti di Perugia; Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del Novecento “G. Bargellini”, Pieve di Cento; Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Napoli; Gabinetto delle Stampe dei Musei Vaticani.
La mostra dedicata all’artista, considerato universalmente uno dei più grandi incisori contemporanei, vuole essere un omaggio alla sua lunga e complessa attività grazie alla selezione di circa 50 incisioni (acquaforti, acquatinte, bulini e anche alcune lastre originali) che coprono un arco temporale che va dal 1950 ad oggi ma, nel contempo, allarga lo sguardo anche ad altri campi di ricerca artistica quali la pittura, praticata a fasi alterne, e la fotografia.
L’esposizione degli “strumenti di lavoro”, inoltre, conferirà alla mostra anche un interessante tono didattico, unitamente ad un video sulle tecniche curato dallo stesso artista e ad una “video intervista” di Mario Franco, visibili nella Cappella del Purgatorio annessa alla sala.
Nel raffinato catalogo, curato da Lorella Starita con la grafica di Enzo Bergamene, una rassegna antologica documenta i momenti salienti del suo percorso. La pubblicazione di testi poetici dell’artista, in parte inediti, inoltre, costituisce un emozionante contributo alla comprensione del suo universo lirico e visionario.
Napoli, Castel Nuovo
23 aprile – 27 maggio 2009
lunedì – sabato ore 10.00 -19.00
domeniche di maggio ore 10.00 -13.00
(ingresso fino a un’ora prima della chiusura)
info 3460707610
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Gino
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lunedì 20 aprile 2009
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Il vecchio e il nuovo nella città antica. Un Quartiere per l’Arte
Primo incontro dibattito
Cesare Brandi
Il vecchio e il nuovo nella città antica
a cura diRoberto Barzanti
Accademia Senese degli Intronati
Presentazione del volume
saranno presenti Fabiano Di Prima
Maurizio Elettrico
Enzo Mecacci
Giulio Pane
Pasquale Persico
Marco Pierini
modera Lorenzo Manenti
Museo Hermann Nitsch(vico lungo Pontecorvo 29/d - Napoli)
venerdì 24 aprile 2009 ore 16.00
Il vecchio e il nuovo nella città antica è il titolo del volume di Cesare Brandi che raccoglie una serie di conferenze tenute negli anni ‘60 ed un testo inedito conservato tra le carte dell’Archivio comunale di Siena. Il volume, pubblicato dall’Accademia Senese degli Intronati a cura del prof. Roberto Barzanti, ripropone le riflessioni dello storico e critico d’arte senese sul tema del rapporto tra nuovo e antico nelle città italiane, in cui si esprime la necessità di tutelare la struttura cittadina. Una tutela che non è soltanto conservazione, bensì di integrazione urbanistica.
Cesare Brandi, fondatore e direttore dell’Istituto Centrale del Restauro, amava infatti ripetere nelle sue opere che la storia è il presente e la cronaca è il passato, e che troppo spesso in nome della conservazione dei centri storici si dimentica che essi sono anzitutto abitazioni, perciò carichi di vita, e non dei monumenti, indicando come soluzione del problema un supremo equilibrio tra le forme e la vita della città. Un tema quanto mai attuale. Molti monumenti sono in stato di abbandono, specialmente i monasteri e conventi soppressi, alcuni dei quali trasmessi dalle diocesi al Demanio dello Stato anziché alle Soprintendenze. E alcuni tra questi monumenti in abbandono divengono facile preda di saccheggi oppure si trasformano per iniziativa privata in alberghi di lusso.
Su questa problematica e sulle possibili soluzioni nasce a Napoli il progetto “Quartiere per l’arte” in cui si attualizza concretamente il dibattito brandiano sull’integrazione tra vecchio e nuovo. L’idea, curata da Franco Coppola, Giuseppe Morra, Roberto Paci Dalò e Nicoletta Ricciardelli, annuncia il ruolo potenziale e strategico della Fondazione Morra nel proporre al quartiere, ed agli interlocutori istituzionali, un dibattito capace di comporre ed attivare la rete delle “Identità creative e plurali” che vivono nella II Municipalità Avvocata - Montecalvario - Porto. Gli spazi nuovi, la Fondazione Morra e il Museo Hermann Nitsch/Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee, si propongono come nodi di propulsione e sviluppo nelle diverse aree del quartiere-municipalità segnalato. Lo scopo del progetto è strutturare a poco a poco questo insieme di nodi delle arti fino a farlo riconoscere come tessuto innovativo della città; lo slogan “un quartiere si fa città” è la sintesi del processo che avvia una nuova ed intensa progettualità che può restituire vita ad un tessuto storico altrimenti inerte.
La presentazione del volume e del progetto avverrà venerdì 24 aprile, ore 16,00, presso la sede del Museo Hermann Nitsch/Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee, in vico Lungo Pontecorvo 29/d, Napoli.
Saranno presenti: Enzo Mecacci (segretario dell’Accademia degli Intronati, Siena), Marco Pierini (direttore di SMS Contemporanea, Siena), Giulio Pane (docente di Storia dell’Architettura - Università Federico II, Napoli), Pasquale Persico (docente di Economia Politica - Università degli Studi, Salerno), Fabiano Di Prima (ricercatore Diritto Canonico e Diritto Ecclesiastico - Università degli Studi, Palermo), Maurizio Elettrico (artista). Modera Lorenzo Manenti.
Vico Lungo Pontecorvo 29D - 80135 Napoli - Tel.++ 39 081 5641655 / Fax.++39 081 5641494
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Gino
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a cura di Mario Franco
dal 2 aprile al 25 giugno 2009 ore 20.00
Museo Hermann Nitsch
“C’è un modo di andare al cinema come altri vanno in chiesa e io penso che, da un certo punto di vista, davvero indipendente da ciò che vi si dà, è là che si celebra il solo mistero assolutamente moderno”.
André Breton
Il successo della rassegna Serate Futuriste Cinema & Musica, appena conclusa presso il Museo Nitsch, dimostra che esiste ancora interesse ed attenzione per il Cinema delle Avanguardie. La Fondazione Morra continua le proiezioni del Giovedì mettendo a confronto il cinema sperimentale di vari paesi europei e quello americano, nel periodo che va dalle cosiddette “Avanguardie storiche” fino ai primi anni ’60 ed alla nascita del cinema underground.
L’avanguardia rigetta e critica il cinema di intrattenimento ed il suo modo di produzione industriale; la sua ricerca determina significati invece che fiction film commerciali ed è orientata da un linguaggio non compromesso dal regime. La maggior parte dei film/video-makers enfatizzano la visione più che il testo ed il dialogo e sfuggono le rigide classificazioni; alla fine le differenti nomenclature - avanguardia, underground, sperimentale, indipendente - condividono lo stesso senso di estraneità, libertà ed indipendenza.
Gli anni 1920 rappresentano un periodo di grande creatività del XX secolo ed un indiscutibile modello di avanguardismo. Una miriade di movimenti artistici - Dada, Surrealismo, Costruttivismo, Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Astrattismo co-esistono nello stesso periodo e molti artisti fluttuano da un campo all’altro; inoltre le differenti modalità di espressione - danza, musica, pittura, poesia, scultura, cinema - caratterizzano la fertilizzazione incrociata nelle forme artistiche.
La prima serata compara i films francesi Anémic Cinéma di Marcel Duchamp e La glace à trois faces di Jean Epstein e quelli americani Autumn Fire di Hermann G. Weinberg, H2O di Ralf Steiner e Lot in Sodom di James Sibley Watson.
ABBONAMENTO € 40.00 / INGRESSO SERATA € 5.00
GIOVEDÍ 23 APRILE 2009 ore 20.00
Museo Hermann Nitsch (vico lungo Pontecorvo 29/d - Napoli)
quarta serata
FRANCIA:Jean Epstein - Coeur fidèle, 1923 (b/n, 84 min.)
USA: Slavko Vorkapich e Robert Florey - The Life and Death of 9413: a Hollywood Extra, 1927 (b/n, 11 min.)
Jean Epstein entra nel mondo del cinema con la stesura del libro “Bonjour Cinema” nel 1921 e da allora combina insieme films e scrittura, considerandoli attività complementari e parallele. Per Epstein il cinema non può essere mera riproduzione della realtà ed il film-maker dovrebbe utilizzare alcune tecniche di ripresa e montaggio come una grammatica cinematografica.
Jean Epstein diviene esponente di punta, con Abel Gance e Louis Delluc, della cosiddetta “première vague”, accompagnando, come Eisenstein, la propria attività creativa con una continua ed importante riflessione teorica sul cinema. Grazie ad un uso sperimentale ed inedito del ralenti e dell’accelerazione, oltre ad una drammaturgia minuziosa, il regista ottiene una recitazione dei suoi attori che egli stesso paragona ad una “…febbre lenta, un’incubazione morbosa” in cui l’intensità emotiva di un gesto viene esaltata dalla tecnica di ripresa.
In Coeur fidèle, Epstein filma una semplice storia di amore e violenza, “…per vincere la reticenza di quanti ancora credono che soltanto il melodramma può interessare il pubblico”, ma spogliata dalle ordinarie convenzioni, così sobria e semplice da approcciare la nobiltà e l’eccellenza della tragedia.
The Life and Death of 9413: a Hollywood Extra diSlavko Vorkapich e Robert Florey mette insieme le tecniche di montaggio dell’espressionismo tedesco e quelle della scuola sovietica. Realizzato su di un tavolo da cucina con soli 96 dollari, il film utilizza “le sinfonie del movimento visivo” per far avanzare la storia il più rapidamente e vividamente possibile. La storia di un uomo che vuol diventare una stella di Hollywood, ma viene de-umanizzato ed identificato con un numero impresso sulla sua fronte.
Vico Lungo Pontecorvo 29D - 80135 Napoli - Tel.++ 39 081 5641655 / Fax.++39 081 5641494
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La donna e' arte
Michela Angiuoni, Letizia Caiazzo e Nadia Lolletti
Tre donne interpretano in modo diverso l'arte
La mostra -La donna e' arte- presenta opere di grande capacità espressiva e pittorica. Le tre artiste nei loro generi cosi' diversi, ma pur simili, sono valide interpreti dell'Arte Contemporanea e si esprimono egregiamente, attraverso le varie tecniche, i diversi materiali e strumenti usati.
La ceramista Michela Angiuoni, come scrive Nicola Cesari, esalta nella sua opera la composizione pittorica, sempre congiunta alla sua personalità e al mondo delle sue esperienze, espresse in figure grafiche e masse colorate. Gli effetti pittorici della sua arte, nascono in gran parte dalla mescolanza fra creazione e invenzione, fantasia e solida tecnica.
Le tele cariche di colore e a volte di mistero prendono vita dal pennello virtuale dell'artista Letizia Caiazzo che sa ben impiegare la tavolozza cromatica, come ha evidenziato il prof. Antonino Fiorentino e, ancora: sa anche imprimere nelle figure come nei paesaggi, nei vicoli come nei volti, momenti di vita reale espressi in modo -colorato- si', ma che lasciano trasparire un'inquietudine esistenziale. C'e' sempre, in Letizia, una ricerca della vera essenza dell'uomo e del Creato che e' fuori dall'egoismo e arrivismo dell'attuale società moderna. Si rimane incantati e sorpresi davanti alle sue opere sia per le atmosfere evocate che per le riflessioni e pensieri che vengono fuori, che avanzano e danzano fra piacere e sogno, fra evanescenze e fragilità dei tanti sentimenti umani. Attraverso il computer ottiene immagini caratterizzate da una semplicità di forme e figure in cui la luce, il colore e l'ambientazione si intersecano creando fascino. Le sue opere risultano ricche di emozioni, colori ed intensità e mettono in armonia arte e tecnologia.
Per Nadia Lolletti la pittura e l'arte nelle sue varie forme espressive costituiscono quasi un rifugio per conoscere socraticamente se stessa e, nel contempo, colloquiare con gli altri, con una società, a mio avviso, assai spesso distratta e che lei, artista, cerca di scuotere da un atavico torpore mettendo in giuoco se stessa e la sua stessa personalità. Quasi una sfida aperta, questa della pittrice, in una continua assiemanza di segno- colore, parole dipinte, appena sussurrate in una atmosfera che sembra travalicare i confini della stessa quotidianità per attestarsi in un mondo -altro-, un mondo di sorprendente luminosità. Un confronto- scontro, il suo, mentre la stessa emozione che colpisce l'osservatore di fronte a ciascuna opera diventa ed e' pagina bianca sulla quale trascrivere il messaggio recepito attraverso il segno-colore dell'artista. Questo dice di lei Anna Sciacovelli, scrittrice. D'accordo con la Sciacovelli e' la critica d'arte Lia Ciatto che conferma scrivendo che: nascono cosi' opere di tematica diversa, ma di grande valenza artistica perche' la Lolletti sa coniugare egregiamente la tematica al segno e al colore. Ci sono alcune opere, nel repertorio dell'artista che collegano piccoli aspetti del reale e li riportano sulla carta con un tocco di poesia come nel caso dell'opera intitolata -Il mare e il pescatore- che e' un felice connubio di quanto sopra detto.
Per concludere queste tre donne si ritrovano in un mondo atemporale, magico e poetico dove il vivere e il sognare sono un tutt'uno in un'alchimia che regala magie.
La mostra -LA DONNA E' ARTE- e' patrocinata dal Comune di Sorrento, dal Centro Studi Bartolommeo Capasso, dall'associazione F.I.D.A.P.A. penisola sorrentina, dall'associazione Arteeuropa di Avellino.
Immagine: Nadia Lolletti, Liquidità immateriale, 2009
Inaugurazione lunedi', ore 18,00 Intervengono: il sindaco: Marco Fiorentino l'assessore Rosario Fiorentino presenta l'evento il critico d'arte prof. Rosario Pinto.
La mostra resterà aperta al pubblico dalle ore 10,00 /12,30 e dalle ore 16,30 /20,00
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Gino
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Carlo Improta
I volti dell'universo
a cura di Filomena Pagnani
Il volto e' il punto d'incontro tra la natura fisica e la natura psichica dell'uomo, la sede in cui l'animo si ricongiunge con l'universo e si proietta verso l'infinito.
Quella svolta dall'artista Carlo Improta, attraverso la serie di -volti- di sua ultima produzione, non e' da intendersi quale una ricerca incentrata sugli effetti di luce o sugli esiti estetici dei colori impiegati, ma come una ricerca del tutto concettuale tesa a cogliere le verità universali attraverso la verità dell'animo umano.
L'animo e' un'entità preesistente all'essere umano che lo accoglie nella collegialità degli individui in una dimensione metastorica nella quale l'esperienza concreta e spirituale del singolo e' solo l'evento minimale di un immenso disegno universale tutto da scoprire. I volti di Improta rappresentano dunque le manifestazioni individuali di un'unica condizione umana che accomuna quei visi, pur diversi nelle loro fattezze, in una medesima espressione, parti integranti e al tempo stesso variabili di quell' unica superiore estrinsecazione che e' l'universo. Sono espressioni d'attesa, che richiamano quell' atmosfera di sospensione cosmica che caratterizza gli sfondi sui quali le figurazioni sono calata, e simboleggiano l'attesa di una verità sulla quale l'uomo e' chiamato ad indagare attraverso un'analisi introspettiva che esuli dalla finitezza della sua stessa esistenza materiale per inserirsi in un discorso di piu' generale evoluzione del genere umano.
E'allora che il tempo si annulla e l'animo diviene parte dell'infinito, un complesso percorso attraverso il quale l'uomo ritorna alle origini trovando la ragione del proprio essere, lo stesso percorso che, su un piano diverso, compie anche l'artista nel cercare i piu' profondi significati di una sua opera. In Carlo Improta il gesto creativo si suddivide, infatti, in due diverse fasi: la prima e' puramente istintiva, segue i moti dell'animo, non risponde a codificazioni accademiche che mortificherebbero l'arte stessa la quale per sua natura, e' trasgressiva; la seconda e' razionale e consiste nel cercare di comprendere i motivi per i quali questi moti interiori l'hanno spinto a realizzare una determinata opera, a dare una certa forma alla raffigurazione, ad associare a quella creazione una precisa emozione. In mancanza di uno solo di questi due momenti l'arte si ridurrebbe ad un mero esercizio tecnico con finalità puramente contemplative, causando, di fatto, la sua negazione. E qui il cerchio concettuale di Carlo Improta si chiude giungendo ad ipotizzare una similitudine tra il significato del volto e quello dell'opera d'arte. Se il volto e' il punto di confluenza tra la dimensione biologica e quella morale di un essere umano, l'opera d'arte e' il mezzo attraverso il quale la materia si trasforma in spirito.
Sul piano tecnico i volti raffigurati da Improta sembrano dividersi in due emisferi a volte corrispondenti a due distinte gradazioni dello stesso colore, a volte contrastanti in un originale effetto di chiaroscuro piu' simbolico che non pittorico, ma e' proprio la parte scura, quella che rimanda al vuoto cosmico del fondo, a voler rappresentare quell'ideale continuità tra l'animo umano e l'universo che e' anche oggetto dell'indagine artistica del pittore partenopeo.
Sul piano tecnico i volti di Carlo Improta denotano un effetto tridimensionale che l'artista rende attraverso una pennellata impercettibile, realizzata grazie all'impiego di speciali pigmenti che annullano le striature, distribuendo il colore in maniera uniforme tuttavia intenso nei suoi esiti cromatici. L'estensione tonale e' ridotta, l'artista non va mai oltre una tricromia che tuttavia garantisce all'opera una perfetta armonia anche nelle diverse gradazioni tonali, a volte ascendenti, a volte discendenti sulla stessa direttrice, che donano al dipinto un dinamismo intrinseco e una notevole varietà all'insieme della serie dei volti nella quale ogni singola tela si armonizza con le restanti. La decisa ricerca di un equilibrio compositivo realizzato attraverso l'armonia dei colori e' un ulteriore conferma dell'arte quale strumento di ricerca di quella verità secondo la quale l'animo umano e' espressione di universalità. E' proprio l'armonia tra i piu' diversi elementi a sancire la loro complementarietà rispetto all'universo da cui tutto ha avuto origine e dove ogni cosa ritorna.
Domenico Raio Giornalista - Scrittore
Atelier Improta nuova delle Brecce, 44 Napoli
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Gino
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la Ven. Arc. della MISERICORDIA di Firenze in collaborazione con la Galleria d’Arte Mentana
presentano
"ARTE E SOLIDARIETA'"
MOSTRA E ASTA DI BENEFICENZA per la costruzione del VILLAGGIO SAN SEBASTIANO
GALLERIA VIA LARGA – via Cavour 7/r – FIRENZE
23-24-25 aprile 2009
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Gino
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Cinzia Camela
Oltre lo schermo
a cura di Mario Pellegrino
Nella galleria Al Blu di Prussia Giuseppe Mannajuolo e' lieto di ospitare Oltre lo schermo, personale fotografica di Cinzia Camela a cura di Mario Pellegrino, direttore della galleria. Al Blu di Prussia saranno esposte circa 40 immagini scattate dalla fotografa ai divi del cinema a cominciare da quella di Charlize Theron premiata al -' Venice movie stars award'' del dicembre scorso, come anche le foto di Tom Cruise, Nicole Kidman, Robert De Niro, Monica Bellucci, Laura Morante, Tim Burton, Isabella Ferrari, Peter Greenway, Jeremy Irons, Ermanno Olmi, Scarlett Johansson, Claude Chabrol, Jhonny Deep, David Lynch e molti altri che Cinzia Camela ha incontrato sui red carpet in questi ultimi 10 anni di attività ai festival del cinema di Venezia e Cannes.
In contemporane alla mostra, dal 23 aprile al 6 giugno, il giovedi'-venerdi'-sabato alle ore 17.30 seguirà la rassegna dei film premiati a Venezia e Cannes a cura di Giuseppe Mannajuolo.
Davanti al lavoro di Cinzia Camela, costituito in prevalenza da fotografie in bianco e nero che rappresentano l'iconografia del cinema internazionale attuale, non possiamo che restare affascinati dallo sguardo intimista che posa sui suoi soggetti. Cinzia nei pochi minuti di cui dispone ed in situazioni di estrema confusione, riesce a decontestualizzare i personaggi dalla scena e a proiettarli -' oltre lo schermo'' li spoglia dell' effetto patinato a cui i media ci hanno abituati e, senza copione, con abilità, aspetta che l'attimo, lo sguardo, il gesto -' intuito -' si compia, dando cosi' risalto alla vera natura dei personaggi, -' congelandoli -' in uno spazio/tempo che sa di umano. Mario Pellegrino
La fotografia e' uno degli strumenti espressivi del cinema. Nel caso di queste eclettiche istantanee si prefigge, peraltro, di sostituire l'immagine-tempo all'immagine-movimento: l'emozione e la partecipazione dei protagonisti di un festival, cioe', al semplice -raddoppio- dei loro film. Sembra quasi che l'effetto visionario dello schermo si prolunghi per via autonoma: una prospettiva -dal di dentro- che, proprio come il cinema e ancora piu' direttamente della pittura, riesce a dare un rilievo, un'anima e persino una durata alla cronaca. Valerio Caprara
vernissage: martedi' 21 aprile ore 18.00
Al Blu di Prussia via Gaetano Filangieri, 42 - Napoli Orari di apertura: dal martedi' al venerdi' ore 17,00 - 20,00; sabato ore 10,30 - 13,00 e 17,00 - 20,00 Ingresso libero
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Gino
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Titolo evento: IL FASCINO DELL’ ISLAM...SENZA LE GUERRE Artista: Luca Ciriello
Vernissage: Mostra Fotografica Data: dal 28 Aprile 2009 al 15 Maggio 2009
PICAGALLERY presenta
Mostra Fotografica di LUCA CIRIELLO
Martedì 28 Aprile 2009 Via vetriera 16 - 80123 Napoli Ore 18 non stop
dal 28 Aprile 2009 al 15 Maggio 2009 Orari Galleria: 10,00 - 13,00 17,30 - 19,30 Sabato e Domenica chiuso
IL FASCINO DELL’ ISLAM...SENZA LE GUERRE di LUCA CIRIELLO
Islam ti ho conosciuto in un giorno di primavera. Eri lì, splendente, prestigioso, ammiccante nella tua millenaria esistenza. Giorni difficili ti precedevano e gioie passate ti illuminavano. Perso nei meandri di una insaziabile ricerca, arrivai ad incontrarti. All’inizio mi guardavi con aria distaccata. Il conoscimento non fu certo cosa facile. Ma superato il vincolo della timidezza, mi buttai tra le tue braccia, pronto a far essere mio ciò che solo tuo non poteva mai essere. Fascinazione mista a curiosità erano entrate nelle mie vene e adesso ti ascoltavo silenziosamente mentre mi raccontavi di te. E così ho ascoltato le urla dei bambini che giocavano per le strade di Oujda, nel Marocco orientale. Ho respirato il silenzio purificatore delle Moschee di Istanbul. Ho parlato con uomini ultracentenari che portavano nelle loro rughe la gioia del vivere. Ho preso parte ai candidi odori che circolavano per le vie di Tunisi. Ho ascoltato musiche soavi in Algeria, ma capaci di un ritmo che senza chiederti permesso ti entrava nel corpo. Ho ammirato il modo di essere naturale e genuino di donne e uomini musulmani, che sentivo come parte di me. Ho esplorato le foreste di Tabarka e le montagne di Ain Draham. Mi sono perso, felice ed entusiasta, sulle rive del lago di Van, nella Turchia orientale. Ho gioito nel vedere amori fugaci e timidi bambini sorridenti nei villaggi autoctoni che popolano il Maghreb. Ho assaporato l’aria del Bosforo insieme a giovani e simpatici pescatori. Sono rimasto ingabbiato dal fascino di veli che coprivano intelligenti volti e ho intravisto la strada della mia spiritualità negli occhi tremendamente puri di una donna tunisina. Ciò che ho ascoltato, nella mia mente si è fatto strada. Le idee sono diventate immagini e i pensieri parole. Il bisogno di compartire la mia ricerca non resta ancora soddisfatto. Uno sforzo ora, seppur effimero, di riportare questo avvincente viaggio spirituale nella fotografia. Fotografia per sempre figlia di idee e di pensieri.
Picagallery - via Vetriera 16, 80132 Napoli +39 081426507, +39 3337388329 | pick@picagallery.it
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Gino
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Terra e Mare
Paesaggi del Sud, da Giuseppe De Nittis a Giovanni Fattori
Prima ancora che il turismo moderno scoprisse le masserie e i trulli, artisti come Giuseppe De Nittis, avevano tributato ai campi di grano, agli ulivi, ai cardi selvatici, alle spiagge, ma soprattutto al cielo cosi' mutevole, un omaggio appassionato. È proprio dalla magia di questo paesaggio che prende le mosse la mostra Terra e mare. Paesaggi del Sud, da Giuseppe De Nittis a Giovanni Fattori curata da Emanuela Angiuli e Tulliola Sparagni e organizzata dalla Pinacoteca -Giuseppe de Nittis- di Barletta in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia -Leonardo da Vinci- di Milano.
Attraverso il confronto delle opere dei maggiori paesaggisti del Centro e del Sud Italia - come Giovanni Fattori, Giuseppe De Nittis, Francesco Paolo Netti, Geremia Discanno, Raffaele Girondi, Francesco Romano , Vincenzo Cabianca, Filippo Palizzi, Francesco Paolo Michetti, Francesco Lojacono - passando dall'Adriatico al Tirreno, dai grandi buoi bianchi della Maremma ai -ciuchi- napoletani, percorrendo boschi di nodosi ulivi e campi di fascine, camminando su spiagge ancora deserte e senza limiti, si delinea la grande pittura di paesaggio meridionale, dove la suggestione della natura si congiunge alle problematiche sociali ed economiche. La battaglia per la libertà artistica, che eleva il paesaggio a genere dominante contro le scene storiche e classiche, si affianca alle lotte per la modernizzazione del paese, come si osserva nelle opere in mostra dove i due grandi pilastri dell'impianto stilistico e tematico sono: la presenza del lavoro (contadini e pescatori) e la grande bellezza della natura che indora ogni elemento, anche il piu' insignificante (un muro scalcinato, una stradina assolata, un cespuglio di fiori selvatici).
-Che bei tempi! Con tanta libertà, tanta aria libera, tante corse senza fine! E il mare, il gran cielo e i vasti orizzonti!... E da per tutto, un profumo di menta selvatica e di aranceti, che io adoro-, cosi' De Nittis sintetizzava quella felicità che il paesaggio natale (pugliese e campano) gli ispirava, spronandolo a una sua continua rielaborazione anche dopo il trasferimento a Parigi e l'accostamento al mondo degli impressionisti.
De Nittis fu tutt'altro che isolato nel descrivere appassionatamente la Puglia. Furono davvero molti i viaggiatori che nella seconda metà dell'Ottocento si spinsero in queste terre, attirati da quello che il piu' illustre tra loro, lo storico Ferdinand Gregorovius, defini' il -magnetismo della storia-, racchiuso nelle figure di Federico II di Svevia, di Manfredi, dei Crociati, di Ettore Fieramosca. Tutti loro non mancarono di sottolineare il fascino strano e magnetico della campagna pugliese, dal Tavoliere al Salento. Piatta e fertilissima, priva di laghi e fiumi, scandita da infiniti uliveti, priva apparentemente di quel carattere pittoresco che già aveva reso famosa la campagna romana e quella campana, eppure cosi' affascinante nel suo rigoglio naturale che la faceva assomigliare a un giardino, con il mare nello sfondo a chiudere l'orizzonte. Come i macchiaioli toscani scoprirono angoli della loro regione intatti, quali Castiglioncello e la Maremma, che misero al centro delle loro ricerche paesaggistiche, cosi' De Nittis e i suoi successori, da raffaele Girondi a Francesco Romano, trassero dal paesaggio pugliese temi e caratteristiche stilistiche personali per far nascere una "scuola" pugliese del paesaggio.
La mostra, tuttavia, non privilegia l'analisi delle varie correnti stilistiche - la -macchia- toscana, il naturalismo napoletano, la scuola siciliana - ma piuttosto mira a cercare una sintesi tra tutte queste esperienze, cosi' come risulta dall'amicizia che lega tra loro molti artisti di provenienze diverse: come De Nittis, ponte tra la cultura artistica napoletana e quella toscana, o Francesco Michetti amico di vari nomi dell'ambiente campano e romano. La ricerca di verità muove tutti gli artisti in mostra, e il loro scopo, come scrive uno dei piu' fini protagonisti di quel periodo, Francesco Netti, -era far di una tela una finestra dischiusa sui campi-. Da questa finestra, aperta in uno dei tanti agriturismi di queste regioni, possiamo ancora oggi rintracciare la bellezza di paesaggi antichi e moderni al tempo stesso.
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia -Leonardo da Vinci- e' presente in mostra con 20 opere di rilievo della scuola verista Napoletana e altri paesaggisti del Centro e del Sud Italia, tra cui -Tramonto- e -All'abbeverata- di Filippo Palizzi, -Nidiata- di Francesco Paolo Michetti e -Campagna romana- di Giovanni Fattori. 19 di queste opere costituiscono uno dei nuclei principali della Collezione Guido Rossi, una raccolta di prestigiosi dipinti dell'ottocento italiano che l'imprenditore tessile lombardo, amante della pittura di genere, delle scene di vita quotidiana e dei paesaggi agresti, dono' al Museo nel 1958, sottolineando il legame tra Arte e Scienza, tra sapere umanistico e sapere scientifico.
La collaborazione con il Museo della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" rientra nelle linee del programma culturale del Comune di Barletta e del Palazzo della Marra che, dopo un inizio aperto all'Europa (Francia e Inghilterra), intendono perseguire un'attività di collegamento con i piu' importanti centri museali italiani. Ne e' testimonianza in questa mostra la presenza dei prestiti di molte delle maggiori raccolte di arte italiana dell'Ottocento, come Palazzo Pitti di Firenze, il Museo di San Martino di Napoli o ancora il Museo Revoltella di Trieste.
Mostra promossa dal Comune di Barletta - Pinacoteca -Giuseppe de Nittis- in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia -Leonardo da Vinci- di Milano e con la Regione Puglia. A cura di Emanuela Angiuli e Tulliola Sparagni. Catalogo edito da Silvana Editoriale.
Immagini: Filippo Palizzi: Fanciulla sulla roccia a Sorrento, olio su tela, cm 55x80. Fondazione Internazionale Balzan, Milano
Bookshop e biglietteria Pinacoteca De Nittis tel 0883538312/13 pinacotecadenittis@comune.barletta.ba.it pinacoteca.segreteria@comune.barletta.ba.it http://www.comune.barletta.ba.it
Ufficio stampa del Comune di Barletta, tel.0883578424 fax.0883578408 ufficiostampa@comune.barletta.ba.it Ufficio stampa del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", tel. 0248555 450/372 , stampa@museoscienza.it In collaborazione con Studio ESSECI - Sergio Campagnolo tel. 049.663499 info@studioesseci.net
Inaugurazione Mercoledi 22 Aprile 2009
Pinacoteca De Nittis-Palazzo della Marra via Cialdini 74 Barletta Orario: tutti i giorni 10 - 20; venerdi' 10 - 23; chiusura tutti i lunedi' non festivi. Biglietti: intero - 7ridotto: - 5, scuole - 1
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Gino
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Melchiorre Cesarotti (1730-1808)
Un letterato tra il Veneto e l'Europa
Si continua ancora, in questo inizio di 2009, a parlare di Melchiorre Cesarotti, sempre nell'ambito delle manifestazioni che nel 2008 hanno celebrato il bicentenario dalla sua morte. L'occasione, in questo caso, sarà offerta dall'allestimento della mostra che dal 22 aprile al 10 maggio occuperà, a Padova, l'Oratorio di San Rocco. -MELCHIORRE CESAROTTI (1730-1808): UN LETTERATO TRA IL VENETO E L'EUROPA- e' il titolo dell'evento che prevede l'esposizione di stampe e manoscritti delle opere e dei documenti originali del Cesarotti. Al di là del richiamo e dell'attenzione di un pubblico sempre piu' vasto, sulla figura e sull'opera del Cesarotti, la mostra, ed il catalogo che la documenta, segneranno certamente una tappa importante nelle vicende degli studi e delle ricerche, già assai fitte soprattutto nell'ultimo decennio, intorno a un protagonista della cultura italiana ed europea nella delicata transizione fra Sette e Ottocento.
L'evento realizzato sempre dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della morte di Melchiorre Cesarotti, (nominato con Decreto del Ministro per i Beni e le Attività culturali del 20 marzo 2008) ha la collaborazione del Comune di Padova ed e' organizzata dall'Archivio di Stato, dalla Biblioteca Universitaria di Padova e dalla Biblioteca del Seminario. I documenti, i mss. e le stampe esposte, che nel loro insieme, pur nella necessità di una selezione adeguata agli spazi espositivi, rappresentano il corpus piu' ampio mai esposto al pubblico e pertinenti a Melchiorre Cesarotti, provengono dai patrimoni documentari e librari, oltre che dell'Archivio di Stato di Padova, della Biblioteca Universitaria di Padova, della Biblioteca del Seminario di Padova, enti tutti rappresentati nel Comitato Nazionale, dell'Archivio Vescovile e della Biblioteca Civica di Padova, della Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza, della Biblioteca del Museo Civico di Bassano del Grappa (Vicenza), della Biblioteca Nazionale Centrale e della Biblioteca Riccardiana di Firenze. Non pochi dei -pezzi- che saranno esposti vengono sistematicamente descritti per la prima volta. La mostra ed il catalogo documentano, in primo luogo, la centralità della figura e dell'opera del Cesarotti, nel contesto della cultura veneta fra la metà del Settecento e il primo decennio del nuovo secolo: con una varietà di interessi, di competenze e di progetti che ne fanno rapidamente (specie dopo l'Ossian del 1763) personaggio di spicco, ben al di là dei confini pur assai ricchi dell'ambito di provenienza (Padova, Venezia e il Veneto), a livello nazionale ed europeo, al centro di una fitta rete di rapporti documentati solo in parte dall'epistolario a stampa.
Traduttore in primis (con una vastissima, e inusuale, gamma di interessi: da Voltaire ai greci, ai latini, all'Ossian e non solo), filosofo del linguaggio, teorico dell'estetica, non sordo alle istanze anche -politiche- di decenni difficilissimi, segretario competente e interessato dell'Accademia di Padova, letterato e poeta in proprio, il Cesarotti dimostra in tutti questi ambiti spiccati interessi e preferenze, capacità e volontà polemiche, specie nei confronti delle chiusure del classicismo pedantesco, ma anche disponibilità cospicue alla mediazione, secondo equilibri variabili nel tempo, ma sostanzialmente consoni alla fisionomia spiccata di un -uomo di lettere- in grado di far fronte ai nuovi compiti offerti dal secolo dei lumi e dalle sin drammatiche vicende europee fra l'ultimo scorcio del Settecento e l'avvio del nuovo secolo, attraversando con sostanziale coerenza (nonostante accuse spesso ingenerose di acquiescenza) gli anni del declino della Dominante, la stagione rivoluzionaria, il breve intermezzo austriaco e l'età napoleonica. Di questa varietà di interessi, e di questa costanza, la mostra e il catalogo offrono uno spaccato di singolare evidenza. I due massimi dell'attività cesarottiana, sul piano non solo dell'impegno personale, ma della messa a frutto delle sue competenze di traduttore, di lettore di -buon gusto- e di erudito, sono riconoscibili nei lavori, che impegnarono il Cesarotti per decenni, in margine a Ossian e a Omero.
La mostra, ed il catalogo, offrono su questi due versanti una documentazione completa: indicativa non solo della mole e della qualità del lavoro cesarottiano, ma anche della maturazione delle intenzioni e dei giudizi in corso d'opera, con ricadute di grande rilievo anche per le vicende della cultura italiana ed europea delle generazioni successive, dal Monti traduttore dell'Iliade alla stagione romantica. Ma non meno interessanti sono i documenti esposti pertinenti alla biografia cesarottiana (spesso primizie che hanno comportato ricerche ad hoc presso l'Archivio di Stato e l'Archivio Vescovile di Padova, come, sul versante delle lettere, fortunate acquisizioni della Biblioteca Universitaria e valorizzazione del patrimonio della Biblioteca Civica sempre di Padova), e, seppur in misura assai limitata rispetto alle possibilità della documentazione disponibile, alla ricezione soprattutto dell'Ossian.
Ufficio stampa: studio PRP - Alessandra Canella tel. 049.8753166 canella@studiopierrepi.it
Oratorio di San Rocco via Santa Lucia - Padova Da martedi' a domenica: 9,30-12,30 / 15,30-19,30, lunedi' chiuso Ingresso libero
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Gino
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A Trip “Eroico furore” di Giordano Bruno
Giovedì 23 aprile alle 19 TRIP presenterà “Eroico furore”, cortometraggio di 15’ scritto e diretto da Francesco Afro de Falco e dedicato al grande filosofo nolano Giordano Bruno.
Nato a Nola nel 1548, Giordano Bruno fu filosofo, scrittore e frate domenicano italiano che trovò la morte per mano dell’inquisizione cattolica. Questo frate nolano, impavidamente diffondeva il libero pensiero, l’opposizione al dogma e al potere ed il riconoscimento di un principio divino nell’uomo. Il suo opporsi agli aspetti più conservatori delle istituzioni ecclesiastiche, promuovendo sempre la libera scelta, lo fecero tacciare di eresia al punto da farlo morire sul rogo in Campo dei Fiori il 17 febbraio del 1600.
Il lavoro di Afro de Falco prende spunto dai dieci dialoghi che compongono l'opera De gl’heroici furori, pubblicati a Londra nel 1585, in cui Bruno individua tre specie di passioni umane: quella per la vita speculativa, volta alla conoscenza, quella per la vita pratica e attiva, e quella per la vita oziosa. Le due ultime tendenze sono espressione di un furore di poco valore, un «furore basso»; il desiderio di una vita volta alla contemplazione è l'espressione di un «furore eroico», con il quale l'anima, «rapita sopra l'orizzonte de gli affetti naturali [...] vinta da gli alti pensieri, come morta al corpo, aspira ad alto».
Il cortometraggio riflette sul parallelismo tra il filosofo nolano – il cui intento è stato quello di voler riformare un potere ingiusto e capitalista e risvegliare le coscienze dei dotti uomini del tempo – e la figura ormai anziana di un inquisitore che, negli ultimi giorni di vita, rivive con la memoria il processo nel quale condannò il filosofo per le eresie commesse. Quest’ultimo, assistito da un giovane e devoto domenicano, risveglierà una coscienza che avrà in sé il sapore del pentimento, mettendo così a rischio l’infallibilità della chiesa.
Il corto - prodotto da Libera Scena Ensemble con la Regione Campania e Valentini Group International ed in collaborazione con la Film Commission Campania – presenta un cast d’eccezione formato da Renato Carpentieri, Stefano Jotti, Lello Serao, Paolo Cresta, Lucio Allocca, Antonello Cossia e Giancarlo Gnolo. Le location storiche sono Castel Sant’Elmo, la Certosa di San Martino e Castel Cicala (Nola), luoghi ancora oggi pregni di quel sapore d’antico nel quale Bruno visse e operò.
Alla proiezione di “Eroico furore” seguirà un dibattito a cui parteciperà anche Guido del Giudice, studioso bruniano che intende rinnovare e sollecitare l’interesse intorno alla figura del grande filosofo a cui, dal 2010, la città di Nola dedicherà una Biennale di Studi Bruniani.
Trip
Via Martucci, 64 - 80121 Napoli Tel. 081.19568994 - trip@cra.na.it
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Gino
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Due mostre
Nobuyoshi Araki ''Polaroid''- Group Show ''Womanliness''
NOBUYOSHI ARAKI -Polaroid - Courtesy Galleria Cà di Frà Milano
PaciArte contemporary presenta Nobuyoshi Araki, fotografo di fama mondiale, noto per le polaroid in cui immortala corpi femminili in una rappresentazione simbolica della sensualità giapponese. Ritenuto uno dei poeti dell'erotismo, nelle sue opere spazia dall'eros femminile alla vita quotidiana ritraendo le strade, i fiori, ed il cielo di Tokio.
Una sessualità ostentata che ci rimanda alla donna come simbolo di piacere, una geisha dei giorni nostri, un chiaro richiamo alla cultura giapponese anche grazie alle ambientazioni ed agli abiti tradizionali.
Per alcuni la vera protagonista e' la corda con cui spesso lega le sue modelle, simbolo del proibito che avvolge e blocca i corpi in uno dei momenti piu' intimi. Se nelle cultura occidentale questo potrebbe sembrare pornografia, in questi scatti risulta provocazione. I soggetti hanno uno sguardo assente, come se ci fosse una spersonalizzazione, la donna come oggetto.
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-WOMANLINESS- Group Show
Collettiva riguardante il tema della donna in tutte le sue sfumature, partendo dall'aspetto sognante dei fotografi Clark & Pougnaud e Maggie Taylor passando alla difficoltà dell' essere donna nei paesi in via di sviluppo nelle opere di Borges, arrivando alla delicata bellezza di Mario Cravo Neto e molti altri tra cui: Leslie Krims, Arthur Tress, Michal Macku, Sandy Skoglund, Mayumi Lake,Robert Mapplethorpe, Shirin Neshat-
Ogni artista mette in luce aspetti diversi attraverso il suo obiettivo, ma in tutti emerge la grande bellezza della femminilità, che sarà anche il titolo della mostra (womanliness = femminilità). Si segnala che gli artisti:Mario Cravo Neto, Clark & Pougnaud e Maggie Taylor saranno le -new entries- della stagione 2009- 2010 della PaciArte, in anteprima italiana. Miriam Tognazzi
Galleria PaciArte via Carlo Cattaneo, 20b - Brescia
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Gino
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Ciro Palladino
Silenzi eloquenti
, il titolo della mostra, cita il titolo di un recente libro col quale Carlos Marti' Ari's, architetto e scrittore spagnolo, sviluppa una particolare riflessione sulla poetica del silenzio attraverso un'analisi comparata delle opere di alcuni artisti del -900 appartenenti al campo della letteratura, della musica e delle arti visive.
Il dato fondamentale che l'autore fa emergere dalla sua analisi e' quella che lui definisce -l'eclissi del linguaggio- ovvero -una strategia-che consiste nel frapporre un filtro o una velatura che eviti al linguaggio di accecarci impedendoci di vedere altre luci-..Tuttavia-il linguaggio non si annulla-.e' eclissato, non spento, e la sua luce ci arriva, quindi, in modo indiretto, riflesso: le cose acquistano rilievo e lasciano apparire sfumature impreviste, la profondità della percezione si accentua. Solo cosi', il linguaggio non ci cattura nella sua ragnatela ma, finalmente terso e trasparente, si fa transitivo e guida i nostri passi verso cio' che e' oltre il linguaggio.- Vuoti, pause -come ricettacoli di sentimenti-, silenzi -come momenti per sottolineare l'importanza di cio' che non viene detto, di quello che non succede. In questo modo si rivelano le tracce dell'assente.-
Ciro Palladino appartiene a quella (questa) famiglia spirituale che si ritrova oltre il tempo e le mode per fare del silenzio il luogo dove nasce l'arte. Il luogo dove si da significato alle sensazioni che vivono sul confine tra la percezione delle cose e la loro scomparsa in una dimensione intima e allo stesso tempo sovratemporale.
Galleria Spazio Arte via Salvator Rosa 299 - Napoli Orario: mart-sab 17-20 Ingresso libero
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Gino
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in fumo_festival Il giallo di Napoli Comicon
Una primavera di festival per il fumetto. Dopo Bologna e Torino, sta per iniziare Napoli Comicon. Che stavolta si tinge di "giallo", proprio come il costume di Rat-Man. Il ratto più famoso dopo Topolino festeggia così i suoi primi vent'anni...
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pubblicato mercoledì 22 aprile 2009
La primavera dei fumetti continua nel segno del giallo. Mentre è ancora vivo nella memoria il BilBOlBul di Bologna, che tra i nuovi festival rappresenta una straordinaria eccezione per la freschezza del contenitore culturale sviluppato attorno a quel nome, nella capitale piemontese si è appena conclusa la quindicesima edizione di Torino Comics & Games. Cui hanno partecipato, fra gli altri, autori come Massimiliano Frezzato, Gabriele Dell'Otto e Alessandro Barbucci. È poi un fatto noto che ogni salone preveda all'interno del suo programma una speciale ricorrenza da festeggiare. Così Torino ha pensato di rendere omaggio al lupo della steppa Pugacioff, creato cinquant'anni fa da Giorgio Rebuffi. Ora, però, è il momento di Napoli Comicon. Che nel segno della continuità prosegue il percorso tematico dei colori della stampa tipografica.  Dopo l'anno del ciano e quello del magenta, stavolta tocca al giallo. Gialla è la maglietta della ragazza rappresentata nel manifesto illustrato da Tanino Liberatore, guest star di questa edizione. Ma giallo è anche il costume del ratto più famoso dopo Topolino. Ed è proprio al Rat-Man di Leo Ortolani che è dedicato uno spazio particolare. Nel 2009, infatti, il simpatico topo in calzamaglia compie vent'anni. Napoli Comicon, dunque, festeggerà questa ricorrenza con l'allestimento di una mostra dal titolo Rat-Man: 20 anni senza condizionale e la pubblicazione di un catalogo inedito realizzato in collaborazione con la Panini. L’11esima edizione del salone internazionale del fumetto, che si terrà come sempre a Castel Sant'Elmo, si troverà a convivere lo spazio con la mostra di urban art organizzata dal museo Madre. Tra gli ospiti italiani, oltre ai già citati Ortolani e Liberatore (in mostra studi, bozzetti, primi fumetti, e dipinti, raccolti poi nel catalogo Tanino Liberatore: Un Michelangelo Post-Moderno), ci saranno anche Massimo Carnevale e Roberto Recchioni (rispettivamente disegnatore e sceneggiatore). Oltre naturalmente a Gipi, Ivo Milazzo, Vincenzo Cerami e molti altri. Tra gli ospiti internazionali segnaliamo Alan Davis, Isabel Kreitz, Phil Ortiz (animatori dei Simpson), Bill Willingham, Zeina Abirached, Catherine Meurisse, Clément Oubrerie, Bastien Vivès, Mathieu Sapin, Alfred & Lewis Trondheim, Ángel de la Calle, Paco Roca ed Eduardo Risso.  Infine, in programma, anche una retrospettiva sul fumetto cinese, Nuove di rabbia (dal progetto Futuro Anteriore, realizzato in collaborazione con il Centro Fumetto Andrea Pazienza), il festival portoghese d’Amadora (alla sua 20esima edizione), la sezione dedicata ai fumetti contro le mafie e, in anteprima mondiale, venti minuti di proiezione del film Wolverine di Gavin Hood, la cui uscita è in programma il prossimo 29 aprile. articoli correlati ANIMAls La geografia del fumetto Charles Burns Lucca capitale del fumetto
gianluca testa
dal 24 al 26 aprile 2009 Napoli Comicon 2009 Castel Sant’Elmo Via Tito Angelini, 20 (zona San Martino) - 80129 Napoli Orario: 24 e 26 aprile ore 10-20; 25 aprile ore 10-22 Ingresso: intero € 8; ridotto € 6; abbonamento € 16 Info: www.comicon.it
[exibart]
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Gino
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Napoli - dal 23 aprile al 27 maggio 2009 Bruno Starita - Incisioni e dintorni |
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CASTEL NUOVO - MASCHIO ANGIOINO vai alla scheda di questa sede
Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede |
Piazza Municipio (80133) |
+39 0817955877 |
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Eventi in corso nei dintorni |
La mostra dedicata all’artista, considerato universalmente uno dei più grandi incisori contemporanei, vuole essere un omaggio alla sua lunga e complessa attività grazie alla selezione di circa 50 incisioni (acquaforti, acquatinte, bulini e anche alcune lastre originali) che coprono un arco temporale che va dal 1950 ad oggi ma, nel contempo, allarga lo sguardo anche ad altri campi di ricerca artistica quali la pittura, praticata a fasi alterne, e la fotografia. |
orario: lunedì – sabato ore 9.00 -19.00 domeniche di maggio ore 10.00 -13.00 (ingresso fino a un’ora prima della chiusura) (possono variare, verificare sempre via telefono) |
vernissage: 23 aprile 2009. |
catalogo: curato da Lorella Starita |
curatori: Lorella Starita |
autori: Bruno Starita |
patrocini: Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli |
telefono evento: +39 3460707610 |
genere: fotografia, arte contemporanea, personale, disegno e grafica | |
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Gino
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“Alsazia in degustazione” Venerdì, 24 apr 2009, 17.00
Pepe e Marmellata Via Monti di Creta 31 Roma 00167
Ada Egidio e Gian Marco Volpi con la collaborazione di “Pepe e Marmellata” Sono lieti di invitarVi alla “Alsazia in degustazione” 3 calici di Gewurtztraminer a confronto con assaggi E all’esposizione di manifesti originali del cinema del ‘900 Che si terrà presso Pepe e Marmellata venerdì 24 e sabato 25 aprile 2009 dalle 17:00 alle 22:00
il costo della degustazione è di € 25 a persona E’ possibile prenotare per cena Pepe e Marmellata Via Monti di Creta,31 00167 Roma Tel..Fax 06-6622027 E-mail
pepemarmellata@hotmail.com
Collezionando Gallery Via Monti di Creta,55 00167 Roma Tel. 06-6624970 Email
collezionandogallery@hotmail.it
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Gino
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Due Mostre
Luigi Ontani - Luciano D'Alessandro
Luigi Ontani CapoDIOMonte
Venerdi' 24 aprile, alle ore 11, verrà inaugurata, nelle sale del Museo di Capodimonte, la mostra di Luigi Ontani CapoDIOMonte, promossa dagli Incontri Internazionali d'Arte in collaborazione con Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli e la Regione Campania.
Artista eclettico, originale interprete di immagini, simboli, allegorie del mito, della storia e della letteratura, Luigi Ontani ha attraversato con grande duttilità e maestria, nell'intero corso della sua avventura artistica, diversi linguaggi: scultura, disegno, nuovi media.
Luigi Ontani interviene, nel suo stile, all'interno del Museo di Capodimonte, tra i suoi capolavori e le ricche collezioni d'arte antica. I lavori, collocati all'interno delle sale, non si pongono in dialogo frontale con le opere del museo, ma sono volutamente mimetizzati tra gli arredi e le collezioni, secondo una modalità che l'artista, -invasore silenzioso-, predilige. Non allestimenti di opere in spazi neutri, ma interpretazioni rispettose, rivisitazioni dell'antico, continua fonte di ispirazione per la fervida fantasia di Ontani.
Al Museo di Capodimonte saranno in mostra lavori datati a partire degli anni Settanta fino ai piu' recenti, realizzati con l'ausilio dei maestri artigiani del vetro (maestro Signoretto di Murano) e della ceramica (Bottega Gatti di Faenza e Venera Finocchiaro a Roma). Alcune opere sono state ideate per la mostra, in omaggio al museo, in un viaggio fantastico tra storia e memoria. Tra queste si ricordano il tondo in ceramica intitolato La CadutadeiCiechiimManiBrancusianie, il ciclo di piatti in ceramica policroma ispirati a personalità del mondo dell'arte e della letteratura, quali Joseph Beuys, Gino De Dominicis, Curzio Malaparte, Alberto Moravia, Gemito.
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Luciano D'Alessandro Fotografie 1952-2002
Venerdi' 24 aprile 2009, alle ore 11, nel Museo di Capodimonte verrà inaugurata la mostra Luciano D'Alessandro. Fotografie 1952-2002.
La mostra del noto fotografo napoletano nasce dalla volontà di presentare una sintesi del suo ricco iter creativo e di far conoscere alle generazioni piu' giovani le sue pregnanti testimonianze raccolte nel mondo, preziosi strumenti per rintracciare il filo della storia tra passato e presente.
L'iniziativa, promossa dagli Incontri Internazionali d'Arte, in collaborazione con Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, e' diventata un progetto itinerante che, dopo la sua prima tappa all'Accademia di Francia - Villa Medici a Roma nel 2006 e in seguito al Museu Histórico Nacional di Rio de Janeiro nel 2007, approda oggi nella città d'origine di Luciano D'Alessandro.
La mostra
L'esposizione presenta una selezione di 91 fotografie in bianco e nero, del formato di cm 30x40, che documentano diversi momenti dell'attività fotogiornalistica di Luciano D'Alessandro tra il 1952 e il 2002. Il tema della condizione umana rimane sempre al centro della ricerca del fotografo, con una particolare attenzione rivolta all'indagine dei temi sociali.
-E' dal 1952- - scrive Nicola Spinosa, Soprintendente del Polo museale di Napoli - che l'artista s'interroga, con occhio lucido e cuore partecipe, sulla realtà che lo circonda: e sono interrogativi rivolti, con la medesima serietà, ai luoghi anche piu' lontani - e, tuttavia, avvicinati da uno stesso destino - del nostro tormentato pianeta. Ed e' sempre dallo stesso anno che queste domande assumono quella pregnanza estetica che, in ampiezza e varietà, puo' cogliersi in questa sua mostra -itinerante', con tappa di rilievo, oggi, nel Museo di Capodimonte: un museo celebre per le sue antiche e prestigiose collezioni d'arte medievale e moderna, ma che da tempo ha riservato i propri spazi anche al confronto dialettico, o meglio, alla producente -contaminazione' fenomenica tra testimonianze del passato e presenze contemporanee, quindi alla stessa fotografia, intesa unitariamente, nelle sue pur molteplici e articolate espressioni recenti, quale concreta esperienza esistenziale e autonoma forma d'arte-.
Immagine: Luigi Ontani
Ufficio stampa: Incontri Internazionali d'arte, Sara Paulucci tel. 06 68804009 fax 06 68803993; e-mail incarte@tin.it Soprintendenza, Simona Golia tel. 081 2294478 fax 081 2294498; e-mail polomusna.uffstampa@arti.beniculturali.it Civita, Barbara Izzo tel. 06 692050220 e-mail izzo@civita.it
Inaugurazione venerdi' 24 aprile 2009 - ore 11
Museo di Capodimonte via di Miano, 2 - Napoli Orari: tutti i giorni dalle 14.30 alle 19.30. Chiuso mercoledi'. Ingresso: euro 7,50 La biglietteria chiude alle ore 18.00
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Gino
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Urban superstar show
Collettiva
a cura di David Vecchiato
L'Urban Art superstar dell'Arte Contemporanea.
Tira finalmente aria nuova nei musei. La piu' esauriente mostra di Urban Art mai presentata in un museo italiano porta al MADRE alcuni tra i nomi piu' interessanti della giovane Arte Contemporanea che nasce dalle ultime tendenze delle culture giovanili e urbane.
Mentre i parolai su fumetto e arte da decenni continuano ad accapigliarsi su fino a che punto l'uno possa azzardarsi a contaminare l'altra, e viceversa, arrivano a Napoli proprio durante un festival dedicato ai fumetti, gli artisti contemporanei piu' -corrotti- da fumetti e cartoon.
L'artista David Vecchiato, qui anche in veste di curatore, presenta le opere piu' recenti delle stelle internazionali dell'Urban Art, colleghi e amici come Gary Baseman, Boris Hoppek, Shag, Ian Stevenson, Gary Taxali, Mijn Schatje, Jon Burgerman, Jim Avignon, Junko Mizuno, Glenn Barr, Bigfoot, Naoshi, Ciou, Sergio Mora, Nathan Jurevicius, Joe Ledbetter e tanti altri artisti da ogni parte del mondo.
Tra le opere degli illustri esponenti di correnti come street art, skate art, pop surrealism, lowbrow e poster art, in mostra anche gli art-toys, fenomeno promosso con forza già da un paio di anni dalla MondoPOP International Gallery di Roma e dal magazine XL.
Per finire, Urban Superstar propone anche le grandi installazioni di Junko Mizuno, Mijn Schatje e Tokidoki della collezione Fornarina, viste all'Urban Beauty Show al Louvre di Parigi. Lo staff di Fornarina ha aderito naturalmente al prestigioso progetto Urban Superstar perche' il loro e' stato tra i primi marchi internazionali a investire sulle nuove correnti artistiche e a promuovere i suoi esponenti già da anni.
L'appuntamento e' sabato 25 aprile alle ore 21 con l'Urban Party di apertura della prestigiosa collettiva, con performance e DJ tutt'altro che -da museo-. Ma la mostra sarà aperta eccezionalmente già da venerdi' 24 per consentirne la visione ai visitatori che arrivano in città per il Comicon.
Tra i tanti artisti ospiti nei giorni della convention saranno a Napoli l'australiano Jeremyville e la francese Mijn Schatje, che offriranno performance e incontri con il pubblico non rpivi di sorprese. Lo stesso pubblico sarà invitato a partecipare alle performance.
E gli italiani? Oltre al romano Simone Legno, che col marchio Tokidoki dalla California propone un segno globale frutto di influenze giapponesi quanto USA e europee, ci saranno anche quegli artisti che hanno condiviso qua in Italia in questi ultimi quindici anni tante esperienze nell'ambito dell'arte underground e dei suoi innumerevoli eventi. AlePOP, Allegra Corbo, lo stesso David Vecchiato, Fupete, Licia Viero, Scarful, i piu' giovani Sten e Lex, Cesko, El Gato Chimney, le Serpeinseno, la parigina naturalizzata italiana Zelda Bomba e molti altri.
Come ricorda Vecchiato: "Urban Superstar sarà inoltre un evento ricco di performance e di interazione con il pubblico perche' io e molti colleghi dell'area urban crediamo che il vero momento artistico si riveli proprio nella performance, nell'attimo in cui l'individuo si fa attraversare dalla creazione. L'opera d'arte che resta e' solo un'istantanea, un residuo. Non bisogna quindi mai perdere il gusto di quell'arte che Nietzsche chiama la -piu' nobile-, ovvero l'arte di far festa".
Arrivano quindi a Napoli le superstar dell'Urban Art, artisti non facilmente addomesticabili, proprio come certe rockstar. Arrivano con una promessa: "non romperemo il vetro alla Gioconda, non taglieremo le tele di Fontana e non la faremo nell'orinatoio di Duchamp. Apriremo solo le finestre dei musei per far entrare aria nuova dalla strada".
Organizzazione
MondoPOP International Gallery, Roma info@mondopop.it / http://www.mondopop.it
Napoli Comicon, Napoli info@comicon.it / http://www.comicon.it
MADRE - Museo d'Arte Donna Regina via Settembrini, 79 - Napoli orario: dal lunedi' al venerdi' ore 10.00 - 21.00 sabato e domenica ore 10.00 - 24.00. Giorno di chiusura: martedi' Ingresso: intero - 7,00, Ridotto - 3,50
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Gino
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Incontri di frontiera
Collettiva
a cura di Pina Capobianco e Stefano Taccone
Il progetto -Incontri di frontiera-, a cura di Pina Capobianco e Stefano Taccone si caratterizza come una prosecuzione dell'esperienza del ciclo -Corrispondenze di frontiera- (Centro Hurtado, ottobre 2007 - maggio 2008), ma anche come un passo ulteriore. Nell'ambito di quest'ultimo otto artisti campani, tutti provvisti di una profonda esperienza della realtà del quartiere, sono stati invitati a tenere a turno un'esposizione personale che elevasse il contesto, identificato come -zona di frontiera-, a materia prima del loro lavoro. In questa occasione invece dieci artisti, non solo campani, ma anche provenienti da altre regioni d'Italia, sono chiamati non piu' ad un'elaborazione metaforica del contesto, ma all'interazione con esso in presa diretta, nel suo quotidiano divenire. Da qui la sostituzione del concetto di -corrispondenza- con quello di -incontro-, nonche' il passaggio dagli spazi interni a quelli prettamente esterni del centro e a quelli ad esso limitrofi.
Katia Alicante realizza, in collaborazione con i bambini di Scampia e dei loro genitori, un sito web far conoscere il quartiere e i suoi abitanti; Giacomo Faiella continua la sua decostruzione del sistema dell'economia traslando il motivo del parallelismo tra sistema monetario e sistema metrico decimale nello spazio da cui originariamente l'idea era scaturita; Rosa Futuro conduce la sua consueta satira sociale invitando gli spettatori ad unire i puntini di un ampio cartellone per scoprire la figura che vi si cela; Rosaria Iazzetta e MaraM inscenano una vera e propria doppia festa nunziale ritagliandosi la parte delle due spose, ma perdendo prematuramente i loro rispettivi sposi; Salvatore Manzi propone una sorta di punto di ascolto, una postazione in cui gli spettatori possono discutere dei propri problemi ed individuare soluzioni insieme all'artista; Giuditta Nelli insegna ai bambini di Scampia a costruire macchine fotografiche rudimentali con scatole di latta ed ad usarle per ritrarre quelli che loro considerano -luoghi impossibili-; Maria Vittoria Perrelli innesca un cortocircuito cerebrale tra la nobiltà dei toni della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e la consunzione delle poltrone che accolgono gli spettatori che la ascoltano recitata in cuffia; Alessandro Ratti pone nello spazio pubblico i suoi oggetti in plastica al fine di trasformarli in propulsori di socialità; Ur5o riflette su come la coatta e materialistica concretezza del nostro cammino conduca ad un distacco dai bisogni autentici, ma anche, una volta conseguito il picco piu' alto dell'alienazione, ad un moto di ribellione radicale.
Questa volta pero' gli incontri avvengono non solo sul piano degli interventi artistici, ma anche per mezzo momenti di dibattito a tema, ove alcuni degli artisti, ma anche intellettuali ed operatori di differente estrazione e formazione, rendono testimonianza della loro -esperienza di frontiera-, intendendo il concetto di -frontiera-, come già nell'evento del 2007-2008, in quanto limite che separa due ambiti distinti. Il 28, 29 ed il 30 aprile si svolgono cosi', dalle ore 18,30, i dibattiti incentrati rispettivamente sulla Frontiera africana, sulla Frontiera economica e sulla Frontiera mentale.
L'iniziativa rientra nel progetto "Costruiamoci un orizzonte", che ha come promotrice e finanziatrice la Fondazione Vodafone Italia congiuntamente alla Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Napoli e la Compagnia di Gesu' con il Centro Hurtado, centro di formazione per i giovani del quartiere, per la loro crescita culturale e l'avviamento al lavoro. "Costruiamoci un orizzonte" mira a sperimentare un modello di sviluppo e di crescita per il territorio attraverso tre linee di azione: sostenere iniziative di educazione di strada destinate a ragazzi in dispersione e a rischio; offrire opportunità culturali, attraverso l'arte visiva, musicale e la lettura; attivare la formazione di professionalità, in particolare con la costituzione di un laboratorio di legatoria e di restauro del libro.
Katia Alicante, Giacomo Faiella, Rosa Futuro, Rosaria Iazzetta, Salvatore Manzi, MaraM, Giuditta Nelli, Maria Vittoria Perrelli, Alessandro Ratti, Ur5o
Inaugurazione: venerdi' 24 aprile dalle ore 18.30
Centro Hurtado - Polo Artigianale Viale della Resistenza - Scampia, Napoli
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Gino
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Comicon 2009 - Giallo
XI Edizione del Salone internazionale del fumetto
L'undicesima edizione di Napoli COMICON, il Salone internazionale del Fumetto, quest'anno con il GIALLO come filo conduttore, si terrà dal 24 al 26 aprile 2009, nella straordinaria location del Castel Sant'Elmo di Napoli ed eccezionalmente, al MADRE, che ospiterà la mostra URBAN SUPERSTAR SHOW.
Con COMIC(ON)OFF la programmazione di COMICON toccherà inoltre molti altri luoghi della città e della regione. Il programma completo e' visibile sul sito www.comicon.it La linea guida del Salone e' la sequenza cromatica della stampa tipografica, che per gli addetti ai lavori si cela dietro la sigla CMYK: Ciano, Magenta, Giallo e Nero, i quattro toni da mescolare per ottenere la migliore stampa a colori. Dopo il magenta dello scorso anno, il 2009 sarà l'anno del Giallo, declinato in tutte le sue metafore e traslati. Gli eventi correlati al festival si estenderanno anche all'intero mese di maggio, con le esposizioni al Carcere Alto e appuntamenti sparsi in tutta la città.
Come sempre ricchissima l'offerta culturale del programma di COMICON, con esposizioni d'alto livello, tra tavole originali e scenografie d'impatto, incontri con gli autori, dibattiti, presentazioni di novità editoriali, anteprime e rassegne cinematografiche, eventi live, iniziative spettacolari e concorsi per tutti i gusti.
Da segnalare che le mostre principali del Salone nel Carcere Alto di Castel Sant'Elmo saranno visitabili fino al 1 giugno: - TANINO LIBERATORE: UN MICHELANGELO POST-MODERNO Il Giallo sarà dunque il colore guida della programmazione, con la sua ampia gamma cromatica che racchiude in se' anche un tipo particolare di Giallo, il Giallo Napoletano, con la sua simbologia variegata a cui COMICON ha fatto riferimento nella scelta di alcuni percorsi espositivi. In primis l'energia, il sole e la luce, tutti elementi che potrebbero essere ascrivibili alla maestria di Tanino Liberatore, presente al COMICON con un'ampia personale. Il grande illustratore abruzzese, da tempo -prestato- ai cugini francesi, ha anche siglato il manifesto dell'edizione di COMICON 2009, e per l'occasione presenta alcune chicche mai viste della sua produzione trentennale, fra studi, bozzetti, primi fumetti, persino dipinti, oltre all'immancabile Ranxerox, personaggio che lo ha reso noto, tratto dalla penna dello scomparso amico Stefano Tamburini, e all'ultima fatica Lucy, affascinante albo ancora inedito in Italia, ma già pubblicato con successo in Francia. L'autore sarà ospite di COMICON ed e' previsto un incontro con il pubblico. Sarà inoltre pubblicato un catalogo della mostra intitolato -Tanino Liberatore: Un Michelangelo Post-Moderno-
- LEONARDO ORTOLANI: RAT-MAN: 20 ANNI SENZA CONDIZIONALE Altro grandissimo autore italiano, ospite e in mostra, e altro catalogo inedito, in collaborazione con la Panini, per Leonardo Ortolani, ed il suo giallissimo Rat-man, il supereroe piu' divertente che ci sia, che compie 20 anni proprio nel 2009, mostrandosi, come forse non mai, in un excursus cronologico che farà comprendere, anche ai pochissimi non conoscitori del ratto, come si fa ad essere il supereroe dei fumetti piu' venduto in Italia, anche piu' di arrampicamuri o uomini-x! Titolo della mostra, -Rat-Man: 20 anni senza condizionale-.
- LE MASCHERE DI CARNEVALE Ospite di COMICON un altro magnifico autore italiano, Massimo Carnevale, autore dell'Eura Editoriale, maestro di tante copertine, e oggi firma prestigiosa del comunque -Giallo- Dylan Dog affidato alla sapiente scrittura di Roberto Recchioni, tra i maggiori sceneggiatori italiani, che in questo caso collabora alla cura della mostra. Titolo della mostra, -Le maschere di Carnevale-.
- MANHUA: FUMETTO CINESE OGGI Il Giallo e' anche, per definizione, il colore simbolo della Cina: un'ottima occasione per mostrare una parte della Nona Arte cinese ormai in pieno e impetuoso sviluppo e celebrata in tutto il mondo. Proveniente dal Comic Salon di Erlangen, ecco una collettiva di autori del Sol Levante, dal tratto sopraffino ma dalle tematiche e dai nomi forse ancora poco noti, anche se qualcuno già pubblicato da noi, come Benjamin, Nie Chongrui; e ancora Eliparvic Xie, Han Feng, Han Qing, Ji Di, Li Li Ming, Lin Chen, Ma Yi, Mu Feng Chun, Pocket Chocolate, Rain, Song Yang, Xia Da, Yao Fei La, Zhang Lei und Zhu Le Tao.
- FUTURO ANTERIORE GIALLO: NUVOLE DI RABBIA Giallo sarà sempre il tema centrale dell'ottava edizione del progetto Futuro Anteriore, rassegna del fumetto d'autore, da rivalutare, o da scoprire, nell'attuale panorama italiano, in collaborazione con il Centro Fumetto Andrea Pazienza. Si vedranno autori e sceneggiatori cimentarsi con la creazione di storie a tema, inedite, messe poi in mostra al Castello con altre loro opere. Fedeli alla scelta cromatica, si e' scelto il giallo della Bile, simbolo di un sentimento decisamente presente nella nostra società, della Rabbia, come nei soggetti approntati dai nostri due sceneggiatori, quest'anno gli infuriati Lucio Perrimezzi e Giovanni Marchese, e interpretati magnificamente da 8 autori, i furibondi Anna Ciammitti, Lucio Villani, Davide Pascutti, Andrea Vivaldo, Simone Lucciola, Lorenzo Manià, Dr.Pira e Giorgio Fratini.
- BANDA DESENHADA: AUTORI PORTOGHESI OGGI Ospite d'onore di COMICON sarà la ventesima edizione del festival portoghese d'Amadora, cittadina nei dintorni di Lisbona. Per celebrare questo rapporto ecco una collettiva di 14 autori portoghesi, per conoscere ed apprezzare un mercato da noi troppo misconosciuto.
- DANIJEL ZEZELJ Il giorno dell'inaugurazione, sempre al Carcere Alto di Castel Sant'Elmo, il grande autore slavo darà una sua personale interpretazione del giallo in una personal live in compagnia della musicista newyorchese Jessica Lurie. Zezelj realizzerà inoltre 11 pannelli che andranno a comporre una piccola esposizione intitolata: Oily Night.
- URBAN SUPERSTAR SHOW Tra le mostre principali segnaliamo URBAN SUPERSTAR SHOW, che si terrà al MADRE (Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli): un'esposizione di dipinti e disegni inediti di artisti, fumettisti ed illustratori, organizzata dalla galleria MondoPop di Roma e dalla rivista XL. La Mostra e' a cura di David Vecchiato, sarà visibile fino al 25 maggio, ed e' la piu' esauriente mostra di Urban Art mai presentata in un museo italiano. Al MADRE saranno protagonisti alcuni tra i nomi piu' interessanti della giovane Arte Contemporanea che nasce dalle ultime tendenze delle culture giovanili e urbane. In mostra opere di: Aiko, AlePOP, Bethany Marchman, Boris Hoppek, Bigfoot, Calma, Cesko, Ciou, David Vecchiato, El Gato Chimney, Fupete, Gary Baseman, Gary Taxali, Glenn Barr, Ian Stevenson, Inge Cornill, Jeremyville, Jim Avignon, Joe Ledbetter, Jon Burgerman, Junko Mizuno, Licia Viero, Mijn Schatje, Naoshi, Nathan Jurevicius, Scarful, Sergio Mora, Serpeinseno, Shag, Sten & Lex, Tokidoki, Zelda Bomba. Saranno presenti: David Vecchiato (Diavu'), AlePOP, Pino Creanza, Ale Giorgina, Mijn Schatje e Jeremyville.
COMICON[OT] (Off Topic - Fuori tema Giallo) Ambulacri - primo piano di Castel Sant'Elmo
Castel Sant'Elmo ospiterà inoltre le mostre COMICON[OT] negli spazi del mercato editoriale, dove sono presenti gli stand di vendita dei maggiori editori, librai e collezionisti d'Italia, oltre che gli incontri con gli autori, le proiezioni cinematografiche e un'area giochi. Nei corridoi e nelle sale dei bellissimi Ambulacri trovano posto anche alcune mostre off-topic, fuori tema Giallo, in particolare relative ad anteprime editoriali, fumetti e autori presentati come novità al nostro Salone.
- MINUS HABENS Da segnalare nella sezione off-topic: la nuova proposta editoriale di una giovane e intraprendente casa, la gRRRzetic, che pubblica la nuova fatica di Squaz (Pasquale Todisco), già Premio Micheluzzi nel 2007, che, in Minus Habens, ci regala un gioiello di grafica dalle caratteristiche anche originali, grazie ad un testo in endecasillabi che accompagna una storia amara di disabilità mentali.
- FUMETTI CONTRO LE MAFIE Una piccola sezione a parte verrà dedicata ad uno dei fenomeni editoriali degli ultimi anni che puo' essere definito come -graphic journalism-, in un ambito ancora piu' circostanziato quale lo spinoso tema delle Mafie. Sarà possibile vedere tre mostre di albi a fumetti recenti che trattano di camorra e mafia tra episodi cruenti e sperimentazione grafica. Per questo mi chiamo Giovanni, edito da Rizzoli, graphic novel di Claudio Stassi, ispirato all'omonimo romanzo di Luigi Garlando, sulla storia di Giovanni Falcone. Segue Marco Rizzo che ha poi sceneggiato la trasposizione a fumetti della vita di Peppino Impastato, Un giullare contro la mafia, disegnata da Lelio Bonaccorso in uscita per BeccoGiallo. E ancora il lancio della collana Libeccio, proposta dall'Associazione daSud e dalla casa editrice Round Robin, con le biografie di eroi (spesso non per scelta) della lotta alle mafie: la prima in uscita e' Per amore del mio popolo, dedicata a Don Peppe Diana, prete anticamorra assassinato nel 1994 a Casal di Principe, scritta da Raffaele Lupoli e Francesco Matteuzzi e illustrata da diversi autori tra cui Anna Ciammitti.
- [NO]VIZI - NUOVI VIZI E NUOVI SATIRI Una mostra di satira e vignette, tema a cui purtroppo COMICON non sempre riesce a dare la giusta visibilità e continuità, e che prova ad affrontare con questo progetto di alcuni giovani cartoonist che hanno coinvolto altri nomi, anche molto noti come Ellekappa e Vincino, per realizzare alcune immagini inedite raccolte nel titolo [NO]VIZI. Si tratta di un ricettacolo di Vizi Capitali (e non) che neanche il piu' immaginifico Dante avrebbe potuto ipotizzare per il suo inferno, in cui sfileranno non solo i classici sette viziacci ma anche tutti quelli che abbiamo potuto inventarci in secoli di in-civilità. La mostra, a cura di Mario Natangelo, e' in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti. Una selezione di stampe delle tavole originali sarà esposta anche presso la sede dell'Ordine dei Giornalisti (Piazza dei Martiri) rientrando anche nel programma OFF.
CARTOONA Si conferma, nell'ambito del progetto VisioNa, il prosieguo di CartooNA. La consueta e corposa sezione d'Animazione di COMICON viene resa piu' indipendente già da quest'anno, in attesa di trovare anche una diversa collocazione temporale per le successive edizioni. Grandi anteprime di cinema, chicche gustose, e rassegne qualificate saranno comunque l'ossatura portante dell'evento nell'evento, e della sua successiva data interna al Napolifilmfestival. Il grande Auditorium del Castello ospiterà importanti eventi nazionali, retrospettive in pellicola, incontri con gli autori; inoltre le altre ben tre sale Video proporranno il meglio dell'animazione contemporanea, le novità dal mondo asiatico, ma anche produzioni italiane e campane; ovviamente alcune rassegne avranno il Giallo al centro del proprio dispiegarsi. In particolare, grazie al team LetMeDo, si conferma e potenzia il contest 3DNA, tutto dedicato al 3D.
CINEMA Anche quest'anno, grazie a importanti partnership con case di produzione e distribuzione cinematografica, ci saranno importanti chicche e anteprime: prima fra tutte, l'anteprima mondiale assoluta di 20 minuti di X-Men le origini - Wolverine, di Gavin Hood con Hugh Jackman, in collaborazione con TWENTIETH CENTURY FOX.
COMICON ospiterà poi una maratona Watchmen, dedicata al recente film uscito nelle sale a firma Zack Snyder, tratto dalla grande saga degli anni Ottanta di Alan Moore e Dave Gibbons. Grazie alla collaborazione con UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY. A COMICON si vedrà il film in versione originale, con sottotitoli in italiano, verrà presentato in anteprima anche il cartone animato I racconti del Vascello Nero, ispirato al fumetto nel fumetto presente nel Watchmen di Moore e Gibbons.
COMIC(ON)OFF Mostre, eventi, presentazioni editoriali, raccolte nel cartellone COMIC(ON)OFF, al di fuori dal Castello, in città e fuori regione, grazie alle tante collaborazioni e partnership con le maggiori istituzioni, gallerie, centri di cultura e librerie della città.
Il programma completo e' visibile sul sito http://www.comicon.it
GLI OSPITI DI COMICON 2009 Oltre ai già citati Liberatore, Ortolani, gli artisti dalla Cina, Zezelj e Lurie, Carnevale e Recchioni, i giovani di Futuro Anteriore, Squaz, Stassi, Lupoli e Matteuzzi, Rizzo, Bonaccorso, David Vecchiato (Diavu'), AlePOP, Pino Creanza, Ale Giorgina, Mijn Schatje e Jeremyville segnaliamo, tra gli ospiti internazionali: dall'Inghilterra Alan Davis, notissimo per il suo lavoro per il mercato americano, in particolare per il genere supereroistico; dalla Germania Isabel Kreitz, protagonista di una delle mostre OFF al Goethe-Institut di Napoli; dagli USA Phil Ortiz, uno dei principali animatori dei Simpson, e Bill Willingham, autore di Fables; dal Libano Zeina Abirached, pubblicata in Italia da BeccoGiallo e autrice di un interessantissimo reportage di guerra; dalla Francia Catherine Meurisse, Cle'ment Oubrerie, Bastien Vive's, Mathieu Sapin, Alfred e Lewis Trondheim dalla Spagna Ángel de la Calle, protagonista di un'esposizione al Cervantes dedicata al suo graphic novel su Tina Modotti, e Paco Roca, in forza al COMICON grazie alla collaborazione con Tunue'; Dall'Argentina Eduardo Risso, grazie alla collaborazione con 001 edizioni.
Per finire, tra i tantissimi italiani presenti, il sempre piu' noto a livello mondiale Gipi, e ancora Ivo Milazzo, Vincenzo Cerami, i tanti autori portati dall'editore Sergio Bonelli (Gianfranco Manfredi, Angelo Stano, Bruno Brindisi, Raul e Gianluca Cestaro, Roberto De Angelis, Marco Foderà, Luigi Siniscalchi, Luca Raimondo, Giancarlo Olivares), Igort, Davide Toffolo, Andrea Bruno, Marino Neri, Paolo Parisi, Massimo Giacon, Laura Scarpa, Gabriella Giandelli, Massimo Semerano, gli autori di Diabolik, i Superamici, Francesco Ripoli, Luigi Bernardi e Onofrio Catacchio, Claudio Calia e Luana Vergari, Giorgio Franzaroli, Fabrizio Mazzotta, e Monica Ward, i napoletani Paco Desiato, Alessandro Rak, Lorenzo Ruggiero, Andrea Scoppetta, Daniele Bigliardo, Gianluca Acciarino e tanti altri.
Il cartellone di Napoli COMICON si completa, inoltre, con l'immancabile Comicon Cosplay Challenge, la consueta finestra sul festival partner GameCon, e sul mondo dei giochi e videogiochi, il Concorso IMAGO, anch'esso all'undicesima edizione, che coinvolge le scuole e gli appassionati. Da non dimenticare poi i prestigiosi Premi Attilio Micheluzzi-COMICON, per opere pubblicate nel corso dell'anno 2008, con una giuria di assoluto prestigio. Tutto questo e molto altro al Napoli COMICON 2009, all'insegna della potenza metaforica del GIALLO!
L'11^ edizione di Napoli COMICON e' realizzata con il co-finanziamento dell'Unione Europea e dell'Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali della Regione Campania, e' promossa dalla Soprintendenza SPAE e per il Polo Museale della Città di Napoli, con il contributo dell'Assessorato al Turismo del Comune di Napoli, con il patrocinio della Provincia di Napoli e in collaborazione con il Goethe-Institut Neapel, l'Instituto Cervantes Nápoles e l'Ordine dei Giornalisti della Regione Campania
PER INFORMAZIONI STAMPA: Lorena Borghi - Studio Sottocorno - lorenaborghi@gmail.com - cell. 348 5834403
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA FactaManent - via Chiaia, 41 - 80121 Napoli Tel/fax: 081 4238127 info@comicon.it - antonio@comicon.it
Castel Sant'Elmo via Tito Angelini 20 Napoli ORARI: Venerdi' 24 e Domenica 26: 10,00-20,00 - Sabato 25: 10,00-22,00 PREZZI: Biglietto intero: 8 euro - Ridotto: 6 euro - Tessera 3 giorni: 16 euro Ingresso ridotto per titolari CartaPiu' (e 1 accompagnatore), per soci FNAC, soci ARCI, under 12, over 65
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Gino
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fino al 5.VII.2009 Vincenzo Gemito Napoli, Museo Pignatelli
Bronzi, tempere, creazioni d’oreficeria e inediti documenti lumeggiano la complicata esistenza di Vincenzo Gemito. Un artista dalle umili origini, che ricercò nel “bello” il rifugio dalla povertà...
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pubblicato giovedì 23 aprile 2009
A quasi un secolo dalla sua scomparsa, giustizia è resa a Vincenzo Gemito (Napoli, 1852-1929), il più espressivo degli artisti del Risorgimento napoletano, finalmente protagonista di una mostra monografica che ne celebra la completa produzione artistica e ne offre barlumi di memoria attraverso ritagli di vita privata. Il profondo amore per il “bello”, inteso nella più ellenica delle sue accezioni, spinse l’artista a ricusare sin dai primi anni della sua formazione gli accademismi retorici e a ricercare nelle preziose sculture conservate al Museo archeologico di Napoli i suoi unici maestri. Le sue esperienze da autodidatta diedero alla luce un naturalismo pittorico sui generis, dove un lessico espressionista veniva forgiato in strutture classiciste. La razionalizzazione di una produzione artistica decisamente eclettica e particolarmente dispersa tra i collezionisti è il risultato di un complicato lavoro svolto a braccetto dall’Istituto di Studi Filosofici e dalla Soprintendenza per il Polo Museale di Napoli, il cui direttore, Nicola Spinosa, nell’occasione si congeda col non celato rammarico per aver visto incompiuta la rassegna sul barocco napoletano, programmata come avvenimento di chiusura del ciclo dedicato all’arte dell’Ottocento, che ha annoverato tra i protagonisti dei suoi eventi Pitloo, Giacinto Gigante e Domenico Morelli. E dunque, in mostra, i celebri bronzi del Pescatoriello e di Giuseppe Verdi, insieme alle storiche collezioni Buonuomo e Consolazio, impreziosite dal Moretto, dal Fiociniere, dallo Scugnizzo. Ma non solo. Le argille giovanili e un’intera area dedicata a foto di vita privata; forte è l’impatto con gli scatti che ritraggono l’artista nel suo studio, ormai stancamente anziano ma avvolto, tra i fumi dell’immancabile pipa, da una pienezza filosofica.  Al secondo livello, più stanze della villa accolgono gli oltre novanta dipinti e disegni a tratto. Durante il percorso, oltretutto, il confronto con il Gavroche di Medardo Rosso e con La gravida dormiente di Adriano Cecioni restituisce il racconto di un’Italia che drammaticamente cercava la sua unità mentre per la prima volta leggeva Delitto e castigo. Al volgere del percorso espositivo, i bozzetti per l’armatura della statua di Carlo V, la cui resa in marmo, statica luministicamente, com’è noto fu odiata a tal punto dall’artista da causare l’esplosione di quella malattia mentale durata oltre dieci anni. La mostra, decisamente esaustiva per gli inediti spunti di riflessione offerti, presenta come solo limite una logistica che difetta d’intelligibilità. Il percorso è decisamente macchinoso e poco felice appare la scelta di suddividere asetticamente le opere in due settori, uno dedicato alle collezioni private e l’altro a una raccolta per temi e modi espressivi.  Una più banale sistemazione cronologica avrebbe probabilmente meglio reso un percorso di vita così complicato, spesso tacciato per il sincero amore rivolto alle forme dei giovani modelli raccolti dalla strada, e graffiato dal lungo periodo di follia, i cui segni feroci s’impressero persino sul volto della figlia. Follia che l’artista napoletano rifuggì, ritirandosi durante gli ultimi anni di vita nel culto degli eroi ellenici, magnificamente cesellati nelle preziose opere d’oreficeria. Così, mentre l’Italia tutta invocava nuovi ideali rincorrendo il futuro, Vincenzo Gemito, in modo disincantato, ancora una volta rivolgeva lucidamente lo sguardo al passato. articoli correlati Domenico Morelli e il suo tempo a Castel Sant’Elmo
luigi rondinella mostra visitata il 29 marzo 2009
dal 28 marzo al 5 luglio 2009 Vincenzo Gemito a cura di Denise Pagano Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes Via Riviera di Chiaia, 200 - 80121 Napoli Orario: da mercoledì a lunedì ore 9-14; venerdì e sabato ore 9-20 Ingresso: intero € 6; ridotto € 3 Catalogo Electa Napoli Info: tel. +39 081669675
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Gino
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Napoli - dal 25 aprile al 10 maggio 2009 Le voci di dentro -la Napoli sommersa-fotografica |
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OFFICINA CREATIVA LINEADARTE vai alla scheda di questa sede
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Vico San Domenico Soriano 34 (80135) |
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Eventi in corso nei dintorni |
Quattro spiriti liberi,quattro visionari, raccontano la quotidianità di una metropoli tra declino e progresso!! Le parole libere di Pasquale Sica raccontano meravigliosamente questo stato. Napoli non è Il sorriso regalato da una passante,ma nemmeno la lama di un coltello che luccica nel buio.
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orario: Da Lunedì al venerdì ore 15,30 ore 18,30 sabato su appuntamento (possono variare, verificare sempre via telefono) |
biglietti: ingresso libero |
vernissage: 25 aprile 2009. ore 18,30 |
catalogo: in galleria. |
curatori: Giovanna Donnarumma, Gennaro Ippolito |
autori: Gennaro Ippolito, Pasquale Sica, Emanuel Tosi, Tommaso Tucci |
patrocini: Comune di Napoli |
genere: documentaria, fotografia, arte contemporanea, giovane arte, collettiva | |
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Gino
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mercoledì 29 aprile 2009
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fino al 30.IV.2009 Luigi Ghirri Napoli, Studio Trisorio
La mente sgombra dà vitalità ai sensi. Con una selezione di scatti, tra vintage e modern prints, Ghirri conduce al “grado zero della visione”. Permettendo di ascoltare la voce nuova di cose già viste...
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pubblicato martedì 28 aprile 2009
Anestetizzati come siamo dalla chiassosa velocità che ci circonda, entrare nelle due piccole sale dello studio napoletano Trisorio e trovarsi di fronte alla morbida essenzialità delle immagini di Luigi Ghirri (Scandiano, Reggio Emilia, 1943 - Roncocesi, Reggio Emilia, 1992) può essere un’esperienza forte, capace di rilasciare lentamente e in silenzio tutta l’efficacia di un meraviglioso e tagliente ossimoro. Le opere in mostra sono state selezionate dal Fondo Luigi Ghirri e appartengono per lo più - tra vintage prints degli anni ’80 e modern prints recentemente realizzati per la cura di Paola Ghirri - alle serie Paesaggio Italiano e a Il profilo delle nuvole. Entrambi i progetti, cui il fotografo si dedicò a partire dal 1980, senza mai abbandonarli, sono relativi a una costante riflessione sul tema del paesaggio e dell’identità della sua terra, con un approfondimento sul concetto di architettura, per l’artista imprescindibilmente legata al luogo che la ospita, in un dialogo silente e spontaneo col genius loci. Richiamato dalla poesia implicita nel pathos naturale delle cose, Ghirri ritrae paesaggi spogli e desolati dell’Emilia Romagna, impregnati di nebbia o sferzati dal vento, in una sospensione del tempo e della storia che li rende eterni e spirituali, anche in assenza di anime. Le immagini sono semplici, dai colori tenui se non bicromatiche, e mirano a un minimalismo che, seppur seriale, va al cuore dei significati, lungo un percorso d’intima profondità. Cabine sul mare, ombrelloni, cancelli, un campetto da calcio rappresentano i luoghi d’una memoria che si vuole raccontare, simulacri di una trama del passato che in certi punti si è lisa e che può esser lasciata nella sua vaghezza alla libertà del pensiero e dell’immaginazione.  Come cartine sgualcite di un viaggio esistenziale, che squarcia l’aura privata, spingendosi sino a racchiudere i profili immobili e consolatori di un paese antico e provinciale, sempre più levigato dalle onde schiumose della modernità. Per oltre vent’anni, il filo rosso della meraviglia, suscitata da un’instancabile osservazione della realtà, attraversa il lavoro di Ghirri. Una ricerca portata avanti con calma, con coerenza, “ con quel modo oggettivo, sobrio fino all’allucinazione entro il ‘tono’ (l’umore) d’ogni giornata”, com’è stato detto da Arcangeli per Morandi, alle cui residenze-atelier il fotografo - in una campagna di documentazione datata 1989-90 - dedicò oltre quattrocento scatti. Con uno sguardo sempre rinnovato sulla quotidianità, che si fa messaggera di inusuali letture e d’infiniti tragitti percettivi, come pure s’intravedeva, in anni vicini, dietro alle macchine da presa di Fellini e Antonioni, indaffarati negli stessi luoghi in un ricercato quanto attonito Amarcord.  Il percorso è breve ma intenso, attorno a diciannove foto da guardare con occhi vergini, per riuscire ad assaporare, di nuovo o per la prima volta, la dolcezza di quelle forme e di quei pensieri che la sciatteria del quotidiano e i condizionamenti esterni hanno reso trasparenti. Rimarcando ancora una volta il ruolo significativo di Luigi Ghirri nell’ambito della fotografia contemporanea. articoli correlati Personale da Ca' di Fra' a Milano
ivana porcini mostra visitata il 20 aprile 2009
dal 20 marzo al 30 aprile 2009 Luigi Ghirri Studio Trisorio Riviera di Chiaia, 215 (zona Chiaia) - 80121 Napoli Orario: da lunedì a venerdì ore 10-13 e 16-19.30; sabato ore 10-13 Ingresso libero Info: tel./fax +39 081414306; info@studiotrisorio.com; www.studiotrisorio.com
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Gino
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mercoledì 29 aprile 2009
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fino al 13.VII.2009 Andy Warhol Paris, Grand Palais
Non si discute la tesi che l'opera di Warhol sia impregnata di morte e tragedia, e che l’americano volesse ritrarre la nostra società. È la dimostrazione che non pare svilupparsi in coerenza con l'opera. Perché la profondità di Warhol risiede nell'ambiguità della superficie...
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pubblicato martedì 28 aprile 2009
Per comprendere pienamente la portata dell'opera di Andy Warhol (Pittsburgh, 1928 - New York, 1987) sull'arte contemporanea e sul rapporto fra arte e società, le osservazioni del filosofo francese Jean Baudrillard possono essere d’aiuto. Quando poi si tratta di criticare una mostra dell’americano incentrata su ritratti, morte e, implicitamente, violenza, queste risultano uno strumento imprescindibile. Ai due piani del Grand Palais sfilano ritratti di celebrità, potenti e qualche sconosciuto. Il pantheon di Andy Warhol è un club elitista ma, paradossalmente e genialmente allo stesso tempo, a nessuno è vietata a priori la possibilità di farne parte. Il paradosso prosegue, dal momento che lo stesso artista elimina la prova del suo intervento, in un’apoteosi d’indifferenza ripetitiva. Ma Warhol fa di più: elimina il senso della gestualità degli espressionisti astratti adottando la tecnica serigrafica, la riproduzione meccanica dell'atto creativo. Tra il primo e il secondo piano sono esposte le copertine di “Interview”,  il magazine fondato dall'artista nel ‘69, e un estratto dal film Empire. L’utilizzo di media come la rivista patinata e il cinema paiono una logica conseguenza dell'opera di Warhol. Che, in effetti, si dedicherà completamente al secondo per lungo tempo. Alla logica delle conseguenze prevarrà la logica degli affari e l'indiscutibile passione per i ritratti. Una scelta che resta profondamente coerente con il desiderio warholiano di fare businness art. Nella seconda parte della mostra è esposta la Big Electric Chair, esempio di come la genealogia dell'immagine attraverso la violenza e della violenza attraverso l'immagine si fondano e si confondano negli Stati Uniti. Infine, attraverso l'esposizione di opere come Ten Portraits of Jews of the Twentieth Century o la rivisitazione della Madonna Sistina di Raffaello, ci si trova di fronte alla prova inconfutabile che anche Warhol temeva la morte. Bob Nickas, nel descrivere una tendenza dell'arte americana che va dallo stesso Warhol a Cady Noland, parla di unione della profondità psicologica e del distacco della superficie. Queste caratteristiche evocano costantemente morte e tragedia, e sono di per sé la prova che non ha quindi bisogno di ulteriori dimostrazioni. E la religiosità in Warhol, o la spiritualità a cui si riferisce Catherine Millet, è un argomento complesso e non riducibile alla dimensione narrativa.  Questa sorta di elegia della morte non fa che nutrire sospetti riguardo la nobilitazione di una manovra di carattere mediatico. D'altra parte, si può ritenere un successo quest’operazione, forse involontariamente tautologica nell'essere mostra di Warhol e dinamica sociale di cui egli stesso si sarebbe probabilmente servito per fare arte. articoli correlati Warhol a Roma video correlati Warhol e Beuys a Milano
emanuele fontanesi mostra visitata il 20 marzo 2009
dal 20 gennaio al 13 luglio 2009 Le grand monde d'Andy Warhol a cura di Alain Cueffe Grand Palais - Galeries nationales 3, Avenue du Général Heisenhower - 75008 Paris Orario: da mercoledì a lunedì ore 10-20; giovedì ore 10-22 Ingresso: intero € 11; ridotto € 8 Catalogo Réunion des musées nationaux, € 45 Info: tel. +33 0144131717; www.grandpalais.fr
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