La Monetti, richiama, con le sue opere, ai valori più intimi dell’uomo, a quei fattori immutati dell’anima.
Citazioni e simboli conducono a creazioni, sensazioni, ricordi, futuro.
L’artista con consapevolezza, utilizza forme espressive di volta in volta ritenute idonee, passando dalla fotografia digitale alla video arte, alla pittura multimediale, all’installazione interattiva, al design, facendo leva sulla forza seduttiva del colore, mettendo a nudo l’immaginario, aprendo le porte alla percezione di sè.
Il suo gesto è il medium che mette in relazione, fa gioire, rimanda al godimento ed alla sua estetica e costruisce quell’ambiente parallelo in cui tutto è ancora possibile poiché ancora al centro è l’umano in relazione, e non esclusivamente il suo valore di scambio.
Comunica, riflette, relaziona gli eventi e la loro riconoscibilità, punta il dito sulle emozioni, la speranza.
Ogni suo lavoro è pensato per far “pensare”, tra corpo e mente, interno ed esterno, dilatando lo spazio convenzionale dell’immaginario creativo, senza tralasciare l’insostituibile, inviolabile, intima, apertura alla vita.
“Inquieta e magica” così è stata definita dal critico e storico dell’arte Massimo Bignardi. Attraverso i varchi creativi offerti dalla traduzione alfanumerica, dilata maggiormente le traiettorie vive dell’immaginario, trasferendo nello spazio senza confini del monitor, l’inquieto mondo del magico, proprio del processo creativo. Fra memoria e contemporaneità, traduce liturgie laiche del quotidiano, in linguaggi informatici di singolare matrice espressiva, dove la complessità degli eventi, genera fenomeni sensoriali clamorosi e sentimenti carnali in cui la vita è elevata e, sorprendentemente, valorizzata.
La Monetti è l’artista del colore e dal suo universo virtuale “si diviene semplicemente felici guardando”, ha detto di lei Jean Digne (Direttore dell’Istituto Francese Grenoble di Napoli), aggiungendo .