NOTE CRITICHE E BIOGRAFICHE
Nato nel 1953 a Napoli, compie i suoi studi artistici presso il 2° Istituto Statale d’Arte della stessa città.
Le sue prime esperienze artistiche risalgono alla prima metà degli anni 70 e la sua attenzione è posta soprattutto sulla problematica sociale che il successivo ventennio presenta.
Ha al suo attivo numerose personali e collettive.
Nel 2002 realizza la pergamena con la quale il Comune di Sant’Arpino (Ce) conferisce al Premio Nobel Dario Fo il titolo di “Ambasciatore nel mondo delle Fabulae Atellanae” e la cittadinanza onoraria del paese.
E’ un artista che si esprime in termini iperrealistici, espressi, tuttavia, in una dimensione autonoma rispetto al contesto pittorico in cui si inserisce.
Al di là, infatti, delle forme, dei colori e, perché no, delle rappresentazioni dal tenore ritrattistico, si celano una serie di messaggi subliminali, che rendono l’approccio alle opere di Silvano abbastanza articolato, tanto da poter distinguere un aspetto essoterico, di facile lettura ed aperto ai più, ed uno esoterico, celato nei risvolti della tela e riservato a pochi, che, con occhi forse ispirati, riescono a cogliere l’intimo significato.
L’osservatore, a prima vista, rimane sconcertato da una narrazione cruda e scabrosa, da far mancare il fiato.
Ed è questa una peculiarità delle opere di Silvano, le quali se da una parte offrono lo spettacolo di una realtà squallida ed avvilente, dall’altra hanno l’effetto di suscitare sentimenti forti e profondi, che inducono una riflessione seria e sentita, nella quale lo spirito riacquista equilibrio e serenità, dopo lo sconcerto iniziale.
Ed è qui che si apprezzano lo stile di Silvano, il tratto asciutto e preciso, una tecnica che, pur rifacendosi alla cartellonistica pubblicitaria, riceve una elaborazione del tutto autonoma sia nella capacità narrativa che nello sviluppo. Tutti elementi ottenuti grazie ad uno studio attento, una ricerca continua, un confronto costante ed una volontà di esprimere un intimo sentire maturato ed affinato alla scuola della vita.
Giuseppe Benincaso